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ll comeback del più grande attore di Cinema del mondo, Brendan Fraser (non esageriamo e non è lui, ah ah), ed evviva i festival di Cinema da amare con brillantezza abissale


10 Aug

accreditato veneziaSì, periodo lieto, il mio. Tendente al falotico con tocchi di morbidezza sobria e amorosa, da gustare personalmente come un gelato prelibato molto zuccherato. Oserei dire da leccarsi i baffi in modo delicato.

A quanto pare, Brendan Fraser, per molti recenti anni osteggiato, boicottato, diffamato e ridicolizzato, in forma è tornato. Era a dismisura ingrassato, adesso è dimagrito e forse non è più drogato e alienato. Discriminato e dalla Hollywood che conta, eh già, in malo modo fu scriteriatamente allontanato.

Adesso, è di nuovo un toro scatenato…

Lo vedremo nel nuovo film di Scorsese con De Niro e il bel (mai quanto me, eh eh) Leo DiCaprio.
Nel frattempo, gli haters impazzano e dinanzi a me impazziscono, si perdono soldi e il portafoglio, quelli del partito dei Verdi vogliono un Green Pass più verde rispetto a quello elargito consuetamente, la gente va al mare a mostrare le chiappe chiare oppure in montagna e sulle valli verdi, da non confondere con le scarpe Valleverde che furono pubblicizzate da mr. Balla coi lupi, alias Kevin Costner, a me viene concesso il pass (una passera, no?) per la prossima Mostra del Cinema di Venezia in quanto oramai è assodato, sono diventato critico rinomato e assai ricercato, oltremodo forbito, non so se furbo o ancora leggermente spostato. Oramai il mio posto in sala, a Venezia, è prenotato, non spostatemelo, miei spostati.

Di certo son amante raffinato di quel capolavoro sconfinato, ahimè ancora enormemente sottovalutato, che è Open Range.

A proposito, inoltre, di alienazioni mentali e vite reclusesi, Brenda Fraser interpreterà praticamente sé stesso nella nuova opus di Aronofsky. Regista da non confondere con Bukowski e coi cristalli di Svarovski.  A proposito di western, Fraser sarà anche presente in Killers of the Flower Moon.

Mentre il qui presente-assente in passato ingiustificato, perfino stigmatizzato e ingiustamente attaccato, ovvero il sig. Falotico non so se azzimato, ovviamente acculturato, si presenterà al Festival di Venezia, affrontando come Sylvester Stallone di Over the Top tutti i più bravi critici del mondo. In effetti, Lincoln Hawk mi assomiglia parecchio. Quando le persone mi screditano e mi fanno davvero arrabbiare, cambio marcia, cambio anche faccia, come il miglior De Niro, non del Grande Match, eh eh, assestando di stilografica feroce e tagliente dei pugni potentissimi e ottimamente ficca(n)ti.

Per finire, a proposito di Stallone, vi piacque in Cop Land? E in Cliffhanger?

John Lithgow! Anche John sarà presente nel film di Scorsese con DiCaprio & De Niro. Vi ricordate la sua celeberrima freddura nel film di Renny Harlin appena citatovi?

Parafrasandolo: – Stefano, in tanti vogliono conoscere il suo segreto. Qual è?

– Fai la fila, prima ci sono io. Tu non solo ti fai i film, li vedi anche nei posti peggiori. Nella prossima vita, dovrai essere più bravo. Adesso, stai calmo e fai il bravo.

 

Ebbene, non credo sinceramente che i critici di Cinema siano affascinanti come De Niro. Non sono neppure versatili.

 

di Stefano Falotico

accreditato venezia

Il masochista di Shutter Island contro chi ama City of Angels con Cage & Ryan


19 Sep

 

ASHECLIFFE

Da an(n)i irredenti, “ridentissimi”, (insalva)bile, detengo lo scettro di “matto” per eccellenza. La gente mi teme, sono il più “pericoloso”, sì, mentre gli altri s’ubriacano di fighe, pizze, pizzicotti e (ri)cotte, io, “violento”, mi sparo “solo” la sega d’essere un investigatore. Delle mie indagini ho narrato nel libro “Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne” (se lo compraste, uscirei dal “manicomi-c-o”), mia rielaborazione sui generis di Angel Heart, per una storia che assomiglia a questo corridoio della paura di natura scorsesiana. Sono uno scrittore alla Torrance, Shining… il mattino ha l’oro in bocca e non sfamerò bocche né di figli né di (s)figa, “elevandolo”, no, innalzando la mia vita a totale menefreghismo e fottuta presa per il culo alla Giuliano Ferrara e anche alla Abel di The Addiction. Leggendo quanto segue, capirete il perché del mio atteggiamento nei confronti della società del “cazzo”.

