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Sylvester Stallone, col passare del tempo, è diventato un buon Samaritan ed è ora identico ad Andrea Roncato


17 Mar

samaritan stallone

Sì, il tempo aggiusta le cose? Macché. Le peggiora.

Anzi, dobbiamo essere più chiari. Sì, chiarifichiamo i muscoli e le cosce come stanno. Le cose…

Aveva ragione il Liga? Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose. Non va più via l’odore del sesso che hai addosso. Si attacca qui all’amore che posso, che io posso?

Ecco, in italiano comprensibile per chiunque, che cavolo significa l’amore che posso?

Poi, che dice? Rimanere MANIA? Ah no, malia…

Ah, uomo ermetico il Luciano Ligabue. Uomo burino al massimo. Uomo veramente tamarro. Però, alle donne è sempre piaciuto questo bovaro. Ah ah.

Nel finale della sua hit epocale, ululò anche. Auhhhhh.

Sì, Liga ha sempre cercato d’imitare Bruce Springsteen di I’m on Fire. Ma per piacere, come direbbe Sgarbi Vittorio, vada a dar via il c… o! Ne vogliamo poi parlare di Federico Poggipollini? Da anni quest’uomo mi turba. Più che altro, turbava e turberà sempre le sbarbine…

Così come il Ligabue, eh già, dio li fa e poi li accoppia, Federico è uomo dallo sguardo che fa sex su chitarra “stuprata”. Questo Federico dallo sguardo lupesco, un uomo che ti guarda in cagnesco e che arrapa ogni donna per via del suo fascino da bel faccino felsineo che fa anche tanto uomo da Bologna la grassa, uomo sudicio, sudaticcio.

Stallone, prima di diventare famoso, era un uomo che, ingrugnito, camminava ingobbito a mo’ di Rocky Balboa pre-chirurgia nasale del terzo capitolo della saga. Ho detto saga.

Barcollando in modo vacillante su semi-paresi facciale da uomo che, appena lo guardi, capisci subito che può impietrirti con una sola espressione accigliata, più che altro arrabbiata perché colui che la possiede non ha una gamma espressiva degna di Jim Carrey.

Stallone è amico di Mickey Rourke e I mercenari docet. Entrambi da giovani curarono molto l’aspetto figo, no, fisico. Anche ora mangiano solo carboidrati con pochi lipidi e tutti e due hanno certamente eseguito la liposuzione. Comunque, furono amanti delle milf e, in passato, eseguirono non poche suzioni mammarie. Sì, uomini infantili, mai cresciuti, afflitti dal complesso di Edipo.

Mi… hia tanta, no, mica tanto.

Sì, Stallone in Jimmy Bobo è evidentemente piallato. Non è palestrato, è rifatto di addome piatto, più che altro succhiato, prosciugato!

Secondo me, Stallone è anche pelato ma, oltre a rivolgersi settimanalmente a un centro estetico per l’uomo duro che non deve chiedere mai (per forza, coi miliardi che ha, essendo per di più lui famoso, gli offrono tutta la ceretta su brutta cera che c’era…, senza bisogno di assegni, donandogli anche un massaggio “gratis et amore” da parte di una donna in carriera, in cerni… ra, in carne e in cal… re, anch’ella attenta alle calorie), ecco…

Dicevo, oltre al tupè, Stallone dev’essere sempre stato un bel marpione. Mica come quel cog… ne di Rourke, oramai trombato, dopo Carré Otis e Debra Feuer, pure dal fisico a pera, no, dal fisco consumante un attore strafatto, bollito più delle pere che si faceva…

Ah, per Mickey son oramai terminate le tempie, no, i tendini, no, sono del tutto finiti i tempi in cui, essendo piacione, mandava in brodo di giuggiole (forse anche di squirt) tutte le donne diffamate, no, di lui affamate, no, molto lì toccate, no, altolocate che per lui prendevano la cosiddetta cotta. O era ricotta? Boh, voi siete esperti di queste cazzate.

Dai, suvvia, non dobbiamo infierire.

Stallone è ora uguale ad Andrea Roncato, pover… to, no, provetto in materia di “peluche”. Quale? Dei capelli?

Sì, gli sfigati se ne tirano, no, non possono manco tirarsela mentre gli “arrivati” che forse non valgono una sega, eh già, possono fare i gigolò e i gagà. Mica sono dei quaquaraquà.

Sono uomini con le palle, cazzo. Sono degli dei, dio bono! State bonini!

Ce la vogliamo darcela tutta, no, dircela? Andrea Roncato è il vero Rocky. Altro che Stallone. Sì, Roncato, lo stallone italiano. Soprattutto con la sua ex, la Orlando!

Andrea ancora ci dà che ci dà… Sì, ancora spinge di brutto oppure tira, come si suol dire?

Non lo so.

 

 

di Stefano Falotico

 

andrea roncato

Anche questo Festival di Venezia è andato, la vita passa in un(a) lampo, la nuova stagione cinematografica, chi vivrà vedrà, eh già, sono ancora qua


11 Sep

PasoliniAh, i colpi di fulmine, le maschere di cera ed ecco che, zac, scivola la cerniera, salta la cena ma l’appetito vien mangiando, solo trombando(si).

Il tempo passa. Il tempo insiste, sì, è persistente oltre che insistente. E la calvizie si fa prominente oppure la stempiatura tua si fa sempre più evidente, oserei dire incipiente? Mio demente?

C’è, chi col tempo, incontenibile diviene, chi diventa incontinente, chi ha viaggiato in tutti i continenti, chi, invecchiando, è divenuto saggio oppure insipiente, c’è chi non è mai andato nel Biafra e, non solo è ben pasciuto, sì, di brutto ha sempre magnato, pure a sbafo, bensì ha tante donne inchiappettato e divorato. Detto altresì, costui, impunito sciupafemmine, forse pure sfruttatore magnaccia. Mannaggia! Poi abbiamo i patiti… di Lucio Battisti (ho fame, non soltanto di te), quelli col cervello partiti oramai da una vita, quelli che sono morti oppure semplicemente spariti, sì, un’inaspettata loro dipartita avvenne. Ci sono gli spioni, quelli che vengono spiati e quelli che non vengono neanche se, da voyeur, le coppiette spiano.

Ma che vogliono spiare? Le loro colpe espiassero, anzi, respirassero. Cioè, detta come va detta, scopassero! Sì, guarda quante passere, dai, suvvia… passerà. Mangia intanto l’uva passa e dai da mangiare ai piccioncini, mio passerotto.

Ci sono quelli che guardano solo le partite e quelli che, invece, non guardano manco un film ogni tre anni ma lanciano più di un occhio (eh sì, portano gli occhiali, sono i cosiddetti finocchi, pinocchi forse quattrocchi e idolatrano Michela Quattrociocche, donna sciocca ma gran gnocca, detta anche sgnacchera), eccome, solamente alle donne eppur le donne che guardano, eh sì, amano i calciatori coi soldi e non i tifosi che scommettono alla SNAI e non vincono mai. Perdendo pure il danaro da loro utilizzato nelle bische clandestine ove rimediano un due di picche pure di una partita a Poker.

C’è chi, come me, s’identifica col Joker, chi invece non ha mai letto un solo libro, dunque non è molto esperto d’italiana Lingua ma, fra un piatto di linguine allo scoglio e forse uno scolo, fra uno scolapasta e una donna che ama le olive, non soltanto ascolane, a letto è campione bilingue da inserire negli annali. Annali con due n. La N di Napoli e la N di Nunzia che però non è partenopea, neppure patriottica, bensì abita a Salerno e, oltre ad andare col “linguista”, va pure con uno che ama la Juventus e non ha mai gustato un grissino torinese.

Insomma, Gianna di Rino Gaetano andava con tutti, Il cielo è sempre più blu e tu non gliela fai più. Oltre a non fartene una manco se, per scioglierla, le regali tutti i dischi dei Roxette. Lei dà il rossetto e non solo quello/a a un uomo che, a differenza di te, non è mai solo. Appunto! Ma a lei non importa, affatto, essere presa per una poco di buono, non è di bocca buona, è solo bona da fare schifo al c… o e non le interessa darla al primo venuto… anzi, a uno che viene con tutte.

La vita è una sola… Quindi, il motto moderno è: goditela finché puoi, finché puoi. Finché, soprattutto, lei ne vuole, finché ha(i) voglia. A “voja”, te, a impegnarti al massimo se poi sei povero in canna e, in frigorifero, non c’è neanche il Vov. Famoso liquore afrodisiaco per vite, a differenza della tua, più paradisiache. Eppure sei bello da morire, sì, dionisiaco mentre Stefano Dionisi, pur essendo carino, in Farinelli – Voce regina, per chiarissime ragioni, anzi, per regioni da eunuco, non è che ne potesse fottere molte. Si lasciò però fottere dal cazzone del suo amico.

Ora, Farinelli fu omosessuale passivo? Invece, il critico di Cinema Pino Farinotti scrive il Dizionario dei film grazie solo alla farina del suo sacco o si affida al direttore della Cineteca di Bologna, l’omonimo (di cognome) Farinelli? Uomo però, a differenza dell’identico, nomen omen del personaggio incarnato da Dionisi, decisamente molto attivo, non solo a livello di Cinema Ritrovato.

Moretti girò Ecce bombo e a quella ragazza schizofrenica non importò assolutamente andare con lui.

Preferì non dargliela ma dirgli: faccio cose, vedo gente.

Chiedo io, anche venia: quali cose? Quale gente? Non mi sven(d)o!

So io quale gente bazzicate, voi, uomini e donne di malaffare. Siete degli affaristi o solo degli arrivisti?

Non arriverete a nulla se continuerete a non fare una beneamata minchia dalla mattina alla sega, no, sera.

Vi auguro buonanotte. Ah ah. Specialmente, buone mignotte.

E quell’altro? Che fine ha fatto? Il Magnottta! Lo presero per il culo con la storia della lavatrice.

Mentre Dante Alighieri lo volle mettere, da sempre, in quel posto (fisso, statale o comunale, ecco, sì, stavolta ci sta… anale) a Beatrice ma poetizzò ogni meretrice fottuta (da lui, no, però), ficcandola nel Purgatorio.

E Virgilio? Ne vogliamo parlare? Secondo me, fu meglio Numa Pompilio.

A essere sinceri, Pompilio, ovvero il secondo re di Roma, non valse una pippa. Ed è comunque sempre meglio Campbell Naomi nuda anche se sarà solo una fantasia (auto)erotica.

Quando si suol dire: Naomi non è una che giammai andò e vada per il sottile, la diede e dà a tutti indiscriminatamente, è/fu una facilona ma non guarda/ò quelli che non valgono/valsero (balli un valzer?) un cazzo, da lei quindi non otterrete neanche un pompino.

Se invece sarete i nuovi Flavio Briatore, state tranquilli, oltre a Naomi, avrete anche Nomi e non andrete mai con una frustrata come la cantante Noemi.

