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Frusciante è IL GRANDE LEBOWSKI? Cioè un idolo assoluto?


01 May

lebowski giflebowski arancia meccanicaTutte le boiate e le bazzecole, quisquilie e baggianate oppure genialate di F. Frusciante, il grande Lebowski livornese?

Benvenuti in via Magenta, 85 a Livorno, è il vostro Frusciantone che vi parla dalla sua epica e oramai leggendaria Videodrome. Lui è l’ultimo dei videotecari e adora Michael Mann assieme a L’ultimo dei Mohicani!

Sì, nell’ameno entroterra toscano, nella città che diede i natali ad Alessandro Benvenuti, no, Alessandro nacque a Pelago vicino Firenze, dicevo… nella cittadina capoluogo di provincia e natia di Francesco Nuti, invero pratese… Scusate, Ad ovest di Paperino, c’è Athina Cenci.

Ah, Caruso Pascoski, Charles Bukowski e il suo alter ego Henri Chinaski, The Big Lebowski e forse c’entra perfino Big Whiskey…

No, mi son perso lungo la mia retta via che ho smarrito e chiedo dunque venia, no, informazioni a una donna figlia della regione tanto cara a Francesco Petrarca e a Dante Alighieri.

– Scusi, brava signora, vorrei raggiungere la Videodrome. Mi saprebbe indicare la via? Mi perdoni, non ho Google Maps.

– Guardi, la vada in vetta alla strada, la giri a sinistra e la si ritroverà in capo!

 

Sì, a Livorno che fu la città di nascita del grande Amedeo Minghi, no, di Modigliani detto Salvador Dalí, no, semplicemente Alì con Will Smith, no, Modì, ritratto da Garcia Andy nel suo film da regista intitolato I colori dell’anima, sì, Modigliani che per anni Al Pacino, protagonista di S1m0ne, volle interpretare ma non riuscì a girare neppure il progetto altresì di Andrew Niccol, sfuggitogli di mano, cioè Dali & I: The Surreal Story, durante la scorsa estate mi sentii come Owen Wilson in Midnight in Paris di Allen Woody oppure come Adrien Brody!

Ah, son uomo di mondo e un bizzarro girovago che a nessuno deve rendere conto se io sia o meno un fallito perdigiorno o un genio falotico tendente al malinconico, poi al nevrotico, dunque al gotico. Ah ah.

Al che, peregrinando lungo Livorno a mo’ dell’ingenuo, incapace di autodeterminarsi e sprovvisto di libero arbitrio, Jim Carrey di The Truman Show, mi ritrovai per una selva oscura, no, visitai la famosa e celeberrima, succitata Videodrome. Videoteca storica, forse antiquata, vetusta e obsoleta, probabilmente solo un luogo simile a una splendida cineteca diretta, gestita e supervisionata dal Fruscianton’. Uomo annacquato e non più buono come il vino d’annata oppure uno sbruffone autodefinitosi enciclopedia vivente del Cinema ed esperto di Musica senza pari? Chissà…

Voglio qui rendergli pan per focaccia in seguito al suo essersi comportato da baccalà contro di me? No, lo perdono poiché lui, giammai quaquaraquà, per sua stessa ammissione, non sbaglia mai. Perciò, modestamente, mi ritiro in buon ordine e gli auguro soltanto una vita piena di bei giorni. Sì, buonanotte…

Ragazzo tracagnotto, cicciottello o Cicciobello, pienotto o pieno di sé, è costui? Forse solo umile e al contempo comunista con du’ palle così, parafrasando Mario Brega di Un sacco bello, che deve le sue origini, no, i suoi fasti ai Licaoni. Ovvero un gruppo di ragazzoni affascinati per l’appunto, anni or sono, dal Frusciantone. I quali scoprirono, in maniera ignota e occulta, il nostro… così come dice lo stesso Fruscio nelle sue oramai celebri video-recensioni, nientepopodimeno che il Frusciante stesso. E chi sennò?

Perfido, no, fervido, famelico appassionato di Cinema, Musica e scibile toutcourt, sin dalla sua più tenerissima età, il Fruscio prima o poi doveva fare il grande salto ed enorme, qualitativo balzo in virtù della sua indiscutibile presenza scenica assai corpulenta, no, carismaticamente corposa. Attenzione, però. Non è un ragazzo vanaglorioso, bensì a volte sol accidioso e un po’ troppo focoso. Oserei dire permaloso.

