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Il Batman di/con Robert Pattinson è uguale a uno zombie de L’alba dei morti viventi, anche dementi e, all’uomo pipistrello, preferisco il mio BIRDMAN da mystery thriller di VILLA CLARA


23 Aug

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Batman, ho sempre preferito Joker e, a Colin Farrell, il Pinguino della De Longhi

Quando uscirà, finalmente, il film Clara di Francesco Longo?

Villa Clara, celeberrima haunted house per eccellenza dell’entroterra periferico della piadina, no, pianura emiliano-romagnola, situata a due passi da Trebbo di Reno ove, nel lontano 2003, rischiai di morire d’incidente stradale ma, per vostra disgrazia, scoppiò l’airbag e dunque sono ancora vivo e vegeto, ah ah.

Credo sostanzialmente che Bruce Willis di Unbreakable sia, rispetto al sottoscritto, Mr. Glass. Ah ah.

In verità, soffro di molte fragilità interiori ma la gente, giudicandomi dall’esterno, mi considera indistruttibile. Appaio infatti superbo. Di mio, posso dirvi che, 10 ore su 24, sono distrutto.

Poi, riesco sempre comunque a ricompattarmi come Robert Patrick di Terminator 2. Ah ah.

Anno Domini T-1000, no, 2003, forse solo dopo Cristo. In cui, prima d’incontrare una ragazza di Trieste che prosciugò il mio sangue, succhiandomi nello sverginamento mio tardivo avvenuto a Modena, no, a mo’ di Zora la vampira in quel di Porretta Terme ove lei mi tese una trappola degna della casa degli orrori di Gardaland al fine di divertirsi con me, con giochi d’adulti adrenalinici da montagne russe di Mirabilandia, ecco… dicevo, un’altra volta mi sono perso nel labirinto di qualche luna park o del mio dedalico e angoscioso, nerissimo passato da ragazzo semi-disadattato da Ken Park. Il quale, smarritosi nei meandri del suo spaesamento esistenziale, dimenticò il piacere di mordicchiare e gustare deliziosamente un morbido zucchero filato, dando un po’ di sugar alle bone bionde qual fu Bridget Fonda de L’armata delle tenebre. Sì, fui un ragazzo tenebroso, più che altro tenerissimo. Ora, durissimo. Ah ah. Diciamocela senza peli sulla lingua, la Fonda di Jackie Brown ha un lato b sul quale Bobby De Niro/Louis Gara andò subito a fondo. Ah ah. Mah, in Terapia e pallottole, De Niro si rivolse allo psichiatra Billy Crystal affinché un duro come lui, per l’appunto, non potesse rimediare figuracce da “ammosciamento”. Di mio, so che il sessuologo-andrologo Maurizio Bossi, dinanzi a Susanna Messaggio, lo ebbe e crebbe più duro dell’ex capo della s… a, no, Lega. Umberto!

Meglio, fidatevi, uno sfigato come Lupo Alberto.

Di mio, non soffro Berlusconi né soffrii di ejaculatio praecox ma fui un enfant prodige quasi Precog. Tant’è che la mia vita fu indagata di Minority Report. A causa dello stress provocatomi, persi molti capelli e rischiai di farmi il riporto…Adesso, qualcuno/a sostiene che sia uguale a Tom Cruise. Gli strani scherzi del destino. Intanto, Francesca Pascale sta con Paola Turci. A questi uomini ipocriti e a tali saffiche, preferirò sempre Via Saffi, gustando un ottimo gelato al limone per rifarmi i baffi. Comunque, a 13 anni volli scopare T. Laffi. Ecco, ora lo sapete. Però, non scassatemi il cazzo.

Basta con la goliardia alla Bruce Campbell/Ash di The Evil Dead e torniamo a parlarvi delle mie notti solitarie d’adolescente ombroso, quasi afflitto dalla malattia del Lombroso, concentrandoci e sprofondando ancora negli insondabili corridoi sinaptici dei miei opachi, tetrissimi pleniluni da Zio Tibia, da ragazzino, più che malavitoso e malmostoso, assai cresciuto già in modo troppo precipitoso e dunque malvisto dagli adulti perversamente vogliosi, ingordi, capricciosamente maliziosi in maniera morbosa, eh già, fui un teenager a livello anagrafico con un cervello da Sam Raimi maturo di The Gift, un ragazzino scambiato per Spider-Man e per Max Pezzali degli 883 da hanno ucciso l’uomo ragno, non si sa neanche il perché, avrà fatto qualche sgarro a qualche industria di caffè, invece già amante di Angel Heart, un grande horror al “semifreddo” di Peter Parker, no, Alan.

Un ragazzo che, già a quindici anni, vide tutta la filmografia di Woody Allen, soprattutto SettembreInteriors e Radio Days, ah ah, perciò fu per il culo preso a morte dai miei coetanei odiosi, sciocchi e libidinosi che mi perpetrarono scherzetti di cattivo gusto da Amici miei precoci o da rincoglioniti anzitempo di M.A.S.H assai, loro sì, permalosi. Capite? Stetti per essere messo a pecora da questi pecoroni inetti con le loro squallide battone, no, battute pecorecce da insetti.

Fidatevi, piuttosto che frequentare questi compagni di merende, è meglio gustare da soli un pecorino, ammirando Paura e delirio a Las Vegas con la fotografia di Nicola Pecorini.

Ah, gli adolescenti sono più falsi dell’amica di Jamie Lee Curtis di Halloween. Dicono cioè a lei, di pure True Lies, di non scegliere come uomo un edonista à la Arnold Schwarzenegger ma poi vogliono diventare tutte fighe come Sharon Stone di Atto di forza. Ma in quale pianeta vivono? Su Marte? Ah ah.

E ho detto tutto…

Di mio, invece, che posso dirvi?

Vidi La casa assai presto e lo rividi per di più mille volte. Anzi, no. Per essere precisi, lo reputai sin dapprincipio un film enormemente sopravvalutato. Lo riguardai soltanto di zoomate alla Pronti a morire per fermare le immagini quando Ellen Sandweiss, aggredita dalle creature notturne risvegliate dal Necronomicon, mostrò il suo boschetto, in mezzo alla foresta, più della già (ec)citata Sharon Stone di Basic Instinct.

Qualche anno fa, auto-pubblicai, coadiuvato dal mio personale editor, autore della bellissima raccolta Lettere dal buio, un’antologia di tales orrifici, intitolata Fantasmi principeschi. Lo trovate in vendita presso le maggiori e migiori catene librarie online. Su Amazon e non sulle amazzoni. Un libro molto bello, così bello da far spavento. Quando si suol dire… è scritto da dio in maniera mostruosa e raccapricciante.

Un libro in cui, a pagina 23, è contenuta una mia breve storia su Villa Clara.

Ah, non volete neanche comprare questo mio libro in eBook a un paio di Euro?

Siete degli ingrati. Come farò a pagarmi le bollette? Capisco, in maniera similare a Jack Torrance/Jack Nicholson del succitato Shining, vorreste asfissiarmi e semmai pure vivo murarmi.

Adesso, sto scrivendo un romanzo su Bologna. Devastante. Ricolmo di ricordi rinati in gloria, pieno zeppo di malinconia e dunque euforia per la mia vita ancora non scivolatami via.

Bensì, ritornata a essere quella del numero uno come ai tempi delle scuole medie. Quando il mio compagno di b(r)anco, il gemello Longo, no, non il regista di Clara, mi disse che ero un genio e che, non potendo essere capito da questo mondo di scemi e illusi-ingenui, sarei per l’appunto impazzito, ammalandomi di metafisica. Sì, me ne ammalai mentre il Longo lo diede lungo e tosto a più di una figa dal culo rotondo.

Ieri pomeriggio, invece, mi ritrovai nuovamente dalle parti di Villa Clara e scattai una foto.

Si racconta che la gente normale abbia paura ad avvicinarsi presso tale magione per timore di essere contagiata dalla tristissima leggenda che su di essa aleggia in maniera macabra. Oddio, maledizione!

Io, in tale casa, v’entrai a sedici anni in un’estate alla Stand by Me assieme a dei ragazzi della mia squadra di Calcio. Quando militai nel Lame Ancora, compagine balistica di quartiere che primeggiò nel campionato provinciale grazie alle mie reti da fallito Maradona. Ah ah.

Ah, della mia vita sapete davvero poco.

Anche della mia attuale ragazza.

Lei mi considera più sexy di Robert Pattinson, io la considero più gnocca di Catwoman/Pfeiffer Michelle.

Quello che posso dirvi è che su Carmine Falcone avrebbe dovuto indagare Borsellino ma fu ucciso forse dagli stessi bastardi che ammazzarono Salvo D’Acqisto. Il carabiniere a cui, tutt’ora, è dedicato il nome della mia ex scuola media.

John Turturro è geniale in The Night Of e, a essere sinceri, non voglio essere figo come Pattinson oppure come Colin Farrell.

Tanto, anche avendo io avuto un’adolescenza da Clara, feci all’amore con una più sensuale di Juliette Binoche di Cosmopolis e la mia lei è molto, molto, molto più eccitante di Julianne Moore di Maps to the Stars. Sono Mark Wahlberg di Boogie Nights? Meglio quello di Max Payne.

Insomma, se siete invidiosi che io sia un maledetto come Jack Nicholson, chiamate Louise Fletcher di Qualcuno volò sul nido del cuculo e sposatevela.

È pazza e brutta come voi. Ah ah.

Comunque, staremo a vedere come sarà questo The Batman.

Nel frattempo, stasera ho voglia di essere Flash Gordon.

Inoltre, odio sia la DC che l’ex Democrazia Cristiana.

Insomma, dinanzi a me, siete ancora all’ABC.

Siete degli ignoranti come Adriano Celentano. Siete delle oche come Ornella Muti o solo mediocri come Alberto Sordi?