Siete un vuoto a perdere.

La cellulite, le mie nuove consapevolezze?

Campbell Naomi può essere pagata a peso d’oro e può permettersi ogni liposuzione. Voi, invece, comuni donne più altamente morali rispetto a Naomi, però più mortali, non avete neanche i soldi per portare il cane di vostro marito dal veterinario. Siete degli animali! Delle leonesse, delle fesse di sorrata?

Intanto, vi crescono le mammelle e i mammoni non esistono più. Ora, abbiamo i ragazzini che amano le milf coi seni rifatti più delle labbra di Alba Parietti.

Ah, che suzioni mammarie. Ah, che somari. Ah, che porci. Ah, vomito. Sto male, per la Madonna, santissima Vergine.

Aveva ragione Pier Paolo Pasolini. È tutto un porcile… Tutta una questione di Uccellacci e uccellini, anche di tamarri e burini che vogliono sol uccellare. Non soltanto con tipi come Pier Paolo, pure con Giampaola. Come dettovi prima, ci sono le alopecie androgenetiche, i nazisti che credono all’eugenetica, quelli che perdono i capelli e quelli che perdono pure la faccia. E non basta un lifting per mettergliela a posto. Ci sono le tragedie annunciate e incombenti. Ci sarà forse pure, presto, un altro tizio che vincerà il Nobel. Cavolo, allora, altro che ritardato. Ma sarà comunque troppo tardi.

Il suo nome infangaste, infingardi, ingiustamente lo snobbaste e di chissà quali crimini lo additaste e accusaste. Scusate. Ogni verità è stata svelata, tu sei stato poco svelto, svegliati, sveltisciti, in una parola… finiscila… ti dicono se non stai zitto. Sapete che vi dico? Me ne fotto!

Ti ricattano e ancora vogliono la ricotta, ti scottano, t’intimidiscono, coi giochini ti terrorizzano. Ma un uomo si rialza all’’improvviso ed è qualcosa di mai visto. Fa paura, che gran casino, è come Sansone. Oh, Cristo! Non ce la farà, sta crollando… tutto. Ma con lui, vivaddio, anche tutti i filistei.

Soprattutto i filibustieri, cioè i figli di puttana che vanno pure con le puttane.rino gaetano

 

di Stefano Falotico

Il compleanno di Tom Cruise: ecco, se continuerò così, sarò sulla buona strada per diventare migliore di lui, come no?


03 Jul

tom cruise

Ebbene, oggi compie gli anni “tale” Thomas Cruise Mapother IV. Auto-ribattezzatosi Tom Cruise.legend tom cruise

Anche se, più che Tom, assomiglia a Jerry. Da cui il film Jerry Maguire. Ah ah.

Sì, siamo partiti subito con la freddura à la Falotico. Diretta, senza panegirici e senza fronzoli.

Tom nacque a Syracuse mentre io, da piccolo, visitai Siracusa. Situata in Sicilia, miei uomini che non credeste nelle mie possibilità.

Per fortuna, incontrai molti Cuba Gooding Jr. Sebbene, per quanto mi/lo riguardi, il film con Cuba, Analisi di un delitto, stette purtroppo per diventare, ahimè, reale.

Sì, molti malfattori vollero ammazzarmi per fregarmi i miei libri inediti. Al fine di poter fare loro all’amore con Ashley Laurence. Sì, la bellissima f… a di Hellraiser.

Cuba, con Ashley, girò una scena molto spinta nel film eccitante, no, appena succitato. Divenendo un Lex Steele in versione adatta anche ai minori. Fu un apripista dei porno interrazziali mentre Tom fu il progenitore del cul(t)o delle milf. Essendosi sposato, quasi minorenne, con Mimi Rogers.

Poi Mimi non amò più che Tom baciasse le sue “minne” e il nostro Cruise, con faccia da topolino, ebbe come moglie Nicole Kidman. Regredendo poi a un eterno stato adolescenziale, donando infatti l’anello di matrimonio a Katie Holmes. Assai più giovane di lui.

Ecco, crescendo, Katie ora sembra sua nonna mentre Tom pare suo figlio. Poiché Katie è invecchiata mentre Tom è rimasto imbambolato in una perpetua, inscalfibile giovinezza da belloccio alla Top Gun.

Su faccia da schiaffi eternamente agganciata agli eighties.

Cosicché, se Kelly McGillis sarà assente nel sequel del film edonista reaganiano del compianto (da chi?) Tony Scott per motivi di anzianità e di malattia psicofisica, pur avendo solo cinque anni in più rispetto a Tom, Val Kilmer, a causa del cancro insanabile ma ancora, fortunatamente, non lapidario, diciamo, apparirà più rincoglionito di vostro zio matusalemme.

Credo, oggettivamente, di soffrire della stessa sindrome di Tom. Con l’unica differenza che, se a lui piacevano, a vent’anni, quelle più grandi di lui, a me piacciono ancora. Aggiungerei inoltre che, per via del fatto che a diciott’anni non mi garbava Juliette Lewis di Dal tramonto all’alba, in quanto per i miei gusti la reputavo una bambina capricciosa come in Cape Fear, i miei coetanei ne andavano matti.

Sì, per essere sempre stato molto avanti, fui paradossalmente scambiato per un pervertito come Tarantino nel film di Rodriguez sopra menzionatovi.

Vollero redimermi come la giornalista moralista di Magnolia al fine che, in remissione dei miei peccati sanissimi di libido rivolta forse, già all’epoca, verso donne come Julianne Moore, mi adattassi alla piccolezza di amori da teenager assai tristi e nani.

Sì, in effetti, non sono molto alto. La mia statura è 1 metro e 68, tale e quale a quella di Tom.

Per me, quindi, la mia vita si trasformò in un’eterna Mission: Impossible. Atta a dimostrare che tutti presero, nei miei confronti, un abbaglio colossale. Vollero anche imbavagliarmi. Tom interpretò, peraltro, molti colossal. Oppure, a forza di sedazioni e neurolettici ammorbidenti la mia indole sensualmente forte e virile, desiderarono rendermi impotente come Tom di Nato il quattro Luglio. Ah, guardate, la mia fu una gara di resistenza da lotta greco-romana.

Trascorsi un mostruoso periodo a base di bestemmie mai sentite ove dovetti perfino ammutolirmi per non destare allarmismi.

Sì, mi trasformai ne La mummia.

Alla pari di Tom, sono invece un filantropo, non amante di Scientology e della new age della minchia (lui sì, invece) ma, come lui, rimango fermamente, miei infermi di mente e inutili infermieri, un odiatore toutcourt della psichiatria. Diciamocela, questi dottori, coi soldi che ottengono dai pazienti, da loro orribilmente ingannati con diagnosi a buon mercato, si danno di notte ad orge da Eyes Wide Shut. Pagando, grazie alle laute parcelle incassate, delle porcellone inculate. Uomini altolocati che, in verità, bazzicano ambientini malfamati. Fidatevi.

Smascherai tutti. Sì, la psichiatria è capziosa. Pensa che tu, essendo “diverso”, probabilmente solo più bello e intelligente della massa, possa risultare pericoloso per gli equilibri sociali. E, in quanto giudicato persona scomoda, adotta perciò metodi da Minority Report.

Mi spiace averla delusa e distrutta. Sono diventato anche più bello di Colin Farrell, ah ah.

Comunque, davvero molta gente necessiterebbe di cure psichiatriche. Questi medici vi rifileranno solo Innocenti bugie… ma gli esiti delle loro fantomatiche prevenzioni saranno nefasti.

Tom, contrattando un patto demoniaco di lunga vita ed elisir da giovinezza immutabile, è Faust?

Anni fa, per esempio, conobbi un tizio che, dopo aver visto La guerra dei mondi, divenne paranoico. In quanto credeva che gli alieni cattivi sarebbero, da un momento all’altro, scesi sulla terra per annientare l’umanità.

Al che, si barricò giorno e notte in casa. E divenne sia Tom Cruise che Brad Pitt di Intervista col vampiro. Due anni fa, preoccupandomi io forse tardivamente delle sue condizioni di salute, gli telefonai a tarda ora, chiedendogli come stesse.

Mi rispose che, a parte il pallore da Armand/Antonio Banderas e il suo spropositato chiudersi così tanto da essere divenuto Dustin Hoffman di Rain Main, aveva pochissimi danari e, non riuscendo a trovare un lavoro normale a causa della sua patologia da alienato oramai irrecuperabile, aggravata(o)si in seguito ai suoi deliri sconcertanti e sempre più preoccupanti, avrebbe comunque trovato un modo per fare soldi facili.

Sì, dopo la mezzanotte, sarebbe salito su un taxi a mo’ di Tom di Collateral, prendendo in ostaggio un povero nero come Jamie Foxx. Per succhiargli quello, no, il collo, rubandogli il portafoglio? Agghiacciante!

In effetti, lo fece davvero. Incontrò però uno ancora più cazzuto di Jamie che glielo fece nerissimo. Gli spaccò il culo, come si suol dire. Non lo ammazzò ma, a causa della paura provocatagli, al disgraziato, per l’appunto, ancor più impallidito, vennero i capelli bianchi-brizzolati su espressività da Tom Cruise da I ragazzi della 56ª strada. Sì, in questo film di Coppola, Tom, oltre a necessitare di un apparecchio ai denti da scuole medie, è figo quasi quanto Tim Curry di Legend.

A voi, donne, piace l’uomo orribile col fascino del sex appeal mefistofelico? Mah, contente voi, felice chi vi sposerà. Non è che sarà Tom Cruise di Vanilla Sky in cura psichiatrica da Kurt Russell senza più la sua Cameron Diaz del cazzo?

No, faccio per dire, eh.

Di mio, comunque, ad Eyes Wide Shut e alle puttanate di Cameron Crowe, preferisco Eduardo Noriega di Apri gli occhi. E, al film L’ultimo samurai, Ronin.

Chiariamoci molto bene. Se non sei Kurosawa, bensì un Edward Zwick all’acqua di rose, insomma, un discreto mestierante un po’ alla buona, rimedierai solamente una figura di merda a voler girare un film nel sol levante. Al che, inseguito da tutti, dovrai sfrecciare per le strade con la stessa classe con cui il grande John Frankenheimer filmò e firmò il capolavoro con De Niro e Jean Reno poc’anzi scrittovi. A te piace Jean Reno? Sì? Capisco. Io preferisco, alle BMW, le macchine della Renault.

Molta gente se la suona e se la canta. Molte persone ripetono a sé stesse, per esempio, a ogni alba di ogni santo giorno, che da domani svolteranno e cambieranno vita. Istradandosi in un’esistenza più soddisfacente e con meno tamponamenti… Invece, continueranno per sempre a vivere in Edge of Tomorrow. Poveri illusi. Passeranno tutto il loro tempo a celebrare la loro patetica, nostalgica Rock of Ages.

