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HOUSE OF GUCCI – Lady Gaga & Adam Driver nella nuova foto ufficiale dal set del film più brutto dell’anno, forse di tutti i temp(l)i


10 Mar

signore signora gucci adam driver lady gaga

Mentre in Italia, anzi, nel Belpaese nella sua quasi totale incertezza, no interezza, vige ancora una sorta di stato di guerra nazi-fascista, soffocati come siamo da dittature sanitarie assai discutibili, mentre nel Regno Unito stanno superando l’impasse dei vari lockdown precedentemente imposti in virtù della loro fermezza governativa decisamente superiore ai ridicoli decreti controproducenti emanatici da presidenti del Consiglio identici a Pinocchio, definibili più propriamente come penosi bugiardi e vili, cioè infimi conigli, mentre in Israele già festeggiano anticipatamente, in vista del “liberi tutti” della Pasqua ebraica, la loro religiosità monoteistica su cui Mauro Biglino, anti-biblista per eccellenza, avrebbe non poco da ridere, no, ridire, mentre l’opinabile ebraista Cuscito persevera a contestare anche La Bibbia nuda, ecco che, dall’account ufficiale Twitter di Lady Gaga, viene “mandato in onda” l’official first look di lei in posa assieme ad Adam Driver. Entrambi senza mascherine, altresì addobbati rispettivamente come due altoatesini coperti da maglioni di lana comprati all’Abetone, no, da Benetton, e da cappelli che somigliano a un colbacco acquistato alla Rinascente.

Sì, Lady Gaga pare una donna transiberiana dallo sguardo hot che, vicino a uno scoppiettante camino, al venir… della sera dopo un tramonto rosso fuoco, ardimentosamente accenderà in modo asintomatico ogni virile ardore, raffreddatosi ed eroso più d’una zona erogena, no, montagnosa picconata da uno scalatore come Reinhold Andreas Messner, degli uomini ammalatisi non di Covid, bensì induritisi nel gelo ormonale da Yeti anti-erotici. Lei ardirà ad ardere e abbrustolire il vostro grande freddo polare, sfilandovi anche la Polo per donarvi una notte più selvaggia di un unrsus maritimus Phipps, famoso orso del North Pole.

Ed ecco che la nostra… la mostra, no, si mostra tutta vestita di noir dal set di quella che si preannuncia una pellicola romantica da Gonna with the Wind, no, da Via col nel vento del Monte Rosa, no, come evento di quest’altro anno più burrascoso di una valanga rovinosa sui picchi, no, sui pochi coraggiosi che, malgrado le chiusure alle località sciistiche, trasgressivi più della Gaga nei suoi videoclip musicali assai bollenti, elusero tutte le regole dei Dpcm più imbarazzanti di Vacanze di Natale del compianto (da chi?) Carlo Vanzina.

Eccola, la Vedova Nera, alias Patrizia Reggiani. Incarnata dalla Germanotta. Eccolo, Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver. Colui a cui Scarlett Johansson, Black Dahlia per Brian De Palma, chiese il divorzio in Storia di un matrimonio.

Sì, in Italia, Dalila Di Lazzaro fu ed è la donna adatta a ogni uomo da amare, no, da Mare d’inverno, no, esemplificò invero la nostrana Dalia Nera. O forse Hilary Swank, con tintura corvina non patinata da Vogue, no, non sul ghiaccio pattinò né pattina, no, non fu platinata nel film appena succitato di De Palma, immedesimandosi invece ridicolmente in Kim Novak anti-ossigenata di Vertigo, cioè La donna che visse due volte?

Sì, ancora impazzano le quarantenni, no, le quarantene in Val d’Aosta, in Trentino Alto-Adige/Sudtirol, forse anche a Courmayeur, e Nanni Moretti prende una boccata d’aria fresca, insegnando come si taglia il Mont Blanc. Evviva la Nutella e la settimana… Bianca!

In House of Gucci, vi sarà pure Jared Leto. Da poco approdato a Roma. Il quale, dopo una vita da modello forse perfino per Rodolfo Gucci (Jeremy Irons), no, per Armani e Clemente Ludovico Garavani, più comunemente noto as Valentino, da non confondere con l’amatore Rodolfo dallo stesso cognome del nome del nostro celebre stilista internazionale, posò sulla scalinata di Piazza di Spagna. Vestito da Rocco Siffredi, uomo che non ha mai eroticamente freddo, per l’appunto, o da Rocco Barocco?

