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Buon compleanno a Paul Verhoeven, genius quasi quanto Cronenberg, indubbiamente inferiore a me: i suoi tre film migliori, perlomeno i più fighi quasi quanto Casper Van Dien di Starship Troopers


18 Jul

paul verhoeven

Mentre la gente confonde Betlemme con Gerusalemme e Bruxelles con Amsterdam poiché, non solo ad Amsterdam, bensì pure a Comacchio, si fa le canne, anche le racchie, a Nantes sta bruciando la cattedrale gotica. Siamo o non siamo dei romani, no, dei romantici? Dunque, ci vogliono soltanto le fiamme… della passione!

Di mio, in passato fui altrettanto “bruciato” come Notre-Dame, divenni gobbo ma poi rividi Fuoco assassino di Ron Howard e la finii di essere Ombra/De Niro. Abbasso il tricticlorato, è meglio mangiare dei carboidrati, fidatevi.

La polizia francese sta cercando il piromane che appiccò l’incendio doloso. Secondo me, fu Donald Sutherland, oppure Scott Glenn, interprete peraltro del Man on Fire originale senza quel Nerone di Denzel Washington.

Dopo queste freddure che riscaldano l’atmosfera estiva, già di per sé più rovente di Maria Sharapova super osé in topless, osanniamo un regista più bravo, con le sue trame contorte, di Marco Van Basten, il più grande centravanti dei Paesi Bassi, il più forte di tutti i tempi. Il quale, grazie alle sue rovesciate e alle sue volée migliori dei colpi di rovescio del tennista Paolo Canè, segnò il goal più spettacolare della Storia nella finale degli Europei di Calcio del 1988. Non ve lo ricordate? Ma che volete sapere, voi? Non siete uomini da parabole balistiche come quelle del sottoscritto. Diciamocela, siete solo dei ballisti senza palle.

Sì, oggi è il compleanno di Paul Verhoeven. Regista olandese come l’attore suo pupillo, da lui oserei dire “scoperto”, ovvero il compianto Rutger Hauer. Invero, Verhoeven, oggi tenuto molto in auge dall’intellighenzia critica, la quale rivalutò ampiamente anche il suo Showgirls, all’epoca bistrattato e malvisto da Paolo Mereghetti, tranne nelle scene ove Liz Berkley si denudò con enorme generosità, inducendo Paolo a guardarla, no, a rivederlo meglio, ecco… non fu molto cagato fino a tempi recenti, per l’appunto.

Perlomeno, prima di Black Book e di Elle. Il prossimo anno, dovrebbe uscire con un film tremendamente ambiguo più della monaca di Monza, ovvero Benedetta. Sarà un film maledetto?

Mah, di mio, so per certo che possiedo la versione integrale di Basic Instinct. Film che, come tutti gli altri di Paul, non di Paolo, fu decisamente sottostimato. Dunque messo a novanta dalla Critica che lo stroncò con giudizi più lapidari e freddi di un tritaghiaccio. Michael Douglas se ne fotté e oggi, superato il Cancro, pare che fotta ancora la Zeta-Jones. Andiamo avanti. Ecco la lista dei tre film più belli di Verhoeven. A volte faccio il piacione, altre volte sono indubbiamente un coglione. Non sono Van Dien ma soventemente sparisco dal mondo come Casper il fantasmino. Malgrado ciò, a dispetto di tutte le prese in giro, sì, ricevute nel cul… no, sono più duro di Schwarzenegger, detto anche Ercolino.

Atto di forza: Schwarzy recita peggio di un culturista su Instagram. Capace solo di esibire pose plastiche.
Capolavoro! Basic Instinct: tutti si distrassero, eccitandosi dinanzi a Sharon a gambe aperte. Non si vede un c… o, comunque. Douglas non si mostra infatti totalmente ignudo, eh sì.

Invece rivisto col seno, no, senno di poi, è un buon thriller girato coi coglioni. RoboCop: cioè la storia della mia vita. Ero buono, mi macellarono e divenni un super uomo che, dopo aver perso la memoria, non credette alla seconda legge di Murphy: se qualcuno può andar male, lo farà.

Meglio il Falò. Non è un incendio pericoloso, è un uomo incendiario. Perciò, prima di sparare a zero sulle persone, imparate a leggere e a scrivere. Poi ne riparliamo. Altrimenti, mi sa che farete la fine di quel tizio che voleva stuprare, in tale pellicola, una dolce signora e rimase senza una min… a.

 

di Stefano Falotico

C’era una volta a… Hollywood esce in 4K il 2 Gennaio 2020, mentre io il due me la dormirò dopo il mio viaggio a Monaco di Baviera, beati voi che ancora credete nel Cinema del Tarantino


17 Dec

una volta a hollywood

81LXf2BZoTL._SL1500_Sì, comprerò la versione Steelbook. Bella tosta, intonata al mio essere oramai armato di amianto dopo tanti pianti.

Il mio nichilismo è oramai sfrenato. A Margot Robbie preferisco Miles Teller di Too Old to Die Young. Pensa te.

Non avrei mai immaginato, sino a qualche mese fa, che sarei diventato un fan di Nicolas Winding Refn.

Ma Tarantino m’ha nauseato. Ce la vogliamo dire? Il suo Cinema autoreferenziale e onanistico, passatistico ed elegiaco dei cazzi suoi ha veramente rotto le palle.

Oramai Quentin è più disgustoso di William Baldwin della serie suddetta di Refn. Sì, è divenuto un ricco nababbo viziato e capricciosissimo con le sue turbe sessuali, i suoi complessi di Edipo mai risolti, il suo feticismo da uomo incestuoso di sé stesso.

Insomma, è ora troppo presuntuoso. Ma molti di voi ancora gli leccano il culo e s’addobbano di feticci e memorabilia tanto per riempire i vostri interiori vuoti.

Sinceramente, una persona che dai trent’anni in su non sa se comprare un Blu-ray normale o quello super speciale con tutti i contenuti extra, eh già, a me pare solo un American Psycho versione Christian Bale.

Insomma, un pazzo sesquipedale. Ci sono anche 7 scene inedite? Io avrei tolto proprio ogni scena del film. Anche Margaret Qualley, una scema.

Cioè, non godendo voi più di emozioni quotidiane, avete proiettato nei cofanetti le scopate che invece dovreste farvi sullo stesso divanetto ove riguarderete quest’ignobile filmetto.

Io non dovrei parlare in merito al fare il Brad Pitt della situazione.

Sì, dopo la prima volta, tutti pensarono che sarei stato finalmente felice. Invece divenni prima fallico e poi fallace, m’inculai, dopo che l’inchiappettai, soltanto nell’incarnata infelicità totale e ora passo le giornate a ricordare ciò che di magnifico vi fu nella mia purezza esistenziale prima di questa porcata bestiale.

Avrei una domanda da farvi. Voi come fate a sopportare la condizione umana?

Cioè, superata la linea d’ombra di conradiana memoria, come riuscite a tollerare l’orrore kurtziano?