Mettendo su canzonette per consolarsi da una vita di continui Cocktail senza il vero sapore della vita.

Per loro, è già finita. Per me, è appena rinata. E sapete perché?

Perché ho il mio Codice d’onore e non mi lascio intimorire da nessun fascista alla Jack Nicholson.

Vi racconto questa… Anni fa, vollero sbattere in manicomio un tizio.

E il direttore degli psichiatri usò parole pesantissime contro di lui, urlandogli:

– Sei matto! E devi essere rinchiuso.

 

Al che, arrivai io:

– Lei è un idiota!

– E lei chi cazzo è?! Sa con chi sta parlando? – mi gridò in faccia il direttore.

– Certo, ribadisco, con un idiota. Lei, piuttosto, sa con chi cazzo st(i)a parlando?

– Ah, ma allora anche lei va rinchiuso!

– Senta, pappagallo. L’unica matta è sua figlia adolescente, caro psichiatra dei miei coglioni. Sì, lei la trascura. E, quando torna a casa dopo il suo lavoro stupido, la rimprovera pure perché assomiglia a Nancy/Natalia Dyer di Stranger Things. Lasci che sua figlia ami invece liberamente, senza moralismi caudini, quel ragazzo un po’ “problematico”, lasci che se lo goda tutto e veneri il film Il ribelle. Fuori i vecchi… i figli ballano.

Detto ciò, la mia lei riesce ad apprezzare enormemente, come me, la succitata serie “infantile” dei fratelli Matt e Ross Duffer. Riuscendo, al contempo, a essere più figa sia di Uma Thurman che di sua figlia.

Di mio, non credo inoltre al facile detto: Tom Cruise recita bene solo se diretto da un regista con le palle, sennò fa pena.

Rispondo io: come tutti. Cioè, se non incontri le persona e/o la persona giusta, non verrà mai fuori il tuo talento…

In totale sincerità, credo di avere meno capelli rispetto a quando avevo quindici anni, credo che non sarò mai una star come Tom Cruise, credo però che Mark Wahlberg di Boogie Nights, rispetto a me, sia un eunuco.

Oh, quando si dice… ma come cazzo avrà fatto ad arrivare… lì?

 

Su quest’ultima freddura, anzi, stavolta “calura”, vi lascio con un sorriso a trentadue denti da Tom Cruise.

Tom ha 58 anni, io 40. Sono cazzi tuoi, Tom.

 

di Stefano Faloticonato il quattro luglio cruisetomcruise tom cruise rain man tom cruise collateral

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The Irishman in Blu-ray, il coraggio sto(r)ico di un uomo amante, in “passato”, di ogni milf (auto)ero(t)ica


25 May

shannon tweed singapore slinghaiduk

 

Sì, tu mi turbi.

Mi turba l’ignoranza, il pressapochismo, la superficialità, la tronfia arroganza degli uomini e delle donne oramai appagati. Mi rattristo di conseguenza per gli adolescenti che, vivendo un’età acerba, (non) essendo né carne né pesce, non essendo ancora viscidi come il “piccoletto” Joe Pesci di The Irishman (oh, quello è un ladro figlio di puttana in Mamma, ho perso l’aereo e, nella vita reale, trombò pure Angie Everhart, altro che il pornoattore Erik Everhard), vengono… plagiati e turlupinati nell’animo da adulti oramai troppo esperti… affogati nel cinismo più raccapricciante. Ché sono diventati morbosi e ammorbanti, fanno davvero le “checche”, checché se ne dica. Probabilmente non più della vita, manco della figa, son innamorati, si son induriti nell’attaccare, per l’appunto, le balde, vigorose, parsimoniose, avventurose coscienze a farsi. Ah, giovinezze floride e armoniose, così leggiadre e istintivamente passionali, focose. Ah, meravigliose.

Ingannandole arbitrariamente nell’impedire che volino alte, invece schematizzandole, scremandole e appiattendole, costipandole dentro una visione, questa sì, scostumata… delle più costernanti. Atta a proibire persino alle loro purezze di divertirsi nel masturbarsi, oh sì, d’atti impuri entusiasmanti. Quante innocenze ingiustamente infrante. Castrate nell’autodeterminarsi per colpa di troioni pasciuti con le loro snobistiche pose da stronzi provocatori ben poco seducenti e sensualmente provocanti. Essendosi questi porcelloni assai nel cuore spenti, inaridendosi e ardendosi vivi, perciò odiando i cazzi altrui con crudeltà infima delle più meschine. Ah, i giovani sono però stupendamente lontani da tali squali, dagli squallidi, questi sì, porcelleschi giochi d’adulti poco calorosi, invero tanto stolti da tromboni permalosi.

Poiché, essendo stati questi vecchioni assai trombati, ora odiano i ragazzini che sognano, fantasticano e non solo a terra scopano, accusandoli di essere deliranti, proibendo addirittura loro di assomigliare al troppo dolce De Niro d’Innamorarsi poiché troppe ne patirono, ah, quante botte, forse quante super bottane pagarono e furono quindi dalla vita stuprati più di Illena Douglas di Cape Fear.

Ipocriti più di Nick Nolte del film medesimo, son adulti ridottisi a comprarsi un cagnolino poiché la moglie adorò fare la cagna per Jack Nicholson ne Il postino suona sempre due volte.

La moglie è donna ora troppo matura, legge Pablo Neruda, poche volte per suo marito si denuda così come la creò madre natura. E le sta solamente simpatico Massimo Troisi di The Postman…

C’è qualcosa in buchetta? Vuole un altro bicchierino?

Sì, Jessica Lange ha pure ordinato un porno proibito con un Mandingo dai pettorali più virili di King Kong.

Sua figlia, invece, è come Juliette Lewis. È matta, adorò Brad Pitt e, se non studierà recitazione, finirà soltanto assieme a quello sciagurato di Woody Harrelson di Natural Born Killers.

Ben venga il Woody. Oh, poveri adulti di tale abietta piccola borghesia che vi scagionate da ogni scheletro nell’armadio, pregando a messa il messia, innalzate invece un alleluia quando è piena la luna poiché oggettivamente fate pena e sapete obiettivamente che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Odiate gli omosessuali ma andate matti per Il vizietto con Ugo Tognazzi. E che cazzo!

Ben invece sia rosolato il wurstel Wudy di un ragazzo cazzuto che sta sulle palle a tuo padre perché non ama tanto le lagne borghesi di Allen Woody. Sì, sono meglio le lasagne alla bolognese.

Orchi porci malefici, brutti, sporchi. Cattivi, no. Penosi, ripugnanti, insomma delle pugnette. Delle mezze seghe, dei poveri cazzoni che non valgono una beneamata minchia.

Al che, ecco un altro ragazzo timido che viene accusato di essere Pasqual Duquenne de L’ottavo giorno. In quanto, non assomiglia alla scialba copia del De Niro di noi altri… Ovvero, Daniel Auteuil.

Uno che, più che essere il De Niro francese, avrei messo a garrese, rubandogli la sua ex, vale a dire Emmanuelle Beart. Ah, ad Emmanuelle, pure a Sylvia Kristel, avrei cantato tutta la Marsigliese! Donandole i miei gioielli dentro un bicchiere di cristallo dopo una cotoletta alla milanese.

Offrendole una cena a lume di candela più della vostra consumata cera. Una cena a base di tagliatelle e mia besciamella… con tanto di dessert dopo essere arrivato… alla frutta, ovvero un ottimo crème caramel che si scioglie in bocca appena lo pilucchi in punta.

Ah, caramello filante come un uc… lo eiac… nte, strappando ogni mutanda, no, stappando poi tutto il frizzantino o lo spumante!

Ah, che buon dolcetto fragrante. Un po’ però troppo duro e leggermente pastoso poiché, dinanzi al seno vellutato come la pesca di Emmanuelle Beart, tutto grondò di panna montata, eh sì, precocemente.
Meglio forse la panna cotta.

Ah, odiate il Cinema mieloso ma siete voi a dare di stomaco. Sì!

Sì, ragazzi accusati di avere il cervello piccolo che furono, sono e sempre saranno emarginati, evitati e finanche evirati poiché troppo schizza(ro)no… più del compianto Michel Piccoli de La bella scontrosa sul fazzoletto? Sulla tela? No, sulle poppe magnifiche di un’altra francesina, Ludivine Sagnier. Una che, sia in The Young Pope che in The New Pope, è una figa della Madonna.

Al che, la gelosona e sessualmente inappagata Charlotte Rampling di Swimming Pool venne… infastidita da questa ragazza tutta bagnata, più sexy di Tania Cagnotto, che scaldò gli uomini a bordo piscina più del caldo provocato dal buco dell’ozono.

Ah, Francois Ozon conobbe bene le Gocce d’acqua su pietre roventi.

La Rampling conobbe invece pene, no, bene Mickey Rourke di Angel Heart ma quel ragazzo divenne pazzo, non gli tirò più il ca… zo e allora, essendo lei nel frattempo invecchiata, invidiò pure a morte Kim Rossi Stuart de Le chiavi di casa.

Di mio, da ragazzino, non avendo un cazzo da fare, mi affiancai a dei coglioni mai visti.

Sì, li incontravo solo il sabato sera e loro mi prendevano per il culo anche durante i giorni feriali.

Al che, regredii al loro uc… lo, no, livello. Comprando, come loro, tutte i numeri della rivista The Games Machine. Ah, quanti giochini. Che smanettone che fui. Me ne sparai a manetta.

Sì, io seppi sempre che questi pubescenti, in locali come l’Estragon di Bologna, cazzeggiarono non poco di limonate, spremendosi poco le meningi e facendosi le pere. Festini, aperitivi, giorni festivi e giochini da bei fustini.

Ah, quanto fui fustigato, frustrato, frustato. Come no…

Quanto mi diedero del malato, mi chiusi nel mutismo e mi dissero che non compresi il significato della celeberrima canzone portante de Il laureato, cantata da Simon & Garfunkel, ovvero The Sound of Silence.

Ah, questa gente con la coda di paglia mi disse di essere (di)venuto, per rabbia, troppo incazzato. Quasi quanto Dustin Hoffman di Straw Dogs. Divenni un Vigilato speciale, un Rain Man, la mia sessualità fu più ambigua di Tootsie ma, a dire il vero, me la posso ancora tirare poiché sono più bello di Tom Cruise. Abbiamo tutta una vita davanti. Se volete che spinga di più e vi prenda maggiormente pel culo, basta chiedere e sarete serviti ad eia… ne cotta ardente, no, al dente. Cioè, miei bolliti, cotta a puntino. Oh sì, miei signorini e bei miei cretini, ficcatevelo in bocca dal pranzo allo spuntino sino al cenone e poi fino al mattino. Sino ad arrivare alla prima colazione.

