Posts Tagged ‘Mark Wahlberg’

JOKER 2, riprese confermate ma colpo di scena: non tornerà Joaquin Phoenix, bensì De Niro, inoltre corteggiai le figlie di Sylvester Stallone, Sly volle menarmi ma, ridotto male, gira or I mercenari 4 e le monografie di Frusciante


07 Oct

joker phoenix de niro

Sì, Production Weekly riporta che Joker 2 non è un miraggio né una fantasia creata dai fan del capolavoro di Todd Phillips. Sì, lo è, un masterpiece. Non date retta a Federico Frusciante, il quale parla di Cinema con la stessa protervia da Ed Harris di The Rock, firmato dal suo “amatissimo” Michael Bay. Secondo il Frusciantone, Bay fa caaare. Forse è vero, forse no. Quello che so per certo è che Frusciantone vide, comunque sia, Transformers 3. Alla vista di Rosie Huntington-Whiteley, comprese che non è figo come il suo compagno, Jason Statham. Il Fruscio ce l’ha col capitalismo ma sa benissimo che Mark Wahlberg, non di Pain & Gain – Muscoli e denaro, bensì di Boogie Nights, è uno a cui non può piacere Il filo nascosto. Ah ah. Si scherza, eh. Non è che per queste mie goliardiche e innocue provocazioni, il Fruscio, assieme ai suoi Bad Boys followers, dicasi altresì leccaculo sfigati mai visti che, pur di ottenere due visualizzazioni in più grazie alla “comunella” col Fruscio, sarebbero capaci di lanciarsi in sfide suicide a mo’ di Bruce Willis di Armageddon, ah ah, scatenerà contro di me una nuova tragedia da Pearl Harbor?

Che vi debbo dire? Il mondo si divide in due categorie. C’è chi, essendo Ben Affleck, nella finzione scopa Kate Beckinsale e Liv Tyler, nella vita reale invece J. Lo, Ana de Armas e chi più ne ha più ne metta.

Girando pure grandi film da regista come The Town e vincendo l’Oscar come sceneggiatore per Will Hunting.

C’è chi odia Zack Snyder ma è più morto vivente degli zombi di Romero.

Detto questo, non perdiamoci per strada e soprattutto non tiriamocela. La sto tirando per le lunghe. Ebbene, come da titolo del post, Joker 2 è ora una realtà e non più un rumor.

Però Joaquin Phoenix non tornerà nei panni del principe della notte di Gotham City. Pare che non voglia più dimagrire, difatti, trenta chili per rivestire i “panni” di Arthur Fleck. Mentre Robert De Niro, alla soglia d’ottanta primavere assai stagionate, essendo il re dei camaleonti per antonomasia, interpreterà di nuovo Murray Franklin. Com’è possibile ciò? Non era morto ammazzato da Joker?

Sì, verissimo. Ma Joker altri non è che Rupert Pupkin, alias The King of Comedy.

Non vi ho fatto ridere? Scusatemi, allora significa che devo resuscitare Jerry Lewis. Ah ah. So bene che, tramite Instagram, ci provate con le figlie di Stallone. Sono tutte fighe, avete ragione. Non posso biasimarvi né farvene una colpa. Dunque, a proposito di geni della comicità, che ne pensate del sottovalutato Oscar – Un fidanzato per due figlie di John Landis?

Ah, non dovete prendermi seriamente. Io sono burlesco come John Belushi. Dovete sapere, infatti, che i miei haters mi danno la caccia come Carrie Fisher di The Blues Brothers.

Quando sono sull’orlo di ammazzarmi, io mi genufletto dinanzi a loro e imploro a codesti perdono:

– Stefano, perché ci hai tradito?

– No, vi prego. Non uccidetemi. Dico sul serio. Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio! 

Invero, voglio dirvi tutto onestamente. Mi sono ribellato a tutti in quanto volevate ammazzarmi soltanto perché non ero un figlio di puttana come voi. E, piuttosto che andare con le ragazzine, preferivo guardare i film con Robert De Niro e Stallone. Mi avete fatto passare per malato di mente. Vi posso giurare che sono normalissimo. Anzi, sono più dotato di un pornoattore. Non mi piace però Megan Fox, è una troia. Volete castrarmi perché Megan è indubbiamente più puttana di Rachel Starr che s’è scopata il suo “amore?”. Dai, non fate i cazzoni.

 

di Stefano Falotico

Oggi parliamo di Mark Wahlberg: è lapalissiano che sia il più grande attore della storia… è vero, inutile che ridiate, siamo di fronte al sottoscritto, comunque datemele


14 Mar

mark wahlberg

Sì, non è un’iperbole ironica buttata lì. Sono profondamente convinto che Mark possieda un fascino imbattibile, più che altro appaiabile al sottoscritto.

Spesso infatti la sua espressività è statica su sguardo vitreo e un vago accenno di alzate sopraccigliari da uomo torvo, rabbuiato nel suo vuoto interiore. Catalizza, cioè, negli occhi suoi morbosamente ammalianti e, all’apparenza non emananti nessuna attrattiva sensuale, i cangevoli umori della vita che, nella sua complessità indistricabile, si rivela magicamente mutevole, dunque irresistibile.