Per quanto tempo potrete ancora andare avanti a scrivere cazzate su Facebook, illudendovi, così facendo, di allentare il vostro inestirpabile male di vivere?

Contenti voi, non contento io. Ah ah. Per voi, tutti i film sono capolavori.

Aveva ragione, come al solito, Carmelo Bene. La vostra vita non è un capolavoro perché vi fate i film degli altri. Diciamocela, qualche volta, vi fate pure le fighe altrui ma poi v’accorgete che non valevano il prezzo del biglietto.

Di mio, vorrei iscrivermi a un corso di montatore del suono. Sì, un lavoro “tecnico”.

Sì, mentre voi vi montate la testa e, per fare colpo su di una al fine di montarvela, indossate un montone, portando una tizia con la cellulite a vedere questa celluloide bulimica, io voglio fare il John Travolta di Blow Out della situazione.

I vostri mugolii e le vostre grida isteriche, i vostri dannati lamenti nella notte non mi convincono.

Non è che, dopo essere stati al drivein, avete inseguito e pedinato Nancy Allen in macchina come Stuntman Mike?

Guardate che io sono RoboCop. Lasciate stare Nancy, altrimenti vi sparo ove sapete.

Si vede che di poco v’accontentate. Cioè, trascorrete ogni dì a celebrare le vite degli attori hollywoodiani e, in tale vostro patetico, sognante delirare, eh già, surrogate quel che poteva essere ma non è stato e credo, onestamente, mai sarà.

Allora ben venga Refn con le sue invettive pessimistiche, poco agiografiche né celebrative di tale immane scompenso umano devastante.

Tu ce l’hai l’ultimo album di quel cazzone? Hai tutte le sue canzoni? In vinile, in cd, in mp3? Non conosci i Van Halen?

No, di mio bevo una valeriana, ascoltando la Cavalleria rusticana. Tu pensa alla tua cavalcata con quella valchiria e lasciami fare il ghiro. Me ne fotto se sei Richard Gere o un figo della minchia.

Vi fu un tempo in cui anch’io fui collezionista di cazzate. Pensate che ho ancora un dvd con l’ex pattinatrice Katarina Witt. E non è quello di Ronin.

Semplicemente un dvd in cui le si vede bene il culo. All’epoca, servì a stimolarmi nei momenti mosci.

Adesso, sono io una lastra di ghiaccio. Sì, sino a due mesi fa, tentai di ringalluzzirmi, scaricandomi porno a man bassa. Più che altro…  a mani basse. Ma nuovamente a un cazzo servì.

Mi feci… una cultura su tutte le pornoattrici americane, tipo Sharon Tette, Margot Poppie, Leonarda di Capri con tanto di stalattiti e stalagmiti del suo amante, detto Alfredo James BACINO che sgocciolò dopo che le entrò, con far da Padrino, nella sua grotta di Castellana da vero “gentiluomo”, un Riccardo Corleone, insomma.

Un Tony Montandola.

Sì, credo che dopo il mio viaggio a Monaco, avrò appunto finito la mia vita.

Sapete fra l’altro che vi dico?

Munich non è un grande film.

Morirò presto, diverrò una leggenda come Bruce Lee?

Pensate che scrissi anche il libro Kickboxing, seguito letterario di Kickboxer.

Sì, amici, è finita. Stavolta definitivamente.

Ieri, vi parlai della mia nuova pubblicazione.

Infatti, sarà l’ultima.

Insomma, non mi piace il sesso, non mi piace più Tarantino, De Niro forse non sarà neanche candidato all’Oscar per The Irishman.

E su Instagram impazza il porcile a tutt’andare.

Uno come me, in questo mondo, è già troppo che sia arrivato a quarant’anni.

La scena più bella di quest’anno di Cinema, oltre a quella del pre-finale di Joker, è questa.

RoboCop: la situazione raccapricciante del Cinema e della società odierna


11 Jun

lambrenedetto

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Premetto questo: non voglio sembrare disfattista e misantropo, oppure misogino.

Io credo eccome nell’amore e nei rapporti umani.

Sono molto romantico. Non mi credete? Sì, ero innamoratissimo della mia lei. Così come Silvio Pellico, con Le mie prigioni, scrisse col sangue sulla carta igienica, io scrissi la mia lettera amorosa sulla carta degli affettati da banco.

In quelle righe, vergate mentre mangiai in contemporanea una salsiccia, tra la forchetta e una fine stilografica, v’era contenuta tutta la mia mascolinità sanguigna. Tutta rosolata, fra l’altro. Da spedire a lei e offrirgliela in un elegante piatto d’argento.

Ah ah.

La dovreste finire di definirvi uomini carnali oppure, peggio, leopardiani. Al massimo, se proprio vi andrà grassa, potrete essere venduti assieme a quell’altro coniglio del vostro amico che continua a magnare lo speck, fumandosi il crack, facendo la bella figa che non ha mai guadagnato una coppa.

Più che Silvio Pellico, nonostante vi siate imprigionati da soli per colpa delle vostre inibizioni, vi occorre il pronto soccorso. Be’, non esageriamo, basterà un po’ di penicillina e allieveremo ogni pene d’amore.

Ah, scusate, ho scritto pene, non va bene. Volevo scrivere… pena. Quella che fa l’umanità. Quella lì invece se li fa tutti e non si accontenta mica soltanto dei comuni terroni, no, terreni e terragni. Ah, vuole l’intero universo.

In tutta franchezza, la spedirei nello spazio.

Sì, non sono un moralista ma un uomo (im)morale. Ostilmente incaponito a inseguire i miei sogni. No, non sono insaponato nelle vostre lobotomie da pulizia mentale. Anzi, polizia.

I miei sogni non verranno più macerati, macellati e infranti, infangati da criminosi fascisti e fangosi (s)mascherati dietro la perbenistica parvenza della rispettabilità sociale di una fasulla, innocua acquiescenza.

Questa è la gente peggiore. Gente che si nasconde nel folclore. A cui io do il mio cloro e il fosforo poiché queste persone, sì, costoro paiono fosforescenti ma sono, in verità, solamente impostori e dementi. Io sono una voce fuori dal coro e dai tonici corpi. Miei daltonici.

Io sono un uomo distonico, il quanto falotico e distinto. Non mi abbasso ai vostri beceri istinti e non coloro i capelli con le vostre un(i)te tinte.

Credo davvero che abbiamo toccato il punto più basso e disumano della nostra civiltà.

Una spropositata vetrina animalesca di esibizionismi edonistici, di persone egoistiche che incorniciano i loro successi solipsistici in selfie magnificanti la loro apparenza di plastica più sconsolante.

È una società di svastiche. Anche di mucche. Vacca troia.

