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Antò… fa caldo! Ce l’avete (de) Curtis? Luisa Ranieri – Personal Memories & Portrait of a Beauty insormontabile, d’una popolana da THE HAND…


14 Mar

Per caso, ho detto caso, Gael Garcia Bernal fu Che Guevara ne I diari della motocicletta di Walter Salles? Eh già.

This is the Hand, my only friend, no, this is the end o(r) reminiscenza di puro stream of consciousness mischiato ad adamantini atti impuri che furono.

Tutto partì con Il principe & il pirata di Pieraccioni, cari bambinoni e ipocriti tromboni…

E ora spero di allietarvi con questa faloticata memore del tempo che fu e forse non so se sarà, ah ah.

Improvvisazione netta senza fronzoli che andrà drittissima al sodo, probabilmente scultoreo come le forme dure… o burrose d’una donna che stimolò la fuoriuscita di qualcosa di liquidamente granuloso e morbido come un babà succoso.

Scorreranno immagini liete, erotiche nel “frastuono” lessicale di un Falotico anale, no, giammai banale, forse reminiscente la sua banana dirimpetto alla Luisa nazionale. Scusatemi se, spesso, come si suol dire, mi lascerò andare e prendere la mano… Se ciò accadrà, prendetemi per l’appunto per mano e non per il popò, ohibò.

 

di Stefano Falotico

 

Y Tu Mama TambiénValeria Cavalli posto al sole Gloria gambe

Luisa Ranieri sexy legsLuisa Raniero Antò caldo

TOM CRUISE a Cannes & Tracce di rosso da Falò, commissario anche del Cinema


20 May

Eh già, uomini e donne poco aggiornati e soprattutto scarsamente acculturati, se volete farvi il fisico, ok, siete dei culturisti. Ma, come dice il detto, mens sana in corpore sana. Quindi, se digita(s)te Stefano Falotico su Amazon, IBS e sulle altre maggiori catene librarie online, forse, oltre ai pettorali, ai glutei e ai bicipiti, svilupperete il vostro cervellino. Al momento assai piccino. Inoltre, pare che chi si nutra solamente di proteine e anabolizzanti, possegga, fra le gambe, un muscolino. O no? Secondo me, sì. Dunque, fatevi pur i muscoli (solo questi potete farvi, ah ah) ma non fate i ma(s)chi (se siete gay, fateveli, ih ih, non son omofobo) perché non mi avete convinto di avermi fottuto. Ahuahuah. Eh sì, siete rimasti indietro e lo avete preso nel didietro. Nevvero? Come no, ohibò. Come direbbero a Bologna: SOCCIA!

pgamento google falotico

In Tracce di rosso, Lorraine Bracco usò molto il rossetto e Tony Goldwin, dinanzi a lei, arrossì. Il tutto fu prodotto dalla Metro-Goldwyn Metro-Goldwyn-Mayer. Famosa major apparentata a Tony? Tony? Quale Tony? Così come chiese Al Pacino/Jimmy Hoffa in The Irishman. Tony, Tony Montana di Scarface? Ah ah. Un commissario, stavolta, à la Adriano Celentano.Tom Cruise Cannes

Traces of Red (1992) Directed by Andy Wolk Shown: Lorraine Bracco

Traces of Red (1992)
Directed by Andy Wolk
Shown: Lorraine Bracco

Giusto il premio da Tom ricevuto. E non voglio sentire ragioni. Meritatissima la standing ovation. Tom Cruise è un genio e un gigante, malgrado la sua altezza, non attoriale, bensì di statura, identica alla mia. Eh già, in effetti siamo dei nani. Come no. Ah ah. Sì, uomini che vi imbrodate e avete i piedi palmati come Kevin Costner di Waterworld, no, che da soli vi lodate. Non meritate nessuna lode. Palme d’Or sacrosanta e onoraria! Onore e gloria a Tom, lunga vita a Cruise. Non ne facciamo una crusade, ah ah, ve lo dice un uomo simile a Robinson Cruise, no, Crusoe. Ah ah. Voi, spesso, v’impantanate e v’impalmate. Ma, nel vostro carnet, non scorgo nulla, onestamente, da Palmarès. Ohibò!

Io non sono Tom Cruise, sono il commissario Falò, oh oh!