Ah, dimenticavo: a Matt Reeves e a questo Pianeta delle scimmie, preferirò sempre Steve Reeves. In quanto, se mi rompi le palle e mi dai patenti sbagliate, posso trasformarmi in Superman.

 

 

di Stefano Falotico

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Army of Darkness o The Master? Questo è il problema? Vivere per non crepare da morti viventi e zombi, evviva Romero, Raimi e abbasso Roma!


24 Oct

FACCIA DA CULO!

L’armata delle tenebre ai servigi di Joaquin The Master Phoenix, versione Falotico/Bruce Campbell, l’arte della guerra o d’arrangiarsi?

Paragrafo uno: come avere una vita senza scheletri nell’armadio, prima lezione morale del cazzuto Philip Seymour Hoffman

Enrico il Rosso: Voi signore non siete un mio vassallo, chi siete?
Ash: E tu chi sei?
Enrico il Rosso: Sono Enrico il Rosso, Duca di Shale, Signore delle Northlands e capo del loro popolo.
Ash: Bravo! Salve Signore dalle strane mutande, in questo momento sei il capo di due sole cose. Del cazzo e della merda, e anche di quelli per poco
.

Nella mia vita, non ho mai avuto una vita “mia”, assunsi molte “vitamine”, di mio va da Dio, come dico io: continuate a guardar i cazzi altrui e sarete miei, dunque non voi stessi…

Insomma, le vite altrui si dividono in varie categorie, tutte per me trascurabili.
Sì, le oscurerei completamente, salvandone un paio, cioè le mie palle e qualche moneta nel salvadanaio che non fai mai mal, essendo un maialino.
Già, il salvadanaio classico ha forma di porcellini ed è di porcellana, Lupo Ezechiele rosica e invece io “credo” nell’agnostica, succhiando d’uccellone tutte le fragoline nel sottobosco ché lui intanto si spelacchia da “taglialegna”. Ezechiele soffre quando pungo di “miele” le donne amorevoli a mo’ di nettare Alpenliebe. Offro loro la caramellina e loro “leccano” il mio “caramello”. Rischio l’infarto ma ci sta(nno). Sì, voi sgobbate notti tristi e dì bestemmianti il “Perdindirindina” a caccia di denaro per non esser generosi col gentil sesso, a cui “lo” regalo io di sani e non avari amplessi. Ne son avido, alveare e queste ave son api nel darla a Cesare. Uso molte precauzioni, affinché possa evitare l’ingravidamento e possibili parti cesarei. Ci manca solo un “aborto” di figlio e la mia vita sarà evirata del tutto. Evviva evviva la vulva e io son volpino in tutta l’uvina. Passa? No, nonostante il “massaggio”, ho dolor al pancino. E devo riscaldar la “linguina”, sgolandomi per averla. Affiggo manifesti del mio chiederla in forma manifesta, quindi affliggente sono il re di tutte le “foreste”. Ah ah.

Il mio tronchetto s’inalbera ingarbugliato di fegato “rosolato” mentre, tra le frasche, un coniglio se le scopa di sana… pianta. Ah ah. Mi consolo con le mentine, lor tromboni trombano con alito che puzza sotto il naso, io lo rinfresco senza “rinfreschi” di carni fresche, “inalando” su narici aspiranti altri pugni “bassi”. Che pasticci(n)o. Il ventre vorrebbe sventolarlo ma viene essiccato d’aridità, tutti gli altri han altarini da nascondere eppure sono (im)permeabili alle “umide”, d’umori sempre desti, nudisti di corse campestri per estrogeni su ormoni imbizzarriti da maschioni “muscolosi” che le spalman fra “erbe” e muschi. Spogliatoi… d’armadietti. Quello è un armadio e veste Armani.

Di mio, ho la barbetta e il fico d’india… loro “sfoglian” le svergognate e altre gonnelle agognano. Son fighi col mustacchio, tamarri mai amari, “amorevoli” quanto un cazzo in culo.

Pensate alla vita di Totti Francesco. Gioca con le “sfere” da mattina a sera, di Blasi rilassa il “fendente” e guadagna d’analfabeta.

Pensate alla vita del Papa. Spara pistolotti che ammazzerebbero anche Cristo, e viene però applaudito dai terroristi talebani quando, nella remissione “ecumenica” dei peccati globalizzati, accusan un senso di colpa di fondo. Per forza, son guerrafondai.

Pensate a Roberto Benigni. Incita sempre a ridere. Insomma, è passato da Berlinguer a un pacifismo ipocrita del “Vogliamoci bene, basta con le guerre”.

La vita è bella?

La mia sì, la tua è un cesso. Chiedi il divorzio. Non puoi? Ah capisco. Lei è miliardaria e ti “mantiene” solo perché la fai godere meglio dell’armatore.
Sei un amante coi fiocchi.
Sì sì, certo. Un bell(ic)o.

Allora, sai che ti dico? Salutami sorrata!

Continuo a grattarmi l’ombelico. E apro l’ombrello.

Scrivendo al sangue da Pellico Silvio. Almeno, mi salvo la pellaccia senza false penicilline.

So io come “disinfettarmelo”.

Sono o non sono un “lebbroso?”.
Certo, e queste son le tue labbra, da cui più non (di)pendo ma stanno appese come il tuo pisello.

Paragrafo due: non c’è duetto di sano “graffietto” senza una terza giraffa che scassa il cazzo e te lo rende da elefante, te lo spacca d’ascia alla Ash nella Casa…

Ogni Barbie sogna il Big Jim ma poi fa sesso col barboncino, arredando in modo IKEA il suo appunt(it)o cagnone a lupona

Ogni uomo ha un’altra a portata di mano, detta anche “sega” quando la moglie è in vacanza.
Altri, i più immorali, vanno con le prostitute. Ma rischiano, oltre alla causa dal notaio, nel caso fosse scoperta la scopata “celata” dell’uccellino “malalingua” del maialone, dei bei ceffoni e la fine da Evil Dead.

Su questa stronzata, vi lascio dormire in “pace” del Signore, che sono io.
Io di plenilunio rubo al Freddy Krueger, sgraffigno la nightmare, come si suol dire.
E lo do d’artiglio.

E ricorda: tua moglie è una zoccola. Lo so per certo. “Acclarata”.

Con me fu più “indemoniata” d’ogni diavolaccio risvegliato dal Necronomicon.

Finirei con quest’aneddoto: da piccolo giocavo nel Bologna F. C. addirittura. Poi passai in una squadra di quartiere sino agli Juniores. Potevo entrare in prima squadra ma tirava puzza di corruzione. Sono finito come Serpico, ma furon pomeriggi di giorni da cani.

Alcuni amano il ciclismo, io il triciclo di Shining. Incula gli orchi.

Detta papale papale, mangio la pappina reale. Ma, nel mio reame, nessun pappone mi fa vendere il popò. Come invece avviene per voi.

Io ho una teoria sulla vita: oggi lo prendi nel culo tu, domani anche.

E the wolf sa come “farselo succhiare”… così “cresce”…

 

Paragrafo “ultimatum”: dovevi mollare l’osso duro quando potevi spolparlo, altrimenti t’inverte il braccio “duro” e lascia roteare i tuoi resti prima di darli in pasto a porci migliori di te, il “cannibale” adesso sono io e ti spezzo le rotule, finirai prima rotolante, poi in ginocchio supplicante, quindi sulle rotelle del tuo “cervellone”
Questa è una società che “patisce” i vertici gerarchici, di cui altamente me ne frego, sono lo “sfregiato” Stregatto che se ne (s)fotte, fra cene a base di alici… nel mio paese meraviglioso, universi emotivi che non esplorerete, acciughe di vostre teste annacquate, a cui do il “bon ton” del mio benservito con classe di “bavaglini” e tutta la servitù che m’incita alla rivolta su tovaglioli e vagliarli. Cucendo le bocche soprattutto a chi non m’è servitore, spruzzandogli quel “pizzico” d’accidia al pomodoro in faccia su insalatiera rotta nella sua “argenteria”. Vetri che si frantumano, “eclissandosi” con “sobrietà” nelle giugulari di chi azzannò con far(mi) affamante.
Lo getto nello scantinato, lo lego al palo, lo faccio… (nel) sedere, ah ah, “posto” riservato agli “ospiti” del “posteriore”. Per evacuargli una lezione altamente “etica”, sì, una cantina vinicola al suo alcolico dar di matto, ché tanto sadico s’illuse d’ubriacarmi di finte. Prima mi “divinizzò”, poi mi usò come posacenere mentre lo “ardeva” dentro un’altra da sbatter sul divano, su risata al “fulmicotone” della peperina frivolezza e un peperone al posto del “pipino”. Si sa, quando lei te l’arrostisce, si “sovradimensiona”, la carne arrostita s’eccita in lei mugolante su arrossite “palpebre”. Svenato la (s)vieni e cavernoso si gonfia come quelli delle caverne.
Sì, non c’è stata una grande evoluzione. Nella preistoria, i cavernicoli usavan la “clava”, adesso chiavano con quel “qualcosa” in più, dicasi rubamazzo, leggi “biglietto da visita”, (am)mazzando i “deboli” e rizzandolo alle circuenti. Da cui il mio detto: sempre “eiaculante, il dottor cura la colite nei culetti per altro incularvi dietro carte che cantan ann(u)ali, tutto impomatato e a matarle col martellino a danni, d’anno in ano, vostri (ag)giudicati, inutile sbracarvi ché i calzoni v’ha già calato, veste in giacca e cravatta e altre ingolla con francobollo(re) nelle gradenti”.

I sani vengon rinchiusi fra le sbarre e non berranno neanche una barra di cioccolata “calda”, chi ha più soldi sbanca e incastra chi è costretto a rubar le banche, infatti è un “rubacuori” per voi rapiti e tenuti in ostaggio. Nel frattempo, s’allatta al di lei frutteto e, di frullato, gode affumicandolo. Dicasi furbone. Se vi ribellate, lui si sbellica dalle risate, non accapigliatevi in risse perché lui se la russa e ad altre porte delle rumene busserà. Ruminate pure, lui ha già (in)seminato d’inchiostro “simpatico”. Ha già st(r)appato tutte le mutande ma è adattato all’“occhio non vede, cuor non duole”. A cui io aggiungo un “Eminenza, a lei sarò (in)dolente, lento lento t’entrerò nel didietro”.

