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Racconto di Natale da Paul Auster, da Dead Poets Society o da Smoke: Keanu Reeves è da venerare come la Madonna, mitico in Constantine e in John Wick, io mi propongo per la parte dell’Uomo Tigre


17 Dec

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Be’, chi non conosce il Tigre? Chi, Vittorio Gassman?

In effetti, ne I soliti ignoti, Vittorio fu un pugile un po’ suonato, anche semi-analfabeta. Forse handicappato, ritardato, disoccupato? E Totò lo apostrofò e redarguì con la leggendaria, super epica:

– Sei stato in Cina?

 

A essere sinceri, Totò è un grande. Sì, uso il tempo presente poiché de Curtis è immortale. Fucimin? Ah ah. Era molto colto, malgrado le origini umili e nonostante, a prescindere… da ciò, si auto-denominasse Principe.

Be’, sicuramente fu Dante Cruciani nel capolavoro succitato di Mario Monicelli, probabilmente però non fu erudito come Dante Alighieri…

A proposito, si può dire ma però? Certo, è rafforzativo. Anche se… senza se e senza ma forse sei un vorrei ma non posso? Ti caghi addosso o è la solita storia della volpe e l’uva?

I ragazzi timidi sono paragonabili agli struzzi? Mentre i bulli agli stronzi?

Si può dire invece a me mi piace? No, ma Gigi Proietti disse: sì, non si può dire ma a me mi piace…

Sì, una calligrafia da uomo, diciamo, non molto acculturato, quella di Gassman/Giuseppe Baiocchi, detto Er Pantera.

Insomma, questo Vittorio fu un mattatore, fu il tigre e pure una pantera?

Molte donne sono oche, altre solo sciocche. Quasi tutti gli uomini sono degli animali. Di mio, adoro ancora la serie tv Manimal…

Di mio, me medesimo di persona, inoltre credo di scrivere bene quando m’impegno, quando non leggo Diario di una schiappa per (non) prendermi per il culo da solo e quando so di essere più intelligente del furbo Marcello D’Orta che “scrisse” Io speriamo che me la cavo.

Pearl Harbor, no, peraltro non voglio scendere a una prosa gergale da ragazzini che, alla mia epoca, giocavano agli “sparatutto”. Roba come Duke Nukem 3D, Doom e altri videogames per pc, forse per piccini. Sì, anch’io ne fui patito. Poi patii e basta. Il mio cervello, comunque, non è ancora partito. Neanche qualcos’altro.

Mi spararono addosso, fortunatamente a salve. Salve, buondì, buonanotte! Anche se impiegai vent’anni abbondanti per ricucirmi le ferite. Rambo non fu un impiegato comunale ma impiegò assai meno tempo per fare il bracciante? No, per cucirsi il braccio. Dovetti abbisognare di molte letture di filosofia orientale per sublimare il patimento abissale e carnale scagliatomi contro, per curarmi da un mio evidente, incontrovertibile disagio sociale abbastanza inspiegabile e madornale. Guardate, fu un calvario approfondire tutti i libri concettualmente ascetici di Banana Yoshimoto, non farmi fregare dalle carinerie di Osho, continuare a reputare Kundun di Martin Scorsese una pellicola sbagliata, amando invece Mishima, soprattutto quello delle sceneggiatore di Taxi Driver.

Sì, malavitosi e nerd odiosi, villani adulti bavosi ed attentatori ignominiosi, affamati a morte della mia anima più pura e intonsa della neve a Natale, eh già, provarono a sporcarmi in maniera vergognosa. Accusandomi addirittura di essere la protagonista di Hardcore. Roba da mattti. Mi beccai pure la patente di disadattato quando in verità fui amante solo del libro De måske egnede.

Uhm, film sopravvalutato anche First Reformed sempre di Paul Schrader. Meglio Il ladro di bambini di Gianni Amelio. Meglio Lamerica o Così ridevano? Anche Il ladro di orchidee di Spike Jonze.

Se Dio esiste, deve sostituire suo figlio, che siede alla sua destra, con Spike. Her è un film paradisiaco.

Spike stette con Sofia Coppola. Il giardino delle vergini suicide è un bel film, Kirsten Dunst è da suicidio, anzi da infarto ma credo che sia più bella la pellicola La vergine dei sicari di Barbet Schroeder.

