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RILEY KEOUGH: dopo la mia lei, modestamente parlando, è la donna, attrice e modella più del mondo, a prescindere da VANESSA KIRBY ed ELIZABETH OLSEN


20 Sep

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rileykeoughSettimana nuova, buon lunedì a tutti, post dunque nuovo. E Falotico nuovissimo. Diciamo, rinato e rinnovato, forse solo riamato, ritornato. Chissà.

Speriamo, inoltre, che questo terribile incubo del Covid-19 finisca completamente e che si possa tornare in sala regolarmente senza mascherine e mascherate varie. Ma dove siamo? In Eyes Wide Shut? Il Carnevale di Venezia è a Febbraio e il Festival della kermesse veneziana è finito oramai da un pezzo.

Quindi, cerchiamo di tornare alla normalità quanto prima. Io sono tornato normalissimo. Anzi, al momento sono fin troppo normale, dunque imborghesito in modo confacente alla cosiddetta realtà sociale. Che può essere disturbante poiché la vita vera può presto annoiare e bisogna, appunto, presto ritornare a sognare, dunque andare nuovamente al cinema.

Sessualmente parlando, ho appurato di essere eterosessuale. Tranne quando vedo, anzi, rivedo Riley Keough e, come si suol dire, non vi sto dentro. Riley è stupenda e se la può battere con la mia lei. Perde solo ai punti. La mia donna, lo dico senza falsa modestia, è veramente bellissima. Secondo lei, a prescindere dalla mia stempiatura abbastanza evidente, anche io posseggo una bellezza fuori dal comune.

Ecco, detto ciò, inserita/o che ho la mia lei al primo posto assoluto e inarrivabile, parliamo delle tre donne e attrici, a mio avviso, più belle e sexy del mondo.

Ora, chiariamoci molto bene prima di incorrere in fraintendimenti. La mia attrice preferita, in senso prettamente recitativo e/o attoriale, è Jodie Foster. Jodie è di una bravura immane, è mostruosa. Su questo, non si discute. Non mi metto neanche con(tro) una così, una donna veramente cazzuta.
Jodie, anche se mai sia dovessi un giorno conoscerla dal vivo, non potrebbe comunque venire con me.

Sì, è lesbica e dunque preferisce i rapporti saffici.

Di mio, a 13 anni fui perdutamente innamorato di una ragazza della mia classe terza media, ovvero T. Laffi. Poi mi persi per strada e, qualche volta, qui a Bologna gironzolai pure per via Saffi.

Quando dal resto del mondo mi oscuro, purtroppo, significa che sono nuovamente ricaduto in nero stato depressivo. Al che, divento un tipo schivo e poco di me sicuro. Ma, statene sicuri, dinanzi alla mia lei mi riaccendo, per lei non più mi trascuro e sono duro.

Rimanendo però magnificamente un puro.

Non mi do più agli atti impuri e, da qualche giorno, ho visto Le strade del male di Antonio Campos.

In questo film che, a dircela tutta, non è bello come Robert Pattinson, c’è l’ex di quest’ultimo, vale a dire Riley Keough, per l’appunto.

Al Festival di Venezia vidi (qui cambiamo in passato remoto) The World to Come con Vanessa Kirby. Ma non vidi Vanessa dal vivo. Mentre Tom Cruise del succitato Eyes Wide Shut vide quella di Shaw Vinessa.

Considero, dopo la mia lei, Vanessa Kirby la donna più bona della storia. Altro che Nicole Kidman.

Dunque, Vanessa, in quale posizione la mettiamo? Naturalmente, al primo posto del podio. Al secondo, piazzo Elizabeth Olsen. Come già vi dissi, la vidi in Red Lights e forse fui cieco poiché, a quei tempi, non mi piacque. Anzi, la considerai racchia.

In Red Lights, vi è il mio attore preferito. Chi è? Lo sanno pure le pietre e i bambini di 5 anni, suvvia, bambagioni, è ovviamente Bob De Niro.

In questo film, vuole dare a bere a tutti di essere sensitivo e super dotato… di poteri paranormali. Si finge pure cieco.

Invero, il sensitivo si scopre essere Cillian Murphy (spoiler) e Simon Silver/De Niro rimediò una figura da coglione peggiore di Tom Cruise nel capolavoro del Kubrick sopra menzionatovi.

Sì, ero cieco, ora ved(ev)o come Bradley Cooper di Limitless.

Nella mia vita, persi di vista le ragazze, persi quasi tutto a essere sinceri, adesso ho riacquistato la vi(s)ta e non solo quella.

Col senno di poi, debbo ammetterlo. Elizabeth Olsen è una così f… a che, come si suol dire, non si può vedere, ah ah.

Riley Keough non scherza, però.