Insomma, figli di un’era onesta. Hanno veramente esagerato.

Vanno fermati, incellofanati e di lor uccelli slabbrati.

C’han fatto incazzare. Desiderano ancor i nostri cazzi amari, invece riceveranno questo “ricevimento” su (e)pistola:

Cari miei,
veniam con questa nostra a dirvi?
No, a darvele.
Siamo darwiniani. Non siete migliorati, siete rimasti dei minorati e prendete in giro anche i “ritardati”.

Sono come Clint Eastwood
al mio mulo non piace la gente che ride.

Finale col botto, senza “botta” ma di botte… anche alla moglie alticcia

La vita vera non è pane, amore e fantasia bensì “pene”, dolore e ipocrisia.
L’uomo non è un animale sociale né politico. Gli unici mammiferi che rispetto sono quelli con le palle, cioè i cani. I cavalli vengono castrati perché scopano meglio quelle con le mammelle grosse, dette anche porcelline, da cui l’ibrido umanoide che “cavalca” la chimera col “gel” sulla criniera.

Sono cinico e anaffettivo? No, sono cinefilo e tifo nel canile. Quasi un UFO, meglio di te che gufi e puzzi come il tufo.
L’ultima volta, che m’invaghii, fu quando navigai spensierato, cioè a otto anni.
Sono ottomano alla Totò.

Alla favola di Biancaneve coi sette nani, preferisco il naso che non mente.

Non fa rima, non fa niente… non faccio un cazzo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Master (2012)
  2. L’armata delle tenebre (1992)
  3. La casa (1982)
  4. Nightmare 5. Il mito (1989)
  5. Hamlet (1996)
  6. Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
  7. Per un pugno di dollari (1964)

Federico Frusciante, l’Uomo “zombie” Rob-espierre spietato-spia del Cinema più profondo


02 May

Da qualche anno, un personaggio anomalo e controcorrente rispetto alla “cafoneria” di massa col caffettino “rinomato”, sviscera gli antichi vizietti di quest’Italietta frizzi e lazzi e invero amorevole sempre e solo di fascismo ideologico.

Un titano nella sua videoteca livornese, ove con ingordigia è cinefilo notevole, d’intuito alto d’acume e giustamente irriverente, a tambur battente, contro il cinemino dei cretinetti col “Cremino” in boccuccia che oggi par “elevato” a rango dello stilema stolto ma “serio”. Tifone! Tifate!

Egli, appassionato di horror dei più memorabili(e) anni ’80 e anche “oltre” nel Romero indietro temporale eppur avanti sesquipedale, non teme di spararle grosse, “sbocc(i)ando” di bocciare ciò che a suo genio proprio non va giù. Non la bile, lo “sbudello” bellissimo promuove e dà una mossa a chi è buffo di abbuffate!

Sigaretta alla mano e camicetta metallara, inveisce furioso contro il Nolan Christopher sopravvalutato e oramai “marchettaro” di svendita. Approvando solo i suoi esordi migliori del senno di poi.

Frusciante non si svende, un Pacino Al dell’entroterra toscano a sciacquar il Cinema “sporco” in Arno da purificare nel Carpenter John.

Fra gli altri suoi pupilli, impressi nelle pupille oculate e ador(n)ate, Tarantino Quentin, capostipite della nuova rivoluzione cinematografica.

Sì, se le donne ingrassan di “gioielli” mucciniani con le cicc(h)e dei bacetti fra squali-squallide ammucchiate sul cazzo in “cenetta” degli arricchiti stronzi a “onor” della società falsamente “buonista” e accondiscendente, Frusciante sempre più ascendendo osanna il Cinema “disturbante”, sputtanando a iosa le “rosette” e il “pan in forno”.

Tirando fuori Sam Raimi e piazzando calci alle palle a coloro i quali non “entra” in testa che i lor testicoli son da parecchio stati (in)castrati d’assurde amenità “scolastiche”.

Nel grande Cinema, già, non tutto “torna”, amiamo i film che ci “torturano” di dubbi “al tor(ni)o”, che c’inducono a pensare, a coinvolgerci, a “miagolarci” di fusa eccitate nella creazione della Settima Arte propulsiva, “impulso” di cratere incendiario, sanguinante e padella, polsi recisi, incubi, splatter, piatti che volano, aerei che bombardano la piccola borghesia ignorantona nei “missili” piazzati alla “base” di piccinerie.

Contagio, contaminazioni, mine vaganti noi siamo sane in questo Mondo di perduti e deperito nei “balletti” da “stalloni”. Balere, ecco le balene!

Ragazzina in ballerina, andrai in bambola con noi “bimboni”.

Vaffanculo, gridiamo! Fieri di non aver sviluppato la visione “pingue” di queste lumache, noi siam ogni Pinguino di Tim Burton, domani ogni Joker un po’ più saggio di Batman.

 

Una manciata di video monumentali di un Uomo che non abbatterete neanche coi carri armati.

Egli è l’armata delle tenebre, il Bruce Campbell della sua “ferramenta” aurea fra tanta gentucola da carrucole e “vincitori” carrozzoni!

Forza, la corazza. Scusate, volevo dire la carrozza!

Azione! Anticipazione! E soprattutto: “Baywatch” fu una serie orrenda, ma Marliece Andrada era una figa da “orticaria”.

Orrore!


17 Apr

Horror, mio albero graffiante nel “dolce” castigo delle coscienze lorde!

Case indemoniate, “corroborate” di fantasmi maliziosi, birichini su “spie” dall’occhio “guglia”, arroccati nella frenesia del canto e della catarsi melodica incastonata a catarsi “tenebrosa”.
Giocosi per leggiadrie bardate di soave trasparenza al lor Cuore “rauco” come sigarette aspirate in una Notte ballerina, ispida d’umori cangianti nelle morte aridità della “morale” castità.
Spettinati su “abiti” da teschi, colgon la Donna quando, addolcita dalle gocce d’acqua roventissima, è “ruffiana” alla sua chioma presto nel dissolverci d’inerpicati amplessi arricciati.
Si divora nel mio viverle d’anfibio predatore, e lecca il pene mio con evanescenza femmina più di superbia.
Si sdraia, “annerita”, sudat’ancor ‘amante d’amplesso “ocra” tra le ali del mio corvo guascone, punitore e a Lei candore nelle libertà di passioni!

Le vicissitudini di un Uomo dal carisma wonder con increspature d’aguzzi scogli nelle primavere sue d’apollineo fra polline sociale, misantropo alla Kubrick

Scontri, carri armati, cacciatorpediniere, chi pedina anche i pedoni delle strisce pedonali, chi striscia, chi è uno struscio con far da (s)truzzo, gonne, semi-anche, sceme, “crema della crema”, animali in naftalina, nautici, volatili di schiamazzi, matti da legare pur se hanno i legamenti slegati da troppa “ginnastica mentale”, catatonia, il Tonno di Pinocchio, i finocchi a “condire” l’insalatiera delle accidie acidissime, l’olio della “massaggiatrice”, natica, sommergibili, un sonnambulo che prega solo di morire, almeno riposerà “in peace”, Obama “in pigiama”, Hefnernudo in copertina, Al Pacino al Tevere, i tranvieri cantano e, tra le ferrovie, tutto è un tram(polino-che polli!) di lancio per il suicidio di massa da “Playboy” del cazzo!

Afferro il triciclo nel mio Overlook Hotel, ingrano la quinta del “senza misura” di Jack Nicholson, un pensionato ancora per le “maggiorate”, mi reco al bar gestito dal maggiordomo assassino e gl’infilo un gin nel culino.
“Sorvolando” poi con una dama che preferisce giocare a “scacchi” nel “tanga” d’un nero “fantino”.
Tango & Cash!

Fiero del mio alfiere, m’arrocco nel “bianco” bagno, ove pulisco appunto il cesso come il Joker Matthew Modine, in canottiera lisa senza le danze al “liscio” dei caporali full metal jacket.
Incito Ermey a essere Bruce Lee. Ché non tormenti le palle… di lardo. Gliele stritolo, e latra, mentre gli altri compagni, russi di vodka, accorron nella latrina e lo lancian contro la vetrata, sostenendomi per il defenestrare il suo mostro. Siamo anarchici Batman! E il pipistrello cattivo non farà… la pipì con noi, ma volerà nel nido del cuculo!

Al che, becchiamo Tom Cruise nel “vespasiano” con Bruno, mentre discutono furbacchioni dei loro Eyes Wide Shut porta a porta.
La sodomia c’è tutta. Un ovvio Oblivion degli oblii. Meglio guardarla… dall’oblò.
Nessun obolo, al massimo bollirla.

Nessun obbligo, vivo al minimo sindacale, e come mi “tira!”.

Questo racconto non ha capo né coda, non c’è storia, né svolgimento.
Però tua sorella non me “la” racconta “corto”.

Dimenticanze, “evirazioni” neonatali

Ho dimenticato il cel. da un mio amico. Niente d’’irreparabile. Fra l’altro, guaio peggiore, ho scordato l’uccello al reparto dei neonati. Ora, ho 33 anni, qualche infermiera potrebbe restituirmelo?

Grazie, può lasciarlo nella “buchetta”.

Che senso ha? Del cazzo. Come pretendo sempre.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. I falchi della notte (1980)
  2. Blade Runner (1982)
  3. Halloween. The Beginning (2007)
  4. La casa (1982)
  5. Le Streghe di Salem (2012)
  6. Shining (1980)
  7. Stand Up Guys (2012)
    Tiriamoci su.
    Se li tirassi giù, sarebbe meglio. Altrimenti, in mezzo alle mutande invecchierà. Fidati.

