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La questione Sean Penn: davvero un grande attore e regista, un nobiluomo o un seduttore ignobile, un incallito e irriducibile tombeur de femmes stimabile o un vivente bluff sesquipedale?


06 May

Sean Penn Leila GeorgePartiamo col dire questo, cioè molti uomini pensano di vivere sulla Luna e non si accorgono invece di essere terra terra.

Sean Penn. Parafrasando il grande Totò, questo nome non m’è nuovo. Per dirla invece alla Falotico, anzi à la Falò che fa molto Totò le Mokò, quest’uomo a volte mi pare un uovo strapazzato soltanto da delle galline spennacchiate però mica tanto. Min.. ia! Vecchie o giovani non importa, quel che importa è che fanno, anzi facciano buon brodo.

Comunque, Sean girò molti film sbagliati, insomma robaccia come la peggiore brodaglia. L’importante è far un caldo brodino quando la minestra è riscaldata, cioè preparare per cena qualcosa di sostanzioso ed egualmente sfizioso anche se le penne all’arrabbiata del pranzo sono andate a male in modo ammuffito e puzzoso. Se proprio, nel frigorifero soprattutto dei vostri fegati amari e cellofanati, non troverete niente di meglio del dado Star, beveteci sopra e un uovo al tegamino riscaldatevi. Condendo la cattiva digestione con l’Amaro… Averna, il gusto pieno della sfiga, ah ah.

Sean Penn ha fame, no, ha sempre avuto fama di essere stato amante di molte femme fatale. Dell’aver cioè brasato, no, nasato, no, basato molto del suo successo, in passato di verdura, no in passato e basta, sul suo carisma derivatogli dall’essere stato lo storico compagno di Madonna, donna all’epoca venerata e idolatrata alla pari del mistero di Fatima ancora non rivelato, giacché personalmente bruttina l’ho sempre considerata, oggettivamente è bassina, secondo me anche musicalmente assai piccolina. Quindi, mai mi capacitai di come Madonna potesse piacere a molti maschi che per lei s’accalorarono non soltanto sugli spalti degli stadi da lei riempiti, dicevo… Loro la vedevano e urlavano po… o dio!

Insomma, io presi delle antidepressive compresse mentre questi qua non abbisognavano di tirarsi su poiché a loro bastò, come calmante naturale e al contempo euforizzante, la signora Ciccone? Poveri cog… ni infami!

Sì, giammai compresi la forza seduttiva d’una donna per cui gli uomini s’accalcarono sulle tribune pienamente da loro gremite, sognando di conquistare realmente, prima o poi, il suo cuore di ex dello stadio, no, Stato, no, Sean mondiale, vivamente e non più virtualmente ghermendola e a loro volta seducendola, nella privata vita loro disastrata, in modo plateale da totali sfigati inauditi e mai visti. Da nessuno e nessuna ca… ati.

Detto ciò, acclarato qui quanto appena dettovi e riferitovi, vale a dire ancora che Madonna mai mi piacque veramente, passiamo a Sean Penn. Tanto Madonna, nonostante sia adesso abbastanza âgée, ha pur sempre potere… di pagare un dentista a peso d’oro per rifarle gli incisivi d’argento. Ma è lei che gli rifila la porcella, no, la parcella. Quindi, passano gli anni per tutti, anche per lei. Che comunque, intanto, i giovani si ripassa.

Sean Penn, a dircela tutta, non è mai stato un grande attore. Sto bestemmiando come gli uomini o pseudo tali sopra brevemente e lapidariamente descrittivi, i quali divennero blasfemi in quanto imprecarono contro la Vergine santissima?

Un latin lover, Sean, sì. Ciò è indubbio. Penso davvero che non sia un grande attore. Anzi, tutt’altro. Lo reputo pessimo. Tanti anni fa lo adorai e piacque effettivamente molto anche a me. Probabilmente però stavo in quel periodo attraversando attimi decisamente confusionari di profondo ed esistenziale malessere incommensurabile.

In Milk è straordinario, lo riconosco. Io non sono però omosessuale e devo altresì dichiarare, sempre alla maniera di Totò, che mi piace tutto di Leila George, tranne una cosa. Quale? Il marito.

No, non siate maligni, mie malelingue. Non sono invidioso di Sean Penn. Perché dovrei esserlo? Nell’anno in cui Sean vinse l’Oscar per Milk, infatti tifai per Mickey Rourke di The Wrestler.

