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Il Mereghetti 2014, stelletta vuota della sua testa da riempir di pallini! Oh caruccio, cariatide Paolino!


24 Dec

 

Il Mereghetti 2014 “dimezza” Friedkin e Killer Joe: io lo distruggo! Io ti brucio!

Il Falotico e la sua “banda”… di cinefili, per Natale, han assediato Paolo Mereghetti, bruciando il suo nuovo “Dizionario”, partorente stroncature e critiche della mutua

Ebbene, raccolgo i miei prediletti, agli ordini del mio imperatorio voler mai “disciplinato” perché dell’accademismo ce ne freghiamo “in tribuna(le”), platea(l)-mente in curva di chi s’emoziona di Cinema e non ne parla da trombone per irretir i lettori nel pigliarli a balle e “stellette”. Mereghetti, sì, crede che tutti gli spettatori sian degli imbecilli sfigati solo da bollette e che considerino quindi la Settima Arte come mero intrattenimento da “ignoranti?”. Lunga bruciatura alla sua (pres)unzione, raschiatelo di “mani pulite”, ed evirate Paolo da tal scellerato credersi al di sopra della Legge uman(istic)a!

Paolo è un giudice troppo frettoloso e (D)io gli sarò, assieme a voi, punitore biblico!

Spedendolo nella fossa dei leoni, riducendolo come Boldi di Fratelli d’Italia.

Perché merita solo che gli faccian il popò da faccione del cinepanettone vivente ch’è.

Mereghetti è latta e merce avariata, buon ad allattar da fottuto imbonitore perché al “Corriere” lavora da giovane raccomandazione dilatatasi su pesanti pagine noiose del suo pessimo, pedante stile eppur “rilegato” di finitura tanto sottile ché, a sfogliar il suo “manuale”, a mo’ di “breviario” (s)granato, si strappan i fogli. Per fortuna, sia lodato l’editore! Ci ha avvantaggiati nell’opera di distruzione!

Dell’ultima stagione, anzi delle ultime che giudica appunto da “ultimi” filmetti, stronca pressoché tutto. Salvando solo un paio di capolavori che, invece, non lo sono.

Hugo Cabret non è da 4 stellette. Sì, è un meraviglioso omaggio al Cinema ma non possiamo ritenerlo “assoluto”. E io, Mereghetti, non l’assolvo per tale esagerazione così come proporzionalmente annienta film anche maggiori nello sminuirli con sua “cura” delle minchi(at)e.

Lei è il minuscolo! Cucitegli la bocca “al massimo”.

Fategli il culo! Cazzo, inculatelo!

A Killer Joe “lei” egregio appioppa due stellettine? E a Il lato positivo una e mezza?

Non capisci un cazzo! Ma non solo di Cinema! Pisciategli in faccia!

Della vita, vecchio barbogio delinquente, ha frainteso il senso. Sì, lei è il più grande criminale italiano, peggio di Vallanzasca! Perché sta manipolando anche le giovini coscienze sul suo “fronte-retro” di fotina ammiccante eppur furbetta. Lei è demagogia, lei celebra solo i soldi della sua auto-elettasi agiografia del “bel” a suoi pareri (in)discutibili ma a me lei non piace.

Lei è una merda!

Così è, stia zitto e impallidisca! E ora accerchiatelo di pallino vuoto e poi gettatelo in pasto al trash…

 

Ira! Vot(at)i al rivoltare! Avanti, di balestre e rivolte, di archi e frecce a scagliare, spaccarli e non scagionarli!

 

Ora, arriva la bufera, il freddo nelle ossa dopo la “scossa” di ustione, l’allargar il discorso all’umanità totale da disintegrare, bruciare, invertire a comando della nostra alterità ché, se siam naufraghi, è colpa della loro generazione di borghesi col tè in mano e pantofole al posto dei neuroni.

Come si è permesso, “lei”, borghesuccio “adulto” con due grammi a dir “pene” di cervello e uno striminzito uccellino a far del malaugurio il suo “insindacabile” verdetto?

Le poteva andar bene coi beoti che si bevon belanti ogni pastorizzarli, con me no, ché son berretto verde anche di rabbia. Io sono il lupo!

Lei s’è “diplomato” alla scuola tradizionalista dei luoghi comuni, della strategia di marketing più bieca e criminosa, e io (in)giustamente la punirò, asserragliando la sua casa, dilatandole le pupille a “manierismo” di Arancia meccanica! Apra gli occhi e nessun collirio. Da me, solo un collare a strangolarla con la sua stessa “calma”.

Ecco il piombo e il suo “aplomb”. Il suo dolore si sta acuendo in un “plof” acutissimo in mio spinger acuminante ma con souplesse, caro “professore” dei nostri italici stivaletti da donnette con le tettine rifatte e di ragazzotte che succhiano i “brufoli” dei cazzoncelli coglionazzi, pettegolanti altrui!

Lei ha un modo di vender(si)a me assai infastidente!

E si pulisca i denti prima di farsi fotografare in “primo piano”. Stia a posto sulla “mensola” del suo urlante ponte gengivale. Ecco la “biblioteca” di fancularla nel polverizzar il “povero”, invero ricchissimo Paolo. Non esibisca questo sorrisetto da Paperino, oh oh “nostro” Paolino.

Lei s’è inventato la furbizia, altro che leccate alla Steven Soderbergh, per accaparrarsi i “voti” di tutti e tutte. E io non la rispetto. Ha perso ancor più capelli dall’ultima “posa”, io la spettino lo stesso.

Non ha dotato il suo “Dizionario” di CDROM per non farsi masterizzare e ha da ridire anche su The Master! Ecco il mio Mastro Lindo, oh mio ipocrita “pulito”.

Conosco la sua tattica. Si spaccia per “critico” di tatto, invero è un ratto (s)porco come il debito dei piatti da lavare! Io la st(r)ucco! Io la luciderò finché vedrà “co(s)m(et)ico” il suo volto allo specchio nello spaccarsi in mille pezzi del suo (pu)pazzo.

Solo cartaceo, eh? Così, se qualche cinefilo è curioso, è “obbligato” a comprarselo!

Lurido figlio di puttana! Farabutt(an)o(ne).

Questa è l’ultima volta che da me riceverà soldi soltanto perché il commesso de La Feltrinelli non mi permette di fotocopiare le sue stronzate!

Ora, grugnisca da maiale, come gli “uomini” più schifosi che scopano i portafogli del prossimo ben disposto, e poi tiran fuori gli “artigli” della cassa tutta piena.

Come la sua panzona!

Sì, è anche ingrassato!

E tagliategli pure questo disgustoso doppio mento!

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