Chi è Batman?


07 Mar

Non sei m(al)e, i film della settimana da gustare nella caverna

I film della settimana si prospettano sognanti e io propenderei sull’“anormalità”-anomalia d’un Bradley Cooper ammaliante e “malato” più James Franco di Sam Raimi “magheggiando” nel supereroe

Batman vive in Transilvania


Domani, cioè domani, pigliate carta e penna, è un Giovedì coi fiocchi.
Con un doppio Franco, versione “zucchero filato” e poi Harmony Korine bastardo.
Fra i due litiganti James, Lawrence Jennifer si “gode” lo “scemo del villaggio”, e De Niro applaude, da vecchio lupo di mare. Il Bob sa che tira più un pelo di figa che un carro di buoi e, ove v’è “
il lato positivo”, c’è anche l’amarezza-“dolce” che però balla il “liscio” in quello B “sedabile” e da “rassodare”

Ah, menestrelli, me ne sto nel castello. Giardinieri, il mio fiore fu reciso, e son Batman col maggiordomo che mi “dona” una cena “gustosa” di pipistrelli. Un pochino insipidi.
Tu, “donna”, rastrella l’uccello. Tu, mentitore, ficcati la mentina in bocca. Tu, minchione, sparati un altro “segone”. Tu, favolista, usa di più la fava.

Basta, ho fame!

Servo, metti su il giradischi, ho le palle girate. Togli Lucio Battisti, “spingi” con “Big” Jim Morrison.
E tu, della gleba, fai il letto, ieri ti “sei fatta nelle mutande”… col mastino dei Baskerville. Villana!

Accendiamo la Tv. Che cazzo danno? Vediamo un po’. Ecco, su Sky, c’è ancora Lucarelli Selvaggia. Come glielo darei io, nemmeno Nanni Moretti.
Sì, Nanni è un finto “papa”, per an(n)i volle papparsi solo Morante Laura.
A me non lo “dà a bere”. Inutile che filosofeggi di brioche, tanto Laura non sarà cornetto a suo marito. Ti tolgo il cappuccio, Nanni. Altro che i tuoi cappuccini! Sei un finto monaco! Tenete calmo il caos del Moretti, e tu, poveraFerrari Isabella, ti sei lasciata sodomizzare da questo sordomuto “provetto”. Che fai come Ornella Muti col Ben Gazzara? Che cos’è stato mai quell’amplesso-“tinello”-tieni qua simil Bukowski da La messa è finita in “pappamolla?”.

E io dovrei stimare il Nanni? Sì, meglio di Castellitto Sergio, un laido da Claudia Gerini per il “girino spermatozoico”. Almeno Daniele Luttazzi è onesto col “suo”.
Non si sposa la “Strega” Mazzantini per poi “spazzolare” le famo strane.

Non ho mai capito il Castellitto. Come attore serio, vale la calza della befana. Come bonaccione, è uno stronzo, come emulo partenopeo di Totò, no! Solo da popò di sculacciate.

Comunque, maggiordomo… hai registrato Selvaggia? Sì, sì, hai ragione. Stasera, ha scosciato poco. Scoccia sempre con le sue “menate”, almeno “vedessimo qualcosa” di più “spumeggiante”.
Maggiordomo, preparami un cosciotto di pollo. Puliscimi il piumino.
Rosolalo bene, poi telefona alla megera maniaca religiosa di Via del Rosario, per catechizzarla a far Quaresima solo se prima “cresimerà” l’amante suo arzillo con delle creme di cioccolato per la “veglia(rda)”. La sachertorte sa…

Bene, bene, nulla d’interessante. Spegniamo lo “zapping”. Allora, Cristo santissimo! Quanto devo aspettare per questo pollo? Voglio il contorno di “patate!”.

5 minutes later, dinner…

– “Mettilo qui”, adesso m’è passato l’appetito. Sì, ho anche un po’ di febbre, vaneggio sul (di)vano.

A che ora danno domani il film di David O. Russell?
– Signor Bruce Wayne. Non so se è il film più indicato a Lei in questo momento “delicato”. Potrebbe scatenare brutti ricordi.
– Per questo me lo voglio sparare. Adesso, consegnami Catwoman.
– Ma sta facendo l’amore con Robin, sulla porta della stanzetta c’è la scritta “Do not disturb”.
– Ah, quel rompiballe di Robin. Allora, chiama il Pinguino.
– Anche lui è impegnato coi topi di fogna.
– Non farmi diventare Jack Nicholson. Finiamola con queste “tope!”.
– Heath Ledger non gradirebbe.
– Me ne fotto, tanto è morto.
– Abbia rispetto per i defunti.
– E il rispetto per la mia “maschera”, invece? Maggiordomo, sei licenziato!
– Non può. Poi chi la servirà e riverirà?
– Tua sorella.
– Sta delirando?
– No, dico la verità. Tua sorella non è una suora che va a letto presto.
Saprà come “rimboccarmi le coperte”.

Tua sorella ha un sorriso da restar “a bocca aperta”.

– A parte gli scherzi, maggiordomo. Torna qua. Hai scaricato da iTunes il trailer di Iron Man 3?
– Certamente. Sempre ai suoi servigi, mio marchese.
– Io sono il Conte, sono Dracula, devi solo “succhiare” i miei voleri.
Dammi qua la damigiana. Ficca la “conversione” sul lettore Blu-ray. Vediamo che “razzo” di roba ha combinato questo mio emulatore. C’è solo Batman, gli altri supereroi son delle merde.
A eccezione di Superman, che è sempre me stesso anche quando si pitta di doppia personalità da “mantello” nel tonto Kent.

10 minuti più tardi…

– Questo trailer è una stronzata!

Dice solo puttanate l’“acciaio”: Sono Tony Stark, costruisco cose eccezionali, ho una ragazza meravigliosa e, occasionalmente, salvo il Mondo. Allora, perché non riesco a dormire?

Parte così, con questa “leccata insonne”. Infatti, c’è pure Guy Pearce da MementoNolanInsomniacavalieri oscuri, scudetti, troioni, missili che volano, corazze, scoregge, tutto l’ambaradan, la banda, le esplosioni, l’artefice delle (auto)distruzioni, il bombardamento, chi incula chi, “Indovina chi è il cattivo?”, qualche chirurgo allegro, il Vinavil, il “Piglia la vita, fortificandoti”, l’emicrania, il casco, i motorini.
Con tanto di Paltrow Gwyneth palpata e slurpata. Gwyneth la conobbi quando andai in Colombia.
Lì, nella foresta amazzonica, “ammazzò” lo “stormo”.

– Cosa vorrebbe dire padrone?
– Niente, lascia perdere. Non ne vale il “pene”.
Sappi, ci tengo a ribadirlo, che sono Batman. Il resto è d’arrestare.

Poi, che significa questo Ben Kingsley “Mandarino?”.
Mah, secondo me, è meglio il cocomero.

A proposito, domani speriamo che Selvaggia mostri i meloni.

– Sì, è ora di coricarsi Wayne. Fra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare. E s’è fatta Mezzanotte.
Domani, l’aspetta una giornata schifosa. Questo lo sa, vero?
– Ne sono cosciente. Sì, dopo questa cenetta da “ristorante”, un bel sonno ristoratore.

Ah, ecco, rimanendo in ambito di sogni. Tu ha studiato Psicologia prima di fare l’educatore in questa valle di lagrime, giusto?
– Sì, esatto.
– Ieri Notte, ho sognato questo:
mi catapultarono nel ruolo dell’ammaestraetore delle belve al circo ma una signora della platea mi trattò da pagliaccio. Al che, inferocito, aprii la gabbia dei leoni, che la sbranarono.
Poi, regalai al marito il babbuino di scorta che tenevo in un ripostiglio.

Come me lo interpreti?

– Che sei uno stronzo.
– Sì, credo che questa sia una vera “esegesi”.
Andiamo a dormire, va’.

Ci siam persi in chiacchiere, fra Selvaggia, cazzi, tendoni e trombate.

Sì, la Lucarelli, sexy come il “cazz’” delle guardie forestali. Tanto “la tira” quanto poco, a lungo andare, me lo allunga.
Dopo un po’, scassa le palle. Meglio la fionda. Meglio la liana.

Aggiornamento di stato, con poco “tatto”, alla borotalco

Selvaggia Lucarelli, stasera, intervisterà Rocco Siffredi, detto “Il glande”. Chiede ai suoi (pre)ascoltatori se hanno domande che leggerà mentre non saprà se saltargli addosso di sbattergliela o spaccargli il microfono.

Con “eleganza”, propongo “lei” tale “alto” quesito:

Selvaggia, forse da, appunto, “Stanza Selvaggia” di Twitter, te ne sarai accorta. Cominci a ossessionarmi. Sarà il tuo rossetto fuxia sucandido seno procace o il taglio dei tuoi capelli scodinzolanti, da intrecciar di baci e osar nel rossoche fa Malpelo. Sono Stefano Falotico, poeta e romanziere, cinefilo e artista. I miei libri troverai su ibs.it e lulu.com. Fanatico delle donne brillanti(na), argute, sagaci e anche ambiziose, porrei questa domanda all’homunculus che intervisterai in trasmissione “erotica”. Credete davvero che Marlon Brando sia così mitico come ce lo descrivono e come l’abbiamo filtrato? Ed è appaiabile a Siffredi Rocco, che ha sempre dichiarato quanto “duro” sia lavorare nel porno e più ostico quando s’è cimentato nel Cinema vero? Cos’è poi la finzione scenica? Un orgasmo simulato daMeg Ryan, Conner Ryan, o i cornetti alla crema di banfianesca memoria? Su questo dilemma arcano e amletico, vi lascio (ri)flettere.

Ponderate e “mescolatevi” bene. Il mio tram si chiama desiderio. E a tutti, da Batman, lo caccio nel seder’.