Sono un adoratore della bellezza femminile e m’entusiasmano queste gambe lunghe, iper-chilometriche che, inguainate in collant attizzanti, sguinzagliate in abiti succinti, volteggiano ribalde nel pullulante fiorire di donne fisicamente perfette che espongono, senza vergogna, le loro vergogne e, disinibite, le loro grazie armoniose in pose statuarie e arrapanti. Ove glutei sodi e marmorei si accordano leggiadramente a seni esorbitanti, strizzati in body sudati onestamente eccitanti che svettano nel perlaceo splendore di palestre toste e sfiancanti. Per amori ficcanti!

Queste donne so’ proprio tante…

Caviglie lisciamente sottili a prolungamento… di piedini smaltati con dolcezza e la levità venosa di cosce depilate con rasoi avvolgentemente elettrici si stagliano nel panorama glabro d’un mondo vano e avaro.

Evviva Vitali Alvaro!

Qui sembro il mitico Giuseppe Simone…

Uomini impettiti, effeminati in vanità offerte al ludibrio carnale di occhi ingordi delle sconce carnalità invereconde, parimenti a queste donne apparentemente impeccabili, inappuntabilmente c’elargiscono sorrisi di finta felicità. Ove la serenità smodata, vivandata, sputtanata pare il motto pronunciato dalla mono-espressività robotica dei loro (al)lineamenti affilati. Ché vorrebbero essere raffinati e invece pacchianamente sono soltanto leziosi e affettati. Come prosciutto servito in macelleria dal garzone da cui loro si riforniscono, mangiando a sbafo sulla sua dignità poiché gli urlano che non deve farsi il fegato amaro se è sfilacciato e sfigato mentre loro divorano costolette di maiale e mortadelle magrissime come i loro addominali piattissimi. Ma soprattutto come i loro cervelli prosciugati da deficientissimi.

Essi vivono… si fotografano bellamente e imbellettati assieme a compagnie che sembra che si divertano un casino, gironzandolo in spiagge caraibiche e città straniere ove le guglie gotiche stonano dinanzi a tanto barocchismo volgare da cubiste intonate alle discoteche dell’allegria mortifera.

Ecco, tutto questo prologo, quest’arrabbiato, screanzato, urlato preambolo incazzato da uomo di/a voi scazzato, m’è servito a introduzione di un discorso esegetico-cinematografico ancora più infoiato e sbandierato. Sì, quest’enorme, destrorso, distorsivo paese dei balocchi nasconde invero, ha ragione Vittorino Andreoli, insanabili disagi psicologi al cui confronto il morbo virale-antivitale, da evitare ed evirare, de L’ombra dello scorpione è solo una macchia d’olio sulla gamma delle vostre foll(i)e camuffate da ilarità spedita a tutta velocità, come un buco nella gomma pneumatica di una station wagon nel deserto dei vostri buonismi da film per famiglie di risma.

Che significa quello che ho appena scritto? Un cazzo. Non significa nulla, è un lessicale, forse dislessico, epilettico e oserei dire ellittico divertissement, un calembour quasi identico al vostro sterile carnevale di burle e bulli, di pupe e poppe.

Siamo sprofondati nell’idiozia più profonda. Immonda!

Mi auguro di non sbagliare nel credere che il Joker con Phoenix sarà un tonitruante pugno allo stomaco scagliato veementemente contro questa società all’apparenza intonsa, invero sbagliata e stronza. Una società che è una puttanata mille volte più oscena della miglior puntata platinata di Beautiful. Un’enorme, interminabile cagata.

Altro che società progressista e liberale.

No, io non credo al consumismo ma neppure al comunismo e non sono iscritto al Partito Radicale.

È tutto uno schifo, diciamocela.

Vittorio Feltri parla da nababbo ma sembra una scimmia, una mummia, Salvini onestamente è spuntato dall’utero di Nonna Papera, Salvini è un down sovrappeso.

Sì, aveva ragione Totò. Salvini non può essere un onorevole.

È un ignorante e si deve informare riguardo al fatto che, nel suo DNA da decerebrato, vi è una terza copia del Cromosoma 21. Anche la seconda copia di Elisa Isoardi. Sì, visto che non riesce più a scoparsela, quest’uomo lardo ha chiamato Robert De Niro di Godsend. Elisa l’ha rigenerata in vitro.

O forse l’ha ricreata come Kenneth Branagh del suo Frankenstein. L’è venuta fuori un mostro come Helena Bonham Carter nel finale.

Ogni giorno, Salvini clona troiate a tutt’andare. E la gente abbocca a questo panzerotto deforme e mal sfornato. Sì, Salvini è un panzerotto. Non lo sapevate?

Se andate a Ferrandina, cittadina lucana ove i panzerotti vanno forte, sopra ogni panzerotto scaduto, i baristi, certamente meno bari di lui, ed evviva anche Lecce, mettono sopra Matteo la scritta:

svendiamo di saldino per pochi soldini un Salvini. L’involucro è delizioso ma la sua panza, soprattutto mentale, è solo formata da mozzarella filante da povero cazzone puttaneggiante.

Dopo aver deglutito Salvini, salvatevi.

Pensate alla salute, salvemiei burini.

Abbasso i tortelloni come Salvini, uomo vomitevole peggio del burro con l’ammuffita salvia.

A proposito di cibi stomachevoli e di ricette culinarie, adesso Vittorio Sgarbi, anziché recensire un’opera pittorica, gira video per il suo canale YouTube ove sta a capotavola nelle trattorie degli agriturismi, celebrando il ragù.

Viaggia per tutta Italia. Da Palermo a Siracusa, da Torino e Domodossola, lui dice che nessuno adesso potrà più dargli addosso. Poiché è in pensione e non ha da chiedere scusa alla Chiesa e a chicchessia.

Dunque, scoreggia ignominiosi escrementi ideologici, stando seduto sul cesso. Ma soprattutto continuando a stare a tutti sul cazzo.

I critici cinematografici invece non sono critici dell’unica cosa che dovrebbero (ri)guardare con oculatezza e maggiore oggettività: la loro vita.

Sono passatisti, esaltano solamente il Cinema di quarant’anni fa visto che, in effetti, Quel pomeriggio di un giorno da cani è una spanna sopra l’episodio 2 di Black Mirror 5Un mondo perfetto rimane sempre imbattibile e ogni speranza di rinascita, in questa società marcia che non perdona ed è diabolica nel perseverare dell’ancora ottusamente errare e commettere orrori devastanti, si rivela puntualmente un’infinita utopia marcescente contro cui non può niente nemmeno la più sofisticata scienza. Figurati, scema.

Sì, ve ne siete accorti? Il Cinema e le serie tv contemporanee sono quasi tutte incentrate sui problemi di anoressia, bulimia, sulle psicosi, sulle depressioni galoppanti di un mondo che, a prima vis(i)ta, pare che vada a gonfie vele e invece è scoppiato da un pezzo. Un mondo pazzo di pupazzi.

Quindi, non voglio sembrare Adriano Celentano. Ma tutta questa contentezza io non la vedo. Pregherò per te e per voi.

