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Ascesi rambistiche e idolatrie di Shannon Tweed


21 Sep

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La trama di Rambo 5 è sempre quella dei film precedenti.

John si è ritirato a vita privata nello chalet del padre, e indossa anche lo scialle. Sognando di morire a Venezia, suicidandosi in una calle.

Ha anche un padre, John? Non era orfano di madre?

Sì, io invece immagino questa trama.

Stallone, a torso nudo coi boxer, sta stravaccato sul divano, riguardando in dvd tutti i film softcore con quell’ex passerona di Shannon Tweed. E la sua ascesi va a farsi fottere.

Ora, se vi volete tirare il pisellino in totale comfort, liberi da sguardi indiscreti, quando la vostra ragazza è andata in Grecia a visitare i templi, non c’è bisogno di guardare tutti i film con Shannon. Nella maggior parte di essi non si vede ’na mazza. Ah sì, Valeria Mazza, altra biondona da bagnasciuga…

Ecco, vi chiederete voi? Perché cercare le scene “incriminate” con la Tweed, quando si può vedere un porno in streaming?

Perché la pornografia, in verità, è poco eccitante. L’erotismo, anche se poco raffinato e di bassa lega come nei film con Shannon, non quello della Juliette Binoche prima mano, no, maniera, è più stimolante.

Perciò, dopo un’accurata selezione, questi sono i titoli immancabili della filmografia tweediana.

Partiamo con moderatezza per salire su…

Innanzitutto, Trappola d’acciaio, semi-remake orribile di Trappola di cristallo. Ma che vale il prezzo del biglietto per una scenetta piccantina fra la Tweed e Michael Paré, un belloccio che m’immagino sia stato un bell’uccello ficcante come i suoi occhi azzurri penetranti…

Arriviamo subito al cul per antonomasia, no, allo scult imbattibile, ove Shannon fa la vera battona, vale a dire Vendetta fatale. In questo film, suo marito, pur di ottenere la promozione, lascia che il suo capo, un vecchiaccio bavoso, scopi sua moglie in cucina. Ma il vecchiaccio non mantiene i patti e promuove un altro al posto suo. Super-inculata bestiale. Il pover’uomo, cornuto e mazziato, come dicono in meridione, si ammazza.

La moglie, interpretata dalla Tweed, decide di vendicarsi. Ma, anziché farla pagare al Bill/Carradine di turno, se la prende con l’uomo che ha fottuto il posto di lavoro al suo defunto marito. Che cazzo c’entra questo qui? Non è mica colpa sua.

Però non va a ucciderlo. Seduce il figlio teenager, che ha un culo pazzesco a trombarsi una gnocca di questo livello, e poi si fa sodomizzare dal padre.

Per far impazzire la moglie dell’uomo che l’ha appena inculata. Insomma, una Terence Stamp di Teorema versione sexy.

Secondo voi, chi ha scritto una boiata del genere?

Ma il top della sua enorme topa la Tweed lo raggiunge in Body Chemistry 4: Full Exposure. Un Basic Instinct ancora più spinto e ridicolo. La Tweed interpreta la parte di un’assassina irredenta e bastarda che si lascia sbattere dal suo avvocato difensore. Un uomo tracagnotto e bruttino. Altro culone mai visto.

Qui la Tweed esagera. Nudi a godo, no, a gogo.

Sì, Stallone/Rambo, dopo aver “ripassato” i film con la Tweed, decide quindi di lasciar stare gli allenamenti e i suoi patetici video-selfie su Instagram, chiama la moglie, Jennifer Flavin, che sta in cucina a pulire il pavimento, e le urla: – Sono vecchio per Rambo, mia cara, ma per te no…!

E spinge, sì, pompa Sly.

Un vero duro col martellone!

 

 

di Stefano Falotico

Stacy Haiduk, True Blood and sex


27 Jul

Denzel Washington, che enorme cazzone!


09 Jun

Adoro Denzel Washinton, detto The Punisher, perché è giustamente una m… di colore “negro” e lo fa “viola” a tutti e a tutte…

Sì, quest’uomo è un cazzone.

Uno di quei cazzoni che dovrebbe lavorare con Tarantino, che in una sua dichiarazione definì violenti i film di James Ivory.

Che genio, Quentin.