Sguardo rigido, quello di Mark, diluito in un corpo granitico, teso allo spasmo. Che si prolunga, oserei dire si riverbera nei suoi bicipiti pronunciati, venosi. A loro volta sdilinquenti nei suoi pettorali stupefacenti che, oggi solidificatisi in un’hollywoodiana vita appagante, fanno sì che Mark stesso, di fisica possanza e scenica presenza impressionante, possa rimuovere i suoi trascorsi conclamati da delinquente non rimasto fregato.

A differenza di Mark, non ebbi mai un passato criminale da “mariuolo” come il mitico Cassano Antonio.

Calciatore divenuto tale dopo aver rubato mille motorini a Bari Vecchia, emancipatosi dalla sua condizione abietta grazie alle sue prodigiose doti calcistiche comunque indiscutibili ed estremamente lodevoli.

Maestro senza pari del dribbling e delle piroette più impari, marinò la scuola precocemente ma, da autodidatta del gioco delle palle, presto come essere ficcante, nella società, da solo imparò.

Disegnando michelangiolesche palombelle e delle parabole figlie di Giotto, forse solo da ex fortunato gianduiotto, e tocchi non solo balistici probabilmente da ballista imprendibile ma giammai davvero tocco, nella sua esistenza più adrenalinica d’un contropiede dopo il catenaccio, Antonio riuscì a farcela. Facendosene tante.

Emigrando perfino a Madrid ove, lasciatosi crescere la panza, litigò con quasi tutti i suoi compagni di squadra poiché, diciamo, tale figliol prodigo, a cornificare i suoi colleghi, fu solo prodig(i)o.

Almeno, provò a farsi le loro mogli ma, dopo averne prese tante (sì, di botte, consolandosi con qualche bottana che medicò le sue ferite da vera massaggiatrice in panchina…), dopo essere stato sgambettato, trombato eppur lo stesso trombando, fu espulso dal pan di Spagna. No, solo dalla capitale spagnola nonostante le spagnole con quelle pure della Catalogna. Altro che coglione, che zabaione!

Di mio, nacqui a Bologna e considero Messi del Barcellona molto più eccitante di ogni amante di Cassano. Mi piace la zuppa inglese.

Come sopra dettovi, poco ho da spartire pure con Wahlberg.

Allora perché mi paragono a lui?

Diciamo che, col passare del tempo, dopo essere precipitato nel mutismo e in una depressione più scura del passato di Mark, torbido e assai oscuro, ora sono un uomo che, come Sally di Vasco Rossi, cammina per strada con aria sicura.

Vasco è fissato con le vite difficili e ama i nomi femminili che finiscono con la ipsilon.

Jenny è pazza, difatti, è un altro suo must imprescindibile, probabilmente ascoltato da tutte le ragazzine di Bologna adesso emancipatesi dopo aver leccato i professori (non sono quelli e non solo i loro), riuscendo a ottenere un posto fisso. Sicuramente sistematissime.

Mica come Amy Adams di The Fighter, sfigata barista comunque bonissima.

Sì, ebbi un’adolescenza da Tony Manero della mia stanzetta da Adams. No, non Amy. Bensì Wahlberg di Boogie Nights. All’ano, no, anagrafe chiamato infatti Eddie Adams.

Nel mio albero genealogico, a nessuno della mia Famiglia Addams, stavolta con due d di Domodossola, girò bene la ruota della fortuna…

A un certo punto della mia vita, dopo che fui bullizzato per ani, no, interminabili anni da gente che ancora fatica a conoscere la differenza fra Pamela Anderson e Paul Thomas Anderson, mi ruppi i coglioni e mi girarono proprio.

La ragazza che mi sverginò, pensando di svezzare me nel lontano 2003, prese subito coscienza invece che si trovò di fronte, anche in mezzo alle cosce, Dirk Diggler.

Sì, non avrebbe mai pensato di trovarsi dirimpetto, soprattutto fra le gambe, uno degli uomini più dotati del mondo.

Nemmeno io lo seppi. A forza di praticare onanismi su Julianne Moore, non ebbi mai occasione di constatare dal vivo le mie potenzialità evidenti, alquanto ergenti anche se una donna ha il ciclo e tutto il resto dei detergenti.

Lei ebbe un passato iper-sensibile ma rimase stupefatta e fattissima malgrado mai si fece. No, non fu e non credo che sia ancora una drogata ma per lei fu e rimarrà, certamente, la più indimenticabile nottata d’una memorabile, storica super scopata.

Dunque, quando la gente ancora mi attacca, accusandomi di fobia sociale, rido come un matto. Come un cavallo imbizzarrito!

Ce la possiamo dire?

Mi spiace per loro. Ma si chiama micidiale inculata, miei piccoli tor(d)i.

Prima di Pasqua, comunque, se lor signoria e tali omoni volessero da parte mia un ovetto Kinder, servirò loro un altro libro con una figona in copertina e le loro compagne, dopo aver visto le mie foto e letto le mie parole, credo che, ingelosendoli a morte, sfoglieranno tutte le uova…

Insomma, un duro… alla Mark Wahlberg.