Sì, “vampirizzo” (ca)risma in me sorvolante placida pazzia di cieli infiammati del mio egoismo, sempre meglio che essere un solipsista. Ad esempio, cercate sul (WCnet, le opinioni “cinematografiche” d’uno “laureato” in “Scienze della Comunicazione” che si spaccia per “giornalista”. Ha intitolato il suo ultimo post così: “I veri attori, eccetera”.

Egli, sì, che è “acculturato” e “direttore-ritto” d’avermi alla “schizofrenia” ridotto.

Sì, come il mio alter ego Andrew Laeddis, dopo che infamò la mia sessualità, dopo che mi calunniò, dopo che barbaramente invase la mia privacy dell’anima, io mi ribellai e gli minacciai di bruciargli la cas(s)a.

Fui fermato e mi diedero l’infermità mentale, quattro mesi di ricovero psichiatrico e sei mesi in una struttura di “recupero”, con l’accusa che m’ero inventato tutto e me l’ero presa, “senza motivo”, con un perfetto “estraneo”, “san(t)o”. Insomma, “diagnosi” di deliro paranoide e sdoppiamento di personalità.

Ci fu un processo e il farabutto, sebbene non confessò tutta la verità, cioè che era lui a volermi ardere vivo, perché “semplicemente”, come fanno i nazisti, mal sopportava la mia “bella” fig(ur)a, fui scagionato e reso “libero”, con l’aggravante non da poco di mesi e anni devastati.

Al che, m’incazzai e su uno dei suoi siti “cinematografici” scaricai la mia rabbia.

Adesso, m’ha denunciato per stalking. Ma “lui” è uomo di “dignità!”.

Insomma, oltre al danno la beffa, perché rischio che m’internino di nuovo a “Shutter Island”.

La cosa-Casa horror della storia che avete letto è questa: il film era pura invenzione tratta da un libro di fantasia, la mia storia è “reale”, così tanto che nessun produttore vuole investire su una dura (tras)posizione, perché nessuno gli darebbe credito. Anche il mio avvocato sta mollando la presa.
E che c’entra City of Angels? Insomma, io sono l’autore de “Il cavaliere di Parigi”, altro libro monumentale in vendita nelle migliori librerie ma poco comprato, lui è uno che adora questo Nic Cage che, melenso e scimunito, “ama” la sua Meg Ryan.

Ognuno, in fondo, ha la scem(enz)a che si merita e che lei si “marita”.

(Im)morale della storia: i matti vivono “felici e contenti”, i sani di mente, che scrivono libri, hanno in corso giudiziarie vertenze.

Tutto ciò è “normale”.

 

 

di Stefano Falotico

“The Wolf of Wall Street”, il Trailer


17 Jun

Uno Scorsese pazzesco, un DiCaprio gigantesco!

Non vedo l’ora!

Leo DiCaprio è grande Gatsby? Meglio Lebowski


09 May

Sognatore eccelso in feretri da tetraggini vostre di “santità” che io svelai in modo “sacrale”, udite udite, state zitti e, ammutoliti, ammanettatevi all’immagine (intro)flessa di orrendi riflessi da polpette!


Prefazione “intonata” alla smanceria del “manico” oggi di chi, ammainato, pretese che nascessi e, invece, ne son sue veci e fece, in quanto fui e sono mentre lor son “signori” di “fare” in “affari” ancor fetali e fetidi

L’orco favolistico, nero “pittato”, con sobrietà raffinatissima “tocca” le donne a tutti i “rintocchi”

Che io me ne freghi, è “cosa” ovvia e giusta, e mai m’aggiusterò. Tutte io le gusterò, essendo la mangusta che scarta le cozze e s’inebria in stelle marine dai costumini a me lo “scostumato” per antonomasia.
Perizoma strappato per l’erogena zona.

