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Ma come vi siete ridotti? Parla il “povero” Diavolo che alle volte è anche Keanu Reeves


27 Mar

pompino avvocato del diavolo29571015_10210980226444490_7904625676392753206_n

Mah, a dire il vero più che John Wick sono uno alla Nebraska di Sprinsteen, un Johnny 99 con la faccia del Depp. E a volte assomiglio a quello che sta nella mangiatoia, sì, a Giusepp’.

Ecco, ero in macchina, e ho visto un cartellone della pubblicità dell’amarena. C’era scritto… regalatevi delle zoccole pienotte, no, delle zeppole ripiene.

Ah ah.

Non so se avete letto Un’altra notte di cazzate in questo schifo di città. Da cui Being Flynn.

Circostanze oppure il circo in una stanza. Circumstances…

Sì, che vi piaccia o meno, il mondo è sempre stato così e allora tutto quello che avevamo imparato, l’onestà morale, l’elevazione della coscienza, il valore della poesia, la benevolenza, l’accordare fiducia al prossimo, l’elargirgli la tua sapienza, “travasare” il tuo scibile non a fini maieutici ma semplicemente per spiegare la vita a chi non la capisce, ecco, scopri che è stata solo un’immonda puttanata. Ma quel che turba non è che la vita non venga intesa dai giovani, apogeo di cianfrusaglie mentali, di guazzabugli emotivi spesso ingestibili, di contradditorie euforie, di picchi malinconici perfino manicomiali, di pose e menzogne, d’impudicizie sanissime e trasgressioni al pudore. No, questo non m’infastidisce, è normale, ed è invece anormale il moralismo imperante ove il concetto stesso di moralismo viene frainteso da chi poi usa questa parola a uso e consumo dei suoi diletti, dei suoi sconci, sì lo sono, punto il dito, è un j’accuse, ah ah, sconci letti. Che si acconcino! Sì, aveva ragione Pacino. Cos’è quella permanente su Charlize Theron? È bello avere ragione! Per moralismo intendo quell’atteggiamento punitivo, castigante, proveniente da quelle abominevoli bocche crasse e pasciute che, oramai dando tutto per assodato, avendo appurato, spesso in vite comunque impure, ogni certezza, si scagliano contro le giovani coscienze con una malizia impressionante, scioccante, con un’accidia disgustosa, un risentimento, un disprezzo e un odio incommensurabili. Ce l’hanno con gli impiegati, s’impiegassero a impiegarsi in qualcosa loro di pieghevole. Ah ah. Sì, devono sedersi e invece ragionano di stereotipie perché secondo il lor modo d’intendere un impiegato… ecco l’intendono come un tipo impacciato, sfigato, imbranato, fantozziano, timido, servile, rinnegatore delle proprie gioie, un ripudiatore delle “cose belle”. Ma poi scopriamo che i pagliacci sono loro, tromboni, pieni di manie sessuali, sempre con la battutina più lercia in bocca, a denigrare tutti e tutto, ad attaccare i deboli, i diversi, gli “handicappati”, i neri, gli omosessuali e chiunque non corrisponda, non combaci con la loro visione asettica, fredda e giudicante, morbosa e pestilenziale. Oramai bollita, rincoglionita, stronza e miserabile. Via, ballare! Metto su io la musica, ficchiamo, sì, un pezzo dei Clash!

No, non capiscono, figli di una generazione il cui massimo interesse, avendo smarrito ogni sogno, dopo averlo falsamente glorificato in falsi movimenti sessantottini e poi bruciato nel borghesismo più riprovevole, è la partita di Calcio fra l’Italia e l’Inghilterra. Sì, il picco delle loro noie e bugie, inganni e auto-prese per il culo, il loro conformismo ripugnante e ottuso, è il Calcio, parlare di miliardari che giocano con le “palle”. Che poi non sarebbe neanche male esaltare il gioco, ma il Calcio di oggi non è un gioco, è un giro di affari, di calciatori viziati che mettono il cuoricino alle pornostar, di bambocci che alla classica domanda… come avete giocato… rispondono… miglioreremo, ci stiamo allenando, ci stiamo lavorando, comunque abbiamo fatto una buona gara, sì, eravamo in svantaggio ma poi ci siam messi sotto e abbiamo raggiunto il pareggio, potevamo anche vincere, le occasioni non sono mancate, sì, vorrei dedicare questo punto importante a Fabrizio Frizzi, sì, un uomo sempre col sorriso che stemperava tutto. Un grande uomo.

Magari un calciatore dicesse solo questo… sarebbe un “mediano”. Invece è un terzino delle banalità.

Applauso di prassi in studio, lo spettatore dinanzi a questa frase di circostanza si commuove e poi mangia du’ spaghi con le cozze, ché son la morte loro! Sua! Suine! Ah ah.

Con un po’ di prezzemolo, è buuuooono?

Mah sì, vi ricordate la scena dell’Avvocato del diavolo? Quando Al Pacino alza la tovaglia e la donna accanto a lui si china e combina sotto sotto… qualcosa di “succhiante?”. Ah ah. Sì, la vita, in fondo in fondo, è una pompa… che vi spompate a fare? La gente non vuol sentire eppur ci dà. Sì sì. Ah ah.

Ma no?! Non si può ridurre la vita a un pompino. Infatti, perché non darsi alla totalità di un amore focoso tanto che devono chiamare i pompieri?

di Stefano Falotico

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