Devastante.

Come il pugno di Micky Ward quando suo fratello Christian Bale/Dicky Eklund avvertì tutti.

Tutti non lo stettero a sentire.

E alla fine arrivò una mazzata col cronista che gridò… l’ha fatto di nuovo o forse io vi ho fatto nuovi come un bell’uomo, no, un Ovosodo, no, come una spremuta alle vostre misere tempie con tanto di limonata e Oran Soda.

Dunque, d’ora in poi non voglio al mio fianco ragazzi schizofrenici o le loro madri malate nel cervello.

Moralistiche, chiesastiche e ipocrite.

Anche perché, a prescindere dalle mie Boogie Nights, con queste frigide non gliela può fare manco il Wahlberg di The Departed.

Un puro stronzo. In America, lo chiamerebbero lucky bastard.

Wahlberg non fa rima con Falotico ma con Tito Andronico… eccome.

Oh, per tutta la vita mi sentii dire: ah, quello lì si curi! Non ha nessun talento.

Ora, questi nani ne sono così sicuri?

Di mio, comunque, al momento passeggio per strada con aria insicura da ottimo quarantenne ben tenuto. Anche perché posso andare solo a fare la spesa e vi è la quarantena dura.

Se scoprono che faccio il piacione, mi faranno il culo.

A dircela tutta, sì, io e Mark siamo molto diversi. Il mio attore preferito rimane Bob De Niro.

Guardate questa foto e provate a persuadermi che non possa esserlo.

La voce si alzò nella notte, detonante e furente come un estatico grido che, dapprima dolcemente mansueto, spaccò gli argini dell’ipocrita silenzio, abbattendo il rumore gracchiante in modo tremendo

Ora, secondo molti, io possiedo una bella voce. Da quali antri reconditi del mio diaframma spentosi per tempo immemorabile, ah, solo dio sa perché rispuntò.

Dopo che la silenziai nell’angoscia più melanconica, vocalizzando soltanto il me interiore e intenerendo le corde vocali così tanto da strozzarle, ansimando a stento biascicanti lamenti trattenuti in gola, pur sforzandomi di esternare la mia anima, essa stessa, contortasi e rannicchiata in un rachitismo muto, non s’effuse nelle chete giornate frivoli dell’apparenza mendace.

E io apparii quasi come Marlee Matlin di Figli di un dio minore. In quanto, malgrado già tempo addietro possedessi un carisma maturo da William Hurt precoce, mi ferii da solo, da cui la declinazione e le coniugazioni immutabili della mia esistenza umorale eppur esteriormente immodificabile: un leitmotiv procedente di ritmo triste andante-afflittivo pesante nella “tempistica” to hurt, I am hurting e present continuous del mio solito rivangare il passato in maniera estenuante e imperterrita.

Sì, fui la ripetizione di me stesso ad libitum e, per piacere, lasciate stare il latinorum. Ne ebbi ben donde di essere Don Abbondio. E mi piace da morire la scena della lettera della… Malafemmina quando Totò esagera: adbondantis, adbondantum.

A proposito, Alighieri Dante coniugato in latino come farebbe? Dantum, Dantes, mah.

Non sapete nulla. Dovete sciacquarvi la bocca col collutorio della Tantum.

Sì, molti miei libri sono pieni di periodi profondamente aulici e danteschi.

Ma, di mio, credo di amare maggiormente Alexandre Dumas e il suo Conte di Montecristo, ovvero Edmond Dantès.

Romanzo epocale che ebbe numerosissime trasposizioni e fu interpretato anche da me stesso. Come no?

Secondo voi, James Caviezel non sono io? Angel Eyes, La sottile linea rossa, Frequency e ovviamente La passione di Cristo vi bastano?

No, non sarò mai Brad Pitt e sono un santo “padre” piuttosto anomalo come Bob De Niro di Sleepers.

In verità, ho sempre conosciuto a menadito non tanto l’Holy Bible, bensì ogni girone infernale della mia patologia.

E fui sempre capace di prendermi per il culo da solo. Mi stupisce, piuttosto, che chi continua a credere che non lo sapessi, perseverando nel volermi coglionare, non sia invece consapevole della malattia di cui è affetto lui, cioè l’ignoranza.

Un mio amico, molto prima che cose tragiche avvennero, conoscendomi lui dalla primissima infanzia, mise in guardia tutti, persino le guardie, su quelle che sarebbero state le conseguenze nefaste. Non per me, però.

Fu chiarissimo.

Disse esattamente:

– Allora, vedo che non ci siamo capiti. Non è diverso in quanto diverso in senso negativo o di limitatezza psicofisica, è diverso nell’anima.

Ora, siete pronti ad affrontarlo? Perché, se non siete pronti, vi distruggerà lentamente pezzo per pezzo sino ad asfissiarmi. E morirete, biascicando un uhm, uhm, uhm, uhm, uhm.

Cioè, voi siete dei puttanieri e lui no.

 

Comunque sia, hanno riaperto le chiese. Ma la domanda che si pone è questa.

Dopo questa quarantena del cazzo, le donne hanno riaperto qualcos’altro?

giada

 

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di Stefano Falotico

Pensai di essere una donna dei film di Bergman, scoprii di essere Mark Wahlberg di Boogie Nights, che tragedia!