È anche più bello Mickey Rourke di Barfly, malgrado sia appesantito, rispetto a quello di The Wrestler in cui è palestrato ma pure invecchiato. O no? Ah ah.

Detto questo, guardi questo filmone di Aronosfky ed è meglio, fidatevi, del virtual sex sparato sopra… un vecchio dvd con Jill Kelly.

Jill era magnifica. Non solo nei porno. He Got Game docet.

Comunque, non può piovere per sempre disse Brandon Lee ne Il corvo. Ora, Jill ha la sua età e usa non solo l’ombrello, utilizza le mutandone da tardona. Cioè, non è più una milf. Ah ah.

A James Deen di The Canyons, continuo a preferire James Dean di Gioventù bruciata.

Invece, a Liz Taylor de Il gigante, preferisco Kendra Lust.

Ultimamente, direi che mi sono riallenato parecchio. Possiedo infatti un cuore zen, pugnace, inarrendevole, combattivo e al contempo riflessivo, dotato innatamente di una ferrea disciplina auto-regolatrice delle mie emozioni spesso rabbiose. Seppi soffrire infatti con zelante “abnegazione”, tenendo tutto dentro a mo’ di Rocky Balboa, giudicato troppo presto un cocone così come Tommy Morrison nel quinto capitolo dedicato al marito di Adriana/Talia Shire. Però, a forza di contemplare l’apollinea perfezione del mio essermi reincarnato… in Keanu Reeves, omone forse bisex di sicuro con grossi ormoni, uomo scultoreo il cui carisma fa rima con perdizione, no, perfezione, persi di vista Charlize Theron de L’avvocato del diavolo. E saltai pure la colazione…

Per di più m’inflissi pene… corporali non certamente eccitanti alla pari della Theron nel vecchio spot del Martini, veramente tanta roba… storica.

Sì, Charlize è sudafricana. Insomma, una terrona. E io, ammirando la sua bellezza da extraterrestre, no, forse mirandogliela da Incontri ravvicinati della terza t… pa, non poco in passato, avendo origini meridionali, vissi all’equatore anche quando, nella mia città, la temperatura scese di tantissimi gradi. Persi quasi la vista e ora mi manca mezzo grado all’occhio sinistro.

Comunque, non date retta agli oculisti. Aveva ragione Checco Zalone… io ci vedo (quasi) perfettamente.

So inquadrare la vita, non solo questa, da cecchino infallibile. In quei momenti tostissimi come l’attività dei fachiri più stacanovisti, no, facchini, fui molto provato e feci la figura del tacchino. Il giorno del Ringraziamento! Sì, provai molto calore ma persi qualche caloria. Insomma, mi diedi da fare. Un lavoro durissimo, sapete. Bisogna esperirlo da uomini che non devono chiedere mai al fine di poter un giorno esseri orgogliosi davanti allo specchio dopo una rasatura con le lamette della Gillette. Massimo Giletti non mi è mai stato simpatico e non vado matto per il gilet.

Vogliamo dircela tutta? Senza balle? Ero un cesso o solo sul divano me la tiravo di brutto? Non lo so. Fatto, sì, ho detto fatto… sta che i genitori hanno un’unica fissa. Desiderano per i figli una sana occupazione, ovvero il posto fisso. Non vi fissate, andate crocifissi. Di mio, posso dirvi che non ero sistemato ma per le feste combinato. Ripeto, mi facevo il culo, anche solo onanisticamente, e vi garantisco che era un lavoro stabile e duraturo…

Rimasi spesso (s)teso ma ugualmente ebbi molto freddo, quasi morendo morto di quella… o solo assiderato, oserei dire allupato. Non molto, di spirito vitale, slanciato. Rasato, sì, depilato metaforicamente più della piattezza degli 0° Fahrenheit. Temperatura allineabile, non so se a livello del mare o del male, alla mia autostima raffreddatasi più di colui che, nell’incipit di Basic Instinct, viene morto ammazzato e assai trucidato di tritaghiaccio dopo essere stato da Stone Sharon (?) cavalcato.

Vissi in modo stoico da vero eroe. Più che altro di autoerotismo veramente sfigato…

Che poi anche questa panzana degli sfigati e dei dogmi inerenti l’essere tali, ecco, appartengono alla “cultura” adolescenziale. L’adolescente medio ragiona così, essendo malato di mente. Sì, nel cervello, non solo…

se uno vuole apparire figo è uno sfigato.