Si rimane circoncisi, scusate, volevo dire circoscritti nella canzonetta, nella retorica da mezze calzette, nel populismo d’accatto(ni). Oppure, di contraltare, nell’idolatria di quell’altro ritardato di Harmony Korine col suo The Beach Bum.

Ad Harmony Korine preferirò sempre l’intramontabile Trettré, trio comico che dinanzi a questo Harmony e ai romanzetti rosa, dirimpetto a tale suo film falsamente scandaloso e hipster, avrebbe(ro) detto: a me me pare ’na strunzata.

 

Sì, anni e ani di evoluzione ma è oramai Estate e siamo comunque sempre (im)mobili alle galline che sculettano in bikini a Gabicce, allo zoo scimmiesco di bombastiche cretin(at)e televisive ove le bagasce, da prendere a colpi di robusta ascia, mettono in mostra solo le bocce per una società dolciastra da miele di acacia. I ragazzi bocciati si tirano su, segandosi da soli, marinando ancora.

I maniaci sessuali son sempre a caccia.

La donna, laureata al Politecnico di Milano con super specializzazione in trigonometria spaziale della sua figa galattica, ecco che dimentica ogni Enrico Fermi ed esibisce il perizoma per maschi come Christian De Sica e Vieri, detto Bobo che tutte le bomba, che non sanno chi sia Peter Weller de Il pasto nudo e, spingendo a torso nudo e pet(t)o in fuori, cantano:

sotto ’o sole la pelle brucc’

Beach on the Beach

quante signorine very nice

fanno uscire pazzi tutti i boys

Con Sabrina Salerno che è in mutande, no, immutabilmente bona.

No, non è cambiato nulla.

Bruce Springsteen rimane la migliore rockstar di tutti i tempi, Clint Eastwood il più grande e tua madre la solita esaltata che, dopo cinquemila libri filosofici, non se l’incula nessuno ma continua a spacciarsi per donna superiore che ha insegnato alle superiori e che tutti vuole trombare. Ah, per forza, visto che è più racchia della signorina Silvani, l’ha buttata sulla cultura della minchia.

Ho detto tutto.

La vita è una dura avventura. Lo sa bene il pornoattore Bruce Venture.

Marco Montemagno magna e straparla, dicendo ai disoccupati che devono quanto prima inventarsi un lavoro. Lui l’ha fatto.

Certo, non lavora e i poveretti lo riempiono di soldi, credendo ai suoi consigli per l’acquisto del suo libro.

Il panzuto youtuber lambrenedettoxvi urla allo stesso mo(n)do che il lavoro è soltanto sfruttamento. E con le migliaia di visualizzazioni, ottenute grazie ai clic dei miserabili, mette nel suo canale lo sfondo principesco dei castelli della Loira.

Mentre Beppe Grillo rimane la versione clownesca e fake di Linda Hamilton di Terminator 2- Il giorno del giudizio.

Sostiene che i robot sostituiranno gli uomini e quindi la gente non sarà più costretta, appunto, a lavorare.

Ma si fa scarrozzare con la Mercedes.

Ho detto tutto.

Io sono cambiato, voi no.

Che continuate a guardarmi così…

Alla prossima smorfia compassionevole, coglione, ti sparo nelle palle.

 

di Stefano Falotico
robocop

Tutto ciò che avreste voluto sapere sul sesso e solo Robocop osa spararvelo in quel posto


27 Oct

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Sì, ottima confezione in Blu-ray per questo cult di Paul Verhoeven. Che rividi qualche giorno fa, come da mia recensione, e decisi dunque di accattare. Prima di attaccarvi al mulo, no, muro… voi, sempre attaccati al tram, a questa vita fatta di tran transessuali. Lo so, siete dei pendolari delle vostre frustrazioni abissali. E andate frustati.

Sì, la mia casa, a differenza della vostra, piena zeppa di oggetti sessuali e minchiate varie, è pregna di cimeli cinematografici. Questi sono i miei “gioielli” e a te li dono, donna, con tanto di u-cellophane.

Devo esservi sincero, donne. Mi avete rotto il cazzo. Siete prevedibili.

Vi faccio degli esempi. Contatto una bella guagliona su Instagram. Ottime cosce, culo infinitamente sodo, insomma, una di pregiata levatura sexy. Una che se ti porge il suo balconcino ben presto t’indurisce il pisellino.

Sì, sono sfrontatamente impudico nel dire la verità. La maggior parte delle donne, uomini qui a me riuniti, sono delle mentecatte. Anche gli uomini lo sono. Ma noi lo sappiamo e come dei blues brothers navighiamo nella notte e diamo di botte. Dunque, nessuno può astenersi dal mio plebiscitario giudizio da Dredd.

Ecco, tornando alla bella bimba d’Instagram, il mio approccio è stato diretto:

– Bene, brava. Guardandoti, mi è venuta un po’ di bava. Ah, Lamberto! Possiamo esser, prima di diventar come Umberto D., dei bravi assieme ché il matrimonio non s’ha da fare ma con te ci sarebbe da far qualcosa di spingente, poi ammorbidente, probabilmente assorbente? Chiaro, cagnolina?

– Ehi, maiale! Chi pensi che io sia? Vai a giocare con le bamboline.

– Sì, ora metto su la canzone di Michel Polnareff…

È una bambolina

che fa: “No, no, no, no!”

è così carina

ma fa: “No, no, no, no!”

Eh, già,

un tipo come lei,

non l’ho incontrato mai.

– Guarda, Stefano, scherzavo. Dimmi pure. Di cosa vuoi parlare?

– Non lo so. Parliamo di Tiziano Sclavi? Cosa ne pensi de Le etichette delle camicie?

– Il suo capolavoro.

– E di Dellamorte dellamore?

– Bello, ma è di Michele Soavi.

– Ah, che film soave, soaviano, diciamo. Tratto da Sclavi, però. Oh, mia “sclava”, andiam fin su in Scandinavia e, come diceva Totò ne Il medico dei pazzi, nello scantinato berremo sino all’alba e forse sb… eremo anche con Tiziana, per un triangolo sin ad altre bermuda contro ogni moralistico conclave, dammi la chiave e ficchiamo dentro anche Chiara. Sì, son uomo coinciso, no, conciso, è tutto chiaro e tondo? O ti son stato ermetico e il mio orgasmo non è stato perfetto da meritar che tu ti scappellassi?

– Ah ah, spiritoso. Quasi spiritato. Sei sicuro di non essere schizofrenico?

– Sì, posso metterci la mano sul fuoco e anche l’uccello sulla piastrella (piastrina!) del mio sangue. Per anni, mi trattarono da tale e mi scambiarono per Billy Bob Thornton di Soldi sporchi. Dopo appurate indagini psichiatriche, l’intera equipe medica dedusse che soffro solo di amore verso RoboCop. La storia di un membro della polizia smembrato, menomato, che vien ricostruito daccapo e incula i cattivi che l’avevano barbaramente trucidato, bruciandoli vivi. E tagliando i loro membri. Uno smembramento immenso.

– Allora tu sei più pazzo di quel che pensavo.