24 Oct

boogie nights

boogietravoltaAh ah, qui c’è poco da ridere. So che il titolo di questo mio scritto v’induce a sonore e profonde risate di simpatia.

È tutto atrocemente vero.

Dopo un paio di delusioni cocenti, oserei dire devastanti, la mia (non) adolescenza deambulò ectoplasmatica nelle notti insonni più cupe. Ove mi cibai di film, per l’appunto, notturni, cavalcando la mia depressione con nobiltà d’animo da principe delle tenebre assolutamente invincibile.

In confronto a me, Klaus Kinski del Nosferatu di Herzog era un novellino, un pivello. Un povero coglioncello.

Dirimpetto alla vastità immensa della mia solitudine agghiacciante, anche le protagoniste dei più angoscianti, malati film di Bergman sarebbero rimaste terrificate e al contempo incantate, trovandosi al cospetto del sottoscritto.

Un uomo che forse si auto-evirò psicologicamente e ogni minimo contatto fisico evitò. Con scrupolo e meticolosità, con soave leggerezza e inevitabile ipocondria protesasi allo sfinimento, provai invano di preservare questo mio stato psicofisico creaturale, custodendo gelosamente nella mia anima ancestrale la beltà celestiale della mia anagrafe senz’età, galleggiante nei pleniluni della mia immacolatezza lontana da ogni sguardo animale.

Al che confidai a una ragazza questa mia penosa condizione mentale.

Fui coraggioso nel riferirle per filo e per segno che, da tempo immemorabile, mi sigillai nel semi-mutismo quasi autistico.

Credetti che lei m’avrebbe apertamente umiliato. Ma, con mio sommo stupore, costei mi guardò intensamente negli occhi, osservò impavidamente con lucidissima chiarezza i bagliori apparentemente raggelati delle mie iridi nere e sepolcrali, poi accarezzò intensamente le mie labbra e mi sussurrò un delicato:

– Ecco, se è vero quello che mi dici, ovvero che tu non ami molto toccare le altre persone, se è vera la fulgida venustà del tuo viso onirico e, per fortuna mia, è vera poiché l’ho appena sfiorato tangibilmente con le mie mani tremolanti e già sudate, le possibilità sono due: o sei pazzo o non capisci un cazzo.

Vale a dire… tu sai che costa stai scatenando in me in questo momento? Tu sei sicuro di ciò che, tristemente, affermi? Cioè che sei una persona gravemente afflitta da insanabili dolori dell’anima?

Facciamo un esperimento.

 

Da allora, successe l’incredibile. Qualcosa di mastodontico, oserei dire immisurabile.

Sì, lei comprese che da parecchio non m’ero misurato nella realtà e me ne ero creato un’idea del tutto distorta.

Appena entrammo, diciamo, in contatto completamente intimo, misurò qualcosa che invece, tragicamente e al contempo stupendamente, non era affatto storto. Era straordinariamente ritto, (im)moralmente sanissimo.

Insomma, tutte le balle raccontate sul mio conto furono castrate in trenta centimetri netti.

Purtroppo è tutto enormemente reale.

 

di Stefano Falotico

MARK WAHLBERG: la carriera del fisico di Calvin Klein, di un duro man da BOOGIE NIGHTS


26 Sep

boogie nights wahlberg wahlberg i padroni della notte

L’altra sera, rividi I padroni della notte. Grande film.

Neanche a farlo apposta, nel caso non aveste visto questa pellicola, che personaggio interpreta il signor Mark?

Ovviamente quello del poliziotto incorruttibile.

Sì, la carriera di Mark Wahlberg sarebbe da psicanalizzare. Mark è il ritratto della schifezza redentasi.

Naturalmente, sapete che lui nacque come rapper, il mitico, poco normodotato Marky Mark, no?

Da non confondere con l’ex calciatore della Juventus e anche del Bologna, Marco De Marchi. Terzino piuttosto forte, amante del marcamento a zona non solo dei centravanti di sfondamento, bensì soprattutto delle tante donne che sfondò.

Sì, giocò anche nel Bologna. Lo vidi perfino un paio di volte dal vivo. Allo stadio?

No, a Pizza Casa, oggi rinominata La Pantera (dei) Rosa. Il film con Peter Sellers dai celeberrimi titoli di coda e dalla musichetta storica?

No, dei Rosa sta per appartenente alla famiglia che di cognome fa Rosa. La quale, simpaticamente, volle appunto scherzare sul celebre film sopraccitato.

Torniamo però a Mark.

Constatato che non gli convenne fare il mezzo criminale, sì, ebbe un conclamato passato da pusher, divenne il Rocco Siffredi statunitense? Cioè, una volta che capì di saper a malapena leggere e scrivere, comprese però, al contempo, che non necessitava di un grande cervello per arrivare…? Ah ah.

No, sfondò… nel Cinema a luci rosse. Sì, con Boogie Nights fece faville. E nel film si fece pure Julianne Moore, donna delle meraviglie, una redhead capace di schienare in trenta centimetri, no, trenta secondi (e)retti, no netti, la famosa e formosa attrice per film non propriamente da Oscar, Lena Paul.

