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Kevin Costner il bel sex appeal di carica erotica a pile


26 Dec

Puoi odiare Kevin Costner per la sua (ex… molte ex di bontà) bellezza, compreso l’imbolsimento, ma il suo fascino attoriale ha un perché di “Big” America, incluso il Draft Day

Draft Day a noi italiani dice poco. E credo che tale “mistero” non vogliamo scoprire né goderne il privilegio “acculturante”. Così come preferiamo, da ottimi mangiaspaghetti, un piatto di saporite cozze al bacon di McDonald’s. Se preferisci l’hamburger, io opto per la patatina là fondo, da “insalsicciar” di tonnata salsa sul ketchup del mio “cheese” sciolto fra sue gambe a mo’ “amorevoli” di cannuccia. Sì, il succhia succhiotto è lo sport preferito del giocatore di football, famoso feticista della “tavole calde” su pancetta vomitante cazzate all’americanata, compresa Ogni maledetta domenica di Stone in cui Cameron Diaz dà la mano al nero nudo super dotato nell’augurarsi di farselo D’Amato.
Da cui il detto, mio falotichesco, della Diaz fa male al potat(ertel)o se di pomata con “portamenti” su permanente “liscia” non le entri di striscio nel burro d’Ultimo tango e di (s)bieco e “becco” a sua “patonza” sb(i)ancante Sì, Cameron esigeva il “ballerino” Timberlake e oggi altri stangoni da “stacanovista” dell’attrice celebre per il suo stacco di cosce su polli arrosto, ma in questa sede parleremo di un “vero”, so(li)do performer, Kevin Costner, mascottedelle scarpe simil Timberland. Con lui, puoi camminare nella Valleverde. Lui non ne ha uno né un paio ma, pur sedentario e perfino fra gli indiani da Toro Seduto, di colpi di sederi, cioè molto culo “elevato” alla (im)potenza, possiede con faccia pallosa, “attraente” di maschio, le “palle”.
Specialista infatti del baseball, del golf e ora pure degli uomini col casco fra mete di touchdown.
Di mio, so per certo, bastava leggere i rotocalchi dei paparazzi, che Kevin Costner ne “toccò” molte di “basso”, alzandolo proporzionato all’alopecia androgenetica del suo accumular intanto pe(r)so, non cinematografico, dunque diminuendo di carriera, ma stempiandosele tutte. “Rasatura” col riporto del bello eterno di Balla coi lupi suBodyguard fra una di colore adesso postuma (pace e Apache di ugola sua Whitney Houston), sia mai esser razzisti, e una Elle modella per farti sbiancare con la porcellana di passerella nella gran passerona a braccetto.
Dopo il salto d’Oscar dorato, da allora, il “suo” è “salito” ma la classe è andata appunto, metaforicamente e non, a puttane, arrugginendolo. Da an(n)i, è sposato con un’altra biondina, che tiene come soprammobile nello spolverarsele diverse in camuffa del suo sempre più diradato “ciuffo”. A-scendente.
A parte gli scherzi e, come dico io, i pruriginosi “schizzi”, Kevin è un glande, ops un grande. Ha ancora parecchie frecce al suo “arco”, anche fresche tra le frasche di “albicocche”, e gli si spalancherà ancora…
Da cui il film Open Range.

A dimostrazione di tale mio teorema inconfutabile, a sputtanarlo, basterebbero i suoi prossimi film. Da “ven(d)uto” inte(g)ro. Il cosiddetto bollito! Ah ah!
Insomma, la storia di un untouchable che girò due capolavori come regista, più un terzo incomodo Postman, ma come attore fa, eccome se “fa”… “buchi” da tutte… le parti.

Eppur piace.
Sì, ma a me più che un imprenditore par uno che (si) dà piacevolmente a ogni puttan(at)a. Tanto, accumula in b(i)anca, “cazzo” gliene frega? Preferisce la quantità, di import & export su “format(o) di “qualità”. Extralarge come il suo… medium di “taglia”.
Un “cowboy”.

  1. L’uomo dei sogni (1989)
  2. Draft Day (2014)
  3. Waterworld (1995)

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