Come riportano oramai tutte le bibbie del Cinema, fra cui Variety, il Fruscio, imponendosi fin dapprincipio come l’idolo delle folle amanti del Pop più schietto e ruspante, le spara grosse o solamente sacrosante, emettendo giudizi lapidari con facilità disarmante?  No, semplicemente o da sempliciotto, sentenziando con severità devastante, cioè senza peli sulla lingua, avendo lui il cosiddetto pelo sullo stomaco da topo, no, da tipico e caratteristico, pittoresco e colorito livornese d.o.c. che di certo non le manda a dire.

Egli infatti, senz’alcuna inibizione e remora, da uomo impavido e verace, anzi vorace di fare la sua porca figura, non so se di merda, s’avventò e ancora si scaglia contro l’intellighenzia da lui reputata superata e stantia. In maniera avveduta o soltanto inconsapevolmente avventata da stoico inesperto senza specchio?

Affrontando con strafottenza irrefrenabile, estremamente lodabile o solo incosciente in maniera bestiale, i giganti dell’istituzionale ed editoriale Critica cinematografica oramai consolidata e da lui invece volgarmente, no, di piglio spontaneo e, per l’appunto, non da marchettaro né da laureato, in quanto il Fruscio dichiara orgogliosamente di essere terzo-mediato e odia Luciano Ligabue e una vita da mediano…

Scusate, mi stavo di nuovo perdendo. Se mi perderò, Videodrome ritroverò? Mah, non lo so.

Il Fruscio è un fannullone, no, non se ne fa nulla del money frusciante e, per via della sua spericolatezza indomabile da indistruttibile, infrangibile, irriducibile uomo duro di Livorno che, da piccolo, fu tra le comparse al palazzetto dello sport della sua città che ospitò le riprese, non solo del match contro Rosco Dunn, in Bomber con Bud Spencer, è già entrato nel mito assoluto. Su questo non si discute. Secondo lo stesso Fruscio, il 90% dei film sono opinabili ma non si può opinare in merito al capolavoro kubrickiano dal Fruscio, appunto, incarnato in modo non plus ultra.

Egli mette in guardia i giovani d’oggi e li pedagogizza, infatti, a mo’ di Barry Lindon. Parimenti a Stanley Kubrick, dice loro di avere Eyes Wide Shut e di guardare con gli occhi aperti la realtà.

A suo avviso, se un giovane ragazzo vuole parlare in merito a Full Metal Jacket ma non conosce Arancia meccanica, merita la cura Ludovico.

Il Fruscio è ed ha Gulliver in mezzo ai lillipuziani della Critica. Il Fruscio è Jeff Bridges del capolavoro immortale dei Coen. Jeff beve il latte o lui allatta e alletta i suoi adepti che pendono incondizionatamente dalle sue labbra? I quali forse, mentre vedono e ascoltano le sue monografie sui registi, stanno stravaccati in qualche discopub identico al Korova Milk Bar in compagnia di qualche moldava.

Sostanzialmente lo idolatrano, in realtà se ne fottono…

Egli odia Joker ma è un folle che incita la folla e sprona la follia dei cinefili più underground, saggi, esaltati e/o anarchici, sganciatisi da un sistema laido e bastardo? La gente fa la ola, gli porge reverenza metaforicamente autoriale e il Fruscio se n’imbroda con far volutamente pagliaccesco da cultore del Cinema più romanticamente legato a una visione passatista e nostalgica che spopola, presso i suoi coetanei un po’ andati, da Milano a Palermo andata e ritorno, da Massa Carrara fino alla più bassa massaia e casalinga di Voghera ubriaca fradicia.

Ripeto, il Fruscio è l’irraggiungibile idolo incontrastato delle masse!

Un giorno, la gente dirà osannante in sua memoria… Lo chiamavano Bulldozer. Film di Michele Lupo sempre con Bud e sempre, neanche a farlo apposta, ambientato a Livorno. Per il Fruscio, io sono uno scugnizzo da prendere a ceffoni a mo’ di Piedone. Lo sbirro o l’africano? D’Egitto o a Hong Kong?

