Posts Tagged ‘Ezio Greggio’

LOCKDOWN ALL’ITALIANA: inutile polemizzare sul Greggio più grezzo e sulla Leotta che fa rima con m… ta, evviva Ghosts di Springsteen e il grande Spielberg di THE TERMINAL


29 Sep

diletta leotta lockdown italianaMi raccomando, il virus rimane sulle superfici e tu sei un superficiale.

Ah, non è la Leotta ma Martina Stella? Ovviamente. Ma sono separate alla nascita, Greggio infatti allude alla somiglianza.

E io considero la Stella non una star, bensì una Leotta.

Su quest’aforisma “identico” a quelli dispensatici da Oscar Wilde, iniziamo…

Ecco, era ovvio che la boiata oltre ogni confine dell’immaginazione firmata dall’ex produttore di suo fratello, Carlo Vanzina, cioè Enrico, potesse suscitare schifo generale presso il target meno amante delle scemenze trivialmente popolaresche. Sì, un film che schifa, genera vomito a pelle, ribrezzo e tremolii agghiaccianti che percoteranno, per notti insonni intere, l’anima dello spettatore più sensibile, perlomeno mediamente intelligente. È assai preoccupante che, dopo l’indubbia tragedia del Covid-19, tralasciando gli eccessi sensazionalistici e i falsi, esagerati allarmismi che la suddetta “influenza” pandemica indusse perfino nei giornalisti più seri che si prostituirono, per un po’ di boom d’ascolti in più, a cedere alle fake news più distorsive del concetto d’integrità informativa più allineato al bon ton e all’integerrima professionalità da non svendere per l’audience del mentecatto Bruno Vespa, il quale per anni lucrò e ancora continua a lucrare su psicodrammi da Shutter Island,  una robaccia come Lockdown all’italiana venga ancora prodotta/a? Ah, Vespa fece dello sciacallaggio immondo su Anna Maria Franzoni e Schettino mentre Achille Lauro continua a vendere di brutto e spacca più dell’incipit di Speed 2, ah ah. Intanto, la cantante Annalisa è più spettacolare dello Tsumami di Hereafter, ah ah.

Ora, filmacci come quello di Enrico rappresentano lo specchio d’una italica società immutabilmente ancorata agli strascichi della malattia contagiosa e socialmente pericolosa chiamata Mediaset? Roba per cui Roddy Piper di Essi vivono avrebbe fatto la felicità degli oculisti? Così come recita la squallidissima battuta prevedibilissima dell’uomo italiota dinanzi a una velina? Ecco, toglietele, no, toglietevi il velo.

Siamo ancora rincoglioniti dall’era berlusconiana oppure anche il bellissimo e adamantino L’era glaciale fu in verità un film strutturato in maniera politically (s)correct e propedeuticamente anti-pedagogica al fine di modellare i bambini più puri e innocenti ai precetti dolciastri fintamente ecumenici per allettarli e allattarli, a mo’ di milf mammifera, alla raccapricciante barbarie ancora imperante in questa società ove vince e trionferà sempre l’edonista uomo, nemesi di Pasolini, che in curva Sud, all’apparire di Diletta Leotta a bordocampo, urlerà a squarciagola: faccela vede’, faccela tocca’!?

Sì, di debosciati palestrati di questa razza di Neanderthal, da età paleolitica, da studio andrologo dei gorilla poco sapiens, ne vidi tanti. Un mio ex compagno di Calcio, per esempio, ragazzo timidissimo alla Ethan Hawke de L’attimo fuggente, appena avvistava o anche solo di sfuggita intravedeva Paola Ferrari, s’infuocava più di Gianluca Vialli con Alba Parietti. Ah ah.

Per attimi di scompenso “virile” che avrebbero fatto la fortuna di psichiatri a buon mercato. I quali diagnosticano malattie mentali, inanellando pazienti da spedire in TSO, alla stessa velocità con cui Diletta Leotta cambia i suoi amanti. Molti degli ex di Diletta non reggono all’abbandono e, in preda a sogni mostruosamente proibiti di affettività cagnesca, diventano dei fan mai visti di Lupo solitario di Sean Penn mentre Sean oggi è sposato con una più giovane di lui di trent’anni e, fra un paio di mesi, farà all’amore con una ex, per l’appunto, del Cavaliere Mascarato. Alternandosi fra una donna “emancipata” come Valeria Golino di Respiro e una quasi minorenne come Adèle Exarchopoulos. Sì, caro Sean, non vi crede nessuno che, sul set de L’ultimo sguardo, avesti occhi solo per Charlize Theron. A parte gli scherzi, quello fra Sean e Charlize fu un amour fou come nel film Le fidèle. Ah ah.