Sì, condivido appieno. Quei film pieni zeppi di “english man” con l’aplomb d’Anthony Hopkins barboso, un mieloso “sir” di ‘sto paio di “che palle”. Sempre lezioso, recitante con lo sguardo da stoccafisso su fronte tatuata da un’evidente cicatrice che deve avergli “dato alla testa” per come inespressivo “aggrotta” le rughe con far da matusalemme lemme che scandisce battute da prender sonno e da pigliarlo come un “biscotto” e innaffiarlo nel fiume di Londra all’ora del “Tiè!”.

Uff, che noia quei film. Quel che resta del giorno, Casa HowardQuella sera dorata.

Sì, ha ragione Tarantino. Emanano una violenza, questa sì, disturbante. Perché falsi, precotti per imboccare borghesi semi-omosessuali della peggior razza. Di quelli tutti carinerie, bacini e contempliamo il tramonto ché, fissandolo, contando i giorni restanti, ce l’ammoscia. Ah ah!

Film da mettere a mollo. Bisogna prendere Ivory e mollargliele.

Sì, movimentiamo quest’effeminazione del Cinema, diamo credito a Tarantino e alla sua fottuta affermazione da “stronzo”.

Il Cinema dev’esser tosto, caldo, rovente e a tambur battente.

Sì, e Denzel Washington, in ciò, è “tremendo”. Vero bestione da competizione. Questo nero che piace alle donne perché, lontano un miglio, lor “signoria” viene eccitata dai suoi occhi languidi con grinta d’a(r)matore che “spinge”.

L’altra sera, ad esempio, su Facebook, un mio amico ha ironizzato sulla carrozzeria pesante di Denzel:

– Ah, adorabili le madri. Mia madre sostiene, ad esempio, che Richard Gere e George Clooney, messi assieme, non fanno mezzo Washington.

Al che, rimane esterrefatto perché sotto il suo post non ottiene nessun “Mi piace”.

Quindi, scrive: – Non mi date ragione? Allora, mia madre non è pazza. Ok, continuo a mangiar la pizza. Secondo me, Denzel puzza. Gli risponde una ragazza, dicendogli che sua madre ha pienamente ragione. Perché Denzel li batte sol schioccando il mignolo della mano sinistra, “spelacchiandole” già quando sta seduto su posa d’appiglio ammiccante al cul delle donne a sé spettatrici molto sull’eccitate, girandosi i pollici da nero che sa come mandar in estasi le pollastrelle anche solo “grattandosele”, figurarsi quando, con quella pancetta energica su “ballonzolante” mitragliatrice, spara ai bianchi della mafia russa. E lì, in quel punto topico da cioccolato fondente, perfino le più vecchiacce topoline s’arrossano. E sognan Denzel di “girarrosto”, piluccandoselo a occhi chiusi. Purtroppo, devono invece andare a stirare e cacciar un “tiro” alle loro sigarette “sottili”. Ah, altra “roba” se invece avessero tirato… (con) il saraceno Denzel, “bello guaglione”. Ma, stirando il maglioncino del marito(zzo), nessuno può comunque proibir loro di desiderarne il “calzone”.

Sì, Denzel Washington fa paura da quant’è sexy. Spacca!

Le donne, al cinema, appena compare, lanciano gridolini e fan nudismo da spiaggia. Ora, capisco perché, dopo dieci minuti di proiezione, le sale si svuotano della metà. Effetto mel(in)a della zona ozonica di Denzel su caldo desertific(c)ante da erogeno per “orogenesi” degli estrogeni zampillanti.

Sì, Denzel è bono da botanica serra.

E le donne, sedute nelle poltroncine, si “sbottonano” apertamente… oh, devon far prender aria alla passerotta su “balconcino” di tailleur st(r)appante!

Il mio amico, turbato, replica sconsolato, domandando fra le lacrime: – Allora, sono io che della vita non ho capito un cazzo?

Intervengo io e replico un: – Non preoccuparti, la vita è bella e la tua compagna, ieri sera, andò a vedere la nuova pellicola con Denzel assieme alla pelliccia di qualcun altro. E “fra” l’altro rifletterei, se fossi in te, su chi poteva essere l’anonimo “uomo nero”.

Lui s’incazzò, spaccando tutto e mi urlò: – Allora sei proprio una merda! Nooo!

– Una merda pura.

Pronunciato alla James Ivory.

E ricordate: la merda, quando è pura, è sempre di quel colore.

Denzel sfonda!

