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TOM CRUISE in COLLATERAL è dio: perché è stato diretto da Michael Mann? No, finitela con la storia che pure voi sapreste essere degli dei se foste stati diretti da un cineasta divino


03 Aug

collateral cruise

Visto che uomo dotto e forbito che sono? SE FOSTE STATI DIRETTI.

Io ieri, con una ragazza bellissima, fui diretto. Lei stette per mandarmi a fanculo per direttissima ma io scelsi di perdere il treno con una littorina.

Sì, il diretto è troppo veloce, meglio un montante. Calibrato lentamente, ficcante, sprofondante, eiaculante in modo fornicante e piccante ma senza troppa fretta eccitante. Ah ah.

Ah, raccontate un sacco di stronzate. Sì, vi prenderei a pugni, mie pugnette.

Millantate talenti da dietro una tastiera. Anche io dietro una tastiera sono Shakespeare. Sì, lo sono davvero. Anzi, la mia prosa è perfino più tragica. Ah ah. Assomiglia anche a quella dell’Alighieri, uomo che sprofondò nelle tenebre e, nella sua solitudine arcaica, reinventò la Lingua italiana in maniera aulica. Anche se, essendo più solo di Dostoevskij, dai suoi demoni interiori partorì un Inferno.

Ah, Dante in cuor suo sognò sempre di ascendere paradisiaco in quella di Beatrice ma la Bice non amò mai carnalmente quest’Alighieri, uno che, nel suo delirio d’onnipotenza da superuomo, anticipò anche molte teorie di Nietzsche.

Dante si morse le mani e si spaccò pure un dente ma perseverò pervicacemente e indefessamente nel suo Purgatorio, malgrado Beatrice l’avesse spurgato e, sinceramente, l’avesse sporcata con qualcun altro più ardente e bollente come le fiamme più scaldanti che si trovano nel magma lavico delle vostre vite oramai, diciamocelo, bruciate.

Di mio, infatti, allestisco drammi letterari di matrice scespiriana, ispirandomi ai migliori film di Kenneth Branagh. Ne respiro le rarefatte atmosfere, le introietto nei miei canali percettivi, le deglutisco, le assaggio e snocciolo fra le labbra della mia sensibilità femminile tendente a scoparle da maschilista pompante, quindi virulentemente e potente le vergo come un nero su una bianca. Poi, lascio che le emozioni, in me inoculate come in Videodrome, diventino carne poetica della mia anima incendiaria, lasciva, impudica da marchese de Sade.

Sì, su Facebook, colto dall’entusiasmo nei confronti di Tom Cruise dopo aver rivisto la sua magnetica performance in Collateral, ho scritto che non dovete mai più offendere Tom.

In molti infatti lo considerano ancora un attore mediocre nonostante il suo carnet prestigioso e inviolabile di grandi film ma anche di superbe sue interpretazioni.

Ecco, prendete certamente Top Gun e il suo Maverick e datelo in pasto a Vittorio Sgarbi. Lui, in tal caso, avrà ragione a insultare Cruise, urlandogli villanamente… capra, capra, capra!

Caro Vittorio, lei fa però il gagà sul mio campo di battaglia, cioè la storia dell’Arte ma, onestamente, di Cinema e di Musica non capisce una minchia. Sì, non sa un cazzo nemmeno di altri argomenti. Neppure dell’altro organo genitale inversamente proporzionale al suo ego smisurato.

Quello delle donne scultoree ove lei, si fidi, non sa affatto il fallo, no, fatto suo. Lei ebbe infatti la facoltà universitaria, oserei dire, di leccare i buchi della Venere di Botticelli realmente incarnata in questa terra nostra sconsacrata, ovvero Casalegno Elenoire. Lei però, dopo pochissimo, lo lasciò, preferendo forse Rocco Casalino. Uomo di cervello piccolino ma, chissà, di qualcos’altro molto più del suo grandino.

In verità, Elenoire va pure con te, zotico scemino.

Sapete cosa disse Vittorio, in sua discolpa, quando Elenoire lo mandò ove sapete?