Da un po’ di tempo a questa parte, è diventato l’attore preferito di Peter Berg. Oggi regista a tempo pieno, in passato attore e co-interprete di Cop Land nei panni dello stronzo che maltratta Annabella Sciorra.

Presto, Mark e Peter usciranno col film Wonderland.

Cos’è il remake della pellicola omonima con Val Kilmer nei panni dell’ex pornoattore par excellence, John Holmes?

No, sarà un’altra storia di sbirri e corruzione.

Oramai Mark è abbonato al ruolo del duro.

Ah ah.

Diciamocela, Mark è uno dei peggiori attori del mondo ma a me sta simpatico.

Ora, pagato a peso d’oro e milioni di dollari, fa persino il figo con la villa a Beverly Hills.

E se la tira pure…

Mah, di mio, rimango un uomo pulito. Uso anche il bagnoschiuma (det)ergente intimo e delicato.

Che cazzo volete più di questo?

 

di Stefano Falotico

 

wahlberg the departed

Post giustamente presuntuoso: divinizzate e idealizzare gli attori e i registi perché avete preso un abbaglio esistenziale, amate invece la vita come se fosse Patricia Arquette di True Romance


14 Apr

arquette vita al massimo

Sì, non vorrei apparire un esaltato. Di solito, son solo in padella saltato. Uomo salato in quanto le carinerie stupide e ruffiane mal digerisco. Non sopporto neppure la gente che al cinema mangia i popcorn.

Quando mi reco in sala, di solito prima ero in cucina, anzi, nel corridoio.

Ora, conosco la vostra platea. Una galleria da mostra, anzi, da mostri di cera. Sì, una volta c’eravate. Ora, pulite solo il pavimento di cere. Mica una ceretta, tante cere. Sì, accendiamo un cero. Suvvia.

Sì, i nostri padri hanno fatto bene a ribellarsi, a fare la rivoluzione sessuale. Poi però, una volta raggiunti quei privilegi esistenziali, oserei dire corporei, fisiologici di cui abbisogna ogni uomo e anche ogni donna, sennò poi voi femministe dite che siamo maschilisti, ah ah, la generazione che c’ha partorito s’è seduta, come si suol dire, sugli allori.

Ha fatto tanto per combattere le false castità bigotte e poi ha creato una società paradossalmente ancora più ipocrita.

Oggi impazza il buonismo più becero e mentecatto, l’acidità stopposa spopola, il popolo a parole si ribella e nei falli, no, fatti è invece più conformista d’un impiegato del catasto.

Insomma, padri e nonni, sì, avete accatastato tutti i buoni propositi a favore di questo bieco ecumenismo solidale e combattivo nelle chiacchiere della retorica, invero così esecrabile. Menefreghista e asociale.

Vanno di moda infatti, oggigiorno, gli influencer. Quegli strani, equivoci personaggi da quattro soldi che comprano i followers e si professano tutor della vita tua, anche tutta. Meglio una tuta.

Siamo arrivati a livelli di follia assurda. Chiunque vuol far parte di questa folla perché non desidera di finire disintegrato, emarginato, semmai cassaintegrato.

Il pazzo, su disperate urla maniacali della sua religione distorta, radicalizzata e issata in gloria d’un pietistico, penoso elemosinare compassione, chiede a gran voce il reddito di dignità. Quindi, in maniera poco decorosa, vuole pure essere fuori dal coro, un’iconoclasta e, se un amico gli chiede soccorso, gli risponde che ha il braccino corto.

L’egoismo impera.

Eppure Once Were Warriors. Il più grande film di Lee Tamahori, poi rincoglionitosi con Next col Nicolas Cage.

Ecco, in quanto a pettorali, Nicolino è stato sempre un campioncino. Guardatelo in Con Air. Visto che bicipiti, che canottiera sudata? Roba che Bruce Willis di Trappola di cristallo è un lottatore di sumo.

Sì, miei somari. Fisicamente Nic Cage ha avuto sempre il suo perché.

Sì, in Nato per vincere, nella parte dell’emulo dei fratelli Abbagnale, non ha neppure la canottiera questo canottiere. Guardate che tartaruga. Che culturista questo Nic. Nicolas ha pure la sua bella cultura, sì, sì.

Nelle interviste non sta mai zitto. È logorroico, ci vuole una canottiera, no, una cannonata per placare la sua parlantina coltissima che salta di pelo, di palo in frasca.

L’espressione da pirla però è indubbiamente rimasta quella di Cammareri. Un vero panettiere, più che altro un “infornatore” di Cher.

Di puro lievito di birra…lui è rozzissimo. Non la corteggia, porgendole una Ferrari o un Mon Chéri della Ferrero, bensì della sua virilità da petto villoso va orgogliosamente fiero e, schietto, la prende per il verso giusto. Cioè, all’improvviso, cafonissimo, la cura da ogni ansia.

E sarà un amore da settimo cielo. Come farsi un viaggio in mongolfiera.