La mia nomea si “allunga” proporzionalmente al vostro invertirvi di bugie, io lo squalo che trasformo lo squallore del Mondo in friabile e sgranocchiante sapore. Vi mangio e anche le mungo!
Abisso biscione e a Lei che le abbassa.

“Infilo” il mio binocolo fra scroccarmi le (g)nocche e un seno mio d’albicocca, a cui lo appiccico di “(s)cotto”, eh già tutta “toccata”, per via delle frustrazioni femminili con mestruazione incorporata, corporalmente m’entra in groppa. Scivolando, liscia liscia, attizza il tozzo. Che tonno!

Cavalco di gran galoppo e a un’altra lo appioppo, mentre voi, tristarelli e “pudici”, vi nascondete in moralismi fetenti, respingendo anche i feticismi di Quentin Tarantino. Attenti! Uma Thurman non è per voi, Kill Bill sono io.

Con mosse da tarantola, ah, fra cipressi autunnali che io brillo di lucentezza, aggroviglio la Donna al “vagliarla” tutta tutta più ricevuta di “ritorno”. Sì, la attornio e di toro insacco, scappando col malloppo per altre a cui “affibbiare” tutto tutto il mio… accalappiarle. Al cappio le prendo, ancor di “cavallo”. E scorrazzerò per altro lanciar il razzo!

Come me le spupazzo e me le “schiaffano”, poi ritrose mi schifano ma, intanto, ho “dato”.

Mai con le zoccole ma schiocco con i diabolici zoccoli!

Sì, domestica annacquata, repressa da un marito impotente, ingurgitati il dattero ché io, esotico, mi do appunto senz’etica all’“etichettarle”. Smarco l’uomo che mi ripugna e snocciolo altre “prugne” con mia testa dura da cocco e “durissimo” di cioccolato dest(r)o. Ah, fondente si spalma fra le palme e nessuna “impalmate”.
Sbaverete miei “imbavagliati”. Sbagliate, non è colpa vostra, causa che il bersaglio non raddrizza la freccia rossa.

La galleria va percorsa.

Lasciandole, dopo la “scia”, coi palmi di naso ma un ottimo assaggio di bocca che annusa.

Defilato, infilzo e affastello l’arbustello abbrustolito fra giornaliste di mezzobusto e un orgasmo combustibilissimo alla faccia di chi, senza fica, di bile non (s)bollisce.

Con fisico da Roberto Bolle, bollo e ballo in mezzo a ragazzine di ballerine e latine di peperone.

Son il “papero” Gastone  in ano da buco di culo, in senso nati(c)o con la camicia e anche “sbottonatino” da fortunato fra natiche del mio “fanatico” e il tosto “macrobiotico” del “bugiardino”.

Affannatevi! Questa è solo farina della mia sacca…

Ah, che birichino, quanti bei buchini per il mio bruco mentre voi brulicate alcolizzati anonimi e di colite a dar dei nomi. E il dardo non dardeggia in Lei da premere ove “arieggia”.

Non “smadonnate”, sverginatevi alla svelta e poi “rallentate” lo sc(r)oscio.

Son Falotico e non ne risparmio nessuna, offro alla cassiera lo scont(r)ato “incassare” il fiscale scontrino del mio “fisico”, sì, è dolce il caz’ come la cassata! Che cascate! Non son cazzate ma rizzate!

Cascamorti, scamorze, ecco l’Uomo che lo “rafforza”. Ed è allattato!

Spaccatevi le schiene, io nei fondoschiena affonderò con più loro muliebre “spezzarmelo” da pezzi che non sono altro. Fan le “affrante” ma spremo io le “olive” come al frantoio.

Tre che valgono la “candela”:

Valeria Cavalli

Quando la vedo, Lei non lo vede ma lo sente. Senzientissima all’insaziabile del sale…

Ancora accavalla e dammi il tuo posto al Sole.

Virginia Madsen

Sul suo seno non ci son parole da spendere ma pene da impennare!  Lo sa Danny Huston, ex suo marito che, ogni “volta”, ce l’aveva “ustionato” e dannato. Quei capezzoli son sempre d’ottima annata.