Sono dunque un bolognese d’azione, d’adozione o di forte reazione, un gigione, un Giorgione o semplicemente, tanto per adottare un’espressione partenopea mai passata di moda, nu bello guaglione?

Bud/Carlo Pedersoli fu di Napoli, mentre il Fruscio a volte fa il bullo oppure è uno sempre carico al massimo neanche se avesse bevuto mille Red Bull? Se qualcuno osa dire che Avengers: Endgame è un capolavoro, egli si arrabbia e delira a mo’ di Daniel Day-Lewis de Il petroliere. È un uomo sanguigno, There Will Be Blood! Non osate contraddirlo!

Frusciante è un pazzo a piede libero assai temibile o punibile? No, figuratevi, è uno stimabilissimo pioniere infatti e siffatto della Settima Arte, a suo modo di vedere e vederla indiscutibilmente, da seguire solamente secondo il suo potente e irrinunciabile, inappellabile volere. Il Fruscio non teme, come detto, chicchessia. Essendo uomo da avanti popolo, Lambretta rossa, soventemente s’accanisce anche contro la Chiesa e la catto-borghesia. Egli, con cipiglio irriverente, ammazzerebbe in tre secondi netti chi ama i cinecomic, spiezzandolo in due con furia violenta. Che drugo, che Ivan Drago! Prima di deflagrare, no, di deragliare la mascella a tutti, però sfodera e sfoggia tutta la sua incontenibile e vulcanica verve, la sua saccente prosopopea da uomo colto o solo rude, soltanto rustico e anti-democratico, ostico e invincibilmente suscettibile e/o presuntuoso a morte?

Ricordate: Frusciante detta legge nella sua contea, egli è forse Gene Hackman di Unforgiven?

Bisogna osservare rigidamente le sue comuniste, anti-capitalistiche o fascistiche, dipende dai punti di vista, regole insindacabilmente, altrimenti il Fruscio vi prenderà a pedate, eh sì, bella gente. Scaraventandovi fuori dal suo locale semplicemente perché Revenant acclamaste o avanzaste delle riserve sul Cinema di Sergio Leone.

A lui non interessa se le vostre ragioni esponeste con ottime argomentazioni ragionate o ragionevoli che dir si voglia. Lui non vuole sentire ragioni e presto, se lo farete incazza’, sragionerà.

Mandandovi in men che non si dica a caga’! Lui pure vi menerà! De’, maremma maiala! Se non siete d’accordo con lui, lui vi stroncherà definendovi un troiaio! Il Fruscio, Per qualche dollaro in più, a Netflix prima o poi si darà? No, giammai.

Egli vende cara la sua pellaccia e non lederà mai la sua dignità. Ci tiene a non essere un edonista pieno di soldi e con la pelliccia. Poiché epocale fu la sua opinione su Essi vivono. Disse pressappoco questo: si combatte finché non si hanno un Rolex e una Rolls-Royce.

Grande, idolo, che boomer! Ah ah. Queste sue sicurezze durissime gli torneranno indietro come un boomerang?

Il Frusciante, un uomo non certamente povero di cuore né emozionalmente avaro. A lui piace Vitali Alvaro. Egli non vuole i danari ma chiede 10 Euro affinché possiate commissionargli recensioni di 8mm, no, 2 min. secchi in cui, in quattro e quattr’otto, impapocchia du’ stronzate per sbarcare il lunario, spacciandosi per luminare.

Il Frusciante, un eterno sognatore e ragazzo bonaccione che adora le topone, sì, le donne bone, il Fruscio è un tesoro e un uomo di buon cuore ammalato fin troppo di cinematografica passione pura intrisa del suo pugnace ardore?

Ammalatosene così tanto da sconfinare nell’ottuso intransigente più radicale da malmostoso birichino e mai cresciuto bambino dall’inguaribile e fiero carattere fumantino?

No, il Fruscio è forse il Dr. Fu Manchu o Shrek! Se lui dà pollice giù a un film che non ritiene meritevole, nessuno può di contro dargli un giusto calcio in cul!