Ecco a voi Stefanino che ve lo ha messo proprio (d)ritto nel culino. E non potete fargli un cazzo.

Evviva Shannon Tweed, Stacy Kaiduk, Polly Walker e Greta Scacchi! Superbe protagoniste di film comunque meno scandalosi delle vostre cattiverie scabrose.

Tu, invece, vuoi Gugino Carla o vuoi solo provocarla?

Evviva Robert De Niro, in Righteous Kill, che se la incula.

Lui se ne fotte delle regole del cazzo!

 

di Stefano Falotico

carla gugino jett

 

Le attrici non molto famose che stimola(ro)no le mie voglie più fantasiose, ardimentosamente focose e forse cremose, grandi donne da Scent of a Woman


26 Feb

stacy haiduk facebook

attricibmovies

Joely+Richardson+American+Theatre+Wing+2012+xDwNz59XjCHl

Valeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+V4uczPWboEol

Ah, per molti anni, essendo un tipo molto riservato, molta gente pensò che fossi il Piccolo grande uomo/Dustin Hoffman del capolavoro di Arthur Penn.

E mi trattò da gran pagliaccio come Sean Penn/Cheyenne di This Must Be the Place.

Be’, quello che posso dirvi è che furono dei nazisti e forse io li sbugiardai e spogliai vivi, raggelandoli vendicativamente nel denudare ogni loro ipocrisia crudele in maniera cruda da uomo vero che non deve chiedere mai.

Ecco, per quanto io possa ammirare la bravura e il talento incommensurabile, a livello recitativo, della simpaticissima Frances McDormand, debbo ammettere in tutta sincerità e mia ormonale onestà, che la lascio volentieri al fratello Coen. Sì, Frances e Joel Coen, regista assieme a Ethan del remake de Il grinta, dopo una giornata di duro, reciproco lavoro, si scambieranno tenerezze, ascoltando il loro idolo, il premio Nobel Bob Dylan. Contando, prima di addormentarsi, le pecorine, no, le smarrite pecore di questa società che non sa, purtroppo, che farsene degli intellettuali.

Di mio, subii un cambiamento corporale e percettivamente sensoriale a livello (im)puramente sessuale impressionante, cioè divenni un licantropo inimitabile quando nel lontano 2003 incontrai un ragazzo, del quale già innumerevoli volte vi parlai, abitante in quel della provincia di Padova.

Lui fu, non so se lo sia ancora, fanatico delle attrici a luci rosse. Si professò come laureando al Dams, infatti in tale disciplina umanistica si laureò lodevolmente, ma uno dei suoi registi preferiti è a tutt’oggi Joe D’Amato.

Per quanto concerne il sesso, lui mi educò a superare le mie inibizioni e a combattere grintosamente per darvi dentro di gran botte. Sì, fu nei miei riguardi come l’ex allenatore di Mike Tyson, Cus D’Amato. Il quale sarà presto incarnato, in un biopic cinematografico, da nientepopodimeno che Anthony Hopkins.

All’epoca, frequentai una ragazza di Treiste e con lei, già prima di far palestra con questo mio amico, usai il muscolo più ambito dal genere femminile. Ovvero quello più (s)pompato.

Però, questo mio amico volle maggiormente invogliarmi a colpire con più potenza, suggerendomi un parterre di pornoattrici così picchiatrici sulle zone erogene più virili, eh sì, da mettermi al tappeto subito.

Sì, dopo che vidi tutti i film con le sorelle Ashley e Angel Long, gettai la spugna, totalmente massacrato.

Due bionde mozzafiato con cui a stento poté fargliela Lexington Steele, forse pure io, ma Muhammad Ali non avrebbe retto sino al quindicesimo round. Si sarebbe sciolto molto prima.

Ecco, dopo questa necessaria premessa, potrei illustrarvi i jetlag che donne come Brianna Beach e Kendra Lust potrebbero rifilarvi col solo movimento del bacino.

Ma queste non sono attrici da premio Oscar, sono attrici relegate, splendidamente rilegate, in film ove potrete vedere anche gang bang a letto. Queste vi ammanettano a essere smanettoni…

Parliamo invece di attrici cosiddette serie. Anch’esse formose, anzi in gran forma di estrema, fisica forza ma non molto famose.

Fui ossessionato dall’attrice Valeria Cavalli. Un’attrice italiana che adesso vive in Francia. Spettacolare nei suoi nudi bellamente esibiti ne Il caso martello e nella serie tv Le grand patron. Solo per eccitarvi, no, citarvene qualcuno. Ah, che donna, che cos(c)e di un altro pianeta.

Sublimi, da accarezzare al plenilunio per ergersi dentro di lei, bagnandola, no, abbagliandola coi raggi solari del tuo venire a mezzogiorno.

Dunque, l’insuperabile Polly Walker col suo fondoschiena grandiosamente spropositato, perfettamente però allineato alla sua venustà esagerata. Donna da Dark Harbor.

Dunque, Joley Richardson, bionda dalla bellezza smisurata per fantasie erotiche immisurabili. Ah, Lady Chatterley.

Ah, non fatemi pensare poi ad Ashley Laurence. Attrice di Hellraiser e amante di un nero davvero molto dotato, ovvero Cuba Gooding Jr.

Analisi di un delitto, un film che presenta una scena, forse anale, sicuramente interraziale da far impallidire, più della pelle stupendamente bianchissima di Ashley, ogni uomo dagli Appennini alle Ande.

Fra le amiche di Facebook, ho persino la milf par excellence, ovvero Stacy Haiduk.

Non sto scherzando. Nel mio canale YouTube inserii anche un video tribute dedicato a lei.

Ve lo mostro, sotto.

E, in chat, lei mi rispose amabilmente.

Siamo sicuri che mi apprezzò solo virtualmente?

Ora, chi sono io per potermi permettere queste, no, questa? No, questo e altro?

Tom Cruise che stette assieme a Mimi Rogers? Donnona dalle grandi tette?

Io direi molto di più.

Io spingo, si sa.

E tutto va.
stacy haiduk chat fb

 

 

di Stefano Falotico

 

 

 

JOKER adora la quasi settantenne Kathryn Bigelow, donna rivoluzionaria da sessantanove, no, sessantottina per ogni POINT BREAK di tali duri STRANGE DAYS che ti mettono a novanta


03 Feb

Kathryn+Bigelow+America+Abroad+Media+Awards+AlRXLJz4O0Ql

Mi state facendo impazzire più di quello che già io sia. Il mio caporedattore mi chiede la recensione di Diamanti grezzi con Sandler. E dire che, sino a un anno fa, vissi da Robert Pattinson di Good Time.

A una scrivo che odio Gabriele Muccino. Lei risponde:

– Peccato, potevo fartelo conoscere.

 

Aggiusto il tiro, dicendole che in effetti L’ultimo bacio potrebbe starci. Ah ah.

Intanto, in radio passa un’hit di Renato Zero, Accade.

E dire che fui così meticoloso a tenere lontana la vita, anche la figa.

Dire che volli fortemente ammalare apposta di metafisica. Dire che, secondo me, Il signore del male di Carpenter è uno dei film più belli di sempre. Un film magnifico. Di uomini e donne che se ne fregano della realtà e sfidano Dio o forse Satana. Adoro quel Cinema, quelle notti macabre, piene di zombi in cui combattei coi miei demoni interiori, scivolando sotto i pleniluni più cupi delle mie profonde oscurità mesmeriche.

Ora, parentesi cazzuta, forse cazzona.

Adoro le milf

Sì, Arthur Fleck non è gerontofilo ma possiede in cuor e forse cane suo quel non so che del Reeves Keanu più erotico, eroico, no, esotico. Da profumo del mosto selvatico o forse soltanto del suo babau da mostro Baba Yaga alla John Wick.

Non stuzzicare il Keanu che dorme, non ammazzategli il cane, sennò diventa un lupo incazzato.

A mio avviso, su musica Californication, con tanto di cammeo di Anthony Kiedis, Keanu Reeves e Patrick Swayze, sul set di Point Break, nelle pause fra un ciak e l’altro, anziché giocare a tressette o a freccette, leccarono a Kathryn tutte le tette, Lei, maschiaccio, li fece a fette, offrendo poi loro, finite le riprese, più che altro dopo che si ripresero, un bel piatto di fettuccine.

L’altro giorno, la Bigelow intervistò De Niro e Scorsese. Il prossimo anno, Kathryn compirà settanta primavere. Ce la possiamo dire? Malgrado qualche inevitabile ruga e un viso un po’ troppo smunto, Kathryn è più sexy di Elizabeth Hurley de Il mistero dell’acqua. E ogni uomo vorrebbe, di sommergibile con tanto di missile potentissimo, inabissarsene come il K-19.

Sì, Kathryn, nonostante la sua quasi terza età e il suo seno piattissimo da prima misura, riesce tuttora a essere più figa di Jamie Lee Curtis di Blue Steel.

Per anni, mi dissero di essere un mammone. Di mio, so soltanto di possedere tutta la collezione dei migliori film con Kendra Lust e Julia Ann. Sì, a volte sono perverso come Julian Sands.

Uomo da Villa del venerdì ove assaggiò il culo di Joanna Pacula. E il lupo ululò, ancora ulula?

La storia della volpe e l’uva, della vecchia gallina fa buon brodo o della vulva spennacchiata però meglio di tante giovani scornacchiate?

Il compagno di Kathryn, Mark Boal, è molto più giovane di lei ma lei, per l’appunto, è donna bollente.

Se JOKER non avesse avuto successo, l’avreste acclamato tutti, celebrandolo come operazione geniale qual è ma… i soliti snob devono scassare il cazzo

Lo snobismo è un atteggiamento alquanto pericoloso che sta prendendo piede e si sta espandendo a macchia d’olio. Non solo presso la Critica cosiddetta ufficiale, da sempre legata a vetusti, superatissimi cani, no, canini. No, canoni che, più che formali, adempiono alle formalità dei vincoli editoriali più manichei e schematici.

Lo sapete, no, che molte riviste di Cinema, essendo in qualche modo ammanicate al grosso giro di chi i film li realizza, li produce e di conseguenza li pubblicizza, praticamente obbligano i loro redattori a scrivere ciò che possa compiacere chi dirige, anzi, redige le recensioni? Atte a nobilitare film che, invero, sarebbero impietosamente da stroncare in maniera irriguardosa senza ruffianerie e furbizie lessicali al fine di non inimicarsi nessuno?

Oggi, anche quando si stronca un film, si va coi piedi di piombo, come si suol dire. E il recensore, timoroso d’incorrere perfino nella severità di ammende quasi penali, di reprimende e di regole impartitegli in modo autoritario, s’inibisce in maniera penosa, calandosi le brache dinanzi al suo padrone, servendolo e riverendolo. Il servilismo di chi, essendo un dipendente, un subalterno, semplicemente un impiegato di tale reparto culturale, in questo caso aziendale, non possiede l’autorità autonoma per poter esprimere liberamente il suo pensiero senza castrarsi e cascare in orpelli retorici ed eufemismi bellamente formalizzanti un film, spesso, senza significante. Appena la sua penna diventa troppo schizzante, il capo ferma ogni suo impulso eiaculante.