Susanna Messaggio

Prima di urlare “Fottiti!”, sai benissimo quanto mi fottesti.

Ora, vacca, sculetta. Allegria!

Pericolo di “crollo”, allarmante sono “amorevole” di fiabe quanto fava a mela di voi smielati.
Chiamatemi Ismaele smidollato, “carne e ossa” a-l-men ti son fantasma, mio da malmenare in un balenar da “bianca

Al mar, vado cantando e pilucco voi, gli allocchi senz’amore.

Idola(tr)o in quanto autentico e non ancor macchiato, macino pugni a vostre facce da “sberle”, ché più bello non belo come voi quando “abbellite” le “belle”, invero da sgraziati su grazie da “bestie”.

Prego, ne vuole un altro o posso inserirglielo di stantuffo così obbligherà° qualcheduno, ma non io, ai sociali “obblighi” per solleticarvi da “solid(al)i?”.

E affrontaste, sfrontati, il genio per “venirne”… macerati, abbattuti, eh sì, schienati, “puledri” miei tanto ostinati!

Sono stronzo più di voi, che v’adorate adornandovi di ruffiani amorucoli, da carrucole e rucola, con tanto di baruffe e occhietti buffi. Stuccate e mummificate anche una col trucco.

Il muratore è amatore!

Sono irriverente in quanto avventato e parsimonioso di sputi se sputtanarmi tu vuoi “amputarmi” in viso.

Sei un invidioso!

Tu e la tua puttana, in brodo di “giuggiole”, di coccole vi “acconciate” ma è soltanto sconcezza ad affronto del mio “frontale” non sciogliermi in tal patetiche ebbrezze. Di patate son bronzeo, talvolta mi sbronzo dopo lo “spruzzo”.

Sarò ebete o beota, perlopiù non abito fra chi è abitudinario ma arbitro delle mie dispute.

Cos’è normalità in tal Mondo di vanità?

Come ti ricordo quando eri “timido”, quasi soffrivi d’atimia ed era un bene non attrarti, tu polo “negativo” ma combattivo al magnete dei lati “positivi” da bicchierino mezzo pieno, anche penoso di “vuoto” pneumatico all’atomo del tuo invero inguaribile ematoma senza sincera empatia.

Dammi “retto”, ficcati Emma e “immettilo”.

Ti sarò (James) franco. Fai schifo. “Crescendo”, come tutti gli altri sei diventato. Millantatore e “rubacuori” con tanto di foto “segnaletiche” del “tuo” sdraiato in “lei” sull’attico.

Ce l’ha abbronzata o pallidamente profumata? Si stende o lo “rassoda” con l’aranciata?

Permettimi “fratello” di diseredarti nel sedere e di congedarti con un plateale assaltarti.

No, non ti salto addosso come la cretina che “cremi”, ma morbido entro pian piano, visto che m’avvistasti per disturbo della “quiete”. Sono raggiante come l’UVA, volpone aviatore per avvitarle.

Al largo, le allago! Allargale! Annegamento e godimenti! Affogare nelle foghe!

Oh, stupratore delle mie volontà, in tutta onestà (mia e non tua), pigliatelo là e buono sta.

Altrimenti più “buona” lei ne vedrà.

Con me, senza dubbio, nel “buio” verrà…!


Consulto psichiatrico

Mi reco di nuovo dallo strizzacervelli, uno nuovo che sa come “ammosciartelo”.
La sua diagnosi sbrigativa, dopo aver parlato che “Sta arrivando la stagione dei bikini e quanto strabuzzerà”, è stata questa, non tanto “estatica”:

accenni da socialfobico derivati da depressione bipolare con momenti di atimico tendenti al serenonegli attimi per cui, su percosse sono Filippo Timi e, dalla raucedine delle sigarette ne(r)vose su caffè amarognolo d’attorialità istrionica da pagliaccio, variabile mi accendo nei tuoni alla Al Pacino più sopra le righe, arrabbiato e poi al monologo dell’applauso da solo senza Sole e senza “rinsaldarlo” alla soldatessa delle “manovre”.

Ce la vogliamo dire?

La psichiatra non sarà mai me stesso.

