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Abel Ferrara, Chris Walken e Willem Dafoe, cioè praticamente me incarnato, scarnificato nella Trinità degli dei


12 Jul

walken king of new york

Mah, di mio, ho sempre preferito le periferie fatiscenti, degradate e fetenti della New York spettrale, cupa e onirica, lisergica, malandata e sporca, ipnoticamente ammaliante nella sua schifezza trasudante sudiciume di uomini devastati e di donne strafatte, al Cinema lezioso e perfettino di Woody Allen.

Comunque, Woody Allen fu ed è meno nevrotico di me. E ho detto tutto…

Sì, Woody Allen è un genio ma io non abiterei mai a Manhattan. È il sogno di chiunque stazionare in un iper-accessoriato super appartamento del quartiere residenziale più chic della Big Apple.

Però se, dopo aver risparmiato un patrimonio, se dopo non essere usciti mai di casa, non spendendo soldi per circa vent’anni al fine di accumulare ulteriore danaro necessario per cambiare vita e trasferirvi, per l’appunto, nella città più demograficamente populous degli States, cioè, che ve lo dico a fare, la metropoli ove abitò il macellaio Daniel Day-Lewis di quella mezza cagata sopravvalutata di Martin Scorsese con un Leo DiCaprio appesantito e una Cameron Diaz puttana sino al midollo spinale, ladra di tutti i gioielli, metaforicamente e non, se dopo essere stati salvati dalle grinfie di un pappone come Harvey Keitel di Taxi Driver, vi eleverete dal porcile di massa e vorrete/voleste fare gli altolocati come Jodie Foster… di Panic Room, sì, semmai incontrerete pure tre mariuoli certamente imbranati, altresì rompiballe, che cazzo farete? Ma dove cazzo pensate di andare?

Tornerete a Napoli e affitterete un monolocale nei quartieri spagnoli ove vi deruberanno anche di una brasiliana dai facilissimi costumi, espatriata da Rio de Janeiro nel capoluogo che fu peraltro la patria di Diego Armando Maradona, argentino non proprio nell’anima doratissimo, però coi denti placcati oro grazie ai soldi elargitigli dal drogato Ferlaino, sì, “noleggerete” una baldracca da quattro soldi raccattata sotto il Vesuvio dei vostri bollenti, magmatici spiriti con cui v’illudeste di giocare almeno di spagnola dopo aver gustato una zuppa inglese, uno zabaione come dessert dopo essere arrivati totalmente alla frutta, per di più scaduta, alla pizzeria gestita da Nino e Gaetano, chiamata Salutami a Sorrata?

Tanto vale che rimanete nella vostra casa ficcata in culo al mondo. Non fatevi venire strane idee, miei ragazzi puri, pure come Riz Ahmed di The Night Of.

So che, per l’appunto, la mela del peccato vi tira e volete leccarla tutta. Ma vorranno fottervi, incriminandovi di omicidio e stupro soltanto perché finalmente anche la povera disgraziata che ve la offrì ignuda e bagnata, eh già, morì ammazzata in una notte kafkiana da Fuori orario. Saranno cazzi molto amari, fidatevi.

Eh sì, che rottura di palle, miei amici buoni alla Griffin Dunne. Grissin Bon! Io, per esempio, avrei lasciato stare perdere subito quella Rosanna Arquette. Insomma, fu la co-interprete di Cercasi Susan disperatamente.

Lo so, voi, uomini morti di f… a, cercate invece disperatamente solo delle susine. Ma neppure da Susanna, quella donna palindroma che svende le banane al mercato, riuscirete a ottenere una gratuita limonata.

Veramente. Io vi ficcherei immediatamente dentro New Rose Hotel. Assieme a quei tre matti sconsacrati! Porco Giuda!

Per piacere. Non smadonnate come la Louise Ciccone di Occhi di serpente.

Sì, scegliete invece una vita bergmaniana alla Settembre e Interiors di Allen.

Ma che cazzo vi salta per la testa? Guardatevi, ragazze. Siate oggettive. Non siete mica fighe come Diane Keaton de Il dormiglione. Continuate pur a dormire sogni tranquilli. Tanto, Javier Bardem di Vicky Cristina Barcelona lo vedrete col binocolo.

E non dite che siete lesbiche come Jodie Foster, tanto non ci crede nessuno. Soprattutto nessuna. Le vostre amiche sono più brutte di voi.

Diciamocela! Dovete dirvela tutta. Anche perché non potete darla a nessuno/a. Siete più racchie di Lily Taylor di The Addiction.

Eh sì, farete la fortuna di tutti gli psichiatri del mondo. Ché, coi soldi che darete loro, illudendovi che potranno curarvi dalla vostra schizofrenia amante soltanto dei vampiri di Twilight, v’inculeranno a sangue, succhiandovi tutto il portafogli, altroché. Infilandovi depot inibenti la vostra rimanente, oserei dire già smunta libido.

Ah, non avrete molte scelte. Penserete di essere, per l’appunto, la Vergine di Mary.

Suvvia. Juliette Binoche che crede di essere la madre di Cristo, dai, fa veramente bestemmiare.

Credo che Juliette, dopo aver assaggiato Day-Lewis, sì, stavolta de L’insostenibile leggerezza dell’essere, se prima di ciò, pensò di farsi monaca di clausura o di Monza, poi divenne anche fan de Il cattivo tenente.