Dunque, non mi pare che sia geloso del successo, non solo di questo, degli uomini. Posso garantirvi che, dati alla mano dal sito whodatedwho.com, le ex di Mickey Rourke erano molto più belle di quelle di Sean. Pensate, a me non sono mai piaciute neppure Charlize Theron e Scarlett Johansson. La prima la ritengo una stangona magrolina, la seconda una chiatta, secondo me, perfino rifatta come Carré Otis.

L’attuale moglie di Penn è molto bella, sì, Leila George. È abbastanza evidente che lo sia. Ha trentun anni meno di lui, indossa scarpe col tacco 40 cm ma non penso che Leila abbia sposato Sean per soldi. Sono entrambi ricchi sfondati. Però può darsi che, nel caso Sean dovesse schiattare a breve, colpito semmai da un infarto micidiale durante un suo segretissimo tour de force musicale con Leila, sapete benissimo di cosa, a Leila non dispiacerà affatto incassare la sua eredità assai danarosa. Nel frattempo, aspettando febbrilmente che ciò accada quanto prima, Leila non può comunque dire di passarsela male.

Sean ha ancora una forte presenza scenica, una possanza fisica invidiabile per uno della sua età ed è, non scordiamolo mai, un due volte premio Oscar amato da tutto il jet set hollywoodiano.

Fu amico intimo di Charles Bukowski, è ancora amicone di Robert De Niro e Jack Nicholson, ha esordito con un capolavoro registico, ovvero Lupo solitario, a soli trent’anni.

È pappa e ciccia con Bruce Springsteen, ha recitato da dio assieme ad Al Pacino in Carlito’s Way a soli 33 primavere. Mica insomma un povero cristo. Ora, a parte gli scherzi, le commedie giovanili e adolescenziali interpretate da Sean, a eccezione di Bad Boys, non sono onestamente un granché. Sono spassose, ilari, divertenti. Questo sì, ovviamente. Le sue prove in Mystic River di Clint Eastwood, in Accordi e disaccordi di Woody Allen, in This Must Be the Place del nostro Paolo Sorrentino, sono egregie e da distinto signore della recitazione. Per il resto, tralasciando gli stupendi 3 giorni per la veritàLa promessa e Into the Wild, ammetto vergognosamente di non aver mai visto interamente la pellicola Il tuo ultimo sguardo. Al primo sguardo mi parve infatti una porcata. Poi, lessi le critiche bassissime che essa ricevette e mi convinsi di spingere sul tasto forward del lettore dvd soltanto per tastare, no, constatare se una delle tante ex di Sean, la già eccitante, no, succitata Theron, si fosse mostrata come dio natura la concepì e creò. Per la Madonna, è veramente più bella di Brigitte Nielsen dei tempi dorati in cui Brigitte tradì Sylvester Stallone con Sean Penn. Dio bono!

Ecco, se fossi stato però in Sean Penn, mi sarei sentito umiliato ad aver sposato Robin Wright Penn. Teniamolo infatti sempre a mente. Fu la donna ambita, per tutta una vita, da Forrest Gump.

Che significa? Era solo una battona, no, una battuta. Dai, suvvia. Comunque, nel film Disastro a Hollywood, l’ex signora Penn chiese il divorzio a De Niro. Nella vita reale, lo chiese a Sean. Che cosa gli chiese? Be’, ripeto, il divorzio. Ah, ma allora siete maliziosi. Siete dei poveri mascalzoni. Non sapete neanche preparare il mascarpone. E ho detto tutto. Vi vedo molto in zona Sean Penn da U-Turn e Mi chiamo Sam. Nel film di Oliver Stone, Penn andò a letto, anzi fra i cespugli con Jennifer Lopez. Nel secondo, Michelle Pfeiffer combatté assieme a lui affinché la legge gli riconoscesse giustamente il diritto di paternità. Sì, Michelle Pfeiffer pare essere stata l’unica attrice di Hollywood a non essere stata con Sean.

Forse vide Sean in The Game. Sean Penn è il fratello che avrei sempre voluto avere. Sono figlio unico e credo fermamente che rimarrò tale, avendo entrambi i miei genitori superato i settanta…

In The Game, Sean Penn è povero in canna ma trovò i soldi per regalare un gioco da favola allo stronzo fratello più ricco di Rockefeller. Pagandogli pure Deborah Kara Unger! Fra questo Sean e Jim Carrey di Dark Crimes, non saprei scegliere quale sia lo Scemo & più scemo.