Ho detto tutto.

Anzi no.

Indovinello: avete Naomi Watts e Nicole Kidman ma ne potete scegliere una terza.
Su chi ricade l’uccellino?

Su nessuna, perché è stato un sogno.

Al risveglio, un panorama “color” foglie morte…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il grande Gatsby 3D (2013)
    Io ho letto tutto Fitzgerald, compreso “Tenera è la notte”.

    Questo film, viene annunciato così: “Io so chi è Lei signor ‘sti cazzi”.

    Come prego?

    No, non ho detto Gatsby, non devi scassar’ la minchia biondino.

    Beccati ‘sta Mulligan e non entrar in guerra col Maguire.

    Se no, so’ guai.

  2. Ender’s Game (2013)
    Han Solo di rughe stellari e testa fra le nuvole della Star che fu.
  3. Captain Phillips (2013)
    Ho sempre preferito i bastoncini del Capitan Findus.

    E il mio “bastone”. “Marinò” ma è ciambella alle “marinare”.

    Questo Tom Hanks contro i pirati somali è credibile come la triglia di non far a poltiglie proprio nessuno.

    Annegatelo!

“Il grande Gatsby”, DiCaprio e Guido Bagatta!


29 Mar

 

Il grande Gatsby vs Guido Bagatta!, e Stefano Falotico nel DiCaprio più bello “al capriolo-ariete” contro gli psicopatici a piede libero!

La questione del “cinefilo” Guido Bagatta si risolve, lapidariamente, così, senza fronzoli né abbellimenti retorici: è un “bagaglio!”

Costui, una sorta di alieno del Pianeta “Star Tric Tra-chiacchiere”, spara un sacco di stronzate!
Sarà ora che qualcuno lo rabbonisca, una volta per tutte.
Le “tut-t-e” son quelle mie ancor di più del Mario Balotelli, uno che sa come “infilarle”.
Il nero non si smentisce, d’orecchino va annuendo alle ragazze da “sbiancare” nello “scroscio” (la coscia…) della platea “esultante”, mentre il “suo” sempre esulterà, su, su, su, sudando la pelle si mischia Inter… razzia(le).

Mario è come l’idraulico Super… Bros, non “lo” tiene mai domo, guadagna bonus e bone “tappandole” con la “pompa” del “fendente” a staffilata per la meta vincente!

Di statura è molto più alto di Bros tappo, di testa molto meno, l’importante è vincerle, non “parteciparle”. Quando un nero, di gettoni d’oro, può mantenere la gallina, tutte le pollastrelle se ne “innamorano”. Se Bros s’ingegna per cavarsi dagli impacci, Balotelli “tutto” lo allaccia di “pacco”.
Previo premi di suoi “gioielli”. Una volta che “incassano”, dice “Game Over”, e inizia (su) un’altra partita…

Basta col razzismo! Questo è campione di “(Am)mazza!”. Mario non è “topo” da mazzolin di rose.
Mica s’accontenta di una sola rossa. Prima Fico, oggi bionda nel mulatto. Egli sì che conosce il “colore viola” della vita.

Invero, mi fa schifo. Tira solo delle “bomb(at)e”, non c’è ingegno “balistico” nel mirare “sotto la traversa”. Mario è solo un traviato! Un “montato!”.

Vogliamo mettere Mario con Del Piero Alessandro che, nel 2006, grazie al passaggio fluidificante di Gilardino Alberto, piazzò sotto l’incrocio di palombella “antinazista” con tanto d’immediata inquadratura del regista “eccitato” nel pianto disperato d’una povera bambina sugli spalti?

Sì, quel Del Piero fu l’eroe italiano. Proprio mentre la Germania, con Ballack simile ad Antonio Banderas più “scanottierato-scazzato”, tentò l’ultimò affondo in mutande, ecco il Cannavaro Fabio a rubar la sfera di contropiede, smistare per l’attacco, e Alessandro insaccò nello stupore tedesco “di casa”… nostra!