– Sì, pensavi fossi un mezzo matto? Mi spiace deluderti, lo sono intero e te lo offro in tutta la sua interezza. Puoi toccare, se non mi credi. Se non mi cede, sentirai il gusto metallico dell’uomo dal sapore lamiera. Sì, perché mi amerai e, nelle lamiere da Crash, saremo puri come ieri, prima di rovinarci nel Basic Instinct. Trivellerò ogni tua voglia inespressa, donna triste come un cipresso, e anche se or mi giudichi un cesso so che ti bagnerai come nell’idromassaggio di tanta tua eccitazione lessa. Da te carpirò il piacer represso in troppi malinconici Caffè Espresso e tu, scaldando la camomilla del mio tè dentro di te, col mio fesso bollente sarai schiuma “al dente”.

– Sei un coglione!

– Lo so, e tu una zoccola. Non dimenticarlo mai quando un giorno, procreato che avrai tanti pargoletti, vorrai educarli ad Harry Potter ma, una volta cresciuti, scopriranno quei tuoi film proibiti di tua tanta sputtanata potta. Ecco la mia patta. E amicizia lunga!

Ah sì, potta, a te borbotto che sei una bottana e tu t’incazzi perché ho svelato la verità della tua marcia vulva nascosta dietro un lavoro rispettabile da impiegata comunale. In quanto vuoi spacciarti per comunale quando so che, internazionale, fai comunella dagli Appennini alle Ande con tutti gli alpini che scalano le tue colline e, a valle, fertilizzano la tua vagina, seminando il cattivo seme degli scemi che sono. Non ne avevamo abbastanza di tutti questi pecoroni? Perché partorire una generazione di capre? Adesso, donna, levati dalle palle. Io sono un bufalo. A me, mandriani. Forza! Guardiamo Balla coi lupi!

Ho da rivedere questo film e devo cazzeggiare come più desidero.

 

Secondo voi, sono impazzito abbastanza? Ancora no.

Ci saranno altre inculate, fidatevi.

E io nel frattempo faccio piazza pulita di tutti i dementi, di tutte le donnette deficienti e lasciatemi sciacquare col Mentadent.

Alito fresco da uomo che sa infrascarsi in maniera balsamica.

Amici, so che vi siete sposati. Vi auguro or(g)e legali in cui dormirete di più e, nel dormiveglia, udirete le scoregge e la puzza dei piedi delle vostre imbecilli per sessanta minuti extra.

Che vita di merda.

Se non vi sta bene, ci son sempre le partite di Calcio per rincitrullirvi molto di più di come già siete fottuti.

Dopo questo mio scritto,

 

di Stefano Falotico

Il metodo Kominsky? Meglio il metodo Faloticus, uomo di fantascienza che odia le persone senescenti e anche le sceme, soprattutto i dementi


16 Oct


Rambo 5
Sì, ho perso la voce in questi ultimi due giorni. Nei quali ho vagato, di raucedine e laringite, fra il bagno a vomitare e la cucina a scucchiaiarmi antibiotici per curarmi i bronchi. Alla fine, le troppe sigarette hanno incendiato i miei polmoni e ho sputato sangue anche dalle narici. Stamattina, va leggermente meglio. Ho deambulato tra una febbre leggerissima però fastidiosissima, emicranie devastantissime… e diarrea futile del mio stronzo perpetuo a evacuare stronzetti migliori di voi, coglioncelli.

Sì, ho avuto un po’ di febbre. Toccando il picco massimo di 37 e 5. Che per me è come avere la temperatura a quaranta… Voi, è da una vita, che state a novanta.

Sì, in quanto sono uomo-lucertola come Jim Morrison, a sangue freddo, un Nosferatu freddissimo che può vantarsi di possedere un pallore migliore del colorito latteo di quella zoccola di tua moglie, una che a forza di farsi le lampade non ha avuto il tempo di cambiare il lampadario della sala ed è dovuta andare a farsi ingessare la testa di cazzo che è sempre stata, poiché il lampadario, scollatosi dal soffitto, è caduto a picco, centrandole il cranio e creandole un buco “verginissimo”. Sì, gli altri due, quello della vagina e del culino, è da tempo immemorabile che son stati lesi, totalmente trivellati, sfrangiati, sfiancati, abusati e innumerevoli volte fottuti. Sì, tua moglie non ha mai usato troppo la sua testa vuota dalla nascita, ma ha saputo riempirsi di molte tenerezze dure. Che le davano “gioia”. Fra una botta e l’altra cantava con Battisti, sì, viaggiare, evitando le buche più dure…

È donna che ora però può sfoggiare non certo un lindo bucato, che mangia da matrona i bucatini ed esibisce una testa bucata in tutto e per tutto, parimenti al braccio bucherellato di quell’altro troione di suo figlio drogato, totalmente andato, destinato a essere, come sua madre, soltanto più inculato di come già dalla società fu ben inchiappettato.

Quelli della mia generazione son totalmente rimbambiti. Passano il tempo a parlare di film del passato. E oggi inseriscono la news per cui Tilda Swinton è il “dottore” di Suspiria.

Che vita eccezionale. A settant’anni cosa faranno?

Io ho sempre adorato la scena di RoboCop in cui il grande Peter Weller “robotizzato”… becca due merde per le strade di Detroit. Che vogliono rapinare e stuprare una donna.

Al che, spara in mezzo alla gonna della donna e castra il maiale.

Gli amputa il pistolino e poi fa girare la pistola.

Quello che ho fatto io. Un po’ anche come Clint Eastwood di Gran Torino.

Di me taluni merde avevan detto che ero il down de L’ottavo giorno, il tonto Billy Bob Thornton di Lama tagliente e lo storpio Walken di New Rose Hotel.

A un certo punto, tutti quanti hanno realizzato che ero semplicemente un ascetico che se la tira e se le tira.

Sì, non ero, come disse il demente ai miei danni, il coglione che non sa che lui sogna di sbattersi anche quelle che vanno a messa.

Ma come mai è successo tutto ciò?

Perché non potevo essere un Falotico ma dovevo ascoltare musica grunge per decerebrati e fare le leccatine a qualche gattina.

 

E invece sono tornato più bello di prima.

Anche più duro… Anche più “schizofrenico”. Genialmente incurabile.

Ah ah.

E ascolto Springsteen. E il mio attore preferito è De Niro.

 

Cari lobotomizzati, sul canale 9 passa il programma Più sani, più sexy, più ritardati.

Il programma che vi accompagnerà di Total Recall per sempre.

Per quanto mi riguarda, andate a farvelo dare nel culo.

Tanto, sapete già che il vostro culo è stato da me bucato come tua madre dal lampadario.

Sì, tua madre ha avuto l’illuminazione!