Ecco, in Constantine, Keanu Reeves è fighissimo. Anche in John Wick. Avreste il coraggio di dirgli in faccia che non vale una beneamata min… ia? Non credo, eh. In John Wick, Keanu viene definito Baba Jaga. Ha una forza incredibile, specialmente interiore. Mah, forse praticò molto yoga oppure meditazione trascendentale. Piccolo Buddha docet.

Constantine assomiglia molto a Dylan Dog. Mentre Rupert Everett, in Dellamorte Dellamore di Michele Soavi e non di Tiziano Sclavi, non sembrò tanto “gaio” con Anna Falchi. O no? Sì, dovrei indagare sull’effettiva omosessualità di Everett a mo’ del suo inquisitore Bernardo Gui nella versione televisiva firmata da Giacomo Battiato ne Il nome della rosa.

Sì, sono un indagatore dell’incubo. Anche dell’intimo. Ma non sono un babau come Freddy Krueger di Nightmare.

Ragazzi, fidatevi, furono attimi davvero duri in cui mi diedi alla contemplazione e dunque nutrii una spiccata propensione verso l’elevazione. Non so se solo spirituale…

Ora, oggi come oggi vanno di moda i cinecomic.

Praticamente, per il piccolo o grande schermo, hanno trasposto i maggiori supereroi di sempre.

Ne manca però uno alla cappella, no, all’appello. Appello, ho detto appello. Cioè il protagonista di questa sigla indimenticabile:

Solitamente, sotto Natale mi auto-regalavo un Pandoro.

Quest’anno, ho regalato alla mia lei un anello di Pandora.

Sì, per tutta la vita mi presi la patente di Fantozzi.

La mia lei mi vide e mi chiese senza peli sulla lingua:

– Ne sei sicuro?

 

Voi, adesso, ne siete sicuri? Ah sì? Siete scuri o sbiancati? Allora vi meritate i falsi buonismi di John Lennon. Comunque, John Lennon era un genio. Anche Ken il guerriero. Pure Tyler Rake. O no?

Diciamo che più che assomigliare a Keanu Reeves, sono Al Pacino de L’avvocato del diavolo. Forse.

Dunque, a ogni ieratico, no, esaltato dico questo:

devi mantenere un profilo basso, innocuo, sembrare insignificante, uno stronzetto, emarginato, costantemente nella merda… 

 

 

di Stefano Falotico

Secondo me, Joker altri non è che Tom Cruise di EYES WIDE SHUT, eh sì, ah ah


18 Jan

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Parentesi: per realizzare l’audiolibro del mio nuovo, visionario romanzo, mi avvalsi dell’aiuto della mia grafica, gentilissima, ma prima scaricai dei programmi che intasarono il pc… Al che, m’entrarono vari malware fra cui il temibilissimo Goodgame Empire. Che si presenta come una sorta di gioco di ruolo e invece è un virus subdolo come quello che potreste prendere se faceste sesso con una donna poco protetta…

È vero, dopo non essere riuscito a debellarlo manualmente, il tecnico dei computer mi diede una mano e, scansionando il mio hard disk, rinvenne anche molti filmetti opportunamente da me salvati. Film che sono utili quando voglio essere smanettone… ah ah.

Come molti di voi sapranno, quando tanti anni or sono persi la calma e ribollii di furenti rabbie spasmodiche, fui sottoposto a una diagnosi psichiatrica. Essendo lo psichiatra forense un tizio meno bravo di Al Pacino di 88 Minutes, in maniera arbitrariamente sbrigativa e oscenamente erronea, mi valutò affetto da disturbo delirante paranoide. Una balla assoluta da me giustamente smentita grazie alla virtuosa abnegazione della mia purezza intonsa.

Dovetti spappolarmi il fegato, scorticarmi vivo ed espellere ogni grammo della mia anima, sviscerando tutte le mie interiora e le mie più arcane interiorità, denudando vergognosamente ogni mia linda emozionalità pudica pur di dimostrare che l’effettuata diagnosi fu scandalosamente capziosa, atta soltanto a calmare le acque. Calmando me anche troppo. Tant’è che, sino a qualche anno fa, se vedevo una foto di Nicole Kidman in bikini, ero talmente sedato da essere in zona Ore 10: calma piatta.