Come si suol dire, che il Falotico sia un uomo normale, non vi crede nessuno.

Basta che la mia lei creda in me.

Anche perché devo dirvi la verità in tutta franchezza.

Vanessa Kirby, Elizabeth Olsen e Riley Keough sono, come detto, bellissime.

Ma anche ricchissime.

Forse, potrei anche permettermele. Ma non ho, devo esservi onesto, il carattere per stare a Hollywood.

È un posto pieno di stronzi.

Preferisco uscire prestissimo col mio nuovo libro. La cui prefazione sarà curata da D. Stanzione, ottimo recensore e critico di Best Movie.

Non vi sto mentendo. Domani dovrei riceverne la bozza definitiva, ultimata e corretta.

Il libro s’intitola La leggenda dei lucenti temerari.

Credo, in tutta sincerità, che Stanley Kubrick fosse e sia stato un genio anche se trasse le sue sceneggiature dai libri degli altri.

Non aveva, come si suol dire, molta fantasia. La sua fantasia peggiore era diventare triste, misantropo e solo come Jack Torrance/Nicholson di Shining.

Non l’avevate capito? Allora, siete veramente più tonti di quello che pensavo.

Domani, forse risplenderà il sole, a fine mese dovrei incontrare la mia lei di nuovo e diverrò radioso, oserei dire caloroso e raggiante.

Come dicono in meridione, statem’ buon’.

Che volete farci e farmi? Sono un bello e dannato. Anzi, d’annata.

L’unica differenza fra me e Robert Pattinson, a parte qualche capello in più di Robert, è il fatto che lui fa il piacione perché è un riccone. Ho scritto… riccone. Pensate, a me non piace neanche andare a Rimini e a Riccione. Sono ambienti pieni di tamarri, preferisco rimanere sia Joker che Batman. Ora, scusatemi, s’è fatto tardi. È l’una e mezza infatti di notte. Devo dormire oppure riguardare Via col ventoDomani è un altro giorno. E ci saranno nuove gatte, sì, Catwomen da pelare. Soprattutto, se vogliamo essere realistici, non fantasticando troppo di cinecomics, la mia vita è stata tragicomica. Non s’è mai visto, difatti, uno scrittore forse più bravo di Kubrick che ha/abbia meno soldi di un analfabeta.

La prendo con filosofia. Riley+Keough+Riley+Keough+Jimmy+Kimmel+Live+vHUfQGsHcomlVoi, invece, se ce la fate, prendetevi RilRiley+Keough+Riley+Keough+Ben+Smith+Petersen+ZkSB0On81CGley.Riley+Keough+Riley+Keough+Ben+Smith+Petersen+GVH4G3bz8LPlRiley+Keough+Girlfriend+Experience+New+York+vbT3WKZ39dAlRiley+Keough+Premiere+Warner+Bros+Pictures+clTh1L8_zBkl Riley+Keough+Premiere+Warner+Bros+Pictures+b_zt67RjTsll Riley+Keough+Premiere+Warner+Bros+Pictures+awC2-9ui-zFl

 

THE NIGHT OF THE HUNTER; in dirittura d’arrivo il remake, i miei film preferiti e le mie favourite actress insospettabili


08 Apr

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night of the hunterOra, stilo subito la lista dei miei film preferiti. Che, su per giù, sono sempre gli stessi.

La mia top ten di film monumentali, oserei dire intoccabili, senonché inarrivabili.

Anzi, meno di dieci.

Non saranno inseriti in ordine, bensì citati a caso ma non a casaccio. Film poco caserecci non adatti alle comuni, frustrate casalinghe, bensì pellicole che svettano magnificenti al di sopra perfino dell’inimmaginabile.

Da questa lista, sviscerandola a fondo, potrete comprendere anche vagamente il mio animo in maniera non so, però, se profonda.

Orbene, figlioli e fratelli della congrega.

In tale clima di quarantena tremenda, isperando noi di rivedere un pieno giorno fisiologicamente e biologicamente, oserei dire normalmente vissuto senza controlli e proibizioni, intanto possiamo soffrire d’insonnia. Dunque rimembrare e celebrare le pellicole più belle e più rinomate, magicamente sognanti.

In linea col mio spirito naturalmente sofisticato, non sempre al comune volgo allineato.

Io, essere spirituale che fui tale non ricordo nemmeno quando, quindi tramutato in uomo ancestrale dal fascino abissale malgrado ancora sia latente, fra le mie viscere e all’interno delle mie tempie, una mia inquietudine spesso incurabile.

Io, autore de Il fascino e la seduzione della solitudine, disponibile su Amazon, io che forse fui (ri)evocato tramite una seduta spiritica, io che mi persi nei meandri dei miei tanti antri eppure giammai vissi né vivrò con scheletri nell’armadio.