Nel film di Scott, vi sarà persino Al Pacino. Uomo di origini sicule dal sangue caliente!

Forse assisteremo anche al comeback di Alberto Tomba.

In vestaglia, no, in veste cammeo o da uomo buono come una Torta Cameo. Interprete “indimenticabile” di Alex l’ariete ed ex di Martina Colombari, donna dalle curve più pericolose d’uno Slalom Gigante. Alberto, peraltro ex carabiniere di Castel de’ Britti, amena frazioncina nei cipressi, no, nei pressi di San Lazzaro di Savena, a sua volta comune dell’inland dei colli bolognesi.

Alberto, ex testimonial “bono” della Barilla.

Così, fra un albero natalizio quasi a Pasqua, no, fra un Alberto risorto e un altro lussurioso, no, lussuoso e assai comodo resort, aspettando un altro film di Scott con Joaquin Phoenix nei panni dell’imperatore Commodo, no, di Napoleon, per dirla all’americana, continuano le riprese di questo Via Montenapoleone iper-costoso.

Nel frattempo, i vanziniani, no, i papapapapaparazzi di Lady Gaga, i gossipari e i fanzinari, i giornalisti leccaculo del super mega direttore galattico coi super attici come Berlusconi, legati a marchettari legami non coniugali, bensì editorialmente ruffiani, in modo propagandante e schifosamente promozionale, asseriscono che la Gaga sia uguale, fisionomicamente, alla Reggiani. Certo…

House of Gucci, un film che sputtana un complotto mostruoso. Però, non screditerà la griffe… poiché è sempre pubblicità, ah ah. Cosa si farebbe pur di mangiare in quest’Italia da famose du’ spaghi, di pennivendoli dall’inglese maccheronico che adorano il formaggio… degli amanti corrotti e soprattutto scaduti più di Zucchero di Parmigiano, no, di Partigiano Reggiano. La Gaga è inoltre ospite di un albergo che affaccia sui Fori imperiali per rivedere il Colosseo vero e non ricreato dalla CGI del peplum più retorico della Storia, ovvero Il gladiatore. Fra un ciak e l’altro, mangia un polpettone, indossando scarpe dai tacchi più vertiginosi del sopra eccitato, no, succitato capolavoro di Hitchcock, oppure dei sandaloni? Alla faccia di noi, coglioni? Gressoney Saint Jean e Gressoney La Trinité in Sankt-Moritz!

Ricordate, la Gaga fu la seconda scelta di Ridley Scott dopo Angelina Jolie. Cioè, la madre di Grendel ne La leggenda di Beowulf. Donna milf come Kendra Lust e Cherie DeVille, Theresa Russell di Whore di Ken Russell, woman come Maddalena de La passione di Cristo di Mel Gibson, cioè Maddalena Scordia, vale a dire Monica Gucci, no, Bellucci/Malèna?

Sì, Hänsel e Gretel, donne che si credono garbate e Garbo Greta, Snow White & i sette nani, I fratelli Grimm e l’incantevole strega… Donne che saprebbero resuscitare i morti e Papa Ratzinger, donne che attraggono i mori, no, le mire… d’ogni pazzo e paparazzo amante delle bionde, donne per ogni ca… zone, donne spaparanzate sul divano a girarsi i pollici o a girarseli tutti, donne come Megan Gale, cioè Rachel Roberts del film S1m0ne, donne “valenti” come Nina Morić e Nina Seničar. Donne per ogni uomo con le “palle” (di neve?) come Fabrizio Corona. E Ridley Scott dovrebbe vergognarsi di aver castrato Kevin Spacey in Tutti i soldi del mondo. Kevin andava con ragazzi maggiorenni come Jude Law di Mezzanotte nel giardino del bene e del male. Allora, che male c’era? Non sono omosessuale, non sono omofobo, non sono moralista, però sembro Pier Paolo Pasolini. Ex grande ala destra. Dal dribbling più entusiasmante non degli slalom di Tomba Alberto, bensì da ex militare, no, militante nella scuola Calcio Bologna. Fu grazie a me che vincemmo il torneo di via Ca’ Bassa! A San Lazzaro… Ma questa è un’altra storia… Forse sarà presente nel seguito di Bologna insanguinata!

A tutti i miei haters poveretti nel cervello, forse non solo in quello, come dicono nel capoluogo felsineo, io direi… socmel, che inculet che avete ciappett’! Siete rimasti inchiappettett’!