Sì, Nic. Un genio. Un viso da mongolo. No, non sto offendendo la virtuosa etnia della Mongolia, gente straordinaria. Mongolo sta ovviamente per pesce lesso. Nel senso di (s)figurato, da figura di merda.

Se mi trovate un altro attore con una faccia così che ha avuto il coraggio di regalare…

Ah, non la sapete?

Sì, Nicolas, dopo aver visto Patricia, perse la testa. In realtà, beccatemi un uomo che, dopo averla vista in True Romance, non vorrebbe avere con lei una vita al massimo.

Dite che esiste un uomo che, dopo averla vista in questo film, si farebbe monaco?

Certo, esiste. Infatti, più che in convento, sta in manicomio… ah ah.

Ecco, dicevo. Nic la volle, fortissimamente la volle. Un fierissimo, come detto, uomo alfiere e Alfieri. Miei pappemolli.

Patricia non era molto convinta. E allora disse:

– Va bene, ti sposo. A una condizione.

– Quale? Se poi litighiamo e divorziamo, ti devo pagare gli alimenti? Sì, ci sto. Tanto i soldi mi escono dal b… o del c… o.

– No, non è questa. Devi trovarmi l’autografo di Salinger e un’orchidea nera.

 

Insomma, qualcosa d’impossibile.

Bella cogliona l’Arquette. Va a chiedere questo al nipote del Coppolone? È uno con le mani in pasta dappertutto. Conosce tutti.

Figurarsi se non sapeva dove abitava lo scrittore de Il giovane Holden.

E per l’orchidea nera, invece, come felce, no, fece?

Facilissimo. Trovò un’orchidea selvaggia, che non è il film con Mickey Rourke e quell’altra Ubalda tutta nuda e calda di Carré Otis, prese il pennarello nero e la colorò.

Ah ah.

Il matrimonio comunque non molto durò. Entrambi girarono assieme Al di là della vita.

Con tanto di finale in cui Cage proprio non gliela fa a santificarsi e crolla di nuovo fra le braccia della sua Arquette. Ah ah.

Sì, erano guerrieri, ora non siete e siamo più niente. Al massimo, possiamo acclamare I guerrieri della notte di Walter Hill a celebrazione delle nostre adolescenziali notti affamate di amore e libertà.

Come dice Nanni Moretti, voi piuttosto siete così.

Sì, John Carpenter ha girato pure le sue stronzate oltre ai suoi capolavori immani.

Carpenter è umano. Errare è umano, perseverare è diabolico. E John infatti è diabolico, ah ah.

Mentre voi, sempre meno umani, vi siete ridotti a parlare solo di Cinema e Letteratura, di Musica e Pittura dalla mattina alla sera per darvi un tono. Mangiatevi un tonno.

Ma, secondo me, non sapete nulla né di Cinema né di vita.

Aveva ragione John Lennon. Prima dovete vivere a fondo per essere profondi. Solo dopo aver vissuto, anche di gola profonda, saprete giudicare meglio. Non solo il Cinema e la Musica.

Soprattutto il vostro amore.

E non sprofonderete. Neppure sproloquierete.

Non è che mi fate la fine invece del cammeo di Martin Scorsese di Taxi Driver, vero?

Sì, vi vedo abbastanza fuori controllo.

Voi uomini farneticate, vi spacciate per santi, poeti e navigatori. Per finissimi amatori. Invero so benissimo che avete visto tutti i film con Brandi Love. Quello è il brand. Solo quelli però. Non è che dal vivo, diciamo, ne vediate tante. O no?

Voi donne, ah ah, siete feromoni, no, fenomenali uguali.

Vi racconto questa.

Da qualche mese, c’è una tipa che indubbiamente mi attizza, poniamola così…

Lei faceva un po’ la difficile.

Al che, ho usato la classica tattica falotica:

– Ciao, bella. Come va?

– Ciao. Si tira a campare. Tu come stai?

– Sto bene. Ieri son stato con quella di cui ti avevo parlato.

– Che cosa? Sei allora proprio una merda. Cos’ha quella più di me? Io sono intelligentissima, coltissima, buonissima.

Perché? Dico… perché?!!!

– Vuoi la verità?

– Sì, certo. Forza, dammelo, no, dimmela subito.

– A forza di aspettare, mi son rotto le palle.

– Bravo, almeno sei stato sincero.

– Lo sono sempre. Addio, allora.

– Ehi, che fai? Dove vai?

– Che vuoi fare?

– Vedi, ho finito di lavorare. Piove, fa freddo. Peraltro, mi si è rotta la tv. Tu verresti ad aggiustarmela?

– Certo. Mettiamo a posto anche il canale a luci rosse. Ci stai?

– Ti amo.

 

Sì, fino a dieci anni fa la mia vita era così.

FortWashington

Ora è così.

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Com’è stato possibile tutto ciò?

Felicissimo? No, soltanto facilissimo.

Ho scoperto di aver un buon cervello.

E, dopo la prima volta, compresi che, a proposito di “quello”, Mark Wahlberg di Boogie Nights mi faceva un baffo.

Un gioco da ragazzi, non credete?

In questa vita, comunque, ce n’è sempre una. Non si può mai stare tranquilli.

Che palle. E che cazzo… Proprio un cazzone.