 

di Stefano Falotico

Basta con melensaggini come A Star is Born, coi “piani” di Moretti, rivogliamo RoboCop di Verhoeven e non cloni addolciti, e io sistemo il mio Carpenter


12 Oct

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Eh sì

Un post condiviso da Stefano Falotico (@faloticostefano) in data:

Sì, è stata una giornata impegnativa quella di ieri per il sottoscritto. Io sono come una macchina, anche da scrivere, sebbene usi una tastiera ergonomica. Una volta che parto in propulsione, non mi fermo più.

Al che ho lavorato come un dannato. Dalle otto di mattina a mezzanotte, fumando tre pacchetti di sigarette.

Ieri mattina, mi son accorto in ritardo, con mio sommo dispiacere, che il mio libro su Carpenter, oltre a qualche inesattezza nell’impaginato, come vi riferii nello scritto delle scorse ore, aveva due refusi. Ma, più che refusi, 2 lapsus. Cioè quegli errori che in verità non sono errori veri e propri ma distrazioni della mente, ché ti gioca scherzi che poi creano questi disguidi.

Al che, puntigliosamente, ho corretto sia il file Kindle, aggiornando la pubblicazione su Amazon, sia l’eBook, intervenendo in maniera “amanuense” sul formato, e ovviamente il cartaceo, puro fiore all’occhiello di questo pregiato, insostituibile libro. Sì, lo è, con buona pace degli invidiosi. E di chi vuole negar sempre l’evidenza della mia bravura.

Nella recensione di Grosso guaio a Chinatown, all’inizio ho scritto Jake Burton al posto di Jack. Mentre, naturalmente, da tutte le altre parti nome e cognome erano esatti. Non è la prima volta che mi succede. Mi pare, se non ricordo male, di avervi già detto che sbagliai il nome del mitico Kurt Russell di Big Trouble… Non un grosso guaio, comunque, basta cambiare due lettere e rispedire il file a Youcanprint, attraverso l’apposito form MODIFICA. E sostituiranno il primo ePub con quello revisionato. Stesso discorso dicasi per il cartaceo.

Ma non era l’unica svista. Anche nella recensione de La cosa, prima scrivevo che è ambientato in Antartide e, due righe sotto, dicevo che l’azione si svolge al Polo Nord. Il Polo Nord è l’Artide. E nemmeno il mio correttore di bozze se n’è accorto. Di solito queste importanti inezie le capta al volo. Ma stavolta la svista gli è passata inosservata. Avevo fatto confusione col racconto da cui è tratto e soprattutto col film originale del ‘51. In cui l’ambientazione è l’Alaska.

Di mio, sono spesso depresso bipolare e alle volte mi stabilizzo nell’equatore del mio centro di gravità permanente alla Battiato.

No problem, basta togliere Nord, inserire Sud e rimandare, come per la versione eBook, il file. In 7-10 giorni lavorativi, sarà tutto aggiustato. Così, se voleste comprare il mio libro, vi stamperanno l’edizione perfetta.

Poi, ho tradotto tutto il testo in inglese, con un’accortezza millimetrica. Ora, mi toccherà solo limare i dettagli.

Detto questo, dopo questo lungo preambolo e il mio tour de force impressionante, del quale non vi sbatte un cazzo, passiamo ad A Star is Born.

Secondo me, se siete adolescenti che sognano una col culo di Lady Gaga, può emozionarvi. Se siete già cresciutelli e volete lo stesso qualcosa di dolce, trovate una bancarella e ordinate dello zucchero filato.

Siamo stanchi di questi film zuccherosi, che leccano il culo all’Academy.

È stato annunciato anche il nuovo film di Moretti, Tre piani.

Dopo aver interpretato la parte dello psicoterapeuta ne La stanza del figlio che salva Accorsi e Orlando ma non riesce invece a elaborare il suo di lutto, dopo lo psicanalista Brezzi in Habemus Papam, adesso pure questa menata: Centrale nel romanzo è la teoria di Freud. Le tre famiglie riflettono infatti le tre diverse istanze freudiane della personalità: Es, Io e Super-Io.

Sì, Mulholland Drive, in maniera inconsciamente più junghiana e onirica, aveva già detto tutto. Ah ah.

Ecco, appunto. La dovreste finire di romperci i coglioni con questi film falsamente sentimentali per ragazzine sceme, con queste disamine psichiatriche, con questa società malata di nevrotici che danno di matto.

Rivedete RoboCop di Verhoeven. Alla fine deraglia verso una violenza abbastanza insostenibile ed eccessiva ma è comunque meglio di molti di voi, asinacci che ragliano.

Ché andate a vedere film buonisti, consolatori.

Ma sì, dai, la mia prossima monografia sarà su Verhoeven. Perché no?

Capace che la psicologa bisessuale Tramell, quel pezzo di figona da montare subito di Sharon Stone, voglia conoscermi e io le dirò: – No, grazie. Trent’anni fa, sarei stato con te un lupo come Michael Douglas. Adesso sei vecchia. Al massimo, posso darti una leccatina.

La dovremmo finire con questo Cinema ipocrita, ruffiano e per donnette.

C’è solo un uomo che conosce il Cinema meglio di Scorsese. E quello sono io. Un uomo gelato, poi semifreddo, da leccare come la crema e il cioccolato. Perché sono uomo che si scioglie nella tua bocca, in quanto vero e duro, senza aggiunta di coloranti.

Sì, potrei stupirvi con special effects, invece rimango un uomo che ama gli affetti speciali.

Un classico…

E finitela con psichiatrie, idiozie e puttanate, miei uomini malati di mente.

Volete cambiare la vostra vita?

Riguardate il sogno de Il signore del male…

This is not a dream… not a dream. We are using your brain’s electrical system as a receiver. We are unable to transmit through conscious neural interference. You are receiving this broadcast as a dream. We are transmitting from the year one, nine, nine, nine. You are receiving this broadcast in order to alter the events you are seeing. Our technology has not developed a transmitter strong enough to reach your conscious state of awareness, but this is not a dream. You are seeing what is actually occurring for the purpose of causality violation…

 

di Stefano Faloticopasto_06

Autostime, anche auto-stigmate, Dogman? No, underdog


02 May

Robocop

 

Hai permesso al primo fesso che arrivava di farti dire che non eri bravo. Sono cresciute le difficoltà, ti sei messo alla ricerca del colpevole e l’hai trovato in un’ombra… Ora ti dirò una cosa scontata: guarda che il mondo non è tutto rose e fiori, è davvero un postaccio misero e sporco e per quanto forte tu possa essere, se glielo permetti ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre. Né io, né tu, nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… così sei un vincente! E se credi di essere forte lo devi dimostrare che sei forte! Perché un uomo vince solo se sa resistere! Non se ne va in giro a puntare il dito contro chi non c’entra, accusando prima questo è poi quell’altro di quanto sbaglia! I vigliacchi fanno così e tu non lo sei! Non lo sei affatto!

 

Tempo fa, in una landa desolata ai confini di periferia, venni bombardato da “sani complimenti”.

Eh sì, scrissi qualcosa su Scent of a Woman e l’impresentabile film Don’t Say a Word, al che ecco che un figlio di puttana vigliacchissimo mi scrisse in privato… perdonami per tutto, sei un grande.