Per dirla insomma alla Vasco Rossi, eh già, sono ancora qua! Aggiungo io, miei quaquaraquà. Ah ah.

Sarò una stella cometa o A Star Is Born?

Mah, di mio, oggi devo tagliarmi la barba. Non sono però ancora barbone.  A volte, sono solo palloso, sì, barboso. Vorreste evirarmi, no, evitarmi per questo? Allora, non è che voi siete i figli della Reggiani? Eh sì, dei figli di…

E ho detto tutto, vero?

 

di Stefano Falotico

a star is born cooper gaga

Capolavori, film e women


23 Apr

Sapete, è un periodo per me tribolato. Insomma, da un lato la mia vita ha preso una piega inaspettata, e non starò qui a spiegarvi l’evolversi di come prima ero involto al sapor agrodolce d’involtino, forse primavera e forse nel bel mezzo di un gelido inverno, amante di Kenneth Branagh e di ogni Bardo che oggi compie l’anniversario…, Dio benedica quel gentleman di cotanta drammaturgia a me oramai impressa nella memoria ché, come il grande Al Pacino, recito qui il mio Re Riccardo da “Un cavallo, il mio regno per un cavallo!”, domani indago da Looking for Richard a mo’ diShylock, sfidando Jeremy Irons in gara di bravura, da mercanti veneziani a mio carnevale (s)mascherarmi, riflettendo(mi, da cui la mia estrosa introversione da diaframma flessuoso, di nostri carisma allo specchio, monologanti l’essere io (non) sono il problema o tu il teschio del non esserci più, mio Jeremy? Ultimamente, eh sì, da M. Butterfly stai diventando un naked lunch sempre più magro, dalla pelle emaciata, secca, sei profondamente invecchiato e questo è cronenberghiano come il suo Frankensteinmorto e mai girato. Non quello di Kenneth ma quello che David voleva fare, regista di voi inseparabili, anche se ora ha scelto Robert Pattinson come alter ego a suo riflesso intellettuale su limousine sempre con qualche figa milf sbattuta da dietro da teen, sì, un Crash pornografo ma più sofisticato di quelli che girano su “YouPorn”, da cui Juliette Binoche de Il danno, caro Jeremy, una che ne voleva da te “grande e grosso” e anche da tuo figlio, svezzandolo da stronza che, tradendolo però col padre, perché poteva mantenerla a differenza del tuo pargolo solo studente-disoccupato eppur occupandola con entrambi, lo portò al suicidio giù dalla rampa delle scale, e ora Julianne Moore, una redhead più sexy di tante attrici a luci rosse. Da cui il film “proibito” Fallo-Man, supereroe cazzone, bangs la signora in rosso quando la moglie è in vacanza, film con Gene Wilder, uno a letto brocco ma amante della “cioccolata” da Willy Wonka un po’ pervert freak, riesumato avendo rivisto, da lassù, Marilyn Monroe nella sua  Kelly LeBrockdell’omonimo film che girarono assieme, una che fa… appunto resuscitare i morti, da cui il film Il paradiso può attendere. Non ho mai capito perché sposo Steven Seagal, una sega sia come attore e anche in senso lato (b), secondo me. Con quella panza, non credo potesse soddisfarla ma solo tirarsela di muscolino.

Ora, a parte le stronzate megagalattiche, da cui “Che figa spaziale”, pronunciato dal Fantozzi di linguetta ma anche di “salvietta” volendo ma non potendo averla, e il giramento inevitabile di coglioni senza però inseminanti “girini”, direi di non cazzeggiare di troppo girarci attorno e arrivare al punto G dei capolavori mai visti. Quei grandi film che, come le più belle donne, sognasti ma non (la) vedesti neanche di striscio.

 

Se Kubrick non girò Napoleone, Sergio Leone morì poco prima d’iniziare Leningrad.

Paul Verhoeven lasciò stare I Am Legend e Francis Ford Coppola il suo Megalopolis.

Ma comunque è stata una gran filmografia, a prescindere dalla ciliegina.

 

Ora, in questo giorno in cui si celebra il compianto Shakespeare, che fine ha fatto Iago?
Vuoi vedere che si è sposato con Otello? Eh sì, il negro attizza, da cui la gelosia.

 

Questa si chiama scrittura criptica. E John Carpenter gira un film su dieci che gli vanno a puttane per colpa dei produttori bastardi.

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