Ah ah.

 

di Stefano Faloticonato per vincere

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cage cammareri

Mark Wahlberg, per la Lucky Red, diventa Mark WHALBERG


16 Sep

whalberg

Sono il primo ad accorgersi che al min 1 e 40 del trailer italiano del nuovo film di Ridley Scott, quelli della Lucky Red hanno scritto WHALBERG e non Wahlberg?

“Lone Survivor”, great trailer


09 Aug

Peter Berg sta crescendo a dismisura.

“2 Guns”, il Trailer


03 Apr

“Pain & Gain”, primo official Trailer


21 Dec

Supercazzatona cosmica a base di culi “pompa(n)ti”, di sederini e sederate, sportellate, piselloni e muscolone di testosteron’.

Ecco, l’ultima (s)vaccata di Michael Bay. A proposito, il serio Ed Harris perché continua ad apparire nei film del nostro Michael?

La domanda è amletica: essere o venire… pagati?

Lasciamo stare, il tamarro è d’ordinanza e all’ordine del dì-a de labestia“. Ora, se Diaz Cameron scoscia “tenuta bene”, perché Harris Ed non può mantenersi pur sputtanandosi?
Il danaro è oro ed è grasso che cola.

Come l’olio che “deltaplana” sull’addome encefalogrammaticamente “sgrammaticato” eppur contemporaneamente tanto amato e, “bovin”, consumato di chili su femorali destri e mancini d’uccell’ peperoncino.

 

Ieri fu l’8 Dicembre…


09 Dec

L’Immacolata?
Preferisco il compleanno di Jim Morrison, il Vero a tifare per la morte di John Lennon, il falso.

Sì, in data odierna il Papa emetterà, emise e si permise la “bolla” o-messa, mentre io mi sganascerò di bolle di sapone, anche gomme non solo da masticare, visto il clima bolognese da pneumatici termici

Ah, la gente in galera vuol spezzare le catene. Sì, ma a quelle della macchina chi ci pensa?
Le catene ruotano nei “binari” e un altro si getta dal ponte, mentre si “pontifica”.
La causa fu Berlusconi che distrusse l’Italia, legiferando di “culi e tette”, di chioschi col suo “gelato al limone”, prolungando le pensioni e “sp(a)esandoci”.
Egli, caimanamente, rovinò mentre se ne lavò le mani, toccando e “fottendo”.
Finiamola coi Patti Lateranensi, va tirato come Lutero Martin, “protestando”.
A chi vuoi mettere la protesi? Ti “spompo” io.

Travaglio travagliò, “santorizzando”, mentre le sarte dissacrarono l’osso di maiale per “fritture di pesce” del castrato di taglia nei pantaloni.

Jim Morrison nacque in tal Giorno a noi maledetti così letizioso. E voi state a pensare ai Maya. L’unica Maya che conta si chiama Hills, pornostar su cui allestii varie “piramidi egizie”. Quel fondoschiena andava “sciato”, sudato di slalom “giganti” come Mosè nel suo Alberto Tomba più “Colombari” e pasquale nella faraona.

Mica come quel falso di Lennon, che cantava “Vogliamoci bene” e poi si drogava con la Ono, anche sotto la neve, bucando le teste delle ragazzine di lui invaghite e imbarcate nell’utopia miliardaria del John pasciuto e di loro poverelle nel pascolo del gregge. Lui, di lana “affilava” mentre loro, grezze, eran “pecorine”.
Oggi, non va meglio, l’UNICEF ha assunto come mascotte quel “maschio” di Bono Vox. Va’ va’, quello è solo un altro da metter sotto torchio, e va usato come muschio nel presepe. U2 per me equivale a “du’ palle” con la U di (inc)Udine. Città ove son ipocriti d’ur(i)na.
Le palle, quelle che i bambini tirano in faccia in questo periodo di “precipitazioni” invernali. E quelle che gli adulti stimolano per la crescita…, sì, si troveranno in caserma con Lee Ermey.

Trasmetteranno Mary Poppins. Una che dove essere solo “Supercalifragilistichespiralidoso” nella mia libido non “fragile” ma supercaliente. Mary ha due poppe assorbenti. Dalla sua borsetta, “tira” fuori il profilattico, buono per il torrone natalizio. Mary non stimola la diuresi, ma indurisce ché va “sgranocchiata” di “manto bianco” affondando nella fondente cioccolata.

Sì, datemi una suora e diverrà Madonna, datemi del vergine e vi sarò Cancro… ai testicoli, con mossa d’Ariete. “Zodiacheggio” alla David Fincher e non credo agli oroscopi. Provocan solo la gastrite, poi devi sottoporti alla gastroscopia. Meglio la scopata. Sempre.

Sì, accendo il motore e “imballo” il mio “regalo”, scartandole tutte anche sotto gli alberelli.
Ove luccicano intermittenti nel mio fotterle da “eminente” Babbo. Di grinta pelosa con “barba” e mai noiosa nonostante i nodi.

Questo si chiama promontorio, questo è l’Uomo del monte che monta, come i montoni.