Le casalinghe impazzirono con la maionese mescolante nell’urlo gioioso che combaciò col “cucchiaio” di Alex e con il braciere dell’essere finalmente infornate. Sì, quella qualificazione alla finalissima garantì la prima scopata verace del marito dopo anni di “pinzimonio” e timbro in zona “cartellino rosso”, dicesi anche licenziamento in tronco, causa poco essere efficiente nel “far” sempre il deficiente di “pingpong” con la collega a “porgerglielo” come un “cappuccino” delicato con tanto di “polso da tennista” perché mai gliela dà, annessa appunto la moglie sempre vogliosa ma mai “insudiciata” di “sudore!”.

Ah, fra i pomelli e le grida al pomo(doro), con del basilico l’orgasmo andò, preliminare di pompino “Come godo!”, come un “mestolo”, altra specialità del Totti Francesco, uno che con la Blasi coglie la palla, appunto, al (contro)balzo.
Totti è Pupone nelle sue poppe, e le mamme lo “ergono” a eroe della Patria romana(ccia).

Tanto, non capiscono un “cazzo” né di uomini né di Calcio.
Van prese solo a pedate!

Totti dà con sals(icci)a, Ilary è una salumiera somara di cosce però “mortadellesche”.

Ora, che c’azzecca Bagatta Guido?

Ecco,come i cavoli a merenda, ma Guido cazzeggia da un programma all’altro. Da un trentennio, invade le televisioni private, invecchia rimanendo se stesso. Non cede ai compromessi anche se pare che la consorte sia un cesso. Durante le “prime”, si presenta in giacca e cravatta con “accompagnatrice” sospetta e sempre “spettinata”.

Mah.

Guido è Tom Hanks di Zemeckis mischiato a Nora Ephron. Il volto rassicurante e buonista che va bene per ogni condimento!

Oggi, svolge “lavoro” d’inviato per R101, ove “aggiorna” l’etere delle news dal “mondo” del suo “cinema”.

A tutto spiano, n’emette dei “bellissimi”, forse Emanuela Folliero ci sarebbe stata.
Il seno aveva il suo perché, a livello di cervello siamo, appunto, ai “dislivelli” di Guido.
Le “proporzioni” distorte fra lo spettatore amante della Settima Arte, che registrava anche le sue tette nel “Non sia mai che sia brutto, mi consolerò, tornando indietro di nastro e tirandomelo su di morale”, e l’oca di “aspetto”… sul (e anche “sotto”…) “dietro le quinte” ove ne (av)vennero tanti “cameraman”.

Guido stila classifiche di “figate”, tiene conto del box office per il modello 730 dell’impiegato suo fan, ed è fanciullo, già, anche se di capelli brizzolati del Bruce Willis pirla, con tanto di giubbottino “cerniera sexy come il suo sorriso incipiente”.

Guido ha la fissa per gli attori “belli e bravi”.

Cita sempre Leo DiCaprio.

Guido, che fai? Non hai mai letto un Fitzgerald in vita tua e neanche “Il gioco di Gerald”, e ti spacci per il “King” opinionista?

Guarda questo Stephen Gatsby molto 3D,  ficcato di lobotomia frontale al tuo vederla in unidimensionale, demente e stai zitto a quattro, anche mille “dimensioni”.

Torna su!

Quanti bambocci che mai sbocciano, io li boccerei tutti con enorme plebiscito, “giudizioso” e leguleio, sì, legifero in quanto leggo oltre il “leggere” del prenderla “light” comune(lla).
Ah, lo so, donnette di malaffare, in chiesa vi prostrate, educate al cattolicesimo più bieco ma, quando vi si tocca, ecco che scattate come una molla, fra l’altro del vostro letto poco “dilettevole”.
Ah, la frustrazione, mie “care”, genera mostri e voi ne siete anche “maestrine”. Neanche in quello eccellete, “sagge” ad assaggiar i vostri “piccoli” affinché “crescano” nel porcile “allattato” di massa, e infoltite il pel del puberale figlio ché alle fighine “pen” affiliato, scostumato ma in “costume”, “giocherelli” il pisello al poi dar contro i “poverelli”, da pecorina… Non ve ne rendete conto? Sanno raccontarla…

Stavolta, la signora è cascata male, però. Sì, le consigliamo le cascate del Niagara, dalla cui somma la getteremo versione Monroe più scema e pessim’attrice da quattro soldi in “pranzo” al tuffo più “vuoto”, in quanto nessun lago troverà dato che, prosciugata già sessualmente, il suo vuoto, se non fu riempito dal marito “empio”, non vedo per qual “regione erogena” dovrei io “tergerla”.
Un aghetto sì a quest’alga!