A parte le burle, pur essendo uno sfegatato a iosa di John Belushi, per immolare il Mondaccio violento a goliardia “piratesca” e pure, aggiungerei io, perché no, picaresca, mi concentrei, “deconcentrato”, accentrato e “Amo solo me stesso”, sulla depressione di Silver Linings Playbook

Voi non avete letto la “buona” novella del Quick Matthew? E avete fatto male. Non è giusta una cosa così, è sbagliata. Riparate al danno, comprate il libro suddetto, “sudditi”, e rattoppate pure le “topaie”. Cola acqua dal soffitto e le fitte si fan toste al fegato. Lo so, qui si accumulano debiti, e il saldatore dov’è finito?
Come? Non ci sono più idraulici perché son tutti laureati?
E chi ripara il Ministro del Gabinetto? I rubinetti? Ci son due pomelli, per quella bollente e per la doccia fredda. Ah, qui abbisogno, “alla bisogna”, d’esser un po’ bisonte in “vasca”.
Smettetela con Via Indipendenza, lì passeggian solo le vacche, io parlo delle “bollicine” del “manico di scopa”. Come? Tu sei solo una da scopone scientifico? Manca la briscola, siamo o no dei clandestini? Bische(ri)!

Un bicchierino e tutto va.

Comunque, io non la prenderei alla leggera questa storia della depression.

Tutti ne abusano. E dicono “Mi sento depresso”, e “roba” varia. Infatti, molti “finto depressi” si riforniscono dal pusher. Da questo “spacciatore di vista”, Mickey Rourke è un vero “lottatore”.
La sua faccia lo sa…
Mah, David O. Russell ha preso Cooper Bradley, giudicato da “People” un sex bomb. E l’ha trattato da bomboniera. Sì, un martire a cui son rimasti i bomboloni e masticarselo.

Appena poi si parla di depressione, spunta Hemingway. Questo “collegamento” non l’ho mai capito.
Hemingway se ne stava sulla barca, non era un tipo da barchette e aeroplanini da fringuelli paranoici.
Tutto il Giorno pescava, e poi sbucciava le “pesche”.

Che c’entra Hemingway? Da Francis Ford Coppola a Woody Allen, spunta sempre Ernest.
Secondo me, è più figo Borgnine.
In Fuga da New York, se ne sta, quatto quatto da tassista Travis Bickle con la pancia, a godersi la poltroncina tutta sola da Marty, vita di un timido, reminiscente Scorsese Martin. Nauseato, sartriano, non da salotto.
Il dottor Cassano non vi liberò dal Male oscuro. Il malessere, già, ha radici profonde.

Tempo fa, vollero “curarmi”. Presentandomi una stragnocca con due tette gommose.
Al fine che mi “svezzassi” come “Cristo comanda” e “Parla come te la mangi”.

Secondo voi, ha risolto il problema? No, l’ha “aumentato”.

In fondo, Franco Trentalance è uno che piglia la pastiglia.

Ho detto tutto…

Senza partyMartini George Clooney.

Perché dovrei stimare Giorgino? Meglio il vino della Georgia.
Fra quei colli, mi sento a mio agio.

Il resto mi sembra una tavola imbandita. Per di più, in campagna, l’unico bandito, che puoi incontrare, è il pastore tedesco.

Le cagne… che vadano a “zappare”. La mia “zampogna” non l’avranno.

Da anni, una famiglia di ebefrenici tormenta le mie notti batmaniane.
Come più volte, in altre vesti, v’illustrai.

Adesso, pare che il figlio, una sorta di “Enigmista” del circolo sociale degli handicap su giochi mentali “Scarabeo”, sta da sagrestano con un ex grassona che ha raccattato vicino al vicolo di Via Vendila di San Diego.

Ha affisso la sua foto da “tenerone”, col padre manesco recidivo a spettegolare della moglie, ex insegnante “Tu mi stufi” sulle croniche mestruazioni non appagate, nel dar la “mossa” al sangue suo venereo, non lo venera tanto, perché si sposi e metta la testa a posto.

Come diceva Totòa prescindere… la testa dove deve stare? Al solito posto, cioè sul collo.

I cretini s’innamorassero delle cricetine, di mio voglio essere un genio.

Sopra tutti e da ribaltare nel caso rompessero ancora. Con tanto di teste da dar in pasto alle zebre che vedono la vita grigia da fascisti.

Con questo vi lascio. Trascorso domani, tale famiglia riceverà altre querele.

Ora, per concludere questa Notte, tornerei su Rocco Siffredi, davvero identico allo stilista “Rocco Barocco”.

Sì, una cuoce, l’altro cuce. Uno le mette, “mettendolo”, a cuccia, l’altro veste gli abiti della casalinghe in cucina.

Siffredi è la vergogna dell’Italia. Tutti a “celebrarlo”, sì, ci mancano i candelabri e abbiamo completato l’anal orgy.

Di mio, al “digitale”, ho sempre preferito l’anal-ogico.

Oggi leggo “Senilità” di Svevo Italo, ieri lessi una scemenza. Probabilmente, non leggerò più. Di più.

Ho già letto tutto. Quindi vanno riletti. Allettiamoci nel lettone.

Sono l’eccelso per antonomasia. Rinomato e “mobile”.

Ricorda: ama il prossimo tuo e porgi la guancia. Devi essere amico del giaguaro.

Non è stata colta?
Infatti, va cotta a vapore.

Vivo fra le nuvole.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Spring Breakers (2012)
     Korine non è per chi ama il Cinema “carino”. A questo piaccion le ocarine…, dette più volgarmente mignottelle.
    La Sevigny sa il suo brown bunny.

    Il suo “cinemino” ricorda poco quello di Cimino. Tanto epico è Michael, quanto “profilattico”, malsano è Harmony.

    Ne vedremo delle “belle”, sì, delle zoccole.

  2. Il lato positivo (2012)
    Oggi, una scema ha postato questo su Facebook: “Il piagnisteo spegne i neuroni. Allontanarsi subito dai negativi…”.

    Sì, pressappoco così.

    Ora, una supposta alla donzella. Una bella r(e)azione ricostituente.

    Comunque, “concordo”. Mai scherzare sul depresso bipolare, buttandola poi nel balletto.

    Non è che meglio il bulletto Franco James?

    Sì, James se ne fotte.

    Franco, pane al pane e vino al vino, senza Avril Lavigne, ma “vendemmia” fra le vigne.
    Egli pesta, batte il chiodo del giubbotto quando è “calda”, è Tarzan anche in Jane… Fonda.

    Spacca il culo.

    Infatti, non è esperto di algebre relative.

  3. Il Grande e Potente Oz (2013)
    Mah, parto prevenuto. I primi film del Raimi mi facevan “venire”. Storie horror cazzute, di boschi, fragolette, orchi, occhiataccia, nottataccia, Bruce Campbell che tirava a campare nel reparto ferramenta, le campane dei campanili gotici, l’oscurantismo, le gambe aperte, il filo spinato, il porcospino nella figa dei nani bisessuali, gli scheletri nell’armadio, le soggettive, la suspense.

    Da anni s’è “fumettizzato”. Una versione Tim Burton edulcorata con un retrogusto “tagliente”.

    I presupposti per il capolavoro ci stanno. Quelli per la porcata, di più.

L’Italia è Selvaggia Lucarelli


06 Mar

 

L’urlo lancinante, insopprimibile, quasi “insopportabile” degli idioti!


“La prenderò larga”, come avviene con le mie donzelle, che io “orlo” a “suffragio universale”:
taluni biechi personaggi, che (conta)miranono la mia libertina indole “
untouchable”, raccontando frottole per cavarsi da impacci del tribunale, mi “tributeranno” delle grida come Billy Drago gettato in pasto al vuoto da un Kevin Costner intransigente e “rigidamente morale”

“Capitolo 1”, col grassetto, col rossetto di loro che “la vendono”, col neretto a bruciarle

Orsù, son Brancaleone per le giraffe: in marcia, miei “prodi”, “erti” da (e)rettili, marciamo da marci e “ovuliamole” queste marce, ingravidiamo ogni “cos(ci)a” a bollarle di marchi!

Che vestito indossi? Che taglia è? Un Armani di marca? Te la “fai” col Marcantonio?
Bene, sgozzate quest’incravattato coi taglierini, afferrate la 
“(g)riffa e “graffiatela” da uomini-armadio. Raffaella Carrà faceva cagar’!

Ecco i “sogni nel cassetto!”. Ve “li diamo” noi!

Puttana, levati la sottana! Puttaniere, beccati il “cannone!”.
Stronzo, ti smerdo!
Fancazzista, ti sfanculo!

Renato Zero
! Venditi! Basta con Antonello Venditti, buono solo a “incipriarsi” la bonazza Ferillona Sabrina di “cappella” al “coppolone”. Evviva la “pummarola!”. “Sughino” nelle poltrone “sofà” coi “fusilli”.

Quanto sei bella Roma quand’è sera (che Antonello “canta” da quann’ è seer’ mentre “la insedera”)
quando la luna se specchia
dentro ar fontanone 
(sotto la Luna, Venditti “schizza”)
e le coppiette se ne vanno via,
quanto sei bella Roma quando piove

Quanto sei bella Roma quannè er tramonto (aho, stronzo, er pupon’)
quando l’arancio rosseggia
ancora sui sette colli
e le finestre so’ tanti occhi,
che te sembrano dì 
(alba chiara Vasco Rossi…) quanto sei bella (come il cazzo…)

Oggi me sembra che
er tempo se sia fermato qui,
vedo la maestà der Colosseo
vedo la santità der cupolone (
e di Francis Ford Coppola, no?)
e so’ più vivo e so’ più bbono
 (eh, come no…)
no nun te lasso mai
Roma capoccia der mondo infame,
na carrozzella va co’ du’ stranieri
un robivecchi te chiede un po’ de stracci (
eh sì, Venditti straccia tutti, certo…)
li passeracci so’ usignoli;
io ce so’ nato Roma,
io t’ho scoperta stamattina

Te e quella buzzicona della Ferilli “scudettata”-sculettante-tettona-surrogante, rimanendo “in tema” di “cinepanettoni”, vedete d’andarlo a prender’ Inter… cul’ (infatti, tifo Manchester United…).