Avrei da raccontarvene tante di questi strani miei anni.

Ma torniamo ai miei film preferiti su cui, comunque, primeggia invincibilmente The Night of the Hunter.

Prima e unica regia di Charles Laughton. La morte corre sul fiume!

Film che, col solo potere d’immagini antesignane d’ogni stile lynchiano più squisitamente delirante, abbatté ogni teoria psichiatrica soltanto grazie alla fotografia di Stanley Cortez.

Un film misterioso, capace di trasmettere emozioni immani soltanto in virtù d’un Bobby Mitchum spettrale, predicatore invasato dal carisma compianto ma immutato.

Come il sottoscritto, d’altronde. Uomo che fu scambiato per pazzo quando, invero, riuscì a detronizzare Freud soltanto con la forza espressiva della sua arcata sopraccigliare. Poiché, così come insegnò Marlon Brando, non servono troppe parole per comunicare la propria anima. Tantomeno occorrono trattati filosofici, esegesi del cuore, disamine e bacate diagnosi.

Stesso discorso umanamente ineccepibile, ah sì, dicasi, traslandolo cinematograficamente, per Mulholland Dr. Un film sul quale ogni ermeneutica di Umberto Eco va a farsi fottere dopo tre frame.

Poiché solamente ai malati di mente, forse laureati in Scienze delle Comunicazioni, può importare del retro-pensiero che sta alla base di un capolavoro. A me non interessa la storia che originò un film oramai storico poiché non sono così presuntuoso come uno strizzacervelli.

E so benissimo che dietro uno sguardo e una poetica scalpitò e ruggisce un cuore, figlio del suo sentire, del suo emotivo vivere, del suo aver respirato il profumo indecifrabile, per l’appunto, della più nera, dunque anche illuminante e catartica notte.

Adoro anche Rusty il selvaggio di Francis Ford Coppola. Poiché la vita è un sogno e non bisogna sperperarla, cercando d’interpretare i propri stessi sogni. Per questo vi è la Smorfia napoletana, per l’ermetica rielaborazione inconscia delle nostre quotidiane memorie filtrate durante la fase non diurna, ripeto, v’è solo il subconscio.

Un bianco e nero elegantissimo, memore a sua volta della beltà pura dell’innocenza perduta.

Forse smarritasi nell’insonnia di Taxi Driver.

Oppure nelle hitchcockiane (re)visioni di Brian De Palma coi suoi vertiginosi piani sequenza magistrali.

Culminati nella perfezione rammemorante, d’omaggi citazionistici stratosferici, i voli pindarici di Vertigo in Femme Fatale. Notti di vendette letali, di traumi risvegliatisi, d’ingiustizie atroci punite ne Gli spietati.

Un film di ombre, di fantasmi, di spettri, di chi la fa l’aspetti, un film su cui aleggia il più grande revenant di sempre. In quel saloon, al volteggiare dei corvi lassù, fa timida irruzione uno straniero senza nome…

Resuscitato dalla cupezza delle sue colpe mai da sé stesso peraltro perdonate, giunto a tarda notte come un ladro a ripristinare l’antico torto, farà piazza pulita d’ogni porco in pochi secondi netti, miei inetti ed esseri più infetti dei vermi che strisciano sulla terra. Titanico, devastante, più cattivo del villain.

Bene, finiamo qua, per ora… Passiamo alle mie attrici preferite. Sono solo due, ah ah.

Una è Elizabeth Olsen. Io sono del ‘79, lei del 1989, ci starebbe benissimo un 69 e non fate finta di non vederla per come appare straordinariamente bella, sennò siete Bob De Niro di Red Lights.

La seconda è Shannon Tweed. Ancora attuale moglie di Gene Simmons. Attrice pessima, dunque non un’attrice. Bensì un’ex playmate, detta anche coniglietta, della quale collezionai quasi tutti i suoi film da regina dei softcore moltissimo tempo fa.

Quando, verso le mie venti primavere, tutti pensarono che fossi scemo come la Zellweger Betty Love ma io, già all’epoca, compresi che in futuro, cioè oggi come oggi, sarei stato un amante anche della pornostar Brandi Love. Invero, già nel 2003 divenni sfegatato fan di Rhiannon Bray. Oserei dire ammiratore sconfinato, sventrato, forse eiac… o. Di cui vi consiglio un “suo” film con Mr. Biggz e un altro film con Mick Blue.

Tornando invece a Shannon… Le sue scene migliori, sessualmente più arrapanti, sono presenti in quasi tutti i suoi b movies. Anche se, nonostante molti miei dubbi persistenti e duraturi, durevoli più di Siffredi, credo che nel film Singapore Sling non simuli l’amplesso. Sebbene, a rallentatore, l’attore forse indossi un calzino. No, è scalzo, intendo il calzino che si usa quando si filmano scene di sesso in un film non per adulti (diciamo pure così…).