Ordino spesso una capricciosa alla pizzeria d’asporto, situata vicino casa mia, chiamata La Pantera (dei) Rosa (Rosa è il cognome dei proprietari, ah ah) e, se voglio, faccio un casino della madonna come Peter Sellers di Hollywood Party. Sono anche Clouseau, uh uh.

di Stefano Falotico

 

LA DONNA ALLA FINESTRA: perché parlate sempre di Tarantino e Paul Thomas Anderson, menzionate e celebrate il grande Joe Wright


21 Mar

donna finestra poster amy adams

Ora, non so se Stallone sia diventato Andrea Roncato a livello fisionomico. Che poi… ci si sbaglia sempre tra la fisionomia e la fisiognomica, cioè il ramo pseudo-scientifico che, in base ai suoi discutibilissimi criteri del tutto opinabili, avrebbe l’ardire di giudicare la personalità e la conseguente psiche o viceversa di una determinata persona. Ma cos’è la “profilazione” psicologica di Mindhunter? Ma per piacere…

La vita vera non è una serie televisiva.

Leggete semmai il mio libro Bologna insanguinata e capirete che io riesco a citare mille volte nel mio libro il grande Andrea Roncato, re del trash goliardico più sboccatamente felsineo, pur conservando una suspense narrativa à la Il silenzio degli innocenti.

In questo mio libro, cito Zodiac ma riferisco anche di essermi eccitato più volte sull’attrice Valeria Cavalli. Presente sia in Zodiaque per la regia di Claude-Michel Rome che in Zodiaco di Eros Puglielli.

Presente sia ne La tenda nera che ne La freccia nera.

Se volete vederla fare sesso, guardate l’inizio del film Il caso Martello. Ci diamo nel martellino, eh?

Se volete vederla ignuda, osservatela in Le Grand Patron.

Chiedo ora pardon se, nelle righe precedenti, mi son lasciato prendere la mano…

Per questa cazzata, vorreste forse operarmi l’amputazione di qualcosa… a mo’ del desiderio mostruosamente proibito di Buffalo Bill? Dai, ca… zo.

Ora, se una persona, sì, codesta dovesse autodeterminarsi in base a questa stronzata quasi peggiore delle teorie del Lombroso, eh sì, diverrebbe subito materia di studio.

Invece, se vedo Can Yaman, non essendo io omosessuale, penserei che trattasi di Schwarzenegger dei poveri su viso alla larga ricordante Kabir Bedi. Il reboot di Sandokan, peraltro, è stato realizzato o no?

Secondo Diletta Leotta, Can, attore cane, è un uomo da sposare. Per forza, le dona tutti i gioielli.

Pulisce i fornelli, la soddisfa pienamente a letto e le regala tutti i cani che vuole per accarezzarne altri oltre al suo. Una vita amabile, insomma, cagna.

Ecco, Bedi è uguale a tutt’oggi all’inquilino del settimo piano del mio palazzo, ovvero il sig. Tringali.

Ultimamente, il Tringali ha avuto varie sfighe. La moglie era ricca come Yaman, da me ribattezzato anche Aquaman semi He-Man. Ma fu Tringali che le donava i gioielli. Infatti, ora Tringali non ha un cazzo. No, il suo, credo che ce l’abbia. Economicamente, è a pecora dopo il divorzio che l’ha messo a novanta.

Sì, per molto tempo vissi da Bob De Niro di Hi, Mom! Variazione folle-psicotica e borderline sul tema del personaggio interpretato da James Stewart ne La finestra sul cortile. Ovviamente, puro Cinema depalmiano ispirato all’Hitchcock migliore. Femme Fatale docet.

Comunque, fra la Kim Novak de La donna che visse due volte, Grace Kelly e Rebecca Romijn, non scelgo nessuna perché le prime due sono morte, io non sono necrofilo e la terza, ex Stamos, deve avere avuto più amanti dell’ex moglie di Tringali.

Sì, non voglio venir affetto da alcuna topa, no, da nessuna malattia venerea. Come tutti gli uomini, però, voglio venire al dunque… Con calma, senza eiac… one precoce.

Quindi, non perdiamoci in masturbazioni… Badiamo al sodo in modo dritto e spedito giustamente godibile.

La mia lei è molto bella, molto più sexy di Diletta Leotta. Sinceramente, Diletta è una mig… ta.

Una come la mia lei, eh sì, miei belli, voi la vedrete col binocolo.

Non so com’abbia fatto a innamorarsi di me. Parlammo per molto tempo assai privatamente, cioè su WhatsApp e Messenger.

Io tentai in ogni modo di dissuaderla dallo sbloccarmi dal mio isolamento.

Onestamente, fui io ad approcciarla ma me la feci nelle mutande. Adesso, lei mi fa senza mutande.

