Posts Tagged ‘La malafemmina’

Lezioni di nichilismo di un uomo asciutto che beve acqua frizzante fra Pirandello e Totò


22 Nov

hqdefault

la-patente

Sì, Uliveto, che facilita la digestione ed evita, di gas benigni e benefici, le fighetterie e le cagate.

Sì, con grande, sommo dispiacere dei somari, quelli che vorrebbero annichilirmi dietro patenti sommarie della mia personalità, riducendomi allo sguardo pietoso, e irriguardoso, del loro vedermi come uomo penoso, posso affermare che sono un uomo pen(s)ante. E il pensare, in questa società afflitta dalle apparenze, è un male, qualcosa da reprimere, da avviare e “raddrizzare” alla (s)corretta giustezza faceta di chi, illuso, pensa che la vita sia un breviario (d)istruttivo. Ah, quanti danni ha fatto la pedagogia politically correct. È stata una catastrofe sesquipedale che ha ammorbato gli uomini dietro falsi comportamenti, esternati e non, di un moralismo bigotto, ipocrita e stronzo. Ogni volta devo scansar gente di tal orripilante faciloneria, rinnegando anche le donne facili che, ben volentieri, a me si avvicinerebbero e se ne “abbevererebbero” in segno di lor nudità offerta in remissione dei peccati, non solo i miei, anche i loro da peccatrici però coperte dalla maschera sociale che le scagiona così da qualsiasi accusa di “puttanesimo”. Ah sì, la psicologia femminile, mi rincresce dirlo, donne che amate quella cosa “crescente”, è tutto sommato facile. Nessuna donna vuole sentirsi dire che è una puttana, nemmeno quando pratica questa vecchia professione da an(n)i comprovati e “irridenti”-irredenti (eppur sono ridenti), e lo “attesta” di sue “credenziali” in filmografie sconce in cui esibisce il suo didietro e il suo così (s)porco far soldi e godersela… No, neppure le puttane conclamate, quelle per cui, anche per culi, è stato acclarato di essere delle volgari meretrici, piace essere nominate in questo modo. Figurarsi a quelle che si credono di non esserlo solo perché si celano dietro la finta rispettabilità. Hanno una vita “normale”, dei figli da allev(i)are, un marito con un’ottima posizione intoccabile, e soprattutto un lavoro “nobile” che è il risultato, dicono loro, d’immensi sacrifici, di scelte dure… che mai e poi mai, per nessuna ragione al mondo, ripudierebbero e cambierebbero.

Mah, a me non convincono… perché come tutte le donne son sempre sintonizzate, nel tempo libero, su qualche programma che le rilassi e le faccia divertire, nella spensieratezza scostumata dei loro repressi ardori che, al fiorir di scemenze televisive, si squagliano nel piacer vanesio del loro smaltarsi le unghie, facendosi carezzare da gatti con le fusa. E qui si mostra tutta la loro falsità perché, anch’esse animalesche, hanno propeso, come quasi tutte, all’appagamento terribilmente “cutaneo”, epidermico dell’allisciarsi nell’estatico orgasmo della loro intimissima “soddisfazione”. Che bellezza…

Poi, ancora peggio, ci sono quelle che non si dichiarano né sane né sante e, per anticonformismo di maniera, per gusto trasgressivo da frust(r)ate, citano (a proposito di maschere… e “mascara” da uno, nessuno, centomila) Pirandello, dichiarandosi pazze…

Conviene a tutti, capisci? Conviene a tutti far credere pazzi certuni, per avere la scusa di tenerli chiusi. Sai perché? Perché non si resiste a sentirli parlare. […] Non si può mica credere a quello che dicono i pazzi! Eppure, si stanno ad ascoltare così, con gli occhi sbarrati dallo spavento. Perché? […] Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! Eh! Che volete? Costruiscono senza logica, beati loro, i pazzi! O con una loro logica che vola come una piuma! Volubili! Volubili! Oggi così e domani chi sa come! Voi vi tenete forte, ed essi non si tengono più. Voi dite “questo non può essere” e per loro può essere tutto. Ma voi dite che non è vero. E perché? Perché non par vero a te, a te, a te, e centomila altri. Eh cari miei! Bisognerebbe vedere poi che cosa invece par vero a questi centomila altri che non sono detti pazzi […]. Perché guai, guai se non vi tenete forte a ciò che vi par vero oggi, a ciò che vi parrà vero domani, anche se sia l’opposto di ciò che vi pareva vero jeri!

Invero pazze non sono per il semplice fatto, o “fallo”, che nessun pazzo è cosciente di esserlo. Ah, che pazz(i)e! Anche se qualcheduno, come dice Pirandello, a un savio vuol far credere di essere pazzo per tenerlo “buono” e zitto, castigato in una “diagnosi” che imprigioni la sua volontà e lo renda così schiavo, incapace di autodeterminarsi.

La vita vera è un continuo oscillare, in verità, ah la verità, fra saggezza, malinconie, euforie, ipocondrie da “malati immaginari” (così si scansano le responsabilità, soprattutto verso sé stessi), salti di gioia, lutti, dolori, e il lavoro.