Il resto, detta sinceramente, mi pare il film Le renne con le corna. In radio, c’è Rosaria Renna. Sarò il suo rosario… di carbone negrissimo.
“Intrecciamole” e sciogliamo nel reggipetto. A babordo, van tutte abbordate!
Tutte bordeaux! Francia o Spagna basta che se magna?
No, meglio passare subito al dolce, lo zabaione, spumoso e senza “piumaggio”, ove il liquore è avvolto in “creme” accompagnate dal “biscottino” calorico d’involtino.
Ove la Concezione fu rivelazione, io sono “confettura” contro questi parrocchiani da fatture.
Dunque, io faccio, disfo e m’affamo.

Infami! Ma, ad Antonello Venditti con la sua Roma “enf(i)am(i)e”, preferisco Nerone, also known as il “mandrillone” che mette caldo.

Tu, donna, levati la pelliccia e mostrami il pelo!
Voglio grattare d’urticante!

Sono il gatto! E tu cagna?! Evviva le cuccagne!
E, miagolando-abbaiando, va il lupo che mugola d’ululato.

Sì, a Dicembre “tutto” si disgela ed è “agghiacciante”.

Ai bambini raccontano la favola di Cappuccetto.
Il cacciatore entrò e, “bisessuale-bisestile”, dopo il “Rosso” con una con la sesta, “sparò” all’animale, non prima d’essere fucilato da Christopher Walken.
Che ne ebbe le “pallottole” piene di queste roulette.

Ah, benpensanti, questa è la zona morta.
Per voi.
Per me è “morbida” e inturgidisce…, sì, basta col cervo, meglio la cerbiatta!
Basta con le ciabatte! Meglio sbatterla.

Sì, sono Lutero, Luther King e anche “ortodosso” alle osteoporosi. Fui partorito da uteri Rosemary e a Maria preferisco Abel Ferrara.

C’è un Solus Christus, ebeti.

Ai limoni di Sicilia prediligo esser sodo di “Lemonsoda” nei meloni della Bellucci Monica, la Malèna.
Monica allena la “leva” e allatta di latte.
Tutti si masturbano su Rodriguez Belén oppure su Diaz Cameron. Meglio il camerunense, calciatore che ficca di fendente alla Machete.

Ah, un Tempo, Ranieri Luisa era partenopea davvero nel film del Pieraccioni. Verace, da sgusciare d’olive. Usciva dalle acque, mostrando le natiche. Poi fu inchiappettata da Zingaretti “Montalbano” Luca e, per colpa della maternità, divenne chiatta. Mentre Chiatti Laura è sempre più magra.
A questo punto, meglio Alessandro del Piero.
Un Uomo Pinturicchio che va di Ferrarelle.

Uomini senza speranza, insegnanti che ripetete la solita lezioncina, adorate il Falò e finitela col vecchiume storico. Io sono la Genesi della preistoria stoica, son toro e anche “graffito” che graffia tutte le gazzelle, comprese quelle “(s)figurate” della polizia. Chi sono i carabinieri? Per di più, gente senza qualifiche che se la “suona” con fighe nella loro “medaglia al valore”.
Io gliel’attaccherei alla sirena.

Ne ho viste…, di metallari col codino ma i denti cariati di tartaro bavoso nella musichetta dello psicofarmaco “bassista”, liceali con licenza di fottersi quelle “perite”, ragioniere i cui ragionamenti son solo una calcolatrice al “tasso” pro capite dei mariti decapitati di corna con l’interesse dell’uva e dell’IVA(n), amante sovietico delle loro guerre fredde da riscaldare con “bomba atomica”.

Sì, psichiatri che radiai dopo averli radiografati, studentelli a cui rifilai per anni la grande “idiozia” di essere Robert De Niro. Bastava che arcuassi il sopracciglio e si cinsero in adorazione ai miei umori neri col neo. Provarono poi, per antipatia, a recintarmi, ma li castrai da bue che sbudellò i loro mielosi budini.
“Imburrandoli” da asini.

Evviva Giuseppe il Santo che stava con la Vergine di “bastone”, mentre un Mago schifoso regalò la mirra per mirar d’“incensante” occhio guardone, dunque incessante, da pedofilo nel “bambinello”.

Il Mondo è come un politico. Per arrivare lì, è un delinquente.
Allora, meglio i pazzi, che si strafogano anche di “foche monache”.
Perché l’abito non fa il monaco, ma il mio cazzo non è monco.

Applauso!

Incrociai una “nobil” donnaccia che pubblica per la Guanda e le fui “panda”.
Asserì che odia Mark Wahlberg perché è un tamarro, e io risposi:
– La verità “la” sai. Le donne hanno sempre invidiato il pene, ma lo vogliono. Tu sei gelosa di Mark, perché non ti “marchia”. Quindi, vedi di smammare, mammina, o ti rifilo un bicipite “muscoloso”.

Sì, io so come va il Mondo, al massimo voi saprete come andrete tutti a puttane.

Sparatevi questo e non ci pensate:

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Mary (2005)
  2. Pain and Gain (2013)
  3. Il cacciatore (1978)
  4. Bambi (1942)
  5. Scanners (1980)
  6. Machete Kills (2013)
  7. Iolanda, tra bimba e corsara (2012)

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