Ora, gigioneggiando ancora un po’, cazzeggiando senza dare nell’occhio, con estremo decoro, nuovamente mi tuffo nel mio oceano di perdizioni senza coloranti né asettici c(l)ori. Annegherò sempre nel mio pianto, non vivendo di rimpianti e, lontano dagli squali, mangerò il plancton e anche forse gli omogeneizzati Plasmon. In quanto uomo che non si plasma né si omologa alle dittature adulte, uomo che non sarà mai adulto e dunque non sposerà, giustamente, mai una donna adultera.

Sono un uomshannontweedo tenero, duro all’occorrenza quando serve…

 

di Stefano Falotico

 

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Le gambe più sexy del mondo, ELIZABETH OLSEN


22 Sep

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ELIZABETH OLSEN: attualmente è a mio avviso la donna più bella del mondo


03 Sep

Elizabeth+Olsen+Wind+River+Photocall+70th+ijmIzzwVoIDlEbbene, ci sono uomini e donne che, nel corso del tempo, subiscono positivamente dei cambiamenti straordinari.

Basti pensare a me. Da piccolo fui molto carino, poi trasmutai in Calimero. Diciamo che un certo fascino di natura amletica, cioè scisso fra il piacevole, l’amabile e il non vivente odioso, sempre lo possedetti. Sebbene tardò a svolazzare e a evolvere a cigno nero.

Anzi, io sono celeberrimo per aver incarnato la parola arcigno. Sì, un ragazzo cupo, ottenebrato dalla scarsa autostima che s’eclissò nelle notti fosche ove, denutrito di emozioni vere, perse il senno ma soprattutto molti seni.

Ah, i seni delle donne poco li amai e ancora poco li amo. Delle donne preferisco le gambe, l’intarsio aggraziato delle simmetrie geometriche, forse solamente stimolanti la mia eccitazione chilometrica, ah ah, delle donne prediligo le natiche perfettamente rassodate.

Sì, una donna per piacermi non importa che sia di seno abbondante. La prima cosa che capta la mia attenzione sono i suoi occhi. In verità vi dico che lo sguardo si posa innanzitutto su qualcosa di posteriore su cui poggiarlo in maniera rosea, focosa, probabilmente durante una notte terribilmente afosa e abbrustolente. Mi auguro anche che possa essere durevole e penetrante. Cioè calorosa!

Vado matto per le caviglie femminili, ancor di più se soavemente tatuate per far sì che io possa subito graficamente graffiarle in baci feticistici nel gustoso odorarle. Versandovi il mio inchiostro macchiante anche se densamente bianco e molto colante una volta che alla mia bella sfilerò i collant, infilandoglielo nel buco della ciambella. Semmai prima offrendole una caramella per poi zuccherarci in orgasmi di cannamele.

Ecco, ci sono donne bruttine che hanno avuto una metamorfosi pazzesca.

Da racchie piuttosto insignificanti, in pochi, impalpabili istanti impressionanti d’un batter di ciglia travolgente, sono diventate delle fighe immani. Devastanti.

Pensiamo a Emma Watson. A differenza di Emily Watson, bruttina era e ora ancor di più, Emma è adesso, va (am)messo, un’ottima passerina.

Ma la donna che m’ha più sconvolto è Elizabeth Olsen.

Nel 2012, assieme a Bob De Niro e Cillian Murphy, interpretò Red Lights. La sua presenza non avvertii, non toccai con mano, ah ah, anzi pensai… ma che ragazzina stupidina e insulsa.

Ho cambiato idea. Ma che le è successo?

Non si può davvero vedere da quanto è bella.

Datemi un calmante!

Sì, finalmente ho trovato, dopo lunghissimo penare, ah ah, la mia attrice e donna ideale.

Dolcissima, con delle cosce liscissime, con un viso angelico eppur diabolicamente intenso da cerbiatta ammiccante, stimolante.

Insomma, Elizabeth è stupenda. Se dite di no, vi consiglio una visita dall’oculista e anche dall’analista.

Dai, scopate come conigli. Non auto-inculatevi, raccontando balle. Dicendo che Elizabeth non è il vostro tipo. Infatti è una topona.

Sì, andate dall’analista che, in modo anale, possa amarvi in quanto siete palesemente, inconfutabilmente omosessuali incurabili e inculabili.

Non sono omofobo, rispetto i vostri gusti sessuali.

Ed Elizabeth sa che anche se foste eterosessuali, eh già, a voi non la darà.

Quindi, non cagate il cazzo.

di Stefano Falotico

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“Red Lights”, il Trailer ufficiale italiano


18 Oct

 

Sbagliano entrambi (?).

Genius-Pop

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