Sì, avete mai visto Dark Crimes? È la storia di uno che pensa di aver fottuto tutti, compresa Charlotte Gainsbourg.

In effetti, in questa pellicola (solo in questa?), la Gainsbourg interpreta la Madonna di turno. Nella vita vera, attualmente il suo ruolo è stato ricoperto da Leila George.

Povero Sean. E dire che, per girare The Gunman, passò tre mesi in palestra, tirando su pesi per otto ore al giorno. Ma gli scelsero come compagna Jasmine Trinca. Forse la donna più antipatica e racchia del Cinema mondiale. No, Leila George non fa per Sean. Donna troppo glamour. Io vedrei benissimo Sean Penn con Frances McDormand di This Must Be the Place.

Sì, donna più ironica alla Joel Coen, donna da Robert Smith dei Cure, donna adatta a un pagliaccio glam.

Donna con le palle, perfettamente appaiabile a un tipo Joker.

Poco ma sicuro.

Dunque, donne modelle che aspirate a diventare attrici da tre premi Oscar, smettetela subito di farvi i selfie. Il Cinema non è soltanto una questione di Playboy…

Per essere dei grandi attori e dei grandi registi come Sean Penn, non basta essere, femminilmente parlando, le Leila George di turno.

A me poi fanno ridere quelli che non sono cresciuti mai. Vanno da un amico e, credendo di fargli un complimento, gli dicono: – Sai, assomigli a Sean Penn.

La risposta dell’amico interpellato, dunque, è questa:

– Sì, è vero. Tu invece assomigli a Keanu Reeves.

– Mi prendi per il culo?

– No, sei atletico e slanciato, grintoso e figo come John Wick.

– Sì, ma non ho i soldi di Keanu Reeves.

– E che ti frega? Pensa alla salute.

– Sto bene in salute ma nella mia vita sognavo di arrivare su Marte.

– Guarda, lascia perdere. Nella serie televisiva The First, la prima missione spaziale andò a farsi fottere. La seconda stagione, invece, fu sospesa. Dunque, rimani coi piedi per terra.

Su questa freddura vi lascio.

Uomini e donne terragni che vi credete di un altro pianeta, la verità è che tutti voi desideraste, fin dalla nascita, essere dei marziani.

Fidatevi, gli uomini e le donne della Terra sono meglio, appunto. Anche perché, onestamente, su Marte non esiste nessun figo della Madonna.

Se non mi credete, vi lascio Jasmine Trinca.Leila+George+Audi+Celebrates+71st+Emmys+s6wR3BYYm4Fx

 

di Stefano Falotico

I miei primi 39 anni e non sentirli: nella vita si sente solo una volta il grande amore, per fortuna


04 Sep

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Sì, pare incredibile, vero? Trentanove anni che, se mi sbarbo, pettino con cura, e sono in ottima forma psicofisica, ne dimostro al massimo una trentina. No, non voglio vantarmi del mio esser mantenuto bene, ma lo specchio dice questo. E anche i vostri sguardi, spesso malignamente indagatori, non possono mentirvi. Dovete attestare, con ineludibile sincerità da amici leali, senza che fingiate o, appunto, cattivelli e invidiosi, mi scherniate per sfregio cattivo, che il mio viso conserva un altrettanto invidiabile angelicità da lasciare esterrefatti. Sì, mi osservate con scrupolosa attenzione e, in maniera inversamente proporzionale al Nic Cage di 8mm, il quale guardava uno snuff movie con far spaventosamente incredulo, pur essendo un investigatore e dunque doveva essere avvezzo alle più pornografiche e assassine sconcezze, rimanete senza parole, stupiti dalla mia stupefacente, eterna, imbattibile giovinezza.

Sì, io sono giovanissimo dentro, quindi anche il mio aspetto ne giova. I vostri lineamenti invece, da quarantenni oramai marci, imputriditi, corrotti, stanchi e avviliti, stanno crollando in mille pezzi, come quando si subisce un devastante trauma.

Oh, io di traumi ne patii parecchi e ancora ne patirò. Ne sono conscio. Come quando sono in giro e vengo folgorato da una ragazza bellissima. E in tre secondi netti ella m’annienta, insufflandomi sentimenti candidamente erotici. Vorrei squagliarmi in lei, annusare ogni sua cardiaca leggerezza, infuocarmi fra le sue gambe per respirarle addosso tutto il mio furioso e al contempo umanissimo sentimento armonioso. Sì, vi sono donne che inducono ogni uomo a pensieri bradi, luciferini ma anche all’unisono perfettamente incontaminati.