Linda Kozlowski from Crocodile Dundee


21 May
Questa scena non poco mi turbò quando vidi Crocodile Dundee a 9 anni.
E crebbi in fretta e furia.

Martin Scorsese, David Lynch, Isabella Rossellini, il mio rossetto


24 Oct

Un mio amico è stato licenziato senza motivo, per “scelta redazionale” e a me va di dedicargli un pezzo controllato, sobrio di malinconia, anche se li spaccherei tutti

Prima lo sfogo “media(to)” dalla (circo)stanza dei bottoni, poi il pezzo da novanta della melanconia, quindi mi tolgo la cintura e te l’allaccio al collo!

Sì, un amico abbandona giocoforza un programma televisivo. In verità, non è mio amico, insomma… io lo considero tale, lui non si ricorda neppure chi sono.
Ci siamo incontrati nei primi mesi di quest’anno, quasi già andato, come tutto il resto della Terra d’altronde. Roba da terriccio quest’umore “allegro”, sembran contenti ma son atterriti. Stiamo sull’attenti. E l’anno prossimo sarà bisestile, sai che palle. Pure un Febbraio col 29 oltre ai soliti 69 patetici di quelli del 68, che fottuto mappamondo. Infame ché solo parlan an(nu)almente di sesso sboccato giorno e notte, appunto, luoghi comuni a iosa nel 360 delle “emerite” cazzate.
Si fan chiamare egregi, le donne son signore ma stanno coi minorenni.
I signori son dottori ma metton il dito nelle ammalate, detta anche “toccatina prima che te la dà s-venente”. Acquolina in bocca? No, una padella in fronte.

Al che, scrivo questo.
Se lo reputate triste, c’è sempre la chat erotica. Basta che non mi rompete il cazzo.

Un mio pezzo di oggi:

torna tutto, passiamo in rassegna i ricordi, altalena di momenti belli e brutti, ire e panta rei, tutto passa. Alcuni son stati licenziati, altri scomparsi, questa vita riserva sorprese, alcune (s)gradite, gradi e invidie, gelosie e il rancore che non s’addormenta. Specchio delle fugaci opacità. Pensieri immalinconenti, noi trascoloriamo e domani l’alba si tinge d’altro religioso silenzio, forse incenso misto alla mistica delle rinascite, firmamento di gioie acute, altre lotte, perdite e strazi. Altro casino e amori a puttane. Un gran viavai ed è il circo per ripartire, lo show e chi decide per te il ruolo d’affidarti. T’ingarbugli o smarrisci per un attimo il sorriso, neve sulle tue iridi naturali, vivide e tristemente appannate. Ma non scoraggiarti, non innervosirti, scendono le sere ma altri giorni saranno rinnovati, altissimi e veri.
Forse è un’illusione, forse è solo la verità della vita.

Concluderei così. Piglio una pistola.
E mi sparo in bocca? No, la pistola è tua e quindi il padrone del suo cervello sei tu.
Comunque sia, questa vita è una stronzata. Non so se sia stata ma mancano molti mesi all’Estate. Oh, che hai da lamentarti? Due mesi fa lo era.
Dovevi lavorare? E allora? Meglio prenderla con ironia.
Componendo quest’altro sconforto, sei fuori da ogni compartimento in mille pezzi farfuglianti, a (t)ratti inculanti. Sai che comfort. Non so comportarmi ma porto la faccia.
La battuta serale serve a toglier la battona di torno e dar nel culo a chi non mi abbatte, sì, uso il battiscopa, “famoso” sp(i)azzare per polveri che voi “annusate”, oh miei drogati!

Sarò breve, conciso e quanto mai fenomenale in questa da poco scoccata Mezzanotte. Anche se è pomeriggio o alba di ieri mattina?
Futile è il temporale (tra)passare.

Cingetevi in preghiera, figli delle puttane.
E benedite il mio calice.

Vergo io questa voi ché vi sia “penetrante”:

Fratelli della congrega, mentre voi state sempre a cazzeggiare con zoccole di mal partito e amici finti già partiti, in senso funebre e metaforico, io scrivo e presto uscirò con un altro libro a voi anale.
Chi ha pazienza d’aspettarlo, attenda quel che gl’entrerà quando meno se l’aspettava.
Sì, son colui di cui pensi d’aver capito tutto e invece d’un cazzo, ficcante, te lo pigli così com’è.