Vittorio disse che lei lo lasciò perché s’era fatta un tatuaggio. Dunque, un uomo della sua cultura, si sentì quel punto addirittura (dis) onorato dall’essere stato trombato da una tamarra con la pelle impiastricciata.

Ora, che Elenoire sia un’impasticcata, si sa. Lo ammette lei stessa. Che sia impiastricciata, pure. Ma io la impiastriccerei di più…

Sì, partiranno schizzi degni del van Gogh alla sua massima follia pittorica, un Vincent, come Tom Cruise di Collateral, dolcemente piluccante, affrescante eppur ardentemente scaldante come i rossi globuli più accesi della sera più abbrustolente. Volerà estremamente toccante il pen(nello) più pitturante per orgasmi impressionanti degni di nature selvagge dal floreale impressionismo schiumante.

Sì, date a Tom Cruise lo spumante. Può permettersi d’imbiancarle tutte con tanto di carisma da albino brizzolato e classe sfavillante.

In verità vi dico che Elenoire non si fece solo un tatuaggio, si fece altri uomini di più lungo raggio.

Forse pure il mandingo Jamie Foxx.

Da allora, per Vittorio furono solo miraggi.

Ora, arso più di Notre-Dame, pontifica da tuttologo, mettendo bocca su tutto tranne che su quella…

Sì, finitela con la favoletta che anche voi avreste recitato alla grande in Collateral se foste stati diretti da Mann, un grandissimo.

Gli attori presi per strada potevano funzionare nei film neorealistici-pauperistici di Pasolini.

Voi, sinceramente, non funzionate manco col vostro accattone pisellino.

Se vi do in mano una pistola calibro 20, non funziona lo stesso.

Sapete perché Tom Cruise è magnifico in Collateral? Perché Tom Cruise è uno stronzo patentato.

Quando dunque lo vedete alle prime che ride come un bambino di otto anni, non è lui. Sta usando una maschera.

Quando invece diventa cattivissimo, è un genio.

Perché Tom è un mostro… di bravura.

Altamente professionale, sofisticato, un veterano che s’è fatto il culo per arrivare ove è arrivato.

Voi parlate ma non sapete neanche in italiano parlare.

Figurarsi se potete solo sognare di spararle.

Vi racconto questa.

Anni fa, un demente di cognome Calzolari mi disse arrabbiatissimo:

– Stefano, allora non ci siamo capiti! La gente scopa, si diverte, va alle feste. Tu queste cose non le farai mai perché sei matto! Ora ci sei arrivato?

 

Rividi questo tizio al Medusa Cinema di Bologna. All’uscita della proiezione Nemico pubblico di Michael Mann:

– Idiota, ci provi adesso a dirmi quelle cose che mi dicesti anni fa?

– No, scusa.

 

Non successe niente. Lui si avviò verso la sua macchina, ridacchiando eppur malignamente ancora pensando:

– Solito coglione.

 

Al che, avendo io adocchiato la sua smorfia di derisione, aspettai che partisse con la macchina e lo seguii senza che se accorgesse, con decisione.

Arrivò a casa sua, parcheggiò e, quando uscì dalla macchina, a tarda sera, gli apparii io davanti.

Non lo sfiorai neppure.

Mai più si riprese da quella paura…

Infatti, dallo spavento, ha i capelli bianchi ora come Tom di Collateral.

Sì, ebbe di fronte uno che, con la sola occhiata sinistra, l’aveva già macellato.

Come diceva lui… uccellato e inculato.

Sapete, mi piace farvi divertire e fare il Joker.

Se pensate che lo sia davvero, lo sono.

WHY SO SERIOUS?

La faccia da culo è servita.

 

di Stefano Falotico

 

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Miei mohicani, aspettiamo Michael Mann e il Genius-Pop non è morto, egli non è un nemico pubblico ma un uomo pubico alla Jamie Foxx e spinge


31 Jan

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Pictured: Max (JAMIE FOXX) and Annie (JADA PINKETT SMITH) wonder if they?ve come to the end of the line when they try to escape from Vincent on Los Angeles? Metro in DreamWorks Pictures? and Paramount Pictures? thriller COLLATERAL.