E tu, Carlo Verdone, finiscila di ascoltare Eric Clapton. Basta, non meriti il mio clap clap, oramai non più.
Sei “lento” più di Eric, dammi “retto”, spingi “forte” come Erik Everhard, “spacca” la “mula” del “suono”. Sei un italiano medio, di biancorosso e “verdognolo” di rabbia.

Io sono Hulk!

Sì, Alberta Chiappini, mostrami le chiappe! Sotto il “balcone!” Vai “rifatta”. Fat(t)ela “santa”, c’è il conclave, “eleggetela” infilzandola da “lanzichenecchi”, anche voi, checche! E tu, Rita Rusic, l’Elizabeth Hurley “nostrana” con amante Mastro Lindo, ama invece Banfi Lino, egli è medico in famiglia, mia “figa”. “Terrone” da “superfiche” non delicate come la tua.

Più che la Madonna dell’Incoronata, sì, le tue gambe son da coronarie ma, una volta che (ci) “entri”, ca(pri)cci poi, ammalato “sessualmente” (causa marmittoni di tuo “esercito” ed “esercizio ginnico” da “manovre” alla Edwige Fenech, la vacca degli anni settanta “a novanta” su Jerry Calà “abbronzatissimo” nella Parietti), degli “accidenti”: “Cazz’ ameri!”, pronunciato meridionalmente, “a mezzogiorno”, come Zagaria Pasquale! Come, appunto, “a puntino-a punta” di De Sica Christian, uno non tanto “cristiano” con l’ex di Troisi Massimo (non quel “burino” di Decimo Meridio da fossa dei leoni…), nella doppia parte di Cesare Proietti (un po’ Gigi, anche Sammarchi di voglie “Samarcanda” da Roberto Vecchioni) e Lando Marcelli (un po’ Buzzanca di panza…, sotto la panca, la capra crepa, sopra la panca, la capra campa…).

Sì, Rita mostri la “rucola” tua al mare e, onda su “unta”, la “cremina” ti “sbrodola”. La pioggia dorata, la “doccia” rinfrescante sapore di “noci di cocco”, per musica “estiva” ad “ambient” col “pino silvestre” che tu “addobbi” di “palle” come l’abete di Natale.
Eh sì, vai in vacanza all’Abetone, ove Alberto Tomba “slalomava”, gustandoti di “discesa libera” con tanto di Colombari Martina. Lo so, Cecchi Gori piangeva a di-rotto nervoso, rosicando per la tua “neve”.

Sì, il tuo “habitat” è la “giungla” della tua “foresta”, e ogni maschietto “Yeti”, poco cheta, tu allupi, tra le fronde del pineto.

Iettatrice! Meretrice! “Meritatela tutta!”.
Come te “lo inietta” lui, mia inetta, neanche Davoli NinettoUccellaccio e “uccellino”.

Sì, credete nell’Annunciazione dell’“arcangelo” ma è da D’Annunzio Gabriele che dovete “attingere” se volete che l’usignolo non sia estinto. D’Annunzio non era uno stinco, infatti era autoerotico anche di rotte “costolette”. “Erto!”. Ercole!

Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree 
cicale (la “famosa”, affamata Heather Parisi nell’Hilton Paris)
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota


Umidità, Sole “salato”, arsa e “deserta” ecco il (mi)raggio del mio “bacio”.

In poche parole, “detta” come va “data”, come dico io anche quando non lo “do”, l’Italia è un “paesello” di zoccole!

E da riceveranno solo un “Viva Topolin’! da Full Metal Jacket!

Rinunci a Satana? Rinunzio! Meglio Nunzio!

Rinunci a Sara? Rinuncio e “lo annuncio” ad Annunziata senza fedi nuziali!

Rinunci alla dichiarazione dei redditi? No, denuncio i miei “reni”. Non c’è nessun reddito!
Hanno confiscato anche il mio “roditore!”.

Capitolo 2

Se in America va forte il porno, in Italia c’è un Uomo masochista nel suo “snuff movie”… a me frust(r)ante

Uomini elefantiaci, infanti e nonnetti, dementi e saccenti, insipienti e saponi, evviva l’adolescenza “indolente” e protratta. Perché puoi “tirartelo” e “allungare il brodo”

Sì, l’altra sera discussi con un mio amico poeta, Raimondo, in merito a un meruitevole futuro altro libro sul Cinema.

Pignolo e “scrutatore”, volle appurare se davvero son scrittore o millantatore:

– Stefano, si dice “Gli hai visti” o “Li hai visti?”.
– No, tu mi vedi?
– Come si dice?
– Cosa? Il visto? Non lo so, tu mangi le ostie o prendi il nulla… osta? Insomma, sei uno da oche o da ostriche?
– Insisto…, non girare la fritta-ta. Come si dice?
– “Li hai visti”, vedi?
– No, che dovrei vedere?
– Non saprei. Ma è il Tempo di “mandarti” nell’avverbio più lungo “perifrasi-frastagliata” della “lingua” italiana alla Boccaccio sboccato. “Aiutino”: se vado precipitosamente, potrei rallentarlo d’altre lettere?
– Sei un filosofo?
– No, suono la fisarmonica.
– Sei un suonato, quindi?
– Meglio dell’insalata.
– Sei acido?
– No, “acetone”, eufemismo dell’uccellone.
– Insomma, un “maccheronico”.
– No, un agonico.
– Ciao.
– Può darsi.
– Sei titubante nei saluti?
– No, è tutta salute? Io saltello.
– T’è saltato il cervello?
– No, qualcos’altro…
– Oddio mio! No! Te l’hanno amputato?
– Non mi piacciono le puttane.
– Allora, cercatene una “brava”.
– Infatti, non ce n’è…

Ora, vi chiederete: e lo snuff movie dov’è?

Come dov’è?

“Li avete visti” voi?

Sì, infatti sono l’unico che è rimasto all’asciutto.

Ho detto tutto…

Capitolo 3

Se tu ami Sam Raimi, allora sei uno zombi. Meglio dei morti viventi

Fine e inizio.
Tutto qui.

– Come? Tutto qui? Ma non c’è svolgimento.
– Infatti, ci saran solo capovolgimenti di fronte.
– Cioè?
– Sei da cimitero. Ribaltatelo. Forza, “ficcatelo”.


Capitolo finale “dedicato” a imbecilli la cui vita è finita

Mio padre, come il sottoscritto, è identico a Tom Stall

Sì, un povero pazzo, di natura immonda ebefrenica, tentò, con pedissequo sghignazzare, di perseguitar a “fini perseguibili” il mio “bislacco” e giocondissimo modo di star al Mondo.
Essendo colui che vivrà e visse a collo e “a culo”, rispettando il benessere della mia anima, d’allevare con l’ipocondria tipica di chi è al di sopra delle quotidiane rivalse e dei poco valorosi “validi”.

Io rappresento la totale “invalidità” a codesti che non mi rappresentano niente, e non intendo, proprio per nulla, ammutinarmi per ammutolirmi alla loro ipocrisia muta. Io son alato e alleato agli angeli, che guarnisco e a cui fornisco il carburante del “lievito”. Gli altri son d’evitare. E, se me “lo” permettete, anche da evirare, seduta stante. Stessero seduti. Non si muovessero. Alla prossima mossa e moina falsa, altre monetine dovran sborsare se ancor non ammetteranno quanto son noiose “borsette”.
Che effeminati, bravi a “redarguire” e far i dirigenti. Io, invece, esigo il “mio dritto” che non sta buono e non si calmerà mai.

Sì, di mio padre, costoro devono aver equivocato un po’ tutto.

Solo perché svolse lavoro impiegatizio, pensarono di trovarsi di fronte a Peter Sellers. Primo, sciaguratissimo “granchio”. Ché “sgranchirà” molto “perbene” le loro bugie a gambe corte.
Sì, spezzerà quelle ossa da quaglie, per sedie a rotelle “allineate” al “picchiatello” delle picconate ai “testoni”.

E dire che eran di “testicoli”. Quanto testoline…
Mio padre, prima di fermarsi a contemplare la Bellezza dolce, era uno “scapestrato”. Ascoltava la musica del Cuore, su teschio ambulante del crocifisso nel pettorale, e non rispettava i caporali.
Bensì “fruiva” delle “vulve”, da lupacchiotto.

Molti ritardati s’accanirono da cagnacci per “scacciarmi” via i “demoni”.

Ma il demone è come mio padre, come me.

E, presto, saranno “palate”.

Uomo avvertito, mezzo salvato?

No, tanti “saluti e baci”.

– “Meglio porco che fascista!”.
– Chi l’ha detta questa? T’interrogo Stefano.
– Guglielmo Tell.
– Sei un ignorantone.
– Sì, scusi, è di Guglielmina mentre preparava i tortellini.
– Mi vuole provocare?
– No, la voglio scopare.
– Come ti permetti?
– No, te lo metto e basta. Silenzio, troietta.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Grande e Potente Oz (2013)
  2. Moby Dick. La balena bianca (1956)
  3. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)

 

Presentazione del mio libro slitta-ta all’8 Gennaio: la befana tutte le feste porta via, speriamo nelle calze, voglio “incalzarlo”


07 Dec

Mezzanotte aspettando il 25 Dicembre, tanto la profezia dei Maya verrà blandita da Carosone Renato col suo “Mo’ vene Natale”. Io non tollero le nevicate, perché vengo di “valanga”

Mo’ vene Natale nun tengo denare
me leggio `o giurnale e me vaco a cucca’. 
Mo’ vene Natale nun tengo denare 
me leggio ‘o giurnale e me vaco a cucca’. 