Invece, bisogna sempre stare a mezzogiorno… Sì, al sud il clima è arido, non piove mai. Impazza la disoccupazione. Al che i giovani stanno al bar e, fra una lettura del Corriere dello Sport e un flipper, fra un panzerotto e le urla dei vecchi che giocano a briscola, allestiscono fantasie sui fondoschiena delle cameriere. Non è che sia una vita propriamente esaltante. A dircela tutta, alcuni di questi qua faranno la fine di Alex di Arancia meccanica.

Ma torniamo a me, amante di Beethoven. Ah ah.

In quel periodo, indubbiamente fui funestato da forti, iraconde voglie vendicative al fine che la mia omeostasi emotiva, così vilmente lesa da sfrontati attacchi alla mia dignità virile, perpetratimi da persone che scelleratamente vollero togliermi il ciuccio, insomma dei ciucci, non rispettosi della mia stupenda castità virginale così fieramente, morbidamente per me godibile nel mio autoerotismo intellettuale alla William Burroughs, fosse fottuta.

Sì, sappiate questo. Ogni volta che m’accendo e vado in giro per strada, arrabbiato come Russell Crowe de Il gladiatore, è perché sono innamorato della mia Connie Nielsen. Sì, pure Keanu Reeves fu assai invaghito, infatuato oltre ogni limite della Nielsen ne L’avvocato del diavolo. Ma Keanu è uomo poco attendibile. Altro che Piccolo Buddha. È insaziabile. Nel film succitato, è sposato a Charlize Theron. Guadagna soldi a palate oltre a stare con un’enorme patata. Ma lui non s’accontenta e non vuole solo di lei godere. Questo Keanu andrebbe preso e spedito subito in cura. In una clinica ove placheranno prestissimo i suoi bollenti spiriti, come si suol dire.

Sì, nella saga di John Wick, mi pare che poi esageri oltre il limite della decenza e del pudore. Gli muore la moglie di Cancro e gli ammazzano il cane. Cosicché, scatena una guerra al cui confronto John Rambo è un dilettante quando, invero, poteva recarsi semplicemente al canile più vicino. Lì, sai quante cagne che poteva comprare per tenerle al guinzaglio?

Sì, le donne sono capaci di far impazzire un uomo.

Vidi uomini mansueti e più docili di un Carlino che, dopo aver fatto l’amore con una “San Bernarda”, latrarono come bovari del Bernese. Tutto a causa di un amplesso a garrese. Sarebbe stato meglio se, da soli, avessero usato quell’arnese…

Un discorso a parte meriterebbe Benicio Del Toro. Nel film Uova d’oro, interpretò un giardiniere alla Gianluca Grignani… ti raserò l’aiuola. Nonostante poi incarnò Che Guevara, i suoi capricci lupeschi da arrapato mai visto (Valeria Golino lo sa…) non furono curati. Infatti, di lì a breve fu Wolfman. E ho detto tutto… ah ah.

Ah, se non sapete mantenere una calma olimpica da filosofi zen come Keanu Reeves di Matrix, basta che una Carrie-Anne Moss, vestita di fetish attillatissimo, vi dica sottovoce che sogna un nero come Laurence Fishburne e succederà un’Apocalypse Now.

Sì, Fishburne ebbe ragione in Rusty il selvaggio. Ve lo ricordate? Ah no, fu Tom Waits a dispensare pillole di saggezza, mica quelle di Matrix, al povero Matt Dillon.

Matt, perso e preso totalmente da Diane Lane, amaramente stette seduto al bar. Credendo d’essere impazzito. E chiese dunque al barista Waits quando si può scoprire se una persona è matta. Tom gli rispose che non sempre si addiviene a questa diagnosi…

Cosicché, Matt diventò matto del tutto. Infatti, l’anno scorso fu il protagonista de La casa di Jack. E ho detto tutto. Sì, almeno, se uno è cosciente della sua malattia psichica, cazzo, se ne fa una ragione.

Sì, i matti sono persone fortunate, a mio avviso. Essendo matti, non soffrono. Delirano e basta. Sono le persone normali che impazziscono, ah ah.

Prendiamo Tom Cruise di Eyes Wide Shut. La Kidman gli confidò una fantasia erotica. Al che, Tom perse la testa. E s’inabissò in una notte di lolite, di orge, di maschere veneziane, insomma, il bravo medico mandò la sua integrità morale a puttane. Non del tutto, poiché alla fine si fece solo una sega mentale.

Da cui il richiamo al titolo della novella Doppio sogno da cui Stanley Kubrick trasse il suo trip.