Pictured: Max (JAMIE FOXX) and Annie (JADA PINKETT SMITH) wonder if they?ve come to the end of the line when they try to escape from Vincent on Los Angeles? Metro in DreamWorks Pictures? and Paramount Pictures? thriller COLLATERAL.

In attesa che Mann pubblichi il libro prequel su Heat, quanto dovremo invece ancora aspettare per un suo nuovo lungometraggio?

Intanto, sparatevi questo.

Sì, il sito geniuspop.com/blog rischiava di essere crepato. Chissà perché, su Aruba, da anni pagavo il doppio Hosting Windows e Linux. Finalmente, ho deciso giustamente di risparmiare perché qui, fratelli, i tempi sin fan magri e bisogna star attenti anche sul più minimo centesimo. E non possiamo concederci spese inutili.

Al che trasferisco tutto solo Linux. Ma non avevo preventivamente salvato il backup e tutti i dati rischiavano di essere andati perduti nella “conversione”. Anzi, erano già persi non avessi io ferocemente insistito. Dopo cinquemila ticket all’assistenza, dopo svariati chili persi, in extremis, fra tecnici impazziti e io quasi svenuto, per il rotto della cuffia, come si suol dire, ho ripristinato la biblioteca, ah ah. L’intero archivio è rimasto illeso e il pericolo è scampato, fortunatamente.

Il Genius viaggia, cade, prende batoste micidiali, esagera con le provocazioni ma vigila pur non essendo un vigile. Giammai vile, egli fronteggia i nemici impavidamente in quanto oggi sensazionale, domani deficiente, ieri amante, probabilmente uno che sa quando salvarsi e cammina con aria da sbruffone tra i buffoni.

 

di Stefano Falotico

Jamie Foxx sarà Tyson in un biopic di Scorsese


14 Mar

Scorsese Jamie Foxx

Già, di questo progetto, se ne parlò la scorsa estate, quando lo stesso Mike Tyson dichiarò che Scorsese “poteva” essere coinvolto a “redigere-dirigere” una “versione” della sua vita e della sua carriera pugilistica, e dicendo che a interpretarlo sarebbe stato, con tutta probabilità, il premio Oscar Jamie Foxx.

Ieri, in un annuncio “clamoroso”, Jamie Foxx ha annunciato l’ufficialità del progetto, che sarà prodotto dalla Paramount Pictures.

Per “ritrarre” Mike Tyson durante il “percorso” della sua vita, sarà utilizzata la stessa tecnica effettistica usata per Il curioso caso di Benjamin Button.

“Nulla” però è stato confermato da Scorsese né, della notizia, son arrivate “ufficialità” da parte della casa produttrice, la Paramount, “riferita” da Foxx.

Staremo a vedere, di certo, il film si prospetta molto interessante e l’idea c’alletta notevolmente.

 

di Stefano Falotico

“Django Unchained” ha il pedigree


03 Jan

 

Eh sì.

“Django Unchained”, Trailer finalissimo…


30 Nov

Oramai ci siamo. L’attesa, miei tarantiniani, è quasi terminata. Manca davvero pochissimo all’uscita nelle sale, perlomeno americane, del nuovo Quentin.

 

Ed ecco che sfodera l’ultima, appunto, cartuccia promozionale.

 

Di pelle nel trailerone superfinale.

 

Ne vedremo, ragazzi miei.

E credo che, stavolta, al signor Leo, l’Oscar non lo toglierà nessuno.

 

Intanto, arrivano le track della colonna sonora, con tanto di Morricone appaiaio a Elisa…

 