Che significa quello che ho appena scritto? È lapalissiano.

Sono pochissimi, in Italia e nel mondo, i giornali e i quotidiani che permettono ai propri giornalisti di poter dire la loro senza prima filtrare e asciugare un’eventuale stroncatura troppo plateale.

I censori dei recensori, potremmo definirli, eh sì, tali caporedattori molto dittatoriali.

Detto ciò, si stanno creando delle disgustose lobby. Il Cinema, da piacevole hobby, è diventato quindi un lavoro da catena di montaggio. E, in tali Tempi moderni chapliniani, si vive di scempiaggini prefabbricate.

Esistono i club elitari, i gruppi semi-massoni. Più che altro formati da musoni. Per accedervi, così come avviene presso gli Skull e Bones, esistono dei test d’ammissione. Grazie ai quali si testano, per l’appunto, le teste. Spesso di cazzo che vengono i(n)scritte a tale congrega e confraternita di leccaculo. Ove, se t’azzardi, anzi, hai l’ardire di dire che il regista maggiormente amato dalla maggioranza di tale pseudo ritrovo parlamentare, eh sì, non vale niente, ti urlano che non meriti nulla e, in maniera arbitraria, assolutamente iniqua, antidemocratica e nazi-fascista, tali uomini fintamente meritocratici ti emarginano e ti gridano che, anziché far parte della loro combriccola di privilegiati, dovresti subito cercare un impiego burocratico e meno artistico.

Sono dei gruppi poco solidali nei riguardi dell’eterogenea diversità intellettuale dei loro membri. Meglio, a questo punto, non omologarsi e irreggimentarsi a tale compagnia di falsi compagni, dandosi a una critica asociale dell’autarchia più totale.

Sì, forse hanno ragione in Inghilterra. Meglio la monarchia rispetto a quest’apparente democrazia. Forse, è meglio pure mia zia rispetto alla Vergine Maria. Mia zia si chiama Maria ma non vorrebbe mai essere ficcata nel presepio di tale prosapia. Un presepio ove pullulano statuine dalle brutte cere, diciamocela, siamo sinceri.

Questa è gente senz’anima, morta dentro. Accendiamo a queste persone insincere un cero. Cingiamoci in raccoglimento, costernati, poiché la Critica cinematografica, eh già, c’era ma ora non c’è più. Oh, Gesù!

Oggigiorno, chiunque vuole dire la sua su tutto. Non capisce un YouTube!

Cosicché, una mia amica di Facebook (non so se lo sarà ancora dopo questo mio scritto, ah ah, ma io non lecco nessuno e nessuna), in merito a Joker, scrisse che santifica l’infantilismo. Ed è una magnificazione della ribellione più stoltamente adolescenziale poiché Arthur Fleck, anziché dare in escandescenza, slegandosi da ogni valore sociale, avrebbe dovuto crescere e rendersi un uomo pronto ad aprirsi alla Pubblicità Progresso, piuttosto che delirare da nerd sui social.

La recensione di questa ragazza è un delirio. Un inneggiamento all’ecumenismo più ipocrita e dolciastro da Imagine di quel babbeo di John Lennon.

Lei scrisse che Joker avrebbe dovuto superare i suoi limiti e migliorare, evolversi, maturare e finirla di lagnarsi, autocommiserandosi e poi, essendo stato inascoltato, marchiato e sinceramente spacciato, avrebbe dovuto darsi al volontariato. Andando, semmai, per racimolare du’ spiccioli e sbarcare il lunario del suo essere fastidiosamente lunatico, a vendere i volantini promozionali d’una campagna informativa sulle malattie mentali.

Ah, bellissimo. Cioè, dopo che capì d’essere stato ingannato, sedato da neurolettici castranti… la sua, vivaddio, meravigliosa follia emozionale, avrebbe dovuto recitare un Mea Culpa, semmai facendosi pure assumere gratis et amore alla Caritas, vero?

Ma per carità!

Il Joker doveva solamente prendere Zazie Beetz da lupo cattivo e, con tutta la rabbia d’un essere figlio di Pasolini, a cui la società dalla coscienza sporca volle tagliare il pisellino, sbattendolo all’igiene mentale e maltrattandolo da cervello piccolino e da simpatico, carino, gentile bambino, inculandolo a sangue e fottendolo, infilarglielo lui nel culino senza più ricatti e castighi demagogici.

Oh, Zazie è una gran figa, non vi pare logico?

Joker, un film epocale, annale, con una Zazie da anale.

Senza se e senza ma.

Questo è il mio pensiero falotico.

Se non vi piace, sposatevi una zotica che si pensa superiore, semmai una racchia che insegna alle superiori, imboccando i suoi studenti d’indottrinamenti figli della sua mentale diottria, eh sì, lasciate che tale astigmatica stigmatizzante donna miope distorca la realtà a piacimento delle sue fragilità ma soprattutto della sua frigidità e delle sue frustrazioni da repressa coi suoi ragionamenti contorti.

Se non vede e capisce un cazzo, non è colpa sua. Per essere cresciuta, sì, è cresciuta, eccome. Peccato che non sia mai stata soddisfatta. Questa qui deve redimersi e riempire tutto il vuoto suo interiore che la portò ai monologhi patetici della sua vagina da donna che credette di volare alto ma non conobbe mai un uccello come dio comanda. S’inchinasse. Ora, però, la finisse di leccare. Vada adesso a cucinare le patate… M’ha rotto il cazzo. Ah ah. Eh sì, basta col servilismo. Questa donna già mi servì. Ora, devo darmi alla selva di un’altra serva. Mi farà un servizio pulitissimo. Poi, si sciacquasse la bocca prima di sputare altre porcate.

Ah ah. Sì, sono un essere piuttosto stronzo. Via da me le merde. Tiriamo lo sciacquone. Ficchiamo con foga le tope-figone pure sotto la doccia e i topi di fogna nell’acquedotto assieme al clown di Pennywise.

Me ne fotto di tali pagliacci. Io li strucco. Io li distruggo. Mi dite che sono tocco ma io faccio, appunto, come diceva Totò, tutto il ritocco. Ah, il toccarsi troppo rende l’uomo cieco e storpio? Sì, basta con la catechesi e lei, suora, si genufletta. Rifletta!

Le provoco il rigetto? Vomiti e poi si pulisca con l’acqua non benedetta. Solo quella del rubinetto, mia in(f)etta. Ah ah, miei insetti! Ce l’ho che pesa quattro etti, miei prosciutti, belli e bulletti.

Sì, Kathryn Bigelow emana una sensualità da paura.

Anche quando va a fare la spesa, vorresti subito raggiungerla e dirle che, alla Coop, scordò il cibo per cani ma anche il barattolo di vasellina.

Evviva i surfisti.

Sì, sono uguale a Johnny Utah.

Quando vedo Kathryn, le dico:

– Vorrei tornare a giocare.

– Che ruolo avevi?

Merda, centromediano di merda.

 

 

Adesso, a parte gli scherzi, solo quando sono metafisico, oltre i comuni pettegolezzi, le chiacchiere, le piccinerie, le gelosie e le invidie, assomiglio a colui che dipinse questo.

Be’, non sono Michelangelo.

Io, infatti, direi molto di più.

Ah ah.michelangelo creazione

di Stefano Falotico

 

Kathryn+Bigelow+Kathryn+Bigelow+Farmers+Market+UtshqT2asI4l

Il Falò, l’unico uomo che riesce a essere sia Tom Cruise che Dustin Hoffman di Rain Man, vedere per (non) credere: – Adesso abbiamo pure Rapide di Mahmood e Ultimo con Tutto questo sei tu…


31 Jan

rain man dustin hoffman

EXCALIBUR, Nigel Terry, 1981, (c) Orion

EXCALIBUR, Nigel Terry, 1981, (c) Orion

ultimo dei mohicani

…mentre nei cinema impazza ancora Zalone con tutti i suoi servili zoticoni, povera Italia da Mino Reitano, meglio Daniele Pino e Gaetano Rino.

Basta col servilismo, anche coi fanatici di Toni Servillo. Meglio Totò. Sapeva che la serva serve! Ah ah.

Sì, l’Italia non cambierà mai. Povero anche me che m’illusi di poter cambiare. Ancora rigettandomi a capofitto nella mischia. Ma incontrai donne volgari che scambiano il muschio del presepio con quello della loro grotta di Betlemme ove l’uomo marpione, non tanto lemme lemme, penetra di soppiatto, ansimando come un asinello da vero bue, il toro nostrano che, falsamente, celebra da fake santino le donne angelicate come la Vergine Maria, recitando la parte da San Giuseppe castissimo quando in verità vi dico che ama Oro, incenso e birra di Zucchero. Ah ah.

L’uomo italicus è un repellente, gretto homo eroticus alla Lando Buzzanca. Appunto, un cavernicolo troglodita che cela le sue voglie sessualmente più primitive dietro un sorriso da Gesù bambino.

Oh, signur’, oh mio dio che blasfemia! No, è il Ver(b)o fariseo di questo Belpaese di Re Magi ove tutti si professano buoni, elargitori di doni ma, sinceramente, sono tutti troioni.

Meglio me, bella statuina del presepe come il dormiglione che sonnecchia, vive in dormiveglia e, con l’occhio vigile nei momenti più lucidi, vaglia e poi, alle limonate, preferisce essere una sogliola.

No, non sono razzista e salviniano, non ce l’ho con gli extracomunitari anche perché io stesso sono un Clandestino come Manu Chao. Sono un cane tenero e mansueto come il Chow-Chow e, a Bella Ciao, canzone ipocrita dei partigiani, preferisco il Partigiano Reggiano. Non mi piace più il Calcio, odio il cacio sui maccheroni e l’inglese maccheronico di quest’Italia ove tutti, dopo aver sfogliato solamente una volta il libro The Grammar You Need, sotto le loro foto su Instagram, avvalendosi del traduttore di Google, scrivono cose così…

Il testo in italiano è una simpatica filastrocca dedicata a chissà quale bramata gnocca:

Mi ami ma quanto mi ami? Ti amai, ti amo e ti amerò e sempre così sarà il mio amore per te, moretta, durevole in qualcosa di più che amorevole.

Tradotto con… Do you love me but how much do you love me? I loved you, I love you and I will love you and always will be my love for you, brunette, lasting in something more than loving.

Ora, il gioco di assonanze del testo in italiano, nella traduzione, va bruttamente a farsi fottere, moretta diventa brunette e forse il politico Brunetta, a differenza di quello che si possa credere, ha molto da spartire con Nanni Moretti.