Questa è la verità, nuda e cruda. E dire che provai in ogni modo a non incontrarla. Non volevo patire pene… dell’inferno.

Le dissi che, in passato, fui diagnosticato depresso incurabile, social-fobico insanabile, che mi addebitarono pure la patente, erronea ed orrida, di Elephant Man con disturbo paranoico delirante.

Lei invece credette subito che fossi un genio come Gary Oldman. Da quando io e la mia lei stiamo assieme, anzi, dal nostro primo incontro reale, è trascorso quasi un anno. Un anno speciale. Ho detto anno.

Per noi tutti è stato un anno orribile. Ma l’amore m’ha salvato. Se voi state male a causa delle quarantene poiché state troppo tempo in casa e perciò vi sentite depressi e inutili alla società, pensate piuttosto che un genio come Brian De Palma sono anni che non fa un cavolo, al che vi sentirete risollevati.

Altrimenti, guardate un porno e rimanete dei voyeur frustrati. Che vi devo dire? D’altronde, io sono un libertino. No, un liberale. Ognuno, secondo me, può fare quel c… zo che gli pare. Basta che non rompa le palle al prossimo.

Che poi… non è del tutto vero. Lo è, diciamo, a livello approssimativo. Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti, eh già, rompeva le palle, eufemisticamente, alle donne.

Cioè, fatemi capire… erano donne soltanto all’apparenza? Cioè, sotto sotto, erano dei bestioni come Can Yaman? Può essere. Appurate voi, uomini (im)puri.

La mia lei abita lontano da me. Dunque, da un bel po’ non possiamo essere realmente, tangibilmente passionali come Gary Oldman e Uma Thurman prima che essi litigassero furiosamente.

Talvolta, io e la mia litighiamo in modo estremamente furioso. Anche Gary litigava sempre, come detto, con la Thurman, anche con la Rossellini, però.

No, credo che io e lei non ci lasceremo. Quando non possiamo amoreggiare davvero, tranne virtualmente, io riguardo Panic Room e rivedo Mank del grande David Fincher.

Jodie Foster mi piace molto ma non ho i soldi di Can Yaman per corteggiarla. Poi, Jodie è lesbica.

Quindi, non ci sono c… zi da fare…

Venero Gary Oldman ma non sono gay.

Ecco, Joe Wright è un gigante. Espiazione è un film magnifico. Se volete sapere cosa sia un piano sequenza magistrale, lasciate stare gli incipit di Omicidio in diretta e de Il falò delle vanità…

Lasciate stare le soggettive di Hitchcock e quella di John Carpenter nella scena d’apertura di Halloween.

Sì, nella mia vita finii in “manicomio” come Michael Myers e i miei coetanei mi considerarono afflitto da agorafobia.

Sono bravo a scrivere come Alessandro Manzoni ma non soffro di alcuna patologia, purtroppo.

Dico purtroppo perché mi sarebbe piaciuto essere un demente come Can Yaman.

Lui pensa di avere tutto nella vita. Invero, non ha niente. Perché, senza una bella mente, puoi arrivare solo con Diletta Leotta e non altrove. Se invece sei Russell Crowe di A Beautiful Mind, sei anche schizofrenico.

Comunque, puoi avere lo stesso Jennifer Connelly…

La Leotta è carina ma deve avere il cervellino di una gallina. Dopo aver fatto sesso, Can e Diletta come passano il tempo assieme? Guardan(d)o Uomini e donne? Che vita di merda.

Invece, io sono “soltanto” trasformista come De Niro e Oldman. Sono isterico, nevrotico, creativo e non un cretino.

Fra l’altro, sono l’unico al mondo che ancora si ricorda che De Niro doveva girare il film Scared Guys per il regista di Galaxy Quest, cioè Dean Parisot.

Insomma, il mondo è popolato perlopiù da tamarri, da scemi e da sceme.

Di mio, mi piace essere spiritoso, essere burlesco, essere teatrale. E, a proposito di Teatro, idolatro il soliloquio di Amleto, eh sì, essere o non essere?

Uscire o non entrare? Con la mia lei esce ed entra regolarmente, senza bisogno di Viagra.

Talvolta, rimango solo amletico se entrarle più in azione o rimanere in folle…

Lasciando che, intanto, sospiri versi non propriamente scespiriani…

Mi spiace aver deluso i matti che volevano farmi credere che abbisognassi di farmaci neurolettici perché sono troppo “aggressivo-passivo”. Loro sono succubi attivi?

Sì, lo sono. In passato me lo diedero metaforicamente in quel posto, adesso si fottano.