Facciamo du’ parole su questo? Insomma, la mini-recensione Patreon dedicata alla monografia auto-agiografica di Frusciante in carne e ossa, decreterà che Frusciante è un flop o un filmaccio alla Michael Bay?

Domanda difficilissima, riflettiamo con calma in merito a tale uomo emerito o valutiamo con ponderatezza la risposta da rifilargli in modo degno con giustezza.

Nel frattempo, guardiamo un film di Zack Snyder? Quindi, andremo a fumare in terrazza.

Eh già, non possiamo vedere e semmai anche ammirare un film di Snyder perché a Frusciante fa caaaaa’!?

Be’, cazzo, se l’ha detto lui… nessuno può contrastarlo tranne Clint Eastwood de Gli spietati? Ah ah.

Ripetiamolo tutti assieme appassionatamente: il Fruscio detta legge incontestabilmente. Il Fruscio è un bravo ragazzo e nessuno lo può negar, nessuno lo può sfancular’.

Cioè, se lui stronca un film per partito preso, a prescindere che il comunismo non esiste più come lui lo concepisce, lui non sta capito, come si suol dire. Lui non capisce o tutto capì? È un testardo o un cap(r)one?

Sì, lui sa tutto e, se voi direte che Joker è un capolavoro, il Fruscio vi riderà in faccia, replicandovi un grandguignolesco, irriverente e borioso macché.

Il Fruscio se la ride di gusto, lui è l’emblema impersonato da lui stesso del Cinema giusto.

Quindi, non protestate né ribellatevi contro i suoi gusti inviolabili.

Il Fruscio detesta Heath Ledger, no, Hitler e Mussolini ma ama da matto, no, da matti fare il leader. Me fa morì. Ah ah.

Alle prossime elezioni del sindaco di Livorno, io voterò per quello di Bologna. Per forza, non posso votare per il Fruscio, non essendo natio, no, nato nella sua città natale. Altrimenti, ugualmente non lo voterei, ah ah.

Se non gli sta bene, non deve preoccuparsi. Livorno, a livello demografico, ha più abitanti dei suoi iscritti.

Basta che chieda una mano a victorlaszlo per aumentare il numero di seguaci, più che altro ruffiani immani e disumani. Così facendo, probabilmente non solo Livorno, bensì tutto il mondo voterà per lui.

Idolo come Rocky Balboa!

A parte gli scherzi, terminerei con una freddura alla Falò.

Oggi per radio ripassò una canzone sempiterna di Nathalie Imbruglia. Imbruglia non so se sia un cognome della Puglia ma Nathalie, la cui città natale è Sydney (con due ipsilon), da non confondere con Poitier Sidney, fu donna manzoniana.

Sì, dietro quel viso da finta suora e da monaca di Monza, sai quante notti di imbruglie e sotterfugi devono esserci state con Chris Martin? Pare infatti che, ai tempi in cui Martin stette con la Imbruglia, stesse anche con Gwyneth Paltrow. Dunque, questo matrimonio non s’ha da fare, no, non si fece. A Chris non fregò un cazzo se Nathalie e Gwyneth lo mandarono a farsi fottere. Lui difatti lasciò fottersi volentieri da Jennifer Lawrence, Dakota Johnson e Dua Lipa.

E, su questa cazzata o genialata, detta altresì faloticata, vi auguro buona vita- Abbiate fede, miei drughi.

P.S.: Essi vivono è un capolavoro. Però, a proposito di Bud Spencer e Michele Lupo, They Live è posteriore a Chissà perché… capitano tutte a me.

È arrivato ben 8 anni dopo. Infine, Gary Guffey, alias H7-25 interpretò Incontri ravvicinati del terzo tipo prima perfino di Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre.

Film del ‘79, mio anno di nascita. Ah, sto delirando, scusate.

Vorrei essere imboccato dal Fruscio.