1. WINGED

2. DJANGO (MAIN THEME) — LUIS BACALOV, ROCKY ROBERTS

3. THE BRAYING MULE — ENNIO MORRICONE

4. IN THAT CASE, DJANGO, AFTER YOU…

5. LO CHIAMAVANO KING (HIS NAME IS KING) — LUIS BACALOV, EDDA DELL’ORSO

6. FREEDOM — ANTHONY HAMILTON & ELAYNA BOYNTON

7. FIVE-THOUSAND-DOLLAR NIGGA’S AND GUMMY MOUTH BITCHES

8. LA CORSA (2ND VERSION) — LUIS BACALOV

9. SNEAKY SCHULTZ AND THE DEMISE OF SHARP

10. I GOT A NAME — JIM CROCE

11. I GIORNI DELL’IRA — RIZ ORTOLANI

12. 100 BLACK COFFINS — RICK ROSS

13. NICARAGUA — JERRY GOLDSMITH FEATURING PAT METHENY

14. HILDI’S HOT BOX

15. SISTER SARA’S THEME — ENNIO MORRICONE

16. ANCORA QUI — ENNIO MORRICONE AND ELISA

17. UNCHAINED (THE PAYBACK/UNTOUCHABLE) — JAMES BROWN AND 2PAC

18. WHO DID THAT TO YOU? — JOHN LEGEND

19. TOO OLD TO DIE YOUNG — BROTHER DEGE

20. STEPHEN THE POKER PLAYER

21. UN MONUMENTO — ENNIO MORRICONE

22. SIX SHOTS TWO GUNS

23. TRINITY (TITOLI) — ANNIBALE E I CANTORI MODERNI

 

(Stefano Falotico)

Mezzanotte e 0,001 secondo


26 Nov

“primo negativo, guardiamo al positivo, il male vien per nuocere tutto”, una play al Giorno toglie il tuo psichiatra di “torchio?”: I film dell’anno saranno…

… sentenza dogmatica, “(a)stigmatica” del Falotico addolorato eppur adorato, prossimo alla Beatificazione, a forza d’aspettar Beatrice ché “levi” l’ascesi…, soprattutto l’ascesso, via dalle palle, cessi!


– Stefano, mi sei sceso. Sei diventato uno scemo.
– Ah sì? Basta che “salga”, che m’importa della “cattedra(le)?”

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
    Tarantino realizza il sogno d’una intera esistenza. Unisce la sua antica passione per Sergio Leone, e la “rispolvera” fra le polveri del West a modo suo. Semi-Franconero, seminando gli avversari con un capolavoro che solleverà, appunto, un già classic polverone. Pistolettate, “saloonizzate”, gente appesa come salumi, stronzate, DiCaprio con la coda “caprina”. Ku Klux Klan, gente che si prende per il culo, vendette, tribalità, Clint Eastwood che, di cameo, spunterà e urlerà: – Che roba è? Ridatemi gli spaghetti! Manca il peperoncino a questa salsa!
  2. Zero Dark Thirty (2012)
    Kathryn Bigelow è innanzitutto una figa suprema. L’unica che ha superato la menopausa, riuscendo nellatitanic-a impresa d’essere una cinquantenne (60?) molto più sveglia di quel furbacchione dell’ex marito, Cameron James. Uno a cui va la mia stretta di mano per esserle stato “avatar”, “affogando” nel suo “point break”.
    La milf è più attizzabile di tante ochette dei college. Anche perché possiede una mente azionistica, che spara mitragliante con dei contundenti da “lupa”, dunque “condendo” su thrilleroni rosso cremisi come Jessica Chastain, una che “raderei” al suolo. Mi denuncerà per “terrorismo” da “integralista”, ma i suoi capezzoli son come le Torri Gemelle. Il kamikaze ci sta.
    Costi anche lo stalking.Joel Edgerton prenderà le sue difese, asserragliandomi in casa. Assieme ad altri marines, proverà ad abbattere il mio “bunker”. Sfonderanno la porta ma li “disarmerò” con la mia risata innocua “a salve”: – Volevo solo sfondarla, tutto questo bombardamento per una bombata?Joel riderà di gusto e anzi inciterà maggiormente da caporale:
    – Hai fatto bene Stefano. Comunque, non siamo qui per incriminarti di volerti fare Jessica. Anche perché noi ce la siam già fatta. Quindi, questo problema mi par ovvio. Noi maschi abbiam fatto due anni di militare a Cuneo, vero? Ogni fulva merita la volpe.
    Siamo qui perché c’è arrivata una segnalazione. Hai minacciato il suicidio. Dovevamo salvare il nostro soldato Ryan.
    Sicuro di sentirti bene?
    – No, voglio Jessica.
    – Ok, provvediamo subito. Componete il suo numero di cellulare (intanto, mi confida alle orecchie che ha messo però su un po’ di cellulite). C’è un uccello spompato. Va rimpolpato.- Pronto?
    – Sei tu, Jessica?
    – Sì, vuoi scoparmi?
    – No, non tocca a me. Vieni a casa del Dr. Falotico, quanto prima. La situazione è tragica.
    – Sì, agli ordini, Joel. Ma è carino?
    – A me pare un bell’Uomo. “Toccherà” a te “constatarlo” di persona. Una tastatina, nulla di che.
    Poi sarai libera per il prossimo film di Malick, La falsa metafisica d’una con un fisico da thin red line.