Sì, è stato un anno strano, davvero. A un certo punto, incontrai anche un tizio fuori di testa, veramente. Ecco, io do l’impressione di essere una persona in difficoltà.

Al che, alla vigilia del mio compleanno, costui mi mostrò una foto di Julianne Moore in posa molto sensuale.

Poi, dopo che discutemmo di Cinema, “spiritosamente” mi disse a mo’ di chiaro sfottò: ricorda, Stefano, il film più bello del mondo non è Quarto potere, bensì Forrest Gump.

M’invitò più volte a casa sua. E io mi misi a registrargli una prova recitativa, con la mia voce, del Primo Canto della Divina Commedia.

Trovò dunque una scusa bella e buona per allontanarmi. E nei giorni seguenti aggiunse: non scrivermi né cercarmi mai più.

Sì, sono spesso taciturno e la gente pensa che io sia un “ritardato”. Quando inizio a recitare, vedono un “mostro” di bravura e non ci capiscono niente.

Perché il mio discorso non fa una piega. Avendo una vita “normale”, non sono mai stati costretti a portare la mente a un livello a loro ignoto.

Parlano solo di donne che non tromberanno mai, di donne che li hanno respinti e che loro, per rabbia, hanno stalkerizzato. Parlano che domani devono farsi il culo col lavoretto “dignitoso” per pagarsi le bollette e forse le bollite che raccattano sui viali. Tutta gente, insomma, che non vale una minchia. Sì, penso di soffrire anche di disturbo narcisistico di personalità. Riesco a essere sia Gary Oldman di Léon che Jean Reno, pure di Ronin. Se non vi sta/bene, chiamo la Neuro.

di Stefano Falotico

SIN CITY: dopo la quarantena, torneremo a una normalità fumettistica? Speriamo di sì. Adoro la mia vita rigenerata nel neo-noir dopo tanto isolamento forzato, altro che emarginato, sono sempre bello e dannato


07 May

lady gaga sin city

 

 

 

 

Il cinico romantico

Ora, la prenderò molto larga. Partendo da Lady Gaga. La quale, in Sin City: A Dame to Kill For, emana, in un cammeo di pochissimi minuti, una forza erotica disumana.

Sì, nei panni della cameriera barista, un po’ pura un po’ lorda soltanto però della sua vita molto frustrata da donna che si sporca le mani, riesce a essere la migliore Barbra Streisand che mai vedemmo. Altro che A Star is Bornremakizzato in lei platinata. Potremmo dire “rimmelizzato” su trucco che coprì troppo il suo fascinoso viso sessualmente ambiguo che ha un che di attizzante oltre ogni dire.

Sono complicato in fatto di donne. Spesso, le tipe molto altolocate mi paiono solo delle baldracche. Molti, per esempio, reputano Eva Green una gran topa ma non è vero che lo sia. Il suo seno deborda, è burroso, è lattiginoso e grondante piacere cutaneo di natura prettamente erogena, è scolpito da Michelangelo, il suo viso, simmetricamente affilato, proviene dalle prospettive schiacciate di Giotto e sicuramente è appetibile a ogni uomo gianduiotto che vorrebbe, appena la vede discinta, infilarlo fra le sue gambe in modo immediatamente spinto, malizioso, oltremodo sfizioso per la montata calorosa di enfiati corpi cavernosi su palle svuotate in modo fumante e scivoloso.

Ma parliamo di uomini maialini facilmente maliziosi. Io non sono schizzinoso ma non m’accontento d’un bel paio di tette alla buona. Sono buoni tutti a eccitarsi dinanzi a una donna considerata unanimemente molto bona.

Disdegnerei anche la tanto magnifica(ta) Jessica Alba. Che, delusa da una vita sfigata da spogliarellista da tutti bramata per forti scopate e inchiappettate a quasi tutti, gratis et amore, donate, rimane tutto sommato un’emarginata nell’animo affranta e nel cuore fratturato. Eternamente innamorata del suo duro Bruce Willis oramai defunto che le appare, in maniera allucinatoria, nei suoi sogni di gloria da Piccola stella senza cielo alla Ligabue. Che non fu maestro, di Giotto, quello fu Cimabue.

Jessica però, Delusa più della celeberrima canzone di Vasco Rossi, cercò vendetta per fottere Powers Boothe. Nonostante la sua vita fu già fregata, prima ferì il suo viso da sciagurata, poi da sfregiata inseguì il puttaniere Powers, senatore corrotto più di lei nella vita reale che la diede a raffica a Robert Rodriguez pur di avere una villa migliore di Powers nel film.