Io non cambio, io son dentro il tuo cavo.
Scava scava ché continuerai a mangiar cavilli, spiami da cavia(le), ricorda il “cavallo”.
Sì, questa vita è stata un’ipocondria, forse un pachiderma, non so se un ippopotamo, molte volte l’ho preso nel popò ma sogno con le favole di Barbapapà.
Secondo me quelle illustrazioni son meglio di Picasso. Un mezzo esaltato astratto che impapocchiava le tele di schizzi a formato della sua testa squilibrata. Un testardo misogino intestarditosi nel superomismo. Una capa di rapa, dei quadri di crepe, meglio i faraglioni di Capri. E al babà preferisco un napoletano verace senza creme delle creme.

Scusate, si è fatto tardi, mi aspetta il patibolo.
Poi, salirò in Paradiso. Dio è Dio perché patì ancor prima che il Mondo nascesse.
E decise che Cristo doveva ripetere lo stesso disegno apocalittico.

Se quest’ultima v’è parsa una stronzata, lo è.
Il problema è tutto qui?
Guarda che le altre “righe” non sono male.
Ed è per questo che sono stato punito, perché non sono “malvagio” bensì pulito.

Vai a ripulire tua sorella. Ce n’, “lì in mezzo”, di d(r)oga.

Ah ah.

Ricordate: come vi sfotto io, nemmeno me stesso al suo.

Ora, che c’entra Scorsese? Che c’entra la Rossellini?
Insomma, diciamo che era un cesso quando stava con Martin. Migliorò con David Lynch. Ed è figa da morire ne La morte ti fa bella. Da non confondere con Dellamorte dellamore. Quel Dylan Dog non vale la sua cagna, a cui preferirò sempre Anna Falchi. Ai tempi, Anna era dei “miracoli”, faceva resuscitare i mor(t)i, sebben fosse bionda. Torniamo da “tori” alla castana Isabella. Delle cosce da “scudisciartelo” per ore, salvo controfig(ur)a, appunto, di quell’altra super patonza di Catherine Bell. Sì, quella a culo nudo non è Isabella ma la bellissima Bell.
E il “tuo” bela. Sognandole a pecora. Tu vai a sbucciar i “pelati”. Dai, non te la dà neanche la patata della pummarola in coppa. Torna a far… la commessa alla Coop.
Beccati l’assistenza sociale del CUP. Capito? Io non ti concupirò.

Insomma, Dennis Hopper di Velluto blu mi fa un baffo.
Kyle MacLachlan riman un cane attore del caz’, non c’è Lynch che possa “salvarlo”.
Dovete linciarglielo. Ci provò Liz Berkley di Showgirls ma Kyle la “schiumò” al “sapone” (de)tergente, erigendoglielo in piscina di frizzanti “bollicine”.
Kyle è sempre stato un marpione. Un libertino da Marsigliese, non da lavande di quello di Marsiglia.

Solo Nic Cage è stato benedetto da David. Il suo Sailor di Cuore selvaggio è l’unica cosa guardabile del parrucchino.

Ah ah. Comunque sia, bona Laura Dern a tutti. Ormai è vecchia ma Chris Isaak la conobbe di wicked games.

Ho detto tuto? Sì, chi ha orecchie blue velvet intenda (anche sotto le tendine…, ove il lupo sgraffigna “a graffi-t-o” degli “affreschi” ululanti), chi ha Eyes Wide Shut pensi a “scopare”.

Su questa “minchiata” sesquipedale, ti lascio coi palmi di naso e vado a impalmarne un’altra. Da cui le losangeline palme di Mulholland Drive. Sì, Naomi Watts e Laura Harring son in quel film lesbiche perché mi “conobbero”.
Una volta che assaggi un uccello come il mio, metafisico d’Inland Empire, la vita è una “coniglietta” assieme alla fine di Lynch.

Sì, da quel Leone a Venezia, si è seduto in pantofole e s’è adagiato sugli allori.
Si chiama Alzheimer o non lo “alza” più?

Per fortuna, “smanetta” sui video dei Duran Duran. Ecco, siam passati da Eraserhead alle seghe mentali di David sulla sedia a dondolo.

Più che Elephant Man, oggi David è semplicemente un tonto.

Da cui il celeberrimo detto del Falotico: prendo tua moglie Sheryl Lee e, di fuoco cammina con me, mentre bevi il vinello vicin al camino, me la trombo.
Sono Bob di Twin Peaks? Di mio, ho altri fantasmi a cui pensare.
Per esempio, la vicina. Pensavo fosse morta dieci anni fa, e invece urla ancora alle riunioni condominiali.