Quel “grande” sapeva di ulteriore, inammissibile presa per il culo.

Sì, perché ora vi spiego bene. Nel film di Martin Brest, Pacino fa la parte del cieco che cieco non è dalla nascita, però. E alla fine la spara grossa, sputtanando tutte le ipocrisie con un discorso memorabile.

Quel che, pressappoco, avvenne anche nella mia “storia”. Non un discorso ma addirittura un libro. E che classe, che puntiglio di prosa raffinata, che delicatezza in quell’autobiografica esaltazione delle mie “follie” per rivelare tutto il marcio e mettere alla gogna ogni altra stronzata sul mio conto. Ogni altra porcata, detta come va detta.

Insomma… quel sei grande stava a dire, impunito e lercio, eh sì, sei “cieco”, nel senso che per molto tempo non hai visto il mondo con occhi giusti, anzi l’hai distorto e sei diventato irascibile, scontroso e fastidiosamente polemico con tutto. Sostanzialmente deficiente. Adesso ti sei svegliato e sei in maniera tragicomica enorme in questa patetica rivendicazione… “Monumentale”. Vabbe’, bravo, l’hai sputata… adesso, vedi di crescere e stare zitto. Vedi? Ti ho dato un caloroso abbraccio… telematico. Che vuoi di più?

Mentre per quanto riguarda il secondo film, era come dire… sei sempre stato taciturno, “muto”, ai limiti della demenza… a forza di beffe e canzonature, te l’ho fatta venire la voglia…

Peccato che io non sia mai stato né cieco, neanche in senso lato, né muto e quello che scrissi su quei film suonava davvero come una triste giustificazione delle mie scelte di vita e del mio stile “appartato”, lontano dalla frivolezza, dalle ragazzate bambinesche e dalle stupidaggini beote. Sì, a volte uno è talmente riservato e preferisce percorsi di vita più personali tanto che la gente si costruisce delle imbecilli fantasie e poi è capace di appiccicarti addosso le patenti più schifose e ripugnanti. Perché tanto sei il coglione che non reagisce mai e la tua signorilità viene scambiata per idiotaggine, per stolto sbalordimento di un mondo che non capisci…  in poche parole vieni coglionato “bellamente” e deriso per stupidità e mancanza di “palle”. Perché, a differenza di te, quel “grande pischello” è uno che gioca con le “palline” e suona la chitarrina, credendosi Eddie Vedder, per attorniarsi di qualche scemotta che gli ciucci il “candelotto”. E ostenta una serietà inappuntabile solo per far contenti i genitori che altrimenti l’avrebbero diseredato, e per sembrare agli occhi degli amici un bravissimo ragazzo tanto in gamba…

Un bon vivant, allegro, compagnone, sempre “acculturatissimo”, ove per lui cultura significa leggere Ballard senza capire un cazzo, fare l’anticonformista solo per ammantarsi di carisma, che lui direbbe “figaggine”, e sorbirsi i peggiori film americani retorici tanto perché odia l’Italietta e a qualche fesso può far credere di essere all’avanguardia. L’hai visto Cecil B. DeMented?  Cazzo, John Waters… eh, guardalo bene… ah ah.

Italietta che invece, sebbene non lo sappia, incarna da cima a piedi. Piccolo borghese, moralista fradicio, uno da Made in Italy di Ligabue, “politicamente corretto” solo di oratoria, disprezzatore dei vizi italioti da Grande Fratello… ah, per l’amor di Dio, e invece gran troione cretino ed esaltato.

Sì, le sue offese al prossimo sono sempre di una bassezza abissale. Sempre a sfondo sessuale, come un film con Ezio Greggio, ma poi tutto “intonso” è già pronto a scrivere del remake di John Woo…

Cazzo, Lupita Nyong’o.

 

Però i film di Sorrentino e Matteo Garrone non li recensisce mai. Eh no, soprattutto Garrone gli trasmette “tristezza”. Invece la sua vita no.

Che dire? È un grandissimo uomo…

Vedete. Nella vita, a essere troppo buoni, a far finta sempre di niente e poi esplodere… si vien presi per “criminali” o peggio addirittura per pazzi deliranti.

Dovete adottare la strategia più furba come gli stronzi e i pezzenti. Quella del genio. E lì lo stronzo non può più ricattarti psicologicamente ma vivere per sempre con un dolorino che non gli può curare neanche il premio Pulitzer a cui ambisce e che lo vedrà come vedeva Elizabeth Berkley quando si tirava le seghe.

 

Di solito, i deboli lo prendono in quel posto se deboli lo sono davvero.

Sei invece incontri un campione vero, finisci a tappeto e fai una figura di merda.

Perché lui prima che partissi in quinta non ti aveva mai offeso. Però ti ridimensiona, nano.

 

Cazzo, Robocop lo adorava. A 8 anni imparava le battute a memoria.

Peccato che dopo una vita è rimasto fermo alle battutine. Anche alle battone, probabilmente.

 

– No, guarda, non è una battona, sfigatone!

– Infatti, non mi sembra così. Ma per stare con un maiale come te lo deve essere per forza.

Scusa, non ti offendere, sono sincero. Non te la devi prendere mica, eh? Sei fatto così.

Adesso, vedi di lavare i piatti… sì, sono un “porco” come tu dici, quindi ora scopa anche a terra.

E non farmi vedere più la tua faccia di merda.

 

Eh sì, invece di portarlo al cinema a vedere Mezzanotte nel giardino del bene e del male dovevo lasciarlo a leggere i libretti di Lucarelli. Ché a forza di leggere robaccia vedeva psicopatici dappertutto. E forse non si vedeva allo specchio. O forse lo vedeva troppo bene e per esorcizzare la sua malattia mentale dava appellativi agli altri…

 

di Stefano Falotico

“Robocop” reboot, il primo Trailer


06 Sep

Ecco il primo filmato ufficiale targato Columbia Pictures e Metro Goldwyn Mayer del reboot di Robocop.

Nonostante credo che la versione originale di Paul Verhoeven sia imbattibile (è uno dei miei personali capisaldi della fantascienza moderna), sono rimasto sorprendentemente stupito dalle immagini firmate Padilha.

Poi, un cast straordinario, fra cui citerei il ritrovato, grande Michael Keaton, rende la miscela molto esplosiva.

Non ci resta che attendere perché la buona prospettiva offerta, anche con inquadrature affascinanti, si riveli davvero migliori di quel che potevamo appunto preventivare in partenza.

(Stefano Falotico)

Evviva la stanchezza c(h)ronica


05 Jul

 

Felicemente “spossato”, son qui, in questo Mondo spaesato, in mezzo a paesani che m’accolgono a braccia aperte e a donne di “buona” accoglienza, insomma, un’accolita di “colite”

Sì, me ne frego, fra voi che avete paura d’amare e poi “ritmate” d’autoradio per la musica che “grandina” nelle vostre piogge malinconiche. Io “accendo” il “pi(s)tone” e “spingo” senza recedere, “incenerendole” del mio cratere fra voi ruderi che siete “cele(b)ri” anche lì, già “bruciati” nel motore a scoppio che scopa e accalappia poco. Non “pippate”, suvvia.