Piuttosto che andar con una di tal “razza2, meglio farsi… “prete”.
Troverà, a ginocchia dell’acido suo lattico da troppo “latte” mai muniti, una simpaticissima, munita, non “muta” canaglia di tenaglie nel riversarle tutti i suoi peccati più abominevoli.

Costei si macchiò di spergiuro e giurò, dinanzi al tribunale, che mai attaccò le giovinezze al fine, “mirabile”, d’ostruirle a costruzione dei suoi solipsistici costrutti schierati “nobilmente” nell’uccidere e ledere le “verginità” là a fiorire ma che tale reputò “erba cattiva”.

Che cattiveria, mia signora, sei il “femminile”…, sì, del mostro. Vai a una mostra, e “ammiri”, appunto, il tuo “quadretto”. Ti ritrae Gioconda, lieta e “contenta” mia s-posa, ancor arrossita dinanzi alla Corte Isolani della Bologna “bene”. Ove te n’alletti di boriosi stronzoni borghesi.
Una vita “coi fiocchi”. Dubito che tu goda. M’è permesso…, mia da messa(lina?).

Io son Carmelo Amleto, e nel cul ti meno. Non dannarti, non indiavolarti, sei o non sei angelica(ta)?

Ah, quanto patetici ti paiono, e non piacciono, i poveri “diavoli” ma, vivaddio, voglio Io che tal si preservino dal servirti… Anzi, no, la vendetta va e “fa” servita sul piatto d’argento.
Perché accontentarsi del metallo “secondario” quando, se tu non tolleri quelli del “terziario” che metteresti in quarantena e ometteresti fra le “catene”, possiamo splendere aurei con tanto d’aureola a “lei”, nostra “santina” dell’oratorio? Questo è il problema!

Eh sì, la catechesi s’ha da fare… fin dalla nascita.
E, infatti, chiamasti i tuoi “gemelli” come due “apostoli”. Personalmente, perdona la franchezza, prima di metter al Mondo quest’idioti, avrei, se fossi stato in te, il Signor mi sia “preservativo” alla tua AIDS, “tastato” meglio l’affinità-metà del “gemellarti” a quel trombone che neanche hai trombato come si “deve”.

Ricorda, cretina:

prima di spargere calunnie e additare, non avresti mai dovuto, eh sì, il dovere e gli obblighi tuoi “onorati” servizievolmente con tanto di sevizie, esser (di)pendente dal tuo perderti come pendolare dalla Sicilia all’Emilia.
In Sicilia, tuo padre ti picchiava e, quasi schizofrenica, inibita e complessata, approdasti ai piedi delle Asinelli. Sempre asinaccia, rimasta sei, mastica il fegato. La tua vita, vecchietta, è andata.
E non c’è il biglietto di ritorno.

Firmato un grande stronzo.

Come voglio che io sia.
E lì, a tutti, v’entrò senza neppur bussare…

Sì, io son superiore anche quando ficco le sceme nei posteriori. Compresi i figli pieni di prostitute nel sedile a loro… (di)dietro.

Chiara l’antifona? Ah no?Allora, questa ha bisogno dell’Amplifon!

Alzate l’amplicatore. Il discorso, aprendole… la mente, più ampio potrà ampliare i propri orizzonti.

Ma, a giudicare dall’ottusa ignoranza di questa signora, insistente e recidiva, non credo sarà “soddisfatta”.

Diamole!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il grande Gatsby (1949)
  2. Il grande Gatsby (1974)
  3. Il grande Gatsby 3D (2013)

“The Wolf of Wall Street”, first look “from” Di Caprio “in” Scorsese


26 Aug

 

Sono da pochi giorni iniziate le riprese di The Wolf of Wall Street della nuova “accoppiata”, al solito, Scorsese-DiCaprio.

E il nostro Leo è stato, prevedibilmente,  subito “spaparazzato” per le strade di Manhattan.

 

Sempre più bello, inevitabile capolavoro?

 

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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