Le ho regalato una copia di Strade perdute. Ha scoperto che sua figlia se la fa con l’uomo misterioso e che il marito è Patricia Arquette.
A conti fatti, non è più una vita ghezziana da After Hours, ma c’è da lavar la moquette.
Basta un poco di ammoniaca e la (s)figa va giù.

Mary Poppins? No, Robin HoodRubo ai ricchi per dare ai poveri.
Però son tutti più ricchi di me.
Finiamola così. Più che Errol Flynn, sono in calzamaglia alla Mel Brooks.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Tra le nuvole (2009)
  2. Per qualche dollaro in più (1965)
  3. Motel (2013)

Evviva la France! E Cécile!


31 Jul

Ah ah!

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Tre scene “spinte” per il prossimo an(n)o cinematografico: tre fighe che valgono il p(r)ezzo!

Oggi è Agosto, domani la Luna gira nel Motel con De Niro e John Cusack, su capello all’aragosta di De Niro cotonato nel coast to coast con Rebecca Da Costa.
Bob non indossa la LACOSTE, ma è lacustre boss da strozzin d’anaconda e “Facciamoci du’ spaghi, poi t’impiccherò Cusack con lo spago”. Insomma, ti faccio arrost’ perché il debito scotta. Mi costò anticiparteli, ecco l’anticipo di “costolette”. Si chiama secondo, il terzo è dolcissimo! Ah ah!
Capelli bianchi, soffici al tatto, non di buon “taste” ma Bob tasta Rebecca meglio della “scimmia” Chewbecca. Chi se le becca?
Saran botte da orbi(tali) a tal vile nel mio Guerre stellari.

A tal puttanata sesquipedale, meglio tre donne della Madonna!

Annotate perché le vedrete nude a “breve”. Miei ludri, ce l’abbiamo “lungo”.

Cecilia… ah ah De France sta con Jean a letto. Compa’ Giuan’ la tocca di “bugiardino” e c’è il terzo “incomodo” vicino al comodino di Tim Roth, anche lui un “nasone”.
Ma con un culo di tal bionda, basta che si tromba. Sì, all’osteria numero tre, trovate questo terzetto di filmaccio.

Spoiler: Jean e Cécile ci dan come dannati ma il regista vuol rendere elegante la scena “porno”. Al che, ficca la cinepresa nella “diretta” De France che geme tutta bella e riempita nella cupa dissolvenza.
Un film erotico quanto un cupio dissolvi.
Comunque, essendo lupacchiotto, mi berrei Cecilia nella sua “foresta” al mio alberello.
Sì, aveva ragione San Paolo nella lettera ai Filippesi. Le donne son tutte delle “filippine”: Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; d’altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne.

Laetitia non è mai stata casta. Ella castra, ella di culo pretende le “svastiche”.
Sì, intanto Accorsi mastica il Maxibon e la Laetitia è bona di culo in vacca.

Pare che qui l’Arterton sia proprio una Gemma. Insomma, mica roba da Giuliano… omonimo e omino. Parliam d’un fondoschiena che lustra gli uccelli meglio delle varichine.
Lei si china, bascula e il “tuo” non oscilla, molto presto (s)viene, in cul’ arcuato, bizantino di “frizzante” precipitoso per tropp’Arterton d’arti mobili. Anche di tette è tonica.
Sì, vicino al mobilio del lettino, se vai con Gemma, assicurati che ci sia il “tampone” per la respirazione bocca a bocca, previo fazzolettino Tampax… Ah ah!

Il film dovete indovinare mentre io desino con tali asine, cioè mule. Ah ah!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Cécile De France
  2. Laetitia Casta
  3. Gemma Arterton
  4. Robert De Niro 

Seven Ass alla Rita Rusic, meglio Lopez J. Lo, il lato


25 Jan

Chi non adora il lato di Jennifer Lopez soffre di profondo distacco dalla realtà con diagnosi giudiziaria da ospedale psichiatrico ove sarà “rassodato” di “prognosi riservata” a internarlo
 