Entrambi infatti sono degli esaltati e Vittorio Sgarbi, fra loro due apparentemente agli antipodi, da cui i poli opposti si attraggono, fa da paciere urlatore con Aldo Busi che se la sghignazza, celebrando il cazzo duro da anti-leghista che un tempo fu solo fancazzista s(i)curo.

No, non sono razzista e il cantante Mahmood mi sta simpatico. Sembra la versione giovanissima, non ancora incattivita di Wes Studi de L’ultimo dei Mohicani.

La sua canzone Rapide è bella, indubbiamente. Ma, in alcuni momenti, Mahmood carica troppo, esagera coi vocalizzi lamentosi, mugola più del dovuto. E sembra pure Madeleine Stowe che, sotto le cascate, lo prende in culo, alla(r)gata, dal macho Daniel Day-Lewis.

Comunque, Mahmood è promosso.

Quello che non promuoviamo affatto è invece Ultimo (nomen omen, eh eh) con la patetica Tutto questo sei tu.

Una lagna interminabile ove, nel videoclip, tale borghese col pullover, cazzo, gigioneggia fra le pareti domestiche di una casa arredata con Ikea da spot del Mulino Bianco assieme a una donna che certamente amerà Maria De Filippi e Il segreto.

Lei, fra un inzuppare la brioche al mattino e il maritino che non le bagna oramai più il maritozzo con la panna montata nella zona bollente da caffè macchiato caldo, di notte scrive su WhatsApp ai mille amanti raccattati su Facebook che, annoiati e insonni come tale mentecatta frust(r)ata, elemosinano figa matura per tirarsela… da duri fottuti e, diciamocela, completamente andati.

Veramente, di questo posto di leccaculo non ne possiamo più. Abbiamo sempre Caterina Balivo, la pseudo attrice Sara Ricci che, invero, è solo una mannequin dalle belle cosce, belle quasi quanto quelle di Tiziana Panella. Ah Sara, non quella di Pino Silvestre, no, non Tiziana, cioè Titti di Gatto Silvestro, no, quella del Daniele Pino, la Ricci, il naso arricciando e ancora scopando come una ciccia, no, riccia, sventolandola, si vanta di essere stata bombata dall’ex Tom Cruise di no’ a(l)tri, Convertini Beppe.

Di mio, imito Tom Cruise, uno dei primi fautori del cul(to) delle milf. Tant’è che stette con la regina delle super tette, Mimi Rogers.

Ma, a essere onesti, me ne fotto bellamente. E, fra poche ore, mi giungerà a casa il Blu-ray di Joker.

Quindi, vedete di non scassare il cazzo e lasciatemi fare il “matto” a briglia sciolta. Basta con questa retorica al miele e con questi cantanti da strapazzo. Evviva invece il grande Pino Daniele e ovviamente Rino! Canzoni, le loro, semplici, sincere, melodiose, struggenti, quietamente malinconiche, canzoni schiettamente poetiche. Canzoni nient’affatto da due lire, bensì liriche! Oniriche! In una parola, stupende.

Ricordate: quando Arthur Fleck comincia a ballare, è uno spettacolo impressionante.

Il 9 Febbraio, Joaquin Phoenix vincerà l’Oscar. Poiché, giustamente, vede Leo DiCaprio e gli dice:

– Sono più bravo io. Prenditi il ciuccio e ciucciamelo.

 

Che vi piaccia o no, è così. E, che vi piaccia o meno, voglio fare il piacione. Se volete tagliarmelo, vi castro subito. Sì, molta gente pensa che io sia più pazzo di Linda Hamilton di Terminator 2. Infatti, non fu pazza manco per il cazzo. Altri, credono che sia Linda Hunt.

Uomini alla Mastro Lindo, cioè come Schwarzenegger, pensano che io via vada, nel cervello piccolo, ripulito. Alcune donne invece pensano che, piacevolmente, farebbero il bagno con me in maniera sporca. Sì, oggi per radio sentii una che disse che Otello soffrì di gelosia e invidia. Invero, quello fu Iago.

Ah, Iago proprio, come si suol dire, non mi soffre e regge, quindi, geloso a morte, ora per l’appunto soffre non tanto in modo soffice. Iago, anche se tu torni in splendida forma, continua a mettere il dito nella piaga e ti contesta anche la piega del cavallo dei pantaloni poiché è come una cavalletta. Non gli va giù che stai su, sempre più su e soprattutto, anche sotto di lei, sempre più lì, tutto ove è lilla, e non gli va a geniuspop che possiedi un colorito roseo, che non sei calvo e superasti brillantemente ogni calvario, che forte ora potresti veramente spaccargli la faccia oppure perdonarlo e offrirgli pure una focaccia.

Ficcandogliela in bocca. Con tanto di Boccaccio, no, di boccacce. Insomma, questo Iago calunniò ma è oramai incontrovertibile e non velabile che abbia rimediato una storica figuraccia.

Dicasi, la mia, una strepitosa, imbattibile faccia da schiaffi. Ora a Iago porgiamo un fazzoletto e uno strofinaccio ma qui, orsù, vi lascio perché, dopo essere stato emarginato, ora sono rimarginato e, fottutamente, Iago è rimasto con un palmo di naso, detta come va detta, inculato.

Questo si chiama (s)fortunato, culo sfacciato.

In completa sincerità, la mia vita va e domani la mia sfiga finisce, domani riparte e sarà, impeccabilmente, una trombata, un’inchiappettata.

Gli amici ti tradiscono e te lo ficcano là metaforicamente. Sono peggio le donne. Donne poi… a me paiono semplicemente delle oche. Ah ah. Loro, in entrambi i fori, lasciano che colui che ti cornifica, eh sì, in maniera orale faccia sì che esse sprigionino tutta l’arte oratoria in grida ecumeniche. Sì, gridano come delle indemoniate, pure il Papa le sente. Ah ah.

Ora, in questo pube, no, in questo pub, lasciatemi mangiare il mio hamburger e condite voi con della salsa queste patate fritte, cioè queste ballerine d’avanspettacolo.

Di mio, sono Arthur Fleck, dunque Re Artù. E non vado più giù. Oramai estrassi la spada nella roccia

So che Ginevra, stanotte, userà l’Excalibur di Lancillotto.

Ma è una mignotta e sapete che vi dico? Meglio mangiarsi una pagnotta.83297234_10215594725324078_8588912853640019968_o 84458979_10215595416941368_7637463372920782848_o

di Stefano Falotico

 

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JOKER e Festival di Venezia: amici e clown, ci vediamo tutti al lido col papillon, che annata storica da Neo(n) delle nostre avventure, che figata da Sharon Stone, sono il PRINCE, super video mai visto!


19 Aug

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Nella mia vita, ne ho viste tante: fui scambiato per Eminem e invece ero Michael Douglas di Wonder Boys

Innanzitutto, avete cliccato sul CAZZO di audio?

Ora, provate a recitare velocemente questo pazzo pezzo come se fosse del tosto rap. Senti che musica, maestro! Qui arriviamo a livelli di sublime estrosità per assoluti estrogeni. Sì, sono un uomo che sogna gli astri ma non crede negli oroscopi di Astra, talvolta dalla realtà mi astraggo ma che male c’è a essere uno che vuole masturbarsi dietro uno schermo, ammirando una virtuale cubista irreale senza la pretesa di essere a questa un pittore come Kandinskij oppure un surrealista metafisico come Giorgio de Chirico?

Allora, sarò uno che amerà a dismisura Franco Battiato e Cucurrucucú paloma?

Macché, sono un po’ come Il sarto di Panama di Geoffrey Rush, sì, alla fine molte donne che appaiono fighe a prima vista, cazzo, sono solo trash. Meglio la veterana Jamie Lee Curtis, adatta al mio uomo che si auto-inganna di True Lies.

No, in effetti i miei calunniatori sanno pochissimo della mia vita privata. Meglio così. Altrimenti capirebbero che sono forte come Schwarzenegger.

Avanti, donne, cantiamo di Zucchero:

Funky il gallo, come sono bello stamattina

non c’è più la mia morosa

e sono più leggero di una piuma

oh e intanto Zio Rufus sta

coi suoi pensieri in testa

portando in giro la vita a fare la pipì

per colpa di chi chi chi chi chicchirichì

Aveva ragione Robin Williams di Will Hunting.

Quel troione arricchito di Stellan Skarsgård voleva manipolare un genio come Will per poter lucrare sulla sua pelle, togliendogli le palle con la scusante che l’umanità non poteva perdersi un futuro Shakespeare.

Invece William detto il Bardo, no, Williams detto il saggio, disse a Stellan che a Will non interessava di diventare una stella.

Sì, inizialmente fra lo psicologo e il paziente, ovvero Will, non corse buon sangue. E Will forse v’andò troppo giù pesante. Ma Williams capì che le offese di Will, indubbiamente stronze e bastarde, furono soltanto il segno di reazione affinché avvenisse tra loro l’empatico transfert.

Sì, non v’era criminosità in quei suoi gesti da bulletto, bensì disperazione, solitudine e alienazione.

Cosicché Williams capì che per Will, nonostante le sue immani potenzialità spropositate, non fregava sostanzialmente di fare il professore dell’università di Harvard.

Infatti, che può farsene un ragazzo di una prestigiosissima cattedra accademica con tanto di cornice della lodevolissima laurea se poi, come sempre, gli manca la materia prima?

Cioè la poesia dell’anima del mitico cantante Michele della super-(s)cult Dite a Laura che l’amo?

Che canzone meravigliosa e purissima, profuma di romantica, autentica sincerità molto più stimabile di tanti laureati senz’anima.

Sì, questi miei ricordi affievolitisi nelle membra(ne) del mio appartamento, no, dissipamento, oh sì, dopo tanto scoramento, stanno ribalzando in gloria di tutta gola.

Tremano le pareti e io sono sempre più indiavolato, divorato dentro da un enorme abbattimento scatenato.

Molta gente, arrivata a livelli così atroci di sconforto e silente, inascoltato, tormentoso lamento, trova conforto nella solidarietà socialmente più penosa. In verità vi dico, eh sì, assai pericolosa e senile.

Molte persone, difatti, distrutte dalle loro rabbie e soffocate dalla loro allarmante solitudine disarmante, s’iscrivono a qualche partito comunista per alleviare in compagnia demagogica la mancanza di democrazia delle voci contradditorie dei loro interiori demoni voraci.

Al che, nelle loro ferite anime afflitte da incapaci e poco cresciuti, si alleano, dandosi manforte in leccate di culo impressionantemente incresciose e pietose.

Sì, mangiando assieme le crescentine, si fanno i pompini a vicenda per ottenere soltanto un po’ di “mi piace”.

Ma per piacere!