Ora, se volete vedere un grande film triste, tenero, brutale e cattivo come The Elephant Man, a proposito di Abdellatif Kechiche, non guardate il furbo e ricattatorio La vita di Adele, bensì recuperate Venere nera (Vénus noire) del 2010. Da me visto a Venezia. Di mio, non voglio sbancare al botteghino. E non voglio sbagliare, no, sbaragliare, sbandare, forse solo sbavare come Leonardo Sbaraglia nel film Sangue nella bocca. Clint Eastwood, in Per un pugno di dollari, urlò: – Al cuore Ramón!

Eva De Dominici, invece, dopo aver fatto la difficile, gridò al Leonardo del film succitato: – Amore, siimi più Tigre!

In questo film, il personaggio di Eva si chiama Débora. Nel film tom hanks terminal, invece, avemmo Ricky Memphis che ci spiegò che Monica Bellucci fu/è eccitante (sì, la scoperta dell’acqua calda, uno squirt?) e quella di Monica… fu una Deborah con l’h. Capito? Nel frattempo, davvero Ibra ebbe un flirt segreto con la Leotta? Soprattutto, a scrivergli l’autobiografia fu Ewan McGregor de L’uomo nell’ombra di Polanski? Ezio Greggio invece come mai non divenne un genio come il suo “amico” adoratissimo, ovvero Mel Brooks? Perché forse volle essere uno yuppie e non ebbe le palle per essere Stefano Falotico? Uomo dalla voce à la Adriano Celentano? L’idolo di Joan Lui e Yuppi Du? Chissà, la verità la sai tu? Di mio, sono un tipo, da J’Accuse più bravo a recitare la parte dello scemo rispetto a John Belushi, capace di sputtanare ogni partenopeo che pensi, su WhatsApp, di coglionarmi, mandandomi i meme, a mo’ di presa per il culo, degli opuscoli dell’Opus Dei e della madonna di Lourdes. Come se volesse dirmi che io sia un boomer e pensionato anzitempo che cerca/chi il miracolo nella fede.

Ma lo sa con chi sta parlando? Per di più, abbiamo anche l’aspirante regista scamorza degli horror più pecorecci che, dopo che gli stroncai un film senza pietà cristiana, mi telefonò, apostrofandomi così: – Porco, io ti fotto! Ora, ti metterò in croce! Per dio! Tu mi fai una pippa.

La mia risposta: – Quella che non ti fa la nuova Leotta che, pur di avere una parte di tre minuti nel tuo film del ca… o, ha accettato di farsi te per tre ore?

– Io ti denuncio! Ti distruggo! – rispose lui in preda alla rabbia più atroce.

– Ah sì? Cosa denunci? Sto dicendo la verità.

– Come fai a saperla?

– Me l’ha detta lei.

 

Per cui, figlioli, ascoltate Ghosts di Springsteen e sappiate che, a Natale, rivogliamo un film come The Terminal. Ecco, la differenza fra un “cinepattone” italiano e Steven Spielberg è semplicemente questa: un cinepanettone è più indigesto di un candito scaduto mentre Steven è un genio e Tom Hanks non sa essere solo Forrest Gump. Insomma, parliamo di uno dei più grandi attori del mondo.

Finale:

– Dove vuole andare?

– Voglio andare a casa.

 

The Terminal, un film magnifico. Sa farci ridere, sa emozionarci, sa essere tutto come una stupenda track jazz. Se non vi piace, sposate Diletta e, dopo tre giorni, nel vostro letto vi saranno quattro Greggio.

Ricordate: alle prossime elezioni, votate un uomo “senza dignità”, il Falotico. Autore di cinquemila libri che non si è mai venduto a nessuno. Perché ha una faccia da sberle/a.

Per finire, mi telefona un altro matto: – Stefano, che fai? Vieni a Napoli. Guarda Napoli e poi muori.

– Mi basta guardare te, anzi sentirti. Scusa, non volevo buttarti giù ma devo proprio buttare giù. Si è fatto tardi e vedo che non sei cambiato. Sei più tardo di prima. Salutami a sorrata. Ah ah.

