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La vita è un frigorifero, ed è giusto che si mantenga fredda


28 Nov

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In questi giorni, mia madre si lagna perché il frigorifero è rotto e le cibarie si riscaldano nel buco dell’ozono di un Sole invero pallido che, in quest’autunno d’ultime foglie, scivola dolcemente annoiato sul Pasto Nudo dell’umanità.

Sì, che dubbio amletico “rilevante” quello di mia madre. E per tutto il giorno è preoccupata se scegliere un Indesit o un No Frost. Ma non sa su quale frigo optare perché uno è più conveniente e capiente ma ha un colore che stona col resto degli elettrodomestici, mentre l’altro è meno spazioso ma s’intona di più con l’arredamento rustico della cucina. Sì, come diceva Kevin Costner de Gli intoccabili, c’è una parte di mondo che si preoccupa del colore della cucina, appunto.

Sì, le donne son sempre casalinghe anche quando svolgono lavori “emancipati” che le imp(r)egnano a far le insegnanti. Sì, mia madre insegnava e io ho sempre aspramente criticato questa professione. Metodica, noiosa, ove per tutto l’anno s’inculcano, in quei ragazzi così vitali, programmi “educativi” ammorbanti, (s)fatti d’induzioni da imparare a memoria, e li si redarguisce, li si depista dalle loro vere, spassionate, appassionatissime potenzialità, indirizzandoli a un buon senso “raddrizzante” che possa (de)formarli come uomini. Uomini che diverranno appunto burocratici (f)rizzanti e s’imborghesiranno dietro logiche convenzionali solo al tirar a campare, prosciugando quelli che erano i sogni per cui erano (in)nati. Hanno da cambiare i pannolini solo ai loro neonati…

Sì, ho visto le migliori menti della mia generazione scivolare nella demenza di massa. Una volta che acquisirono le “credenziali” per attestare una presunta superiorità intellettuale, si avvelenarono di conformismo tristemente adatt(at)o al mondo squallidamente odierno che tanto criticano e a cui, per codardia dell’animo, abdicano in favore di un qualunquistico, meschino e ruffiano quieto vivere.

Le donne, appunto, si dividono fra lavori “ambiziosi” e amanti dagli amplessi “rincuoranti”, figliando una generazione di gremlins che oggi vengono definiti nerd.

Sì, sono stanco del femminismo, credo che il cosiddetto diritto alla parità sessuale abbia reso gli uomini meno (d)ritti. Spenti dalle femminilità che educano al bon ton mieloso, al calore domestico, alla vita tranquilla a cui le donne hanno sempre anelato, e che ben poco appartiene al sesso forte. Che, col passare del tempo, pur di rimediare delle scopate, ha ceduto a queste lusinghe, in un’agghiacciante, preoccupante effeminatezza delle virilità che furono. Ribadisco, pur di rimorchiare e venire… incontro alle esigenze delle donne, da robusti donnaioli gli uomini son diventati delle donnette. Al che li vedi andare al cinema mano nella mano a godere dell’ultimo film di Kathryn Bigelow, una che, sì, un tempo tifava anche per noi maschietti e girava film adrenalinici machi, improntati sull’amicizia ribalda tra figli di puttana, e oggi, dopo aver vinto l’Oscar, gira con sguardo appunto da “donna con le palle” dei discreti film di denuncia come Detroit, film di “negri” inculati, film acclamatissimi da una Critica dominata dall’intellighenzia alla Angela Merkel, per un Cinema documentaristico “serio e onesto”, privo però di guizzi e slanci davvero poetici, privo di quel pathos emozionalmente tipico di noi uomini che, mi spiace dirlo, care donne, siam sempre stati più fantasiosamente lirici, fiammeggianti, deliranti, in una parola più cazzuti. Questi film saranno pure finemente girati, scrupolosamente orchestrati, ma mancano della sincerità mascolina di Quel pomeriggio di un giorno da cani, anche se in quel film Pacino rapinava la banca affinché il suo amante diventasse una donna. Ah ah. Pacino sbraitava e “latrava” ma la sua rabbia cagnesca (in)castrarono…

Sì, ho molto da ridire sulle donne. Molte donne mi dicono che sono abbastanza misogino. Io toglierei quest’abbastanza che parzialmente screma la mia totale misoginia. Sì, vedi queste donne di oggi… hanno un lavoro in banca, Dog Day Afternoon docet, e poi sono preoccupate che il figlio diventi un bravo “guaglione”, che diligentemente studi per prendersi la LAURA, come diceva Totò, che abbia molti amici da leccare in socialità false da bevute nei pub, che evolva sessualmente sano dalla sua pubescenza, e che s’interessi di “cultura” con puro spirito pratico. Insomma, il ritratto perfettino di sciocchini che diverranno osceni giornalisti…

Sì, un tempo i genitori volevano che i figli diventassero medici o avvocati. Oggi, invece vogliono che siano persone di “valore” in ambito giornalistico. Ma i figli, essendo questo sistema molto competitivo, non vanno mica in trincea in guerra a far i reportage, scrivono invece articoletti di gossip sull’eterna separazione fra Brad Pitt a cui è stato offerto il ruolo di capo della CIA in un film intitolato Spia il maschio geloso che ti sparerà dietro le s-palle, e la Jolie, a cui invece è stato proposto ancora il ruolo della moglie rediviva e cornificata nel Buon Pastore 2, film di De Niro in cui Damon “pasturerà” con donzelle meno femministe e più attratte dalla sua “pistola”.

Chi dice danno, dice donna. Un proverbio vero come il mio uccello di prima mattina che si “scrolla” di dosso… le vostre puttan(at)e.

Sì, per quanto tentai indefessamente, molto da fesso, di ficcar delle “fesse”, ah ah, non ne godetti molto e la mia vita non ne giovò. Le donne son sempre state attratte dall’irremovibilità del mio maschio romantico ma polemico, dal mio Homo Eroticus di sexy beast a cui non frega niente di trombarle. E si diedero da fare per “sbloccarmi”, per farmi capire che doveva piacermi… sì, vedrai… una volta “svezzato”, la vita ti sorriderà. Di mio, so che la vita è meglio col proprio coglione. Anche se ne ho due e spero di conservarli in “frigorifero” finché non troverò un porno su cui lasciarli “scaldare”.

Scusate, ma se le donne sono provocanti, perché io non posso provocarle?

In una società che te lo fa nero, piacciono i neri.

E lo sa la Bigelow, una che era sposata con James Cameron e adesso gira con quelli del Camerun!

Ah ah.

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di Stefano Falotico

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