Sì, giro ignudo per strada, “intimando” l’intimidita polizia a “deumidificarmi” mentre mi spruzzano addosso “chilometri” di “fumogeni” per “allucinarmi” nelle loro teste da tutori rigidi dell’ordine ma mosci del loro “flessore”, flebilissimo senza idraulica “leva”.

Uno psichiatra vorrebbe lobotomizzarmi ma, dopo 30 “primi” dei miei occhi netti, lo ammanetto in zona “Cesarini” obbligandolo ad addolcirsi di pillole ben “assestate” da ingerire nel suo tubo digerente che non digerì il mio girarlo “ranocchiandolo” come un girino e infangandolo da rospo che sputerà senza le “principessine” delle sue segretarie molto “sbaciucchianti“, un po’ “succhianti” con del Chianti “rosso”.
Poi, ne ammorbidisco i neuroni spedendolo all’orfanotrofio celeberrimo, chiamato, come saprete “Caro il mio dottore ammalato mentalmente, tenga ben a mente che la civetta sul comò sì è fottuto tua figlia accomodandolo-ardimentandolo in modo smagliante”.

Dopo essere fuggito su una moto scassata come il suo cervello rotto e “incerottato”, predispone un T.S.O perché ha ben “a cuore” l’S.O.S. del mio naso che non è stato Lasonil.

E io: – Cosa sarebbe quest’ingiuzione? Leggo qui “Trattamento sanitario obbligatorio”. Io non m’attengo a nessuna Legge Basaglia, mi abbasso le brache e rimarrà abbagliato. Si fida? Lei mi dà la puzza di essere un cane da tartufo. Io, invece, sono uno che morde di latrato sotto la tartaruga.
Badi come parli, sa?

Poi, mi “collego” a Rosamund Pike, la più grande figa di cui abbia memoria recente, e subito la “vita” assume sapori galeotti senza le galere e le gallerie dei vostri treni a vapori.
Senti che binario.
Senti com’è ferroviario!

Come “stantuffa”. Puffpuff, il “puffetto” imbianca la Donna!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Robocop (1987)
  2. Jack Reacher: La prova decisiva (2012)
  3. Topolino, Paperino, Pippo – I tre moschettieri (2004)

 

 

I ritorni di Batman


04 Jul

 

Salve, sono il Dark Knight. Lei è uno di quelli lì? Ah sì, lo è davvero? Lo vede questo mantello avvolgente? Stia attento al pugno “impermeabile”

Ci siamo quasi, quei mentecatti “raziocinanti” e ratti saranno “instradati” a una razione di “tatto”

Vicissitudini “tranquille” indussero il “dormiglione” a raddrizzare una famiglia di beoti, “indirizzandoli” a un’intirizzita “benevolenza” a base di freddure di rinomata “mistica” mia rizzata, di “dolcezze” impagabili per il “paliatone” da fantino di Siena, imbizzarrito nello scorazzare attorno al loro cervello molle d’asfaltare, in uno scalpiccio “picconante” e rintronante di “zoccoli” e speroni durissimi contro l’encelofalogramma loro piatto(lo) da rimbambirli ancora di “rimbombi” d’un nitrito “artritico”, sfidarne e “sfilarne” gli attriti disistimici con sismica freccia da cavallo di Troia e impantanarli nel “fango” delle fognature con un paletto ben impiantato in mezzo ai loro “pantaloni”.

Sì, con certa gente non bisogna andarci sottilmente, bisogna assottigliarli nella “sottiletta” dei loro fegati antropofaghi d’invidie latenti da lattanti con le loro “latticine” donnicciole, spesso madri che han allevato un coniglietto di “castorina” dentatura dalla (pres)unzione calunniosa così sprezzante che “lo” spezzeremo come un “formaggino”.

Circa due mesi fa, telefonai a una radio in cui “lavora” uno dei malfattori di questa “factory” omicida, che taluni anni or sono denunciò una persona solo perché codesta, dopo aggressioni alla sua fisicità e al suo stile di vita, esigeva lecite spiegazioni di un'”amicizia” che mi parve un po’ “invadente” alla mia anima.

Uno di tali emeriti, con “egregia classe”, pochi giorni seguenti, s’è recato al C.S.M. per “segnalarmi”.
Bene, il mio avvocato, ha già preso nota di questo “pinco pallino” e, alla prossima sciocchezzuola, lo appallottolerà a base di querele per lui “indifendibilI”, tanto che le malinconie di Radio Days gli parranno il suo sogno migliore, in confronto ai giorni “a raggi X” del suo culo.

A questa gente bisogna spiattellare le loro porcate. Questi ebetucci che si prendon la “briga” e la licenza di diffamare le persone libere, perché ne eran “infastidite” e pretendevano (sì, loro pretendono ancora) che si gettassero a capofitto nel primo lavoretto a portata di “mani”, perché, a vent’anni (oggi, la gente è disoccupata anche a quaranta) non è “tollerabile” ambire all’Arte, al Cinema e alla Letteratura se non si ha “dignità” sociale.

Ma questi qui chi sono? Degli inquisitori oscurantisti come F. Murray Abraham de Il nome della rosa di Annaud?
Come si permisero costoro a dare ordini, a sputtanarti per la loro Bologna di falsi chiesaioli arretrati attraverso una rete diffamatoria che s'”appellò” anche ai “trucchetti” di “profili clonati” sui forum, telefonando “anonimamente” in piena Notte, prendendo “contatti” personali con la tua ragazza per “descriverle”, di reputazione falsata, chi eri , andando in giro a “sventolar” il tuo nome e cognome, e a urlare ai quattro venti che soffri di “schizofrenia?”.

Ecco, per colpa di tali sciagurati, che il Diavolo li “benedice” ogni sera prima dei loro amplessi “affamati”, mi sorbii dei mesi, davvero, di ricovero psichiatrico perché ero “scioccato” da un improvviso, immotivato “affronto” così ignominioso e assolutamente non giustificabile.

Loro possono darmi l'”infermità mentale” (certo…) ma, come possono constatare, avevo ragione io, ho sempre avuo ragione io.

E, oltre a un’opera d’immediata pubblicazione (mentre loro stanno a girarsi le palle di chiacchiere “retribuite” da altri cazzari identici che li “riforniscono” di puttane e puttanate), stiano ben attenti ai “passi”.

Da “leggere” con molta concentrazione, prima di “voltare pagina” e “girare l’angolo”.
A piè…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gran Torino (2008)
  2. Rocky V (1990)
  3. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  4. Jack Reacher: La prova decisiva (2012)
  5. Robocop (1987)
  6. Ritorno al futuro. Parte II (1989)
  7. Il dormiglione (1973)

Genius-Pop

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