Annamo bene… cazzo. E qui faccio il Ninetto Davoli di Pasolini.

Sì, la Binoche è una prostituta di classe. Cosmopolis docet.

Asia Argento, invece, malgrado sia stata per anni con quel magnaccia di Morgan, non è una puttana.

Pazza, però, sì. Ah ah. Come attrice è una cagna ma credo comunque che possa essere curata da Christopher Walken di King of New York, un lupo della notte che, al min. 0:52 di questo trailer, bacia certamente meglio di Asia stessa di Go Go Tales.

Mah, un mio ex amico pensa che io sia L’angelo della vendetta.

Di mio, penso che il gelato al cioccolato misto al gusto di stracciatella, ingurgitato alle quattro di notte, valga molto di più di 4:44 Last Day on Earth.

Non so come sia questo film. Mi manca. Dopo la leccata al gelatino, mi sparerò alle 5 e 03 di mattina davvero questo filmettino.

Poi, alle prime luci dell’alba, come un Nosferatu Walken, ballerò sul terrazzo. Prendetemi pure per pazzo ma questa vita, fidatevi, va pigliata come viene…

È inutile che pensiate a come sarà il vostro futuro.

Ah, come potrà essere? Ve lo domandate pure? Allora siete più scemi di me.

Siamo tutti fottuti. Chi più chi meno. Quindi, finitela di menarvela.

Non siete Abel Ferrara né Woody Allen.

Non siete un cazzo.

Non si cazzeggia, qui.

di Stefano Falotico

new rose hotel

Il “blues” dei “brothers” – Falotico e Marzani nelle rispettive vesti di Dan Aykroyd e John Belushi, parte seconda


29 Sep

 

Stamane “smadonneranno”…

In un fantasy “smielato”, “orde” di donne snodate s’aggrapparono a desideri avverati… e le “sverniciammo”, ripudiando ogni moralismo castrante e ogni cappio al Sesso, nel rodeo del “lazzo” schiamazzante fra gli allibiti che applaudirono stupefatti, e poi “addomesticaron” la cavalluccia più (s)galoppante, con facce di cuoio (anche “di culo”, anzi soprattutto, come “tasteranno”) che, a briglie sciolte, solleticaron il suo sellino, insederando tutti gli ipocriti nell’afferrarli per il collo e “sollazzandoli” nella polvere (da sparo…, anche), sul mo(t)to: “Cowgirl, ecco la stella di latta di questo tramonto alla John Ford. Il nostro sentiero selvaggio è un’erezione orogenetica più dura delle rocce dellaMonument Valley. Andiam di zoccoli!”.

Ore 5 di mattina di questo Sabato sera apatico, ove alcuni trentenni van a passeggino, con la mogliettina che intanto sbircia il barista per “ordinargli” privatamente, nel retro della sua “bottega”, all’occorrenza da “fornaio”, un po’ di “lievito” zuccherante per digerire meglio l’amar caffè del consorte “assorto” a leggere delle prodezze “balistiche” del Campionato di Calci(o).

Meglio Zeman con Osvaldo di smorfia “Già ero tamarro, ora son bur(r)ino a Roma”, oppure la Juventus del Buffon che “spapera” di “rilancio” su intervento (chirurgico…) pericoloso del maial’ Chiellini, “celeberrissimo” fallon’ delle aree di “rigore?”.

Su questo quesito “amletico”, “da non dormirci la Notte”, il tal “giovine”, già di pancetta “cassa-integrata-inter(i)nale”, trascorrerà le ore “liete” del pomeriggio pre-festivo, fumando nel suo terrazzon’ che “dà” su un parcheggio “pub(bl)ico”, e aspetterà “per miracolo”, fra un “tiro” e uno “sbuffar'”, che esca dalla macchina Blake Lively, di cosce “fenicottere”. E poi gli strizzi l’occhio, raddrizzando l’abulia d’un torso nudo “autunnale” da “immorta(de)l(l)are” ai post-eri(ori).

Ma facciamo un passo indietro nel Tempo, dunque avanti nel Futuro.
John/Gianluca suona alla mia porta, “incagnito” perché turbato dalla serata precedente della suora che tentò, tentacolarmente, d’amputargli il membro per “redarguirlo” in “morto” che non “lo potesse” più guarnire nei “guaiti” di “pantere” inguainate di calze già “succhianti”, già avviluppanti, già “sviluppanti”.

John se ne fregò… invece tante, dopo quella visita “barcollante”. Sì, prese su l’agenda e riprese immediato “contatto” con Tyra Banks, con Halle Berry e con una mulatta che ti “sbianca” più della “levigata” Kim Kardashian, con cui fra l’altro pare abbia “giocato” quest’Estate in riva al mare, al ritmo di Bruce Campbell/Ash, “reparto ferramenta“. L’arma(t)o-re delle tenebre…

Sì, John può diventare Sam Raimi in versione “Carpenter” da “carpentiere” che “esige” ed erige…
E sa ove “dirigerlo”.

Comunque, senza permettermi di “addobbarmi” secondo la consuetudine “sociale” (cioè, rimango “a mezze maniche” in pantaloncini-boxer su calzini scoloriti), mi trascina in città.

Che cosa successe?
Che cosa succederà?

Eccederemo?
Chissà…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Blues Brothers (1980)
  2. Ritorno al futuro (1985)
  3. Mary (2005)

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)