 

di Stefano Falotico

Sono molto ambito in quanto, a forza di non svendermi, devo regalare le mie cassette al mercato ortofrutticolo, anche quelle delle arance meccaniche


09 Jul

arancia meccanica alex

aranciajokerfalotico

Sono un uomo del Paleolitico? Sì, fra poco lo sarò ma potrei diventare l’uomo più ricco del mondo se vendessi tutte le VHS e le mie memorabilia…

Sì, da tempo un dubbio amletico di natura economica sta tormentando le mie notti insonni. Spesso, in piena notte, quando non chiudo occhio, sognando soltanto di fare l’amore con una ragazza della quale non posso farvi il nome ma soprattutto al momento non posso farmi, donna estasiante che vagheggio fra mal di pancia insopportabili e lancinanti desideri miei platonici insoddisfatti che curo parzialmente bevendo latte non tanto scremato e leccando la morbida panna di un cono gelato dell’Algida, donna, sì, caldissima e algida per niente, immensamente bella che distrugge ogni mia trascendenza buddista, sciogliendomi come un delicatissimo crème caramel, donna godibilissima che vorrei assaporare in amplessi dolcissimi, palpare, carezzare col cucchiaio, gustare, snocciolare e leccare come un bignè, ecco, quando ciò funestamente accade… sto immobile a fumarmi una sigaretta e gironzolo per casa. Ma nella mia casa, adesso, vi sono pochi metri quadrati calpestabili.

È una casa sommersa da libri, riviste, dvd, locandine che penzolano, poster perfino dei film di Bigas Luna che accentuano la mia fame chimica, oserei dire eroticamente lupesca. E, tra le rifrangenze chiaroscurali dei raggi lunari mescolati torbidamente alle mie notti ululanti, dolorose e strazianti, questo casino pazzesco m’induce a essere come Armstrong, sia il jazzista che l’astronauta, e a cantare, appunto, Luna di Gianni Togni.

Comunque, al circo Togni ho sempre preferito quello della compianta e truccatissima Moira Orfei. Sua figlia ancora mi risveglia dai miei letarghi pachidermici da elefante. Al che, divento un domatore del mio leone che, rimembrando la vertigine perfettamente colossale delle sue gambe lisce, così stuzzicanti, provocanti e vellutatamente, diciamocelo, eccitanti, silentemente ruggisce eppur come un cavallo imbizzarrito anche nitrisce.

Dunque, sedato, si mette seduto e gli passa ogni fantasiosa voglia di averla nel mio letto per amori da ginnasti e da trapezisti.

Invero, Lara Nones, figlia di Moira, aveva delle belle gambe. Di viso però non era un granché.

Mentre questa mia agognata, anelata donna a cui spero di regalare un dorato anello ma dinanzi alla quale, più che leonino, appaio ai suoi occhi solo come un agnello un po’ porcellino, senz’ombra di dubbio è l’apoteosi seducente e maliziosa più avidamente irresistibile. Femmina fiera e felina, soprattutto mi ferisce, dunque assai ferina e non poco stronzina.

Una donna talmente bella che, se ci fai all’amore, poi ti sbattono… dentro poiché, dopo tanta idilliaca venustà dei tuoi irradiati sensi sventolati e sventrati, vai fuori. Non soltanto di testa.

Diciamo che i tuoi ormoni, surriscaldati più dei tropici, sono defenestrati perché vieni strozzato dal caldo equatoriale provocatoti da tale donna dalla bellezza abissale più dell’oceano Pacifico.

Insomma, se vedi questa qua, non puoi stare calmo, la sua forza erotica non pacifica proprio nulla. T’immerge sin da subito in emozioni più profonde di Atlantide grazie alle sue forme che scioglierebbero ogni orso polare dell’Antartico.

Annegando ogni tua voglia… ascetica. Ho perso la testa per questa, scusate. Che testa di minchia!

Di mio, sì, sono un testone.

Poche volte attestai le mie conoscenze, non solo culturali. A livello istituzionale, poche donne ebbi, diciamo, in maniera effettivamente, affettivamente copulante di fidanzamenti attestanti i miei flirt ficcanti.

Ah, vivo spesso di farneticazioni e poco di fornicazioni. Sono un uomo che fa della fantasia la vita stessa fatta e sfatta di leggiadria. Sono talmente leggiadro che fra un po’ anche se un ladro volesse derubarmi, eh già, constaterebbe che per lui sarebbe stato meglio se avesse passato la serata, guardando The Score con Bob De Niro.