Ho sempre avuto una predilezione per il culo. Da quando nacqui, questa zona delicata da deflorar con baci “allo spogliatoio”, merita il mio ossessivo mirarlo “dall’alto verso il basso”, con modulazioni di frequenza d’un attizzato benessere “incandescente”, del mio candito smanioso, giocondo e “pindarico” nel pinnacolo a “colar” come una bevanda alcolica. Queste natiche in cui dissetarsi, sprofondare con euforia “brillantina” di “pomate” erogene come un sonnifero caldo e pacato nelle sue cavità serpeggianti, famelicissime di felicità libera da castrazioni psicologiche, alzata bandiera di “bianco” sol (ar)renderlo in spumeggiantissimo colorito di gote arrossatissime, di labbra musicali di “greve bassezza” e fors’intelletto nei letti a dinoccolarci come dondolanti nella culla di posizioni del dritto vincente sul rovesciarla di match point, il punto focale centrato, “interiorizzato” in noi aizzati, pizzicandole i capezzoli, “sozzi” mentre persevero, “severo” e dur nel seder’, di spruzzi e “frizzi e lazzi”, del caz’ in tiro nell’attillato sradicarle ogni “guglia” della sua parigina eleganza e “peperonizzarci” nel frizzante piccantissimo da toccatine nel palparci, spaparanzarci e di pranzo succoso nella cena dei nostri ormoni apparecchiati come il mio “aeroplano” in volo nel suo viola che, da rosina, si scalmanò in alabastro mio folgorandola nelle sensuali girandole del mio “girasole” con “foglia morta” di palombella e piombarle addosso di pallottole. Prima, ero in pantofole, ora affogo nella sua scalza nudità, affondando di ginnaste arti marziali nel viziarci senza fedi nuziali. Sì, siamo come dei profiterole, la spalmo di panna e monta il desiderio, sciolto di mia bocca a gustar gli zuccheri del suo fondoschiena “ipercalorico” nelle mie ipertrofie virili “sfornanti” un formato “gigante” come il gelatino nella sua Estate bollente del bikini mozzafiato che mangia gli “strozzapreti” in riva al mare, da “bagnina” per amplessi “al largo” di sue acque scongelate dalla mia “gelatina”.

Potete disprezzarla, ché puttana lo è e lo sarà, e svende-sventolante un didietro sproporzionato da strappamutande.

Ma Jennifer è impagabile, impenna, forse è un’attricetta ma, sicuramente, da “cerbottana” nel bersaglio ove, appena slaccia, sale e “irrigidito” la “intirizzisce” nel rizzarci, con le sue gambe affusolate da gatta sulle fusa nelle effusioni da trasfusione di sangue tagliente a lenzuola condivise su rischio venereo, forse Ercole instancabilissimo a smaltir la bile e a godere anche di suo qualche chilo in più da bulimica però di biochimiche alchimiste della mia “ampolla” sbriciolata dal suo graffio in punta di piedi al diamante del mio Nilo condita di diga e dita del drenaggio “idraulico” nell’affannarci, disfarci, rifarmela e sfondarmela.

Sette culi che valgono cinque minuti della vostra vita. Da 5 diventerà più lungo di centimetri.
A seconda della misura, Jennifer e codeste “soppeseranno” se vale il pene.

Jenniferona di Parker:

Alla prima, s’esibisce vedo-non vedo. E io immagino tutto.

Le otto donne più il mio mezzo alla Greenaway con Walker Polly:

lo decanterei per ore. La gente mi chiede perché sono tormentato e vivo male.
Mi legano al palo, mi riempiono di pugni. Torno a casa tumefattissimo, accendo l’hard… disk e mi “viene” l’ernia del disco dinanzi a questa pischella.

Facile preda

La Crawford conosce William, e lo rende grosso come Neeson Liam.

Rusic Ritona rizzona:

oggi, Rita è ancor più bona. Stando col Cecchi Gori, dimagrì spompata. Ora, le poppe amano le prue dei giovincelli nella sua stagionata “prugna”.

Così fan tutte

Koll fa assonanza con? Bravi.

Dal tramonto su salparle

Hayek è il salmone del mio orso “polare” ad afferrarla nel lago del Canada, e a “incanalarlo”.

Tweed Shannon per il pannolino:

Shannon beato Gene Simmons. Egli, di capelli strizzati, se lo “ingozza” ogni Notte con forza.

Tornando alla Lopez, ecco i ruoli che ha rifiutato:

Desperado

I conti tornanoEastwood-Banderas lo sa. Salma batte Jenny di seno, lì no. Antonio è bello e lo voleva rotondo. Altro che Griffith Melanie, una lagna da smielargliela.