    Se avete letto, fin qui, e avete leggiucchiato la trama di questo film, dovreste aver capito tutto.

    Rappresento la legge di Murphy, “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Appunto, mica tanto…

    Ma sono autoironico e beffardo alla De Niro da Oscar. E la butto a ridere, anche se vorrei sbatterla a letto, similTonino Accolla di risata inconfondibile alla Eddie…

    It’s Showtime!

  3. Being Flynn (2012)
    Storia vera
    ,sì anche un po’ lynchiana. Può Paul Weitz prendere una novella sui barboni e ricavarne un film?
    Sì, another bullshit night in suck city. Nick Flynn diventa, appunto il titolo alla essere-non essere.Il libro, praticamente introvabile (all’uscita del film, le librerie però, ci scommetto, se ne ripopoleranno), fu uno dei miei regalini di due anni fa. Lo trovai dopo girovagare per tutta Bologna. Spesi circa mille Euro di benzina, solo per un “deca” del prezzo. Lo rinvenni in una botteghella, ove il padrone era un simil cinese dei Gremlins. All’epoca, svolsi “servizio” sottopagato, ipersfruttato in Pinacoteca, ove stavo seduto per ricevere circa 20 Euro per quattro ore di lavoro. Roba da finire come De Niro di questo film.
    Le agenzie giustificarono, dicendomi che non avevano di meglio per un genio della letteratura senza credenziali:
    – Ora, i suoi romanzi sono dei capolavori, ma non ha la Laurea. Quindi, o la sbattiamo in magazzino o a far il manichino ai “Grandi magazzini”.
    Saltai alla gola di tal fetente “referente”, fui deferito “infernalmente” e, dopo i “forzati”, obbligato a sforzarmi per non suicidarmi.Sì, questo libro, che leggiucchiai appunto mentre da “guardiano” guardavo i quadri, con indole “guardona” per le migliori Botticelli del “turismo” straniero, mi fu illuminante.
    Mi riconobbi subito nel Bob.Un genio paragonabile a Mark Twain, le cui circumstances l’hanno bloccato nella stanzetta.
    Neppure il figlio crede all’incredibile viaggio psichico di uno che si scopò Julianne Moore e ora è “murato vivo” e vorrebbe solo appendere al muro chi gli ha fatto perdere tutto.

    Si rimbocca le maniche, fa due conti (in tasca no…), e ritorna a scrivere, incontrando il figlio che, come abbiamo visto, l’ha (s)fottuto. Il figlio è un assistente sociale per i senzatetto. Gli homeless, quelli a cui preparano solo leomelette. E vengon trattati da “ominetti” perché, sotto il caminetto, non hanno una da riscaldare di tette.
    Il figlio comincia a commuoversi, e lo provoca perché si dia una mossa.
    Padre e figlio litigano, Jonathan (De Niro) “spara” a freddo, ipercongelato, “ficcando” altri colpi (ficcanti sessualmente no…), altri libri che nessuno leggerà, perché li riterranno solo freddure d’uno che (non) si scalda tanto.
    Invero, De Niro vorrebbe solo esser di nuovo rosso nelle lentiggini di Julianne.
    Invece, beve l’amaro Giuliani. Per digerire il fatto evidente (per il lettore e anche per lo spettatore, vedrete…) che, in effetti, è davvero un genio. Ma gli altri personaggi del film, come avviene nella vita “reale”, non lo sanno e non gli danno retta. E lui finirà solo che più inculato da “coglione”.