Ecco, il lavoro è qualcosa che, posso affermarlo senza (ver)gogna, non mi appartiene. Per quanto, anche testardamente, abbia provato a inserirmene, a comprenderne le logiche, sono troppo attratto dalla mia mortalità per poter sciuparmi dietro questa repressione della vitalità. Sì, il mio profondo sapere, in ogni istante che vivo sapendo che sono appunto vivo, m’impedisce d’ingrigirmi nella “vita” degli spenti, come direbbe Bukowski. A oliarmi negl’ingranaggi del compromesso, dei giochi da “adulti”, lontano quindi sono da certe burocrazie dei modi “normali” di vivere. Dell’alzarsi la mattina e fare il proprio “sano” dovere, rincasare stanchi e affaticati, ma soprattutto coi nervi a mille e iper-stressati, e cucinarsi una cenetta “speciale” con tanto di seratina sul divano e una compagna che ti regge il moccolo, il tuo moccioso, “reggendotelo”. Per carità! Preferirò sempre la mia solitudine “angosciante” a queste dinamiche spos(s)anti. Ah, dimenticavo… il mocio… scopate a terra! Ah, ah!

Ah, che poi ci son anche le donne che son talmente annoiate dalla loro “normalità” che guardano serie criminali a base di squartamenti, per esorcizzare il lor mal di vivere nella catarsi da Teatro greco secondo la quale la violenza mostrata rende la donna meno preoccupata. Sì, spiando nelle mostruosità altrui (Chi l’ha visto?, docet), s’illudono di essere donne a posto.

Quando invero covano sentimenti di rivalsa… figli(e) di una piccineria, questa sì, da sbattere in prima pagina!

Così, in questa società malata, fioriscono psicologi e psichiatri. Altre figure assai discutibili. Che studi hanno fatto per poter permettersi di propagare “benessere?”. Alcuni di questi escono da studi “tecnici”, clinicamente asettici, e non potranno mai capire la splendida “oscenità” dell’inquietudine, la “disagiante” bellezza del vivere. E vivere davvero significa giustamente soffrire, non essere conciliati alle idiozie, col sorriso smaltato, adeguarsi squallidamente al “buoncostume” deficiente delle sciocchezze e delle banalità.

Sì, lo sapeva il grande Totò… la malafemmina insegue la “cara-bella”, caramella, caravella delle donne perdute… ho detto tutto…

La mia vita è piena di mentali nebbie e di ubbie… ma chi la vede?

 

di Stefano Falotico

Harvey Weinstein, anziché “abusare”, perché non si è abbonato a Celebrity Movie Archive?


16 Oct

01077802

 

Ora, questo mio scritto può essere visto in due modi. C’è chi, maligno e ipocrita, vi vedrà una “schifezza” di rara sconcezza, chi invece “denoterà” il mio umorismo figlio di una purezza mia innata tale che nessuno può imputarmi di andare a pute.

Hollywood, nome inglese composto da Holly & Benji? No, da holly, cioè agrifogli(o), e wood, cioè il bosco.

E Harvey era ben conscio di tutte queste addormentate nel bosco che sognavano la grande minchia. No, scusate Mecca. Tanto che, ricattandole, per quella ricotta, forse sedandole, drogandole e dunque addormentarle, voleva “inalberarlo”.

Ora, non inalberatevi, donne, per queste mie battute. Voi non siete delle battone, siate come me delle battutiste. Se volete sfondare, non recatevi da Harvey, lui è interessato principalmente allo “sfondamento”.

Harvey abusava tantissimo, tant’è vero che aveva costruito anche dei palazzi abusivi nel centro di New York. Insomma, voleva “piazzarsi” dappertutto senza autorizzazione, ma molto rizzamento.

Ecco, Harvey probabilmente sa(peva) che esiste un sito che l’avrebbe distratto da queste fighe di legno.

In cui poteva divertirsi senza incorrere nel fall(iment)o.

Un sito aggiornatissimo, sia mai, in perenne “evoluzione” per l’uomo scimmia. Ove ogni giorno vengono archiviati culi e tette di attrici famose (e anche no-n) con una precisione meticolosa da far invidia all’avveniristica biblioteca sesquipedale, da “perderci la testa”, di Blade Runner 2049. Insomma, se volete perdere i vostri testicoli, questo è il sito che fa al “cazzo” vostro. Donne di ogni forma e fattura, scaricabili affinché possiate “scaricarlo”. Non c’è bisogno di torrent, ma di una connessione veloce per la masturbazione lenta un po’ da ritardati, da godere comunque di “effetto” ritardante. Donne, insomma, “torreggianti”. Tutte da scorrere per “scorrimenti” che poi esploderanno in maniera “torrenziale”.

 

Dopo averle “selezionate”, potrete venire e, ben lieti di esservi sfogati, potrete danzare come degli scemi sulla canzone di Mario Venuti… ballare… ballare, oh oh!

Insomma, non voglio fare il maschilista, a differenza di Harvey, che tutte voleva farsi, e non sono sessista. Ma tutte queste donne che, dopo aver dato la passera, hanno ottenuto il lasciapassare, e ora lo denunciano, non hanno un cazzo da fare?

 

Sì, scherziamo su Harvey che amava il “tiramisù”. Insomma, Harvey avrà pensato: perché essere in gamba quando posso essere in tante gambe?

 

Di “mio”, sono sempre preoccupato che, per il caffè, sia finito lo zucchero… ho detto tutto.

di Stefano Falotico

fermo_con_le_mani_poster

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)