Il gladiatore

Connie Nielsen è l’avvocatessa del diavolo, ma la Lopez sarebbe stata il “Non c’è Charlize Theron senza la terza misura” dell’Al Pacino nel Reeves Keanu “chieun’ chieun’ non far il ricchione ma spingi ficcant”, come si dice in Meridione, va la cravatta slacciata e lì appiccandolo.

Jerry Maguire

Quando guardo Tom e Jerry faccio sempre confusione. Chi è Tom? Il topo o il gatto? Sì, sì, vero. Jerry è il gatto, anzi è nella topa. E la Zellweger è mosciarella-algida. Volevo “vedermelo” il Cruise missilizzare” il suo “fal-limento nell’accrescimento d’una mogliettina “Toast-tostandolo va il taste della tastata nella crostatina di marmellata”.

Lara Croft

Mah, so che Angelina ha due tette che te lo spalmano come la sottiletta Kraft,  ma la J. Lo, in tenuta strizzata, potrebbe strozzartelo di “oro”.

Alle prossime elezioni, non votare Berlusconi. Vota Lopez Jennifer.
Tanto, peggio di Mara Carfagna non può farseli.

Fra Jenny e Mara, scelgo il martello sui maron’. E decreto l’amputazione a ogni puttanon’!

Finiamo quest’exploit con quest’approccio da “riccio”:

m’oscurerai per mancanza d’empatia e aggrotterai la fronte, elidendomi dal raggio solare tuo visivo d’orbite mie sognanti un seno maestoso che mi sporge malizioso da s-puma.

Sono un fanatico della clowneria, adoro nuotare al circo nella stanza dei pinguini, ove offusco il piumaggio nero nell’applauso morbido di spettatrici dalle mani vellutate che osannano il mio volto a (o)mettere il becco con dissoluta faccia da schiaffi, ché guardo le tacchine mie colleghe, dette “balenottere” danzatrici, e il direttore che ammaestra la plebe con le scimmie nel porger gli arachidi ai bimbi lì a ridere ma inconsapevoli che saranno educati a “crescere” per adorare solo le cosce della leonessa. Sì, se n’appaieranno da cavallini matti, spronando gli orsacchiotti lor intimi al cowgirl sudando nello “scrosciante” della “follia” in visibilio, invisibile nella maschera sociale dietro lavori che ne travestiran le porcate con la “leguleia” liceità.

A Licia Colò preferisco il mio coccodè. A quelli laureati in Giurisprudenza il mio pruriginoso al contempo “gingillo” chiamato Ciccillo d’uccel’ alla Jim Morrison nella Kathleen Quilan di Oliver Stone, e a Stone Edward Norton, double face del film di John Curran, amo il mio Bob De Niro che fotte la Jovovich nei giochini “pen-intenziari non prete-reintenzionali ma di bone intenzioni” e neanche penitenti eppur “tenendole” strette le gambe del suo Yoyo. Son un onanista dipendente, meglio di te, pennivendolo moralista che paghi le troie lecchine.

In fondo, “scavando”, la vita non è un film di Gabriele Muccino e neppure tanti bacini. Son gatte da pelare e c’è anche da faticare. Solo così puoi scovare colei che cova per scopare. Se qualche volta vincessi una miniera, sarei meno “manovale” e validissimo come la massa che s’ammazza d’invidie e legge quest’ipocrita favola:

un cane corteggia la cagnolina. Finiscono sposati e brindano al matrimonio fra tanti pucci pucci con la suocera al cappuccino e lo zio nel prosciuttello, gli amici porcellini e la figlia del dottore che coccola il comò d’un ragazzo lì in mezzo falò, metton su famiglia e lei ingrassa, lui dimagrisce per gastrite associata a debiti della mutua, e arancia meccanica non muterà. Ieri, un genio fu trattato da scemo per colpa del suo seme birichino, domani creeranno una pecorina Dolly con inseminazione artificiale grazie allo zoo factory dell’atomico fisico Ettore, famoso Frankenstein della schifezza umana da (de)generare di generazione in agitazioni fratricide, ove voglio solo Kessica Chastain, lasciando stare il terrorista Laden che non m’allaga i pantaloni. Voglio bombardare Jessica di torrone nel gemellaggio, sono dolce e non violento da kamikaze di cui non me ne frega un dei caminetti. La scopo nel gabinetto. A Lei interessa la penetrazione spaccona da water, è brava di spaccate e mi fa spaccar’ dalle risate mentre l’arrostisco e anche spiaccicare nel piluccante”.