Piace invece la mia voce genuina, roca e rocciosa, oserei dire cavernosa, una voce sinuosa e armonica che, serpentesca, bacia carezzevolmente le corde dei cuori ancora speranzosi, spronandoli all’azione e al gusto dell’onestà morale che, malgrado le batoste ricevute e mai restituite, sa commuoversi dinanzi al vostro tramonto e a nessuno dei suoi cazzi trascorsi, forse da agnellino o da orso, deve più dar conto.

Non ho rimpianti se non due soltanto: quello di non aver mai spinto, quando potevo, dentro una che, durante una sera per lei fredda, rimase a pecora, cioè terra con le ruote, chiedendomi caritatevolmente… scusi, mi darebbe una spinta?

Mi fermai, le gonfiai la ruota sgonfia ma lei mi guardò con aria stronza. Poiché comprese che io non compresi la sua metafora. Sì, non abbisognava del mio meccanico fai da te, semplicemente a quell’ora tarda della notte, eh sì, desiderava solamente gonfiarmelo. Per consolare reciprocamente i nostri vuoti pneumatici. Quello mio emotivo e il suo oggettivamente ubicato sia davanti in mezzo alle gambe che, in maniera perpendicolarmente simmetrica, dall’altra parte, da cui la famosa espressione lato b.

Sì, lezione di matematica sessuale: lato per lato si ottiene l’area del quadrato, se a una donna lo dai prima in quel lato e poi nell’altro, lei ti avvolgerà di calore a sfera.

Un cerchio concentrico! Ah ah.

Ma io la spompai subito, fraintendendo che cazzo volesse.

Poi, il mio più forte secondo rimpianto fu quello d’essere stato zitto e troppo signorile per troppo tempo. Cosicché, i miei coetanei non poterono mai appurare la scrittura creativa della mia anima che apparve poco reattiva. Facilmente addussero che io fossi un disagiato e mi cacciarono vari mancini tiri.

In parole povere, scambiarono Michael Douglas di Wonder Boys per Eminem.

Mi diedero del mammone, così com’è infatti Eminem in 8 Mile, ma in verità vi dico che ho tutta la collezione privatissima dei migliori nudi di Kim Basinger.

Kim anticipò molti ani, no, anni addietro le milf più fighe dei porno americani che ora lo prendono nel didietro.

Sì, Brandi Love, Brianna Love, Brianna Beach, entrambe peraltro ritiratesi ma che ancor me lo tirano, non potranno mai competere con la Kim di Getaway.

Lo so, voi mi farete la fine di quel porcellino di Michael Madsen del film suddetto ove l’ex di Kim, il grande Alec Baldwin, dovette sudarsela… per fotterlo.

Voi, uomini oramai corrotti e persivi (persivi è da Nobel, ah ah) nell’olezzo di un’umanità porcellesca che spesso mi fa ribrezzo, smarriste nel vostro percepire la vita oramai senza più stile e ogni pudore vostro senziente è adesso stato abbattuto dal sopraggiungere mendace della vita adulta più volgarmente pugnace o solo puttanesca, quella purezza che un tempo scalpitò giustamente tormentata nelle vostre anime linde, oh sì, non c’è più. Né rinascerà giammai!

In quanto, angariati da genitori pressanti e da vostri coetanei ripugnanti, soltanto nei sogni inviolabili del Cinema più elevato, nella musica sanamente arrabbiata, eh già, trovaste la quiete e il porto felice, lontani da ogni male e, appunto, da ogni squallida bidonata.

Poi, col passare degli anni, col subentrare delle prime passerine e il vostro furbetto entrare in qualche ano con l’uccellino, le vostre depressioni scomparirono, la carnalità prese il sopravvento, l’animalesco barbarismo consumò ogni vostro pulito sentire.

V’adagiaste al compromesso più meschino. Sì, anche voi che una volta andaste puntualmente a messa, oh sì, so io ove ora andate, inchinandovi alla dea del piacere più genuflessa al vostro dio danaro, oh sì, sbandati, sbavate in giro con un solo pensiero in testa e soprattutto nei testicoli. Non passa infatti, oserei dire in fallo, un solo minuto in culo, no, in cui… in mezzo a queste strade bagnate dall’ipocrisia battente dei vostri peccati sempre più fetenti, la vostra mente non pensi ad altro, sì, in verità vi dico, se non a trovare qualcuna da raccattare per le vie del vostro viale non più vitale, in realtà così aridamente bestiale, da ricattare e pagare affinché possiate sfogare con lei ogni vostra giornaliera inchiappettata.

Andate dai ragazzi non ancora toccati dalle vostre perdizioni insanabili e urlate loro, con protervia e presunzione altera, che le loro emozionalità diverse, dette altresì vive, vivaddio, sentimentali alterità immacolate, debbano essere quanto prima sanate.

Fate i santi e i sani ma invero siete appunto, da tempo, andati. Andate solo ora sputtanati!

Oddio, mi stanno bombardando di messaggi tutti i miei contatti su WhatsApp.

Mi sto “orgasmizzando” per il Festival di Venezia.

Le donne mi mandano richieste (im)proponibili, hanno avvistato da qualche parte la mia bellezza magnifica, le ragazze mi corteggiano, è un’esplosione sensoriale che non sentivo da immemorabile tempo.

Mi stanno scoppiando le tempie, sono divenuto il re d’ogni tempio. Sta deflagrando la mia mente e anche qualcos’altro…

Non posso soddisfarvi tutte. Non posso rispondere a ogni amico. Ritirate il biglietto e fate la fila. C’è una figa che m’aspetta. Finito che avrò, sarò da voi.

Le persone malvagie vollero sputtanarmi, gettandomi addosso del fango e sputandomi, ma invece spuntano come funghi amici dimenticati e recuperati. È tutto un pullulare!

Ora, ho pure messo zizzania nel rapporto lesbico fra due tipe assai tope di vent’anni. Anzi, la mia prescelta ne ha 18. Va benissimo. Sono come Miles Teller di Too Old to Die Young. Sì, io non ho età, abbatto ogni regola! Quel Marcel Proust lì non serve a nulla!

Sì, c’è una tizia che m’arrapa non poco. A lei piaccio molto. C’è però un piccolo problema.

Le inviai, qualche giorno fa, un messaggio inequivocabile. Mi rispose, infuocatamente, la sua ragazza:

– E tu chi sei, scusa? – chiesi io.

– Sono la fidanzata di Alice.

– Ah, quindi Alice è…

– Già, sta con me e me la scopo io.

– Be’, suvvia, il verbo scopare fra donne un po’ stona. Non c’è la penetrazione. Diciamo che è tutto un leccalecca. Sì, prendete quel Mahmood e company con Calypso… basta, mette angoscia.

Donne, ecco a voi invece il mio gelato Calippo, sono simpatico come lo fu Claudio Lippi. Uno che sapeva cosa volle da Ravegnini Luana, sì, lei era mora ma lui le offrì la sua “birra” bionda di luppolo…

– Sì, comunque lei sta con me.

 

Intervenne Alice dopo che la sua ragazza, ingelosita a morte, prese su il telefono, appunto, per suonarmele:

– Stefano, ho provato a spiegarle che io e te siamo solo amici ma ora è incazzata e mi sta facendo il culo.

 

Al che, ritornò a parlare la sua ragazza:

– Allora, bello. Guarda, io ho appena ascoltato per sbaglio il messaggio che hai da poco mandato ad Alice.

– Sì, era per lei.

– Lo so, appunto!

– E allora come mai l’hai sentito tu?

– Vedi, è arrivato questo messaggio. Alice ha dovuto assentarsi per un po’. Le ho detto… c’è un vocale per te, Alice. Lei mi ha risposto…  di chi è?

E io… di un certo Falotico. E lei… sì, ascoltalo pure, è un mio amico.

Amico un par de palle! Ora, Stefano, mi devi rendere coito, no, scusa. Secondo te, a un’amica si manda un messaggio di questo tipo?

Peraltro, Alice, devi stare zitta. Zitta, ho detto! Con me te la vedi dopo! Tu lo chiami amico, questo qui? Un amico, diciamo, un po’ troppo intimo. O no?!

Allora, adesso esigo delle spiegazioni da entrambi!

– Senti, io sono solamente amico di Alice.

– Cazzo! Ad Alice non piacciono gli uomini. Lo capisci o no?

– Mah, ne sei sicura? Comunque, a me piacciono le donne. Anzi, stavo pensando a questo. Avete mai visto Vicky Cristina Barcelona? No, per chiedere, a voi garba Javier Bardem?

– Alice! Hai sentito che ha detto? Allora è proprio uno stronzo.

 

Riprese a parlare Alice:

– Lo so, è fatto così.

. Alice, come fai a sapere che è uno stronzo?

– Ho appurato.

– Hai appurato? Che significa che hai appurato?

– Ho constatato con mano, diciamo.

– Con mano?

 

A quel punto, successe il finimondo.

A parte gli scherzi, no, fra me e Alice non c’è niente.

Sì, questa è la versione con la quale la ragazza di Alice si mise l’anima a posto.

Ah ah. Sì, che volete che possa esserci? Al massimo, qualche confezione di detergente.

Fallo sta, fatto sta che fervono i preparativi per Venezia. Sono fervido, effervescente! Cazzo, la mia vita è stata davvero strana. Son passato dal mutismo a corteggiare una molto più figa di Ornella Muti.

In passato fui taciturno, come si suol dire, non spiccicai parola. Adesso sono appiccicoso. E se mi scassi la minchia, ti avverto, al muro ti spiaccico.

Una volta che mi attacco a una, non mi stacco più. Le offro tutto il mio gelato al pistacchio.

Ma non nel senso che non mi levo più dalle palle poiché sono un moroso morboso, nel “seno” che diventa più denso e cremoso.

Che gigione! E sono anche amico di Stanzione!

Ancora devo districarmi fra mille hater. Ma chi se ne frega dei calunniatori se posso essere un dongiovanni? Un pazzo mi dà del vecchio ma Giovanna sa che io sono più giovane di lui e con me lei ha imparato anche a usare meglio la lingua italiana…

Sì, sono un linguista. Oggi con una dea greca gioco di latinismi, donandole ogni declinazione di rosa rosae, da cui il famoso dato, no, detto, rosso di sera bel tempo si spera, domani con una rossa la rendo viola, ai cattivi faccio le linguacce in quanto son più bravo a scrivere del Boccaccio.

Sono proprio un insanabile diavolaccio. Voi, uomini freddi e tristi, ah, poveri cristi, dormite alla diaccio e da me non meritate nessun abbraccio.

Tu, donna, come ti chiami? Cristina? Dammi un altro bacio e annodami il fiocchettino. Dai, forza, struccami, rendimi il tuo pagliaccio.

Sì, odio i tipi in giacca e cravatta, spesso in casa io sto in ciabatte ma eccome se mi arrabatto, poiché nessuno mi batte.

Le tentarono tutte per incularmi. Ma io sempre sgattaiolai, le donne con me miagolano, gli stronzi mi pungolano ma rimango perennemente intatto e, con enorme charme, cammino tutto ritto e compunto.