Sì, ogni volta che sono incazzato e me la prendo con qualcuno, sì, lo confesso senz’alcun ritegno, è perché penso che lei mi stia cornificando con i nazisti nichilisti de Il grande Lebowski.

Al che, durante la fase rem, immagino i miei amici che m’inseguano per le vie della città con in mano delle forbici gigantesche per tagliarmelo. Sì, la vita delle comuni relazioni interpersonali, ce la vogliamo dire? Fa schifo al cazzo.

Sono un tipo troppo colto e sofisticato come Stanley Kubrick per rovinarmi con le piccinerie, i pettegolezzi e le gelosie della maggior parte delle persone, il cui unico interesse è sbatterlo in quel posto al prossimo.

Concluderei con una lezione mia di sesso che vorrei darvi.

Nel 2003, mi sverginai. Dopo che io e lei amoreggiamo corporeamente molte volte, una notte, lei mi chiese di farle la stessa cosa che fa un certo ragazzino a Maeve Quinlan di Ken Park. Eh già.

Dopo circa venti minuti di cunnilingus, mi voltai dall’altra parte e lasciai stare.

Lei, incredula ed esterrefatta oltre ogni dire, anzi, oramai totalmente calda nel suo ardere, mi urlò:

– Che cosa stai facendo? Stai scherzando, spero? Non puoi fare una cosa del genere a una donna. Chi ti dà quest’ardire?

 

Ecco, non fate mai una cosa del genere a una donna. È un affronto che potrebbe portare la vostra lei a rovinarvi la vita come fece Glenn Close di Attrazione fatale a Michael Douglas.

Sì, ci sono un paio di cosce, no, cose che le donne non sopportano. Le donne amano provocare i maschi e poi fingono… di prendersela se i maschi abboccano, troppo libidinosi, nei riguardi delle loro pose un po’ troppo spinte…

In verità, ne vanno matte. Le donne adorano eccitare e incagnire gli uomini anche se poi, sui loro profili Facebook, inseriscono solo post da animaliste vegetariane per farsi passare come buone amanti delle bestie…

Ma non fate mai come il mio cane di quella notte. Cazzo, ero stanchissimo, non mi andava proprio. Abbisognai solo di riposare.

Lei non me lo perdonò mai. Si alzò da letto e, in preda a spasmi di rabbia incontrollabile, mi gridò in maniera invereconda:

– Sei propria una merda! Non si fa così. Sai che significa per una donna? È orribile. Noi siamo diverse da voi. Non puoi stimolare tutti gli estrogeni e rompere la mia “diga”, dunque smettere, di punto in bianco.

Nooo!

 

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry? 

Be’, per molto tempo, come sapete, m’identificai con Bob De Niro.

L’altra sera, un mio amico mi disse:

– Non hai mai pensato invece che sei uguale a Jeff Bridges?

Sì, riesco a essere Starman, cioè un diverso con una voce da Jack Lucas de La leggenda del re pescatore. E oramai, dopo una tragedia da Fearless, sfido chiunque a dirmi che io non sia il protagonista di Albatross.

Mi sa che siete poco aggiornati sui miei ultimi vent’anni di vita, uomini tanto bellini…

Meglio così. Qui tutti mi cercano, mi stanno accerchiando.

Di mio, era meglio se fossi rimasto un Drugo.

Comunque, prima di ridurmi come quel lagnoso di Tommaso Paradiso con la sua canzone immonda, I nostri anni, vi saranno ancora molte gatte da pelare.

Abbiate fede, figliuoli.

Voi fatevi i vostri deliri su di me.

Ma, come dice il detto, non dire gatto se non ce l’hai sacco.

E ricordate: il gatto è Tom, il topo è Jerry.

Mentre io riesco a essere, quando voglio, in ogni topa come Tom Cruise grazie ai miei tocchi geniali da Jerry Lewis. Cioè, faccio lo scemo apposta. E, come Jerry Lewis, vi sto prendendo tutti per il culo. Non l’avevate capito?