Ma questo non è amore. Molte persone sposate, ad esempio, s’illudono di essere innamorate l’una dell’altra. È una balla che si raccontano perché son state rincoglionite da troppe canzoni di Ed Sheeran. Ah ah.

L’amore vero, intangibilmente maestoso, irraggiungibile e immensamente poderoso si prova soltanto una sola volta nella vita. Sì, poi ci può essere la puberale voglia capricciosa di copulare selvaggiamente, l’illusione di aver trovato l’anima gemella, alla quale confidarsi, con cui entrare in empatia e, leggiadri, cavalcare idiozie romantiche degne dei libri smancerosi più imbarazzanti.

Si può stare bene assieme una persona, questo sì, certamente, aspettare il tramonto dopo una cenetta deliziosa per attendere l’attimo furibondo di un amplesso dapprima cauto e poi montante… Ah ah.

Sì, al lume di candela, aspergere la propria cera nel bruciarsi coagulati di fiamme passionali degne dell’inferno più bestiale. Liberando ogni freno inibitorio e accoppiandosi come scimmie contente di esserlo.

Ci può essere complicità, robustissimo e indissolubile affetto, perfino telepatia emotiva. Squillante nostalgia dell’altro quando è assente per lavoro e necessiteremmo invece di una sana scopata scacciapensieri, per smaltire lo stress di una vita puttana. Ah ah.

Ma questo non è amore.

Io fui, anni or sono, immemorabilmente lontani eppur così vicini tanto che qui ora esattissimamente li rammemoro, innamorato di una ragazza.

Già ve lo dissi, ma forse delle mie pene d’amor perdute non ve ne sbatte un cazzo. E invece dovreste sbattervene… Ah ah.

Sì, lei si chiamava Tiziana. Sarà per questo che, ancora oggi, le donne col nome Tiziana hanno su di me un ascendente strepitoso. Penso a Tiziana Lodato de L’uomo delle stelle, una delle mie grandi fighe, no, fisse dell’adolescenza, una figa primitiva e terragna a cui però prostrarsi, genuflesso di fronte a quel seno enorme. Da suggere con inferocito mordente, sì, da morsicare, da leccare, succhiare avidamente, per poi penetrarla con tutto l’ardore ciclopico di uno scalmanato monello.

Penso a quella cosciona di Tiziana Panella, donna dalla voce terribile che la strega di Biancaneve le fa un baffo, forse solo pelo contro pelo se la strega fosse stata lesbica. Sì, diciamocela, quella strega lì abitava a Lesbo. Non riusciva a scoparsi Biancaneve e allora, così tristemente respinta, architettò contro la poveretta un piano omicida. Ma lo prese in culo come neanche Rupert Everett. Non ho mai capito se Rupert è attivo o passivo ma in Dellamorte Dellamore, quando si fa sormontare da quella tettona di Anna Falchi, ho avuto parecchi dubbi su tutto. Anna, Susanna, no, meglio Tiziana.

Tiziana era bionda e facemmo le scuole medie assieme. Anche se io già all’epoca ero voglioso di superare tutte le tappe, per tappezzarla di “alloro”, per laurearmi lordo, no, con lode nella sua bionda delicatezza.

Sì, mi ricordo che studiavo come un dannato solo per fare bella figura davanti a lei. Per apparire ai suoi occhi come l’incorruttibile Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre. Sì, studiavo a menadito Storia, Geografia, Algebra, ma volevo primeggiare con lei in Educazione Fisica.

Invero, che mi crediate o meno, non ero mosso da nessun pensiero peccaminoso nei suoi riguardi. Appunto, era amore purissimo. L’adoravo, e oggi dovrebbe ringraziarmi se è diventata una delle ingegnere più richieste della regione Emilia-Romagna. Mi ricordo che i suoi genitori volevano indirizzarla al Classico, io le feci il lavaggio del cervello e pressoché la costrinsi, col solo potere persuasivo del mio subliminale carisma, a iscriversi a Geometra. Sì, non era portata per le versioni di Latino e Grego, sapeva disegnare benissimo, aveva il massimo in Tecnica e tecnicamente, detta come va detta, con lei volevo dipingere, sopra la sua pelle bianchissima e lentigginosa, degli ansimanti poemi orgasmici. Degli affreschi!