Mamma, mamma e damme n’a mano
ca doppo dimane fernesce ‘a semmana 
e nun saccio che fa’ e nun saccio che fa’

La “milf” aiuta di “mano…”.

Mezzanotte donnaiola d’“uno” dondolante, pendente dalle labbra nel fuoco fatuo eppur diffamato, essendo infausto d’affamato di femmine che m’effeminarono

Tre lettere d’amore, un amore puro e lapalissiano come le mie paralisi quando vedo un culo che ha un suo perché e anche i fianchi d’un altro che l’”affranca”, sfiancandola mentr’”incagnisco” il canin “mancino”.
Più “porcata” micidiale di “botta”.

Una figona macroscopica d’Indianapolis-curve tortuose eppure da torrido nel “cruscotto” che vuol “scrocchiarla”, intimamente-accelerando.

1) Magnetico scricchiolio erotico, il tuo seno rovente, glabro di seduttiva maternità burrosa ha raschiato il mio rauco essermene non assolto ma dissol(u)to desiderarlo.
Voglio insinuarmi e tuffarmi di capezzoli nella brezza.

Risposta: – Fottiti. E levati. Lavati.
Controreplica: – Sì, mi sto elevando… nell’acqua del Giordano, grondando d’ano. Battezzami battona. Dunque, sbottona e innaffiati.

2) Innanzitutto, bellissima e fuori dalla massa. Come me, Uomo post noir, in Blu-ray eastwoodiano del mio carisma negli zigomi lapidari d’occhi pallidi eppur neri d’azzurro. Sono il nuovo Debito di sangue, edito dalla Warner, e tu il mio Cuore rubato. Sarai rubina col mio pelo grigio?
Ti piacerebbe, anche per amicizia, conoscere un tipo “non affollato”, spesso affogato, romanziere nel romanticismo e rambistico contro i cinici? Insomma, un cigno che fa il baffo a Capitan Uncino?
Se Neverland è la tua patria, allora voliamo, avvolgimi e concupiscimi. Ho voglia, cazzo!

Risposta: – Ti piscio in testa.

Controreplica: – Non contaminare la mia isola (in)felice. Ecco, il mio uccello non c’è ma potrebbe essere dentro di te…. Sono Peter, Peter Pan… di zucchero ma anche “salsedine” se non mi tergerai al Sole delle tue mele.

3) Mi respingi ma vorrei spingere, basta coi pisolini, tutto va accresciuto. Anche quando dormirai, io dominerò dall’alto verso il “basso”. Mia principessina sul pisello…
Quelle tette sono farina del tuo sacco?
Voglio “insaccarlo”. “Impanami”. E tutto il pen impennerà!
Di bagnato!

Risposta: – Ti castro seduta stante.

Controreplica: – No, basta con le (c)astrazioni, basta con le palle che roteano nell’universo, voglio esserti concavo di sfere spaziali fra le balle… di fieno. Sì, affanniamoci nelle stalle, voglio “installartelo” nel “cavallo”.

3 e mezzo “chilo”) Sono un fighter e ti sbranerei, versando caffè “bollente” su un addome d’allisciar di baci.
Abito lontano ma prenderei il primo treno per Memphis in te affinato e “affondato” di mordente. No, non scollegarmi con un “bannaggio“, sei una sventola e la mia banana merita profumi ove coverò senza sinapsi di troppo e privi di schiaffi ma scafato ed effuso, “pepsizzandoti” di  fusa nella coca ettolitra del sudore mai smielato poi “stucchevole” in senso di piastrelle aromatiche d’orgasmo. Nel quartiere, sono Mickey “Il gatto”, appellativo che mi affibbiò una vecchia maleodorante dopo che mi “scornai” con la figlia, intraprendente d’appetiti, ché almeno è liquor di buchi senza peti cosmici del moralismo chiesaiolo ma da “scassinar” di mio casino.
Ti chiedo venia se son (s)venuto, hai due gambe che, oltre allo sballo, han già odorato la mia “rapina a mano armata”.
Amami e brinderemo il Capodanno d’olio miscelato nel motore turgido, ove il liquore a scoppio “pandorizzerà” di velo raffinato nelle tue cosce scopanti di fumante. Che “spymanti!”.

Al che, contattai il chirurgo plastico per varie amputazioni, non solo per il “mio” spezzettato.
Mi rispose che ha degli “arretrati in sospeso” con Rourke.
Prima d’un quarto di secolo, l’agenda è piena dei suoi “tagli”.

Dunque, mi recai alla bocciofila, sperando di rintracciare i miei testicoli fra qualche “vecchio”.
Ma un delinquente m’inumidì di coccole, strofinando il suo pugno nell’“estrazione”.
E obbligandomi ad azionare un investigatore per “recuperarlo” in extremis.

Sia “lodato”. Cosa? Il muschio, il miscuglio di cazzate, il maschio arrapato, l’Uomo boschifero, un po’ schifoso ma equivoco e “vocali” di chiave nel buco.

Stronzi, sono del reparto ferramenta, il mio Merry Christmas è questo:

Applauso!

Sinceramente, domani sarà un’altra inculata.

Sì, le donne rispondono così al mio rimorchiarle, qunado (at)tento d’“orali” per le tendine:

– Conosci la differenza tra un flusso di pensiero autoreferenziale e uno scambio di comunicazione tra persone che non sia un interrogatorio?.
– Ma guarda che lo so. Sono centratissimo. “Concentramento”. Parlo solo di me anche quando gli altri sparlano del sottoscritto.
– Direi autocentratissimo. Ma hai mai pensato di aprire un bel autocentro?
Autolavaggio.
– Lucrezia caschi male con me. Son stato in analisi. T’ha turbato questa news?
– Aspetta, devo riflettere.
– Cosa stai riflettendo? Se “fletterla?”. Dai, non farmi a fette.
– No, pensavo, “soppesavo” se piazzarti un calcio.
– Amo le punizioni “balistiche”, dette palla piazzata all’”incrocio”, la cosiddetta “foglia morta” che s’affloscia dopo la parabola ascendente che “cola”. Di colpo di culo. Gran “rete”.
– Sei una merda.
– Dai, scherzarvo.
– L’analisi è una truffa. Meglio la transpersonale.
– “Trans…” per cosa starebbe? Non è che, lì in mezzo, scovo che c’è un serpentello?
– No, tranquillo. Sono Eva.
– A me parevi Adamo. Dunque, a prescindere… dammela.

Il mio amico Stanzione su Facebook, a proposito del nuovo Grandi speranze, scrive: di quegli adattamenti che non cambiano il mondo e neanche lo rendono un posto migliore.

Riposta del Falotico: – Nessun adattamento rende il Mondo migliore. Per questo, non m’adatto. Provai a fottermi la mia prima ragazza, “funzionò”, poi continuai a masturbarmi, “filosofeggiando”.

Dialogo, Davide: – Ma insomma Stefano, non val mica come massima assoluta (al di là delle tue pose esistenziali, va da sé che, in quanto tue e solo tue, sono granitiche).

Stefano, cioè me (medesimo-mimetico): –  La mia non è una posa, è uno che mai si sposerà. Sono “durissimo”.

E comunque, a Ralph Fiennes, preferisco De Niro.

Domani, quindi, non ci sarà nessuna presentazione della mia opera a Roma.
Tutto spostato all’8 Gennaio.
Il solito “inghippo”. E dire che m’ero precautelato di bigliettini e inviti, con tanto di fanfare gladiatorie anche su questo sito.

Questa è bella, è “bellissima”. Parafrasando Totò.
Già, ridiamo…

Sì, non vado preso sul serio quando ho le “crisi”. Prima, a sedici anni erano passeggere, adesso manca la passera.

Ho detto tutto.

Chi ha orecchie per intendere, intenda, chi è un “ricchione” sturi bene…, tutti “lo” prendono.

Io lo do.
A chi?
A te. Cioè sempre (D)io.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Non ci resta che piangere (1984)
  2. Paradiso perduto (1997)
  3. L’armata delle tenebre (1992)
  4. Grandi speranze (2012)
  5. Johnny il Bello (1989)

Corteggiamento “altamente” Poe-tico e “natalizio” di frizzi e “lazzo”


21 Nov

Sono il DiCaprio italiano, tutte vogliono “accalappiarmelo” ma non calcolano quelli loro “renali”. Sì, io spacco solo le reni, e guido le renne da Babbo Natale, infilando nei camini il carbone “ardente”

Ieri pomeriggio, ero seduto al parco, e stavo spipacchiando su una panchina. Al che, attirata dal mio Sguardo “semifreddo” d’Inverno in prossimità vicinissima (eh sì, quando scocca il 21 Novembre, “tutto” si scioglie “rigido”) sulle sue emozioni erotiche del caldo che fu, ora rugiada color “ghiacciolo” della sua pelle raggrinzita, una vecchietta s’avvicinò, tentennò un po’, quindi “felpatamente” (eh sì, era coperta di lana a celar le vampate d’un calore mal celato di “gelata”) ci provò, attentando alla mia gioventù.

La “donna” matura è attratta dal ragazzo “duro”, inamovibile dalla sua posizione pensierosa da artista senza “cazzi” per la testa. L’intellettuale, razza a cui m’affilio salvo quando affilo i dentini divorando i “cucciolotti”, ha il permesso al “più non posso”. Potrebbe cadere il Cielo e io rimarrei fermo, sedentario, e neppure Dio potrebbe “insederarmi” per smuovermi con fulmini saettanti sul mio bel aitante, d’alito evaporantissimo color fumetto qui in mezzo alla folta vegetazione della mia “fauna”. Sì, faine, infarinatevi il cervello per risalire alle “regioni scure” dell’enigma “faloticante”, siete solo infanti che osservate di “malocchio” e poco ve “lo” baloccate. Sappiate che, in città, son già cominciati gli addobbi natalizi, dunque non siate in pena perché, in vena di “presente”, elargisco ivi voi le vostre statuine del presepe. Dicesi regalino per altre papaline e pappette del vostro cervellino impappinato.