Eh no, eh? Infatti, siete più scemi di quello che sospettai. Ah ah.ken park

 

di Stefano Falotico

Anche il piccolo Buddha ama il Cinema cazzuto


16 Apr

Ronin

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La prenderò molto larga, prima di ripigliarmi o forse “riprenderlo”. Sì, finalmente ho comprato il lettore esterno Blu-ray per PC. Ma quasi subito me ne son pentito. Sì, in quei luoghi come Comet e Unieuro mi son sentito di nuovo a disagio. Con tutta quella gente che sbracciava, con padri che s’affannavano a cercare pannolini “tranquilli e asciutti”, con donne su tacchi a spillo che, monumentali, si facevano ammirare sulla scala mobile, immobilizzando gli sguardi dei maschili astanti lì, su quelle zone “ascendenti” per i loro ormoni su di giri, di occhi strabuzzati con i sacchi della spesa e lo stress di un sabato italiano “tu mi stufi”.

Sì, le casse impazzivano, mentre le commesse non vedevano l’ora che arrivasse l’orario di chiusura per tornare a casina, e spararsi su Netflix un Brad Pitt in 1080p. E io, senza dar nell’occhio, indossando modestamente il mio sfigato rinomato, acquistai tal masterizzatore che a me non serve a niente perché mi interessa solo che riproduca i film. Tanto i Blu-ray originali non può masterizzarli. Quindi, che volete masterizzare? Ma quali scuole magistrali, ma quale magistero!

No, a differenza di quello dell’Euronics, io non sono nel mio regno ma mi emozionerò appena vedrò ruggire il logo della MGM.

Sì, sono uomo ronin un po’ lion, e anche Léon del miglior Jean Reno. Uno che fu in Mission Impossible.

Sì, questa vita è impossibile, non si può sostenere.

Credo che il mio primo, enorme, sesquipedale sbaglio sia stato iscrivermi, anni or sono, al Liceo Scientifico. Mi feci fuorviare dai due miei ex compagni delle medie, tale Lombardo e Trasatto, e mi associai alle loro “iscrizioni”. Sì, vengono narrate molte leggende sulla mia vita. Malelingue insinuarono che lasciai quegli studi matematici perché presi un brutto voto in Italiano. Falsissimo, andavo benissimo in tutte le materie, perfino in Educazione Fisica. Sì, quel liceo era una succursale ubicata in Via Broccaindosso, e per far ginnastica dovevamo prendere l’autobus e recarci allo Sferisterio. Al che, un giorno il prof. decise di portarci alla Montagnola, luogo di spacciatori e di quelli che marinano le lezioni mattutine, appunto.

– Bene, io sto qua sulla panchina, col cronometro in mano. Al mio via, dovete correre per tutto il parco, insomma dovete atleticamente redigere la circonferenza perimetrica di questo parchetto un po’ porchetto a sfera. Io sbaragliai tutti già dopo pochi metri e in pochi minuti percorsi, in un arco di tempo abbastanza limitato e disumano, tutto il percorso “campestre”. Qual è il participio passato di percorrere? Chiediamolo ai 5 Stelle.

– Bravo, sei forte, ragazzo. Ti do 9.

– Perché non dieci?

– Perché comunque non sei Carl Lewis.

 

Sì, ero affetto da un surplus di abilità stratosferiche, appunto, primeggiavo in ogni campo a eccezion fatta dell’unico “fondo” su cui i ragazzi a quell’età son campioni, cioè la figa.

Sì, quello era un “terreno” assai arido per il sottoscritto da coltivare e, nonostante fossi un fondista immenso, non ero molto esperto di sessuale “latifondismo”. Al che lasciai tutto e cominciai a identificarmi con Travis Bickle, sì, De Niro di Taxi Driver. Un finto idiot savant in realtà più sveglio di tutti che ama la notte perché si sente talmente umano, senziente, essente e umanista che il mondo animale adolescenziale lo ripugna, e vive come un vampiro.

 

Al che, possiamo dirlo sinceramente, senza infingimenti, come si suol dire… divenni Jack Nicholson di Qualcosa è cambiato. Dolce e tenero quanto misantropo e pieno di manie, rituali compulsivi, ossessioni igieniche da William Burroughs per compensazione a un’ansietà irreprimibile della vita che a me pareva un porcile.

Sì, meglio il mio Pasto nudo che quelle moine per ragazzine. Quelle smancerie disgustose, quei buonismi da frasi T.V.B. e altre sconcezze immonde, orripilanti “carinerie”. Se proprio dovevo “orgasmizzarmi”, mi sparavo una sega.

E leggevo, guardavo film, così tanto che ora la mia vita è un film immane.

Poi, mi diplomai anche se i professori risero perché pensavano fossi io il rettore della scuola.