Che cazzo volete da me?

Sono un uomo che mette pepe a questo mondo di pendolari che fanno pena. Hanno delle vite orribili. Persero il treno della vita ma ogni mattina prendono quello per lavorare come schiavi negri.

Della serie: dopo la vita non c’è il paradiso, bensì la speranza per la tredicesima. Una volta v’era il Tredici, adesso manco quello.

E quello che autobus prende? Il 18? Ma il 18 non porta alla stazione. Ah ah.

Gli sbirri arrestano gli innocenti, Vincenzo s’è comprato un’auto d’epoca dell’Innocenti, Innocenzo fa l’amore con Vincenza, un altro sta con una di Vicenza, la vicina di casa se la fa con i topi delle cantine, tua sorella invece sta come una gatta morta ma so che a lei piace da morire Joaquin Phoenix.

Si dichiara pudica, virtuosa e virginale ma in verità le dico che, avendo costei trentacinque anni, se avesse voluto farsi monaca, l’avrebbe già fatto.

Dunque, bugiardi, non ci provate mai più.

Mille ne penso, duemila ne peno, tre mi faccio ma così va per tutti.

Se pensate di fare i furbi, credendo che la vita sia solo rose, appunto, e fiori, ricordate che io son un oratore da foro. Sì, tutti i mondiali più prestigiosi fori sono miei. Ah ah.

Dall’Arena di Verona a una di Cremona, dal tramonto sin all’aurora, prendo per il culo te, tonto con una faccia da mona, come dicono a Padova, mentre bagno il mio Pavesino anche a una d’un piccolo paesino.

Se sei invidioso, il primo centro di salute mentale t’aspetta.

Sì, uomini grigi, pensate alla salute.

Intanto, vi saluto.

Voi siete ingrigiti, non vi posso aiutare. Siete oramai andati. Già troppo tempo mi faceste perdere con le vostre stronzate. Stasera devo irrigidirlo a una assai meno rigida della vostra mentalità da idioti.

Mi spiace.

Ho vinto io. Ora vi prendete tutte le vostre bugie e ve le ficcate in culo con tanto d’iniezione intramuscolare.

Sì, capisco, ho il cervello piccolo.

Sì, col vostro modo di ragionare stava diventando davvero piccolo.

Invece è molto grosso.

Ammazza, come v’ho preso un’altra volta pel culo. Ah ah.

Già, qual è la frase finale di Robin Williams in Will Hunting?

Ah ah. Ora, sì, devo andare a confessarmi in chiesa come un bravo bambino, poi vi farò di nuovo la catechesi. Poveri malati di mente.

 

 

di Stefano Falotico

 

alice

Dovete miracolarvi prima che sia troppo tardi e ritornare in sella


29 Jun

ricochet washington ricochet 2

Sì, l’Italia è un Paese che secondo me andrebbe restaurato dapprincipio, dalle fondamenta, come si suol dire.

Eh sì, se mancano i fondamentali, vi rispediamo alle scuole elementari.

Anzi, come diceva il mio professore di Tecnica, forse di Disegno, andate presi e spediti al negozio di alimentari.

Cosicché i vostri pezzi di carne, dopo che vi macellaste e maceraste da soli, prostituendovi già nella prima adolescenza al porcile di massa, saranno (non) vivamente esposti assieme alle piastrelle insanguinate dei vostri sporchi tor(t)i insanguinati che, per un’escrementizia vita intera, hanno copulato con mucche e donne dunque svaccate.

Ah, dovreste soltanto mungere il latte coi vostri denti cariati, miei asini. Lasciate stare pure ogni mula oramai andata.

Io nella vita commisi errori più sesquipedali di Al Pacino di Ogni maledetta domenica e di Clint Eastwood, appunto, di The Mule.

Ma sono cosciente di averlo preso in culo molte volte senza far casini della madonna.

Be’, a dire il vero, volli fare il vendicatore alla Eastwood di Gran Torino ma, dopo la cagnara, guido spensieratamente ora la macchina come un bel cinesino.

Fate sempre gli sceriffi con le stelle di latta e anche con le libellule, da voi raccattate sui viali, monopolizzando ogni piacere vitale a vostro godimento dettato dalla legge fascista dei vostri tiramenti di culo a strisce.

Elvis Presley, assieme al Boss, è il più grande. Elvis non è morto, è immortale.

E la dovreste finire di emularlo, miei mitomani uomini calabro-lucani, acconciandovi come lui ma soprattutto come Carlo Verdone di Gallo cedrone.

Sì, di generazione in (de)generazione si ripete puntualmente la stessa troia, no, storia. Gli adulti cafoni che si credono cresciuti e a posto, ah ah, arbitrariamente legiferano indiscriminatamente sulle coscienze giovanili. Scrutando furtivamente pure le cosce… delle minorenni.

Additando i più ribelli, dunque secondo me i più spiritualmente belli, forse anche fisicamente. Poiché, invidiosi a morte, appunto, delle gioventù vigorose, straordinariamente ormonali, con tutta la cattiveria e il marciume che hanno in corpo, cazzo, ambiscono a castrarli per poi ridere alle loro (s)palle come porci.

Sembrano John Lithgow di Footloose. Oppure Nick Nolte di Cape Fear.

Oppure sempre Lithgow. Sia di Doppia personalità che di Verdetto finale con Denzel Washington.

Nel film di De Palma, Lithgow apparentemente è un bravo signore rispettabile. Invero è un guardone repellente. L’unica cosa che però non osserva attentamente è la sua immagine allo specchio.

Fa lo psicologo-psichiatra che non analizza la sua deformazione professionale, nemmeno rispetta l’ontologia dei retro-pensieri della sua testa di minchia.

È talmente nevrotico che ammorba la moglie Jenny, specializzata in oncologia.

Una che cura ogni uomo dal cancro, dai tumori e dal melanoma ma non è riuscita a capire la melanconia di suo marito maniaco. Incurabile ma comunque alla fin fine inculabile.

E dire che si chiama Lolita Davidovich, avrebbe quindi dovuto capire subito che suo marito era ed è amante dell’omonimo libro di Nabokov e delle varie trasposizioni cinematografiche con in cima alla lista quella celeberrima di Stanley Kubrick.

A mio avviso, anche Kubrick comunque soffriva di gravi turbe psichiche assai voyeuristiche. Prendiamo per esempio Eyes Wide Shut. Inquadra il culo di Nicole Kidman neanche se fosse stato Tinto Brass de L’uomo che guarda.

Quindi, signor Kubrick, mi spiace che sia morto ma io l’avrei visto bene a brindare al bar dell’Overlook Hotel con quegli altri due lupi solitari niente male.

Ah ah.

Di mio, molta gente mi ama, alcuni non mi cagano, come tutti gli esseri umani piscio. Ma mai fuori dal vaso e non la faccio sporca.

In tanti, a proposito ancora di Lithgow, cercarono di farmi passare per delirante paranoico. Eh sì, come Washington del film succitato.

Basta, adesso.

Quando uno è più bello, cazzo, è più bello. Forse sì, forse no. Ci starà o mi manderà a fanculo? Domanda esistenzialista, probabilmente fancazzista. Eh sì. Fottetevi.

Denzel Washington è davvero un genio.

Già nel 1991, sebbene involontariamente, poiché drogato e narcotizzato da quel motherfucker di Lithgow, anticipò il sito blacked.com, scopandosi una milf bionda simile a Brandi Love.

Una donna il cui nome e cognome la dice e dà tutta: Linda Dona.

Avete capito? Non è tanto, invero, linda ma la dona… se poi le fai un dono.

A volte io sono un horseman molto spiritoso, oltre che indemoniato, perciò spiritato.

Vi ricordate le battute di Totò in… Lascia o raddoppia?

Mike Bongiorno gli pone questa domanda:

– Mi sa dire come si chiama questo cavallo?

. Donato.

– Bravissimo. La risposta è esatta, congratulazioni. Come ha fatto?

– Eh, semplicissimo. Non vede? Ha la bocca chiusa.

– E con questo?

– Come si dice… a cavallo donato non si guarda in bocca.

 

Insomma, ragazzi. Non siate Ricochet e rincoglioniti. Siate pure leggermente incoscienti. Ma soprattutto siate fra le cosce.

 

 

di Stefano Falotico

Il mondo si divide in due categorie: chi ama cinematograficamente la bellezza di Tiziana Panella e chi fotografa la vita come se fosse un artista dal grande pennello


27 Jun

Tiziana Panella scosciata plateale

Ovviamente, Tiziana Panella è una donna bellissima. Sexy milf mai vista. È anche una brava giornalista, sebbene si sarebbe forse realizzata maggiormente come modella matura per nude glamour destinati a uomini raffinati di buon tatto e lunga vista.

Faziosa oltre ogni limite, apertamente schierata verso il PD, dinanzi a questa donna così sensuale non so più che dire. E fare…

Mi spazientisce, invero, la sua voce roca. Se fossi cieco e dovessi giudicarla in base soltanto al timbro suo vocale, penserei che stia parlando una racchia sesquipedale.

Ma non sono Andrea Bocelli e dunque, appena la vedo, i miei ormoni cantano all’unisono, accalorati come una folla gremita e scalmanata allo stadio, Con te partirò…

Detto questo, vi ricordate della vecchia pubblicità dei pennelli cinghiale?

– Ma cosa fa con quell’arnese? Ostacola il traffico.

– Devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande.

– Non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello.

 

Di mio, sono un artista di strada, spesso distratto. Sempre meglio di molti fantomatici, sedicenti, grandi uomini che non sono capaci di apprezzare le cos(c)e migliori della vita. Dei ratti, insomma. Ma che vogliono armeggiare e amare? Io li affogherei in alto mare. Ah ah.

Ci vuole la derattizzazione, lo spurgo. Via anche le zoccole. Avranno da me solo degli sputi in faccia. Anche dei pugni malgrado non sia amante del fisting.

Bisogna godere solo di quel che viene… di botte di culo pazzesche. Fottetevene. Contemplate la bellezza incarnata nelle vostre anime e anche altrove.

Ovvero quella di un dipinto, di un grande film, il piacere di un buon libro da sfogliare a letto, semmai.

Secondo me, è così semplice vivere.

Come mai invece voi vi castrate da soli, sognando sempre ambizioni e gloria e poi rimanendo in mutande come dei coglioni?

Non va bene, eh no.

Per molto tempo, molte persone stupide mi dipinsero a cazzo loro. Non erano molto dotati.

Ora sono sbiancati.

Ci voleva un’imbiancatura non come un bel vestitino rosa bensì come la minigonna immacolata di Tiziana.

Non so se Tiziana sia, comunque, una peccatrice fra le pareti domestiche. Sono cazzi suoi.

Insomma, non statemi sul moscio, eh.

 

di Stefano Faloticotiziana panella cosce

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