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Faces de caz’


28 May

Tutti i motivi perché le facce di bronzo, con tanto di blog su Facebook omonimo, di Cinema sanno quanto Madre Teresa di Calcutta del sex appeal di Madonna

Ma sì, denunciasse. Non me ne sbatte un cazzo, anzi gli spacco la faccia e gli aggiusto i connotati, con tanto di suo conato e mascella deragliata nelle sue “slogate”.

Un gemellino appaiato all’altro, una coppietta inseparabile alla Cronenberg della Bologna Asinelli nelle Torri al tortellin’ per l’“acquolina in boccali di birrettine”.

Uno è leggermente più spicc(ic)ato, sebbene rigido e vecchio come le scale sdrucciolevoli per salire nell’alto della bassezza a basamento “prospettico”, credendosi “paladino” nel presumer d’essere “oltre”, sì, uno sguardo aquilino da manualetti, “a bestia” di bugiardino. Ma già pericolante perché appunto mancan le basi, soprattutto quando, senza cemento, si cimenta a consolidare la sua “nomea” da recensore censorio (mentalità chiusissima-mo-n-aco in clausura della Basilica di San Luca) e truce come i piccioni in Piazza Maggiore a cagar in testa al suo “uccellino” pseudo Nettuno. Eh sì, col forcon da “buongustaio”, egli “accoltella” le sue “belle”, spruzzandole di forchettina da maialino e “crudo” prosciutto alla “cotta”. Un fior di ragazzotto, e lì le fora nell’essere “affiorato”. Insomma, una merda da fogne. Andasse a “sommergerlo” nel “terger” le “prosciugate”.

Fra una che marina e una che è morettina, egli “innaffia” di proboscide. Che (ele)fantino.

L’altro oscilla come la Garisenda, con occhiate sghembe rivolte (eh sì, gli avvoltoi… tutti su di noi) ai gambaletti di qualche gallinella a cui “bascularlo” di “finissimo” su dura testa di rapa(ce).

Due deficienti che adesso han “imbastito” un bastardino sitarello, in cui già affogan il “pen” bagnato di “strozzapreti” e asservito-“apparecchiato”… Portan ancora l’apparecchio? Ah no? Però, uno è rimasto strabico e l’altro trascurò (Il cavaliere “oscuro”) l’epilessia galoppante del suo “stallon” avviluppantissimo nel castrato oscurantista per la suina carne di salsicciotto, una coppiettina da Cotto emiliano, appunto, che ficca lo zampin’ dello zampone “zampillante” tra i fighetti e il filettin’.

Due porcellini che “inaugurano” il loro sito con la scritta Sfida finale: Nolan vs Kubrick.

Imbecilli di tal ignoranza son da prendere sul serio?

Scrivono castronerie, appunto, florilegi di cazzate opinioniste sui film, auto-giudicandosi “punitori dell’entertainment”. Della loro severa demenza, no?

Sì, copiano e incollano solite amenità d’accatto, fra l’altro (non) acquistate gratuitamente dai quotidiani locali dell’italico ragionar (eh sì, i ragionamenti da “mentina”) col culo par(l)ato.

Leggerete “illuminanti” scritti degni di processi inquisitivi/ori, giuristi, emessi (evacuano “in pectore” di peti) da tal “squisiti” oratori, soprattutto dei rapporti orali fra uno spinello e l’altro, in quanto braccin-braciole corte degli spinaci “gagliardi” che io appenderei al filo spinato.
Sì, da spennare. Non li userò come brodaglia, solo come quaglie da tarpare.

Quante “geni(t)ali” cos(c)e nel lor farsi i pompini a vicenda…

“Il film annoia, non va da nessuna parte…, lento, non dice nulla”… e aggiungo io: “Meglio che non vada dalle tue parti, altrimenti ti manderebbe a quel paesello di tua madre e al pisellin’ del suo trombone Balanzone”.

“Dramma su cattive ragazze”, replico io: “Meglio del buonismo dei vostri cazzari”.

“Il nuovo Cinema abita qui”… “Meglio se non nella vostra casa, piena di puttanazze e pance piene”.
Pensate che mi segnaleranno? Segnalassero e io li assalirò di nuovo.

 

Da me, solo pugni e calci.

D’altronde, il padre era un messo che ora s’è dato ai teatrini per quattro rimbambiti che gli reggon la bavetta, la madre lo prese sempre e ha educato la prole al porcile per la legge “inversamente proporzionale” del “Se ti fottono, fottitene”.

Insomma, una famiglia di bifolchi.

Se credo nel sesso? Sì, credo che un coglione, parimenti a tale “padre” vuol svuotarsi i coglioni per “qualcosa” di tangibile, lei si toglie il tanga, oramai nella cancrena delle mutandone, e glielo tange.

Come volevasi dimostrare, mi credevano un puro, invece sono sempre, immutabile, uno stronzo migliore delle merde.

 

Firmato il Genius

(Stefano Falotico)

La frustrazione paranoica del nerd nullafacente e palestrato


23 May

Oramai, nel Mondo internettiano, impazzano i blog biografici, ove ognuno può sfogarsi, alludendo a personali eventi sventurati.

L’altra mattina, ne leggo per caso uno, firmato da un fantomatico “libertino” che, alla soglia dei 30 anni suonati, vive dei suoi “alti” interessi, come rimarca, e ci tiene a precisarlo, nell’intestazione della sua “creazione”.

Ora, fa riferimento a scambi di persona, minacciando di contattare le forze dell’ordine postali perché si sentirebbe perseguitato, di stalking, da un fantasma invero immaginario, partorito esclusivamente da noie disadattate.

M’immagino la scena che ha generato tale furia “sconsiderata”.

Il “nostro” passa un pomeriggio solare, forse in sauna o in palestra, a ritemprare l’addome “tartaruga” e ad ammirare il panorama di pilates legs. Sognando di “depilarle”. “Repressione” onanista e ombelicale, ma “felice”.

Al che, rincasa, mangia serenamente la sua cena infarcita di manicaretti doviziosamente culinari della maternità lattea da complesso di Edipo irrisolto, quindi si masturba “ipocondriaco” su qualche “gazzella” un po’ pornografica nel suo sprezzante e contro tutti “altezzoso” menefreghismo assoluto e da “lui” ribadito di “glande orgoglio”. Come a dire “Me ne sbatto”.

Dunque, si sveste, indossa il pigiama ma, insonne e maniaco dei social network e affini, ritorna al PC per aggiornarsi sul suo forum preferito.

E qui comincia la tragedia. Ignaro che fosse comparso un topic, che lui pensa far riferimento alla sua persona, viene colto da improvviso, lancinante malore, bestemmiando a tutt’andare nel tumulto d’ingestibili convulsioni da simil epilettico. Sveglia tutto il condominio per il repentino chiasso scatenato. La madre, in preda al panico, i vicini, premurosi e “disturbati” nel bel mezzo della Notte, suonano insistentemente alla sua abitazione.

S’odono urla inferocite irreprimibili. Poi, dopo giorni di “convalescenza”, si calma apparentemente ma non ci sta. E mette in all’erta il suo (auto)inventato troll dal reiterare certi scherzetti.

Ma sta parlando solo col suo fegato.

Continuando a bramare Monica Leoffreddi ma “tenendolo” al freddo.

Genius-Pop

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