 

– Prego, signore. Bene, adesso interroghiamo i ragazzi. Ci vorrà un po’. Gradisce una tazza di caffè?

– Sì, grazie. Posso berla prima delle domande che mi porrete?

– Scusi, quali domande dovremmo porle?

– Insomma, da cosa partiamo? Da Storia o da Scienze? Ditemi voi.

– Lei da cosa preferisce partire? Siamo al suo servizio, preside.

– Preside di che?

– Non è, scusi, il preside?

– No, credevo di essere l’interrogato.

– L’interrogato? Ma lei è uno studente?

– No, in verità, lo fui. Ma, a quanto pare, ancora lo sono.

– Che vuole dire?

– Insomma, dai dai. Cerchiamo di fare in fretta.

– Non ci corre dietro nessuno.

– A lei, forse. Ha meno anni di me ma ed è già insegnante. E prende il suo comodo stipendio. Forza, cosa vuole sapere?

– Ah, le cose le dovrebbe sapere lei, mica io.

– Io le so, volevo insegnargliele.

– Lei è normale?

– Sì, di cervello e uccello abbastanza, di parametri sociali non molto.

– Ok, guardi, qual è la capitale della Francia?

– Parigi, ove hanno girato la scena in cui il grande Frankenheimer filmò l’inseguimento automobilistico nel tunnel. E ove morì Lady Diana, esattamente sotto il Ponte de l’Alma.

– Ah, dunque lei è un cinefilo? Anch’io amo molto quel film, come si chiama, pure? Ah, tanti cazzotti e mitragliatrici, tosto. Sa, quando mio marito non mi scopa, mi eccitano quelle sparatorie, e me le risparo. “Spingono”.

– Si chiama Ronin, con l’ultimo, vero grande Bob De Niro di sempre.

– Le piace De Niro? Anche a me. Ma non come uomo.

– Sì, lei è una da Brad Pitt.

– Come fa a saperlo?

– Guardi, le donne che guardano film si dividono in due categorie: quelle che amano il Cinema di Kieślowski e quelle che sognano l’uomo di tutte, cioè Brad Pitt.

– Dice?

– Lezione numero uno di Cinema e anche della vita. Se una donna, anche bruttissima, non ama Brad Pitt, è irrecuperabile. Puoi avere tanti soldi e avere una vita apparentemente stabile, essere sposata col capo di Confindustria ma quel languorino per il Pitt non può curartelo neanche Vento di passioni. Oh, che succede?

– Scusate, devo andare in bagno.

– Cazzo, appena le ho ricordato Vento di passioni, è venuta “seduta” stante.

 

Ecco, fratelli della congrega, riguardate il Piccolo Buddha del Bertolucci. Io ho sempre aspettato che dei monaci tibetani suonassero alla mia porta per identificarmi nel Dalai Lama, invece mi tocca sublimare le inculate, facendo l’ascetico zen.

 

Insomma, le potenzialità c’erano tutte, la volontà di “potenza” non molto, e sono rimasto un esistenzialista.

Comunque sia, se avete una vita “segreta”, non confidatelo mai a una donna. Le donne amano i retropensieri più schifosi e poi si fanno delle cattive idee sul tuo conto.

 

Ronin, inoltre, è un film che può piacere solo a noi maschietti. Non è roba per donnette.

Un film sull’amicizia virile del tu salvi la vita a me e io paro il culo a te.

Roba tipo The Killer e Windtalkers alla John Woo.

Per concludere, auspico buone stronze a tutti. Il vecchio leone ruggisce ancora.

Prima, credevo che essere felici significasse essere poco intelligenti. A essere onesti, bisogna accettare la vita per quello che siamo. Tanto, nemmeno Einstein aveva tutto. Invero, aveva quasi niente. Una moglie mezza racchia e fu dichiarato genio quando era già decrepito. Quindi, la dovete finire di lamentarvi e pensare che siete infelici perché geniali. No, siete solo degli scontenti e degli eterni frustrati. Ora, ficchiamoci questo film, e godiamocelo. Lezione numero due: non si diventa saggi se non si ha vissuto davvero. Si diventa solo dei moralisti, delle persone che psicologizzano (che si può dire come psicanalizzano) gli altri per non “semiotizzare” sé stessi. E degli idioti. Insomma, voi ve lo vedete il Bickle sposato, mano nella mano a guardare filmetti, aspettando di morire? Dai su.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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