Ora, ti chiederai: “Che razza di favola è mai questa?”.
E io ti rispondo che è la favola della fava affamata.

Fidati, è così. Quindi, esigo scalare i tuoi orecchini con oral nevralgia delle mie dinamiche entranti. Contaminami, il contagio è tatto, e tutto si fa erettile.

La lucertola è colei che mette la corna ai cervi.

Se non mi credi, allora guarda la telenovela Ove va Carmela, c’è il melone.

E se rompi le palle, t’afferro per il “collare” da ebete e ti frantumo il cranio a calci ove sai benissimo.
Ricorda: se tua madre è psicotica, è colpa del suo corpo floscio. E quindi affloscia.

Jennifer andrà con mille uomini, ma almeno è sincera.
Perché sceglie, innanzitutto, me, duro di tenerezze a giogo-gigolò nell’alternanza di dominio che, con calma, attende l’attimo imminente in mezzo a Lei, “prominentissima”.

Sono sua Eminenza, d’altronde. E me lo meno se mi menate.
Voi mentite donnaccione! So cosa servirebbe per lubrificare i vostri cervellini. Un po’ di burro sul “maccherone”.

Quindi, senz’infingimenti, Jennifer è una pazzesca figa. E va matta per chi la spupazza.
Lo chiameranno pazzo, di mio so che va a razzo appena apre…

Ora, molti di voi si chiederanno: ma che cambiamento stravolgente ha mai compiuto il Falotico da Woody Allen in miniatura ad Arnold Schwarzengger Conan?
Ora, il miracolo avvenne, tutte le donne adesso s-vengono. V’ho più volte illuminato, figliuoli, in merito al mio tragitto sgangherato, disordinato nonostante manie igieniche dai disturbi compulsivi di rigida perfezione simmetrica ai miei occhi strabici e distorti.

L’educazione sessuale partì virtualmente grazie a Stefano Zecchi, sessuologo appunto di Costanzo, che l’ospitava sempre per imparare a fottersi qualche giornalista alla Barbara d’Urso. All’epoca, Barbarella “mauriziava” di liquirizie col baffone, prima che il nostro ingrassasse anche nei genitali pelosi.
Questa ve la dico io, ero sotto il letto dell’agenzia matrimonialeMarta Flavi voleva il suo flauto, ma Maurizio fischiava al Parioli.

Un’altra “glandissima” è Alessandra Graziottin, ospite fissa con quelle “fisse” nei pressi di Rispoli.
Quante nespole di accavallamenti.
Quanto scosciamento negli inturgidimenti alla masturbazione “demente”.

Poi, dopo anni di “ano” e autoinculate, ci provai sfacciatamente con una che sculettava in chat. Muovendosi con far felpato di foto inequivocabili. Abitava in un paesino vicino alla mia Bologna.
Volle fortissimamente incontrarmi. Poi mi spiegò che aveva colto un”fiorellino” sulla rampa della cerniera per esser fornicata nel prato col fioretto.

All’epoca ero fuori di zucca, e non la cuccai. Andammo a bere in un locale della zua “zona”, frequentato da maniaci del “W la briscola!”. Ordinò tre birre, poi m’adocchiò e sussurrò un “Adesso ho bisogno di qualcosa… che asciughi la digestione”.

Tentennai e fraintesi, e chiesi al barista d’azionare le “palle” del ventilatore.
Lei anche equivocò. Mi scambiò per ubriaco anziché rimbambito in zona bambinesca, e soprassedette.

M’invitò a casa sua:

– Adesso, mi sento rilassata -, pronunciò sfilandosi la gonna e intimandomi a prepararle un bollente caffettino.
– Con lo zucchero di canna? -, fu la mia risposta secca.

Mi spedì fuori a calci nel popò da papà, solo perché voleva del “latte” acidognolo.

Mah, vai a capir le donne.

Comunque sia andata, Jennifer va ove io so.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Out of Sight (1998)
  2. Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)
  3. Jennifer’s Body (2009)
  4. Tom e Jerry – Il film (1993)
  5. Scuola di geni (1985)
  6. Looper – In fuga dal passato (2012)
  7. U-Turn. Inversione di marcia (1997)

 

Tutte dei pezzi di…, Rita in due, ma questo Sguardo toglie il respiro:

Genius-Pop

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