No, ripeto, più volte un mio amico all’epoca mi chiese se sognavo di scoparla. E gli risposi che semplicemente l’amavo, e la scopata non era una mia priorità.

Sì, già allora ero un coglione raffinatissimo, di pregiata e sensibilissima qualità. Ah ah.

Lei ora si è sposata col mio amico delle elementari. Pierre… sì, di tale Pierre fino a qualche anno fa avevo perso ogni memoria. Invece, le PR in minigonna non le scordo facilmente.

Fu lui a rintracciarmi su Facebook. Sì, mi chiese l’amicizia.

– Stefano, che fai? Non accetti?

– Non accetto mai proposte di amicizia dagli sconosciuti.

– Ah, perché io sarei uno sconosciuto? Ti dà di volta il cervello? Sono Pierre, sedevamo allo stesso banco assieme a Marco.

– Il banco di che?

– Ah, ma sei uno smemorato pazzesco. Non ricordi proprio un cazzo di niente. Sono Pierre, il tuo migliore amico dell’infanzia assieme a Marco.

 

E va be’. Pierre, comunque, ora mi ha tolto l’amicizia. In chat gli ho confidato che Tiziana, la sua attuale moglie, mi piace ancora. E sarei prontissimo a rovinare tutto pur di averla.

Lui, risentitosi, mi ha bloccato.

Pierre… cosa ci ha trovato Tiziana in Pierre? Sarà il nome che stimola amore alla francese…

Sì, tutta colpa di Pierre e di quell’altro cazzone del Robespierre se oggi non credo più all’amore. Robespierre fu ghigliottinato, Pierre invece mi ha castrato ogni sogno rivoluzionario.

Tiziana rimane molto bella. La versione assolutamente non troia di Kelly Reilly. Eh sì, Kelly Reilly ha una faccia da troia che è raro trovarne. In Flight infatti si sceglie il negrone Washington, in True Detective 2 quel pezzo di manzo “psycho” di Vince Vaughn, un malavitoso riccone che la usa a mo’ di Barbie, e le regala gioielli e vestitini.

In Yellowstone è una cavallona! Forza, cowboy, giù di cowgirl. Via di pecorina, mandriani, imbufalitevi con questa Kelly. Una che con quelle labbra a muso di gallina si capisce benissimo che di stalloni è esperta. Pompini a gogo.

Sì, bella è bella, Kelly, ma è una zoccola mai vista. Dai su, che ti dice la faccia?

Una delle più grandi zoccole comunque, che potrebbe entrare in competizione con Kelly, è quell’altra biondona prosciugatissima, Deborah Kara Unger. Highlander 3, Crash e vai di nudi esagerati.

Sì, la vidi dal vivo a Venezia quando quel decerebrato del figlio di Sofia Loren presentò l’impresentabile Cuori estranei.

I fan era lì ad aspettarla, lei entrò in macchina e rise loro in faccia, pigliandoli per poveracci. Come dire. E io sto a pensare a voi, con la faccia da zoccola che mi ritrovo?

Sì, il mondo fa veramente schifo.

È per questo che il vero amore è solo uno. Quello purissimo di quando si è purissimi.

Il resto è una troiata. Fidatevi.

Pensate che non sono attratto sessualmente dalle donne orientali, a differenza di John Lennon, ma vorrei un bambino cinesino. Mi sa che praticherò l’inseminazione artificiale. E ne verrà un incrocio fra Brandon Lee e Keanu Reeves.

– Guarda, Stefano, che Keanu Reeves è canadese ed è nato a Beirut, libanese totale.

–  Ah sì? Questo è un cinese doc. Guarda qui. Se non è cinese questo, Mao Tse-tung era irlandese.

– Tu invece sei un bastardino. Non si capisce se tu sia bolognese, terrone, nordico, vichingo o eschimese.

– Sono un pechinese. Sì, più una donna si china e più amo con lei il kamasutra di Pechino.

– Non so, sai, se il kamasutra sia nato lì. Non è che è nato a Tokyo?

– Ovunque sia nato, basta che spinga…

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Ricordate: un tipo alla Reeves corteggia una donna keanu keanu e poi, speed, è incazzato come John Wick.

Soffermiamoci, per un momento, sul verbo incazzarsi. È riflessivo? Mica tanto…

E su questa stronza(ta) vi auguro amore tutta la vita.Kelly+Reilly+Premiere+Paramount+Pictures+Flight+3b6u4fX0dqsl

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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