Sono un uomo comunque molto ricco interiormente. Tanto ricco nell’anima e poco esteriormente che, cazzo, non detengo nessuno scettro. Sono un uomo talmente moralmente retto che vengo preso per storto e fesso. Detta come va detta, per un coglioncello.

Molti ragazzi sono mantenuti, quelli che perdono la brocca e danno di matto, combinando macelli, diventano anche detenuti. Di mio sono nudo e crudo. Libero come una libellula ma vedo poche farfalle. Né brutte né belle.

Anzi, ufficialmente sono solo come un cane. Dato che non sono sposato. E non dipendo da nessun padrone.

Di contraltare, ho degli amici fidati. Che vi credete?

Ma vi svelo questa verità: siamo tutti soli anche se pensiamo di essere capi del governo.

Pensate a Berlusconi. Nessuno l’ha mai amato davvero.

Voi dunque, prima di dichiararvi amati e benvoluti, accertatevi dapprincipio, miei falsi principi, di non essere adorati semplicemente da delle puttane e da dei leccaculo.

A livello prettamente personale, intimo e inconfessabile, forse potrei asserire di essere stato inserito socialmente a molte ragazze, diciamo, che apprezzarono non poco le mie risorse umane.

Detto ciò, tralasciando le mie toste esperienze sentimentali, la mia educazione sessuale, passiamo al culturale.

Sì, la mia casa è addobbata di oggetti, suppellettili, perfino di libri scolastici di mia madre. Libri che il Ministero della Pubblica Istruzione le regalava quando faceva la supplente, libri ove è contenuto molto sapere biologico ma che non trasmettono molta vita.

Le VHS? E che me ne faccio?

Le donne non amano più le relazioni vere, si son date al digitale.

Ma quale analogico! Leggo pure sui social, quindi non su siti di Escort, degli annunci pubici, no, volevo dire sconsideratamente, scandalosamente pubblici da parte di giovani donne intellettuali che sanno come vendere bene la propria merce. Espertissime di merchandising e, a quanto pare, provette conoscitrici delle dis-umane regole del mercato:

ciao,
sono una scrittrice plurilaureata. Allora, se compri mille copie del mio libro, vengono a diecimila Euro.

Però, se ne compri diecimila in più, io vengo a poco. Basta che, al totale, aggiungi 50 Euro e ti faccio il servizio completo, anale compreso.

 

Di mio…

Su eBay, cerco di vendere un filmetto ma non lo compra anima viva. Perché mai qualcuno infatti dovrebbe acquistare qualcosa di usato e riciclato, pagarmi perfino le spese della spedizione quando, oggigiorno, è tutto così scontato e viene a pochissimo?

Sì, il mondo si divide in due categorie:

chi è un wanted in quanto è un bandito come Eli Wallach de Il buono, il brutto, il cattivo e chi è pur sempre, sì, un ricercato.

Perché è come Clint Eastwood.

Ecco, perché si dice che Clint abbia carisma?

Lasciando stare i suoi mille capolavori, si dice così perché Clint a quasi novant’anni sembra ancora un figo della madonna mentre tu a venti pari uno già da tempo immemorabile messo a 90.

Come mai? Guardati allo specchio e datti la risposta. Anche la supposta.

Ora, se permetti, un’ottima tazza di latte mi aspetta.

E ricordate: chi la fa l’aspetti.

Al solito, i sospettosi e i malfidati equivocheranno quello che ho appena scritto.

Non volevo dire che chi fa lo stronzo deve aspettarsi di ricevere una pari bastardata.

Volevo semplicemente dire quello che ho detto, ovvero chi la fa l’aspetti.

Il fatto è questo, cioè che questa qui sto aspettando di farmela da circa tre anni ma lei stasera aspetterà un altro…

Ho detto tutto.

Sono un uomo che sa cosa vuole dalla vita. Vorrei questa tizia ma lei vuole tutti gli altri, tranne me.

Comunque, sono buono e stanotte inviterò tutti, traditori e non, cornuti e non, a berci sopra al Korova Milk Bar.

Capace che incontriamo pure Fabrizio Corona con una che si chiama Anna Milkova e prenderemo sia lei che lui per il culo.

Ci sta.

Dai, intanto passami la vodka.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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