1) Ogni impiegato riceverà sotto l’Albero la foto di Belén Rodriguez, col suo ammiccamento-sciosciamento per il linguino del ragionierucolo che, prima di “90º minuto”, (intra)vedendola di tette debordanti nello spotbody della Tim, pensa sempre: ah, come insaccherei di palle, infilandola a novanta. Mi licenzieranno per “fuorigioco”, ma sarò acclamato dalla tribuna, a “osannarmelo”.

2) Il ragazzino del “liceo” classico “Manzoni vien dal mare” invece sarà premiato di tale “promozione”: “Dopo ripetizioni e vari peti in aula incontenibili, ammettiamo che deve essere ammesso. Dunque, ora può immetterlo all’insegnante sua, suinissima, che si dà arie da professoressa, ma la vuole solo rossa.
Una volta laureato in “scienze” delle “comunicazioni”, potrà ricevere il “visto” per poter girar il “film” di tal commercio “pubico”: La teacher attizza gli adulti che, infantilizzati, da questa “fertilizzante-attizzante-rizzante”, s'”annoieranno” da una vita “raddrizzata”.

3) Alla “donna” che legge i romanzi “sentimentali” (in realtà ama “spompinarli”) invece, appunto, una mia lettera d'”amore”, di cui vi illustro i passi più “sal(i)enti”:

donna tu e uomo io, troia tu e anche tua zia, ove va il toro, io lo scorno, eppur metto le corna.
Tu adori il “pandoro” e “tutto” te lo magni, alleluja ma evviva il lupo, leggerai invece Allan Poe Edgar, perché sarò il tuo “dorato”… “culo” peggiore.

Il suo fidanzato risalirà i venti polari per “farmelo” al Polo Nord, ove me la spasso nell’oblò. Sì, meglio l’oblio dei vostri oboli.
Ma, giunto a destinazione, troverà la sua amante che fa la “pesca” dei “salm(on)i”.
E, allucinato e irsuto di rabbia, chiederà: – Posso fare anch’io l’orso forzuto nel marsupio?

Tornando alla vecchia e a me, “panchinaro: come andò finire?
Beccatevi questa foto che “salta” all’occhio.
Già, fu un bacio con la lingua o tal quesito? “Eccolo”, tutto mostrato e “mostruoso”: – Che cazzo vuoi, babbiona? Ficcati il “Babbo”, si chiama “spaccartela” in due…?. Tu che dici?.

Sì, non “scasserà” più…
“Cosa” voleva “incassare?”. Si beccò solo l’incazzato!

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Babbo Bastardo (2003)
  2. Soldi sporchi (1998)
  3. Assassini nati (1994)
  4. The Wolf of Wall Street (2013)

La Natura favolistica del “Grande e potente” Sam Raimi, il Mago è Lui cari “O(r)Z-o-bimbi”. Fu il nuovo horror e anche il “Ragno”: ora pregate in religioso silenzio


15 Nov

Rapsodia del suo movimento variegato nel Cinema reinventato

Incontro un ragazzo “peperino”, gli chiedo se conosce Raimi Sam, mi prende a “cagnate” e mi deride apertamente. Al che, non chiudo neppure l’occhio della palpebra “canina” mancina, e lo tempesto di domande a raffica, a cui ignorantemente lo indementirò godibilissamentissimo:

– Che fai? Scherzi sui “santi?”. Fai il fante con le verginuzze? Citrullo, sei solo un pupazzo che spupazza. Quindi, già pazzo e scemo, t’accorgerai qunato ti diverrà “corto” prima che tu possa allungar di nuovo… il naso e la lingua.
– Babbeo, io sono grande e grosso e ce l’ho “peloso”.
– Ah, scusa. Mi sbagliavo allora. Pensavo fossi un “fuso”, invece ami le fusa. Come “lo” affondi? Fondente, da fesso o fendente? Non offendermi. Le tue effusioni ti rendon’ un fusto?
– Che cazzo dici?
– Il “tuo”. Mi concentrerei sulle origini brade del tuo sbavare. Ti faccio una domanda: se un cane lupo indossa un “nato con la camicia”, la fragolina sarà poi un camice di forza da ululato in mutande?
– Basta, non ti reggo. Che sono queste “intromissioni” criptiche?
– Vedi? La cripta, luogo cimiteriale da cui rinacqui e t’annacquerò nella tomba se ancor repellente vorrai seppellirmi.
Parliamo di Sam Raimi, caro il mio becchino che “tutte” le becca. Lei, sì, (im)mette il becco ove la bocca apre famelica, ma io son fauci e anche falco. Stia attento a non entrare in me, ché potrei sventrarti in tre.
– Continuo a non capirti.
– Non avevo dubbi. Sei mai stato a Gubbio?
– Gubbio?
– Sì, la città medioevale vicino ad Assisi, la patria di San Francesco. Sai, lì di “balaustre” defenestrano e ti gettan alle ortiche di tortura per il tuo culo.
– Ma va, va’!

Al che, infastidito, lo pigliai ancora, non solo per il…
Anche di “cravattino”. Lo legai alla sedia, mi spogliai danzando di mio nudo “amorevole” e gl’impartii lezioni di Cinema.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La casa (1982)
    Sam, assieme alla pupilla del suo pupillo Bruce Campbell, compagno di “liceo”, dal Super 8 “in famiglia” passò, in quattro e non fa quattr’otto, ma ottovolantissimo di genialità, a inquadrature sghembe.
    In questo film, c’è anche una figona di gambe da “zoom“.
    Che volete di più? Il caffè Borghetti?
  2. L’armata delle tenebre (1992)
    L’apice della meraviglia. L’Uomo della ferramenta è di ferro.
    Altro che Iron Man. Combatte tutti i borghesi con gli scheletri... nell’armadio e di “Dammi un po’ di zucchero, baby” è grande a(r)matore.
  3. Spider-Man (2002)
    A Tobey Maguire preferisco Andrew Garfield, ma Willem Dafoe ha il suo effetto.
    Un Goblin, voi invece leggerete il vostro “gobbo”.
  4. Il Grande e Potente Oz (2013)
    Doveva esserlo Robert Downey Jr., quindi Depp Johnny.
    Ma Franco James è troppo amico di Sam, e non pretende stipendi “da favola”. James lavora “al minimo” sindacale, dando il massimo.
  5. Pulp Fiction (1994)
    Non è di Sam, ma di Tarantino. Ma anche Quentin apprese da Raimi.
  6. Gioco d’amore (1999)
    Come te “lo” piazza Costner, neppure John Travolta, vero Kelly Preston?
  7. The Gift (2000)
    Ecco il “dono”: dicesi l'”orco” delle belle favole.Ecco la strega, ecco la mela, ecco il “miele”, ecco la caramellina…

“Oz…”, il nuovo fantasmagorico Trailer


15 Nov

A dar lustro al mito del Mago di Oz, stavolta ci pensa Sam Raimi, guidato dall’Arte recitativa dello “strambo” UFO di nome James Franco.

 

Sono Oz, il Mago…

Fratelli cari di questa congrega, accoglietevi nelle preghiere.

Sono grande, immani e “putent’”. A volte, quando m’ingozzo, cresce poi il gozzo.
Ma miei “bimbozzi” co’ u’ maritoz’ di panna di cervello da montati, io vi sgozzerò se, d’altri ozi, vi vizierete.

Il lupo perde il vizio ma non il “cazzo”.

E ora, cambiando aspetto in Al Pacino, elargisco voi miei tanti bacini!

Applauso!

Fui viziato e mi “aizzarono” le zie, ora son tornato nell’Oz da mago “potente” d’occhio “pendulo” ma non dipendente
Il “Grande”

Sì, sparii. Capitò. Meglio che essere decapitati. Anche se, a lungo non andare, si corse il rischio del capitombolo totale.
Crollai e a malapena riuscivo a “scrollarmelo”.
Varie diarree “pervasero” il mio fegato arrabbiato, e mi sfogai, evacuando di vana voce inascoltatissima che fraintesero per “scontata”. Ah, mi scottai, davvero.

(A) tutt’oggi la gente è rimasta “scioccata dalla marcatura d’Ibrahimovic, in rovesciata sforbiciante con palombella in dialogonale sui difensori capitati lì per caso a pigliar mosche.

Non mi sembra una gran rete. Un giornalista, dietro lauto stipendio, invece l’osannò sbattendosene invero un cazzo, definendolo il più grande.
Grande di che^ Si pigliasse Maradona, non questo svedese, il cui goal dicesi classico” colpo de’ cul'”.

Sì, (non) fui come Diego. Diego non s’allenava mai, tanto sapeva ch’era già oltre e poteva passare il Tempo a “menarselo”.

Ora, romanzi all’attivo, non mi son mai fatto di coca, a differenza di tal argentino, e sono molto più colto dei professori universitari.
Sono indubbiamente più bello di Gabriel Garko, e vi propongo questo video, ch’è una perla che non potete perdervi.
Fra l’altro, per inciso, recita come tua sorella l’analfabeta.

Se non credete che io sia il Mago, presentatevi agli studi di Albatros. Data da ficcar in agenda è il 7 Dicembre.

E vedrete un Genius sfavillante che mandò a monte tutta l’umanità con le sue teorie grazie a un calibrato mignolo sinistro.
Quando uso l’uccello, invece, non ce n’è per “nessuna”.

Un deficiente urla “Porco Z…io!”.

Lasci stare le sue porcate, lei ozia e io la sevizio.

Vi sarò Franco, non sono affatto morto. Fisso la mia bambolina, e divento di nuovo Fonzie. Il pollice su sta per “Ehiii“. 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La casa (1982)
  2. Il mago di Oz (1939)
  3. Il Grande e Potente Oz (2013)
  4. Over the Top (1987)

 

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