 

di Stefano Falotico

 

120192804_10217583533603042_1458087160094264135_o

Anche la LuPone assieme al cast da volponi di The Comedian, film non da cani, cari lupi!


28 Feb

The Comedian castunion_square_foto_06_Patty_LuPonelupin3_alcatrazIda LupinoMa come si pronuncia, questi due han dei dubbi?

 

di Stefano Falotico

Il Conte Dracula pretende il “conto” in “tabaccheria”


13 Nov

Jack Nicholson era amico di Marlon Brando, e Naomi Watts di Laura HarringLynch lo sapeva, e allestì quelle ville di Mulholland, spedendo Laura Dern nel “manicomio” dei conigli, ove l’Inland Empire l'”accolse a braccia aperte”

Sì, nel marasma della mia mente, non riesco mai a prender sonno. Ieri Notte, dopo esser crollato in seguito, anche inseguito, (d)a una giornata oberante, con tanto di operatori sociali che provaron a estrapolarmi le palle “rimanenti”, dopo le Red Lights di Cortés, da me opportunamente “videorecensite” come da “Cinerepublic”, dopo cont(r)atti a destra e a “manico” a cont(r)armelo, dopo ragazzine che m’han telefonato per chiedermi il “numero” del “cavo” di un altro, più bravo a “collegarle” nel “doggy” stile davvero del ferro da (s)tiro, dopo essermi svegliato alle tre in preda a convulsioni alla ricerca disperata dell’ultimo “colpo” di cucchiaino su tremila baci-barattoli di Nutella da me “prematuramente” fottuti, sbiancai allo specchio, perché da dietro il tavolo della cucina apparve Federico Frusciante, con cui stiamo allestendo un sito di Cinema.
E m’urlò “Non ti pagherò mai i soldi che hai anticipato per aprirlo. Anzi, ti apro, dopo averti ficcato in frigo!”.

A parte gli scherzi, su Facebook rilasciò pochi minuti fa un post “equivoco”: “Se non mi ricorderò, anche oggi, d’andare alle poste a far il bonifico, Stefano m’ucciderà”.

Sono pochissimi Euro, Davide Stanzione n’è consapevole, perciò anche lui tende a “evadere” accampando scuse ché oggi deve vedere l’ultimo film del regista belga-olandese-slovacco-musulmano Jean Valente detto il “Malsano”. Il film s’intitola Sapore di rughe e di Marina Ripa di Meana, storia cronenberghiana di trasformazioni “al car(l)ino” durante le notti convulse, “brasiliane” della “Mostra” di Venezia. Film d’analizzare nel salotto di Marzullo con la Marzotto mentre il telecronista Mazzocchi pensa a quando Barbara d’Urso fu zoccola anche con “lui”.

Bando alle ciancione, www.mulhollandlynch si presenta già “a spingere”, con tanto di Travis Bickle che se ne frega di sorrisetto falotichesco.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Insider. Dietro la verità (1999)
  2. Per qualche dollaro in più (1965)
  3. Dracula 3D (2012)
    Mah… il dubbio permane d'”anteprima” raccapricciante. Ora, come detto, ieri son andato a vedere Red Lights. Di solito, gli esercenti fan così. Prima d’un film “mistery“, infilano i trailer dei coming soon “de’ paura“. Prima [Rec]3(sì, “alla terza” media di prima di seno), con una ragazzina “semisforbiciata” solo perché il matto di turno voleva scoparsi la sua migliore amica ma scoprì che l’avevano “inculato” a sangue, quindi questo devastante Dario Argento.
    Il mio amico critico Giona Nazzaro, lo difese quando fu presentato a Cannes (?), definendolo “decoroso”.
    Ora, stimo molto Giona, ma dalle prime immagini mi sembra una stronzata da render rossi, sì, paonazzi.
    A questo punto, se vogliam buttar in vacca il mito del Conte, direi “raffinatamente” di scegliere Aldo Baglio del trio…
  4. Dracula morto e contento (1995)
    Ecco, ho detto tutto.
  5. Brazil (1985)
    Marina mi “sbertuccia” accarezzandomi da cagnolino:- Sei un gattino peloso da film di Terry Gilliam.
    – Come prego?
    – Sì, ecco cucciolotto. Vai all’oratorio.
    – E tu troia vai a dar via il culo “dorato”.

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)