    L’importante è che lo sappia Falotico…

    Stenderei un velo (im)pietoso su gente penosa che, leggendo la mia prima opera, mi trattò a pesci in faccia e mi urlò: – Ah, allora, sei doppiamente scemo. Un genio che finge di essere depresso.
    Vai a dar via il culo! Ti strappiamo le palle. E pure le pagine.

    Siamo entrati in causa con tal malfamati, ora si son rinchiusi in casa per la vergogna.

    Vedi, a fare gli idioti da circo? Finiscono poi nelle stanze della stalla della loro testolina da bimbetti.
    E dire che s’eran messi in mezzo pure i genitori, gente molto “colta” e “cresciuta”.

  4. Jimmy Bobo – Bullet to the Head (2012)
    Ecco, si ficcassero in testa questo: sono come Stallone, prima o poi torno grande.
    E sono botte! Da guerriero della Notte!
  5. Flight (2012)
    Anni fa, incontrai una grassona fanatica di Denzel Washington.
    Le ero affezionato, anche perché Denzel a me piace. Un’affinità “erettiva” che se ne frega del razzismo.
    Le donne sono false. Non si sposerebbero, almeno qui in Italia, mai con un “nigger” ma, quando vedono il Washington al cinema, perdono la testa e, a bassa voce, pronunciano: – Se fossi mio, ti perdonerei tutto. Bruciamela come Nerone! Sono la tua bomba atomica d’Hiroshima!Come andò a finire con la grassona? Il “mio” non volò, ma la feci nera.
  6. Cloud Atlas (2012)
    Dicesi superstronzatona colossale di cast stellare.
    Tom Hanks rappresenta il grande attore che fa spesso la parte del fesso.
    Halle Berry rasenta il massimo, vero maialini?
    Come dico io, la mulatta allatta.
    Per il resto, mi sembra un “filmone” per quelli da latte.
  7. Killing Season (2013)
    Travolta ce l’ha con De Niro, che se ne vorrebbe solo stare in mezzo ai monti, dopo aver quasi lasciato le penne in guerra. Travolta ha un conto in sospeso col Bob.
    Si spaccia per amico ma se lo inimica subito.Ora, ve lo vedete il Bob, a quasi settant’anni, correre per gli Appalachi col fucilone in mano?
    Io sì.
    Per questo mi distinguo. Sfodero la cartuccia quando tutti pensano che non li colpirò.
    E fanno le giravolte come John, non capendo un cazzo del “loro” trivellato.Travolta: – Signor Falotico, l’ho scoperto. Lei fa il tonto di “richiamo della foresta” per non andare in guerra.
    Falotico: – Guarda che la guerra è finita. Posso leggere in santa Pace di Cristo questo “tomo” (in testa) di Marx, adesso?
    Travolta: – Cosa vuoi fare, il Rambo di turno?
    Falotico: – No, pensavo a un altro mercenarioChuck Norris. Un rombo di tuono nel tuo culo, razza di panzone!

 

Non mi stanno simpatici i fisici astronomici perché “patisco” le loro “gastroscopie” coi “telescopi”, eh sì, non scopano molto, se “lo” guard(i)ano con le lenti d’ingrandimento al microscopio


07 Nov

Già. Tra l’alfiere e la pedina, fra il Re e la “regina”, scelgo l'”arrocco” dello scacco(lo) “matto”, da (ele)fantino che infila in tutti buchini, anche nel pavimento di “piastrelle” senza bianco o nero che “(sos)tenga”

Rincaso, or ora cari uditori, da una “gita” al bar, ove ho mischiato il cappuccino nel caffè di Peppone, il gestore di camomille alle vecchiette da Don Camillo.
Al che, durante la “festa”, s’è avvicinato un tipo grigio, un mezzo nano alto 1 metro e 90 su scarpe col tacco da “ginnastica”, e anche da prima ginnasio.
Peppone, cacciando prima un peto “impepato”, gli pose tal questione, quindi, dopo “lauta” risposta “insufficiente”, lo prese a pedate, pestandolo assieme alle pensionate:

– Marco, sei soddisfatto della vittoria di Obama?
– Felicissimo. M’ha rallegrato la giornata. Ah, mattina faticosa. Ho penato su un libro d’astronomia per individuare il raggio gamma delle gomme da masticare d’una Venere in orbita su Saturno, con tanto d'”anello” aureo da stellari-stalloni di “pulviscolo” attorno alle sue rotondità molto sferiche.
– Ah sì? Come si chiama costei?
– Susanna.
– Ove va Susanna, montan le “panne”. E bisogna “sculacciarla” di “palle”. Vedi che “tutto” torna? Si chiama “equazione dell’equino”, il cavallo che “lungo” è “cioccolato” nel “cucchiaione”.
Osteria numero dieci, chi è la moglie del bidello? Tanti, tutti “dentro”, di strofinati uccelli nella “lavagnetta” con tanto di “bagnetto”.

Applauso!

Marco rimase scioccato da tal “briccone” Peppone che brindò di “bicchierini & spuma”.
E, ritenendosi superiore per “istruzione” d’altra “crema”, tornò nel suo appartamento, si spogliò da quel “cinismo” a “buttarla” via in “vacca”, s’immerse nella sua vasca idromassaggio, poi di shampoo canticchiò da creatura francescana che non tollera certe battute, di zolfo, dai piedi caprini:

Champagne
per brindare a un incontro 
con te 
che già eri di un altro 
ricordi 
c’era stato un invito 
stasera si va tutti a casa mia 
Così 
cominciava la festa 
e già 
ti girava la testa 
per me 
non contavano gli altri 
seguivo con lo sguardo solo te 

Se vuoi 
ti accompagno se vuoi 
la scusa più banale 
per rimanere soli io e te 
e poi gettare via i perché 
amarti come sei 
la prima volta 
l’ultima 

Champagne
per un dolce segreto 
per noi 
un amore proibito 
ormai 
resta solo un bicchiere 
e un ricordo da gettare via 

Lo so 
mi guardate, lo so 
mi sembra una pazzia 
brindare solo senza compagnia 
ma, ma io, io devo festeggiare 
la fine di un amore 
cameriere, champagne?!

A differenza di tal malinconico sognatore della sua “minchiona”, mi sintonizzai sulle “minchiate” della radio. Spesso, nell’etere, passan gran cazzate ma alle volte anche delle passerone che “involano” il tuo volante in zona Elvis “pelvica”.

E pensai: ho sbagliato tutto nella mia vita? Potevo sorbirmi il catechismo delle insegnanti “casa e chiesa”, ottenere una laurea rubando di raccomandazioni, “sistemarmi” con una bella cas(c)ina, e trombarmele così tutte nel “casino”.
No, ho fatto bene a “darlo” in barba, amo il mio “barbone”, il pelo personale è riccio solo alle mie dita e sono solo un casinaro.
Come dev’essere, come voglio che il mio cazzo “tirato di pelle e cuoio” sia.
Andando “a culo”.

Dunque, tornando a Obama, a voi cosa “viene” che sia stato eletto?
L’importante è che sia “eretto”. Fidatevi, “lo” sa anche Barack. Buon nero non può mentire…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
  2. Le iene. Cani da rapina (1992)
  3. Pulp Fiction (1994)
  4. Jackie Brown (1997)

“Django Unchained”, i Character Posters


19 Oct

 

Dopo il banner di Christoph Waltz, ecco dalla Weinstein, “sparati”, quattro nuovi poster sui nostri personaggioni del filmone.

 

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

“Django Unchained”, il nuovo Trailer completo


12 Oct

 

Sparate(velo)!

 

“Django Unchained”, il Trailer italiano


13 Jun

 

Dalla Sony Pictures Italia, ecco il trailer italiano di Django…

Con l’aggiunta di nuove, esclusive immagini che, nell’originale, non avevamo visto.

 

 

Buona, gelida serata…

Mi piace come muori!

Signori, avevate la mia curiosità, ma ora avete la mia attenzione…

(Stefano Falotico)

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)