Insomma, volete prendere per il culo me? Io sono Desperado, cazzo.

E, al di là del culo basculante e delle movenze sue assai piccanti, Jessica può andare bene solo a chi vuole scrollarselo, no, scolarsela dopo averle offerto una birra. Birra fa rima con sborra che le andrebbe versata come whisky gustoso, togliendole i vestitini da lei indossati nel film succitato. Film che è in molte scene appassionante, perfino eccitante ma, nell’ultima mezz’ora, si perde in modo sonnolente, è scocciante e ci propina un’innumerevole serie di cinematografiche boiate. Oltre ai soliti intercalare di… ehi, bella bambina.

Il senatore morì, spappolato non nelle palle bensì nel cranio da quella testa dura di Jessica/Nancy. Nella realtà, Boothe crepò il 14 Maggio del 2017 per un tumore al pancreas.

In questo film sfodera delle memorabili freddure più mozzafiato di Rosario Dawson in tenuta sadomaso nella parte della zoccola impura, dunque più pura di come Moana Pozzi fu generata da madre natura.

Dopo aver perso a carte contro Joseph Gordon-Levitt, per vendetta, poiché umiliato a sangue, Powers gli spezza la mano. Joseph si affida dunque alle cure di Doc/Christopher Lloyd per un Ritorno al futuro, per l’appunto, disperato da El Mariachi del cazzo.

Entra con la mano ingessata nella bisca clandestina dello stronzo per antonomasia, Powers, che ve lo dico a fare?

Il quale, prima di perdere ancora, gli rifila un paio di battute da uccidere, così come infatti avverrà, non solo Joseph, bensì ogni spettatore (s)provveduto, grazie a colpi taglienti, un po’ della minchia, va detto, da tramortirti in tre secondi netti più delle donne che Rodriguez ficca… nei suoi film esagerati.

– A quanto pare, ti è andata storta una mano… Assomiglia a tua madre, era una troia. E neanche molto brava.

Potente è chi il potente fa. Se dovessi dare un consiglio a un giovane, gli direi… usa il preservativo.

 

Di mio, vedo molta gente che crede di essere brava solo se lavora come una badante negra. Poiché, cosa buona e giusta, in Italia soprattutto, Belpaese di tonti e ipocriti, è fare buon viso a cattiva sorte, recitando la parte dei preti per far felici le suore ma poi, parlando, stringi stringi, solo di sorche. Un Paese di porci. Per esempio, ficcatevelo bene in testa, amici. Se, in un momento particolare della vita, sarete troppo giovani per potervi autodeterminare coscienziosamente e, liberi da distrazioni adulte, verrete paradossalmente ricattati dalle persone oramai adulterate, finirete malissimo come il figlio di Powers nel film. Powers, peraltro, è un figlio di bottana.

Vi piglierete l’etichetta di nani e matti. Inoltre, se crescendo, sarete più belli di Joseph Gordon-Levitt e più sexy di Lady Gaga, vi daranno delle poco di buono anche se foste e tuttora siete, voi donne, più brave di Barbra Streisand.

Concluderei con un’altra battona, no, battuta. Stavolta mia. A un certo punto, uno stronzo pensa che io non sappia nulla di lui. E gli piace, infinitamente, coglionarmi. C’è un piccolo particolare che gli è sfuggito. Gli sfuggì e sempre sfuggirà. Lui è un fuggiasco, un fuggitivo!

Neanche lui sa nulla della mia vita. Quindi, siamo fottuti non solo io e lui a vicenda, bensì tutti senz’eccezione alcuna.  Da New York sino a Vicenza.

Come no? Se non hai amici, significa che gli amici ti tradirono. Se hai degli amici, fidati, ti tradiranno.

Ah ah.

Ora, su Netflix, in questi giorni stanno dando anche Aftermath con Arnold Schwarzenegger. Già lo vidi e recensii. È un brutto film. Non perché la tematica sia brutta, bensì perché è filmato male.

L’importante, nella vita e nel Cinema, non è cosa si racconti in una storia, bensì come la si filmi. Bisogna sempre filmare tutto (anche filtrare) con pudore e delicatezza quando si ha a che fare con cose scottanti o solo toccanti. Di mio, se avessi voluto vendicarmi dei torti immani da me subiti, l’avrei già fatto. Perché mai dovrei aspettare? Per dare più tempo agli altri di godersela alla faccia mia? Sì… e quando li avrò ammazzati a novant’anni, che cazzo avrò ottenuto? Nulla, proprio un bel niente. Anche perché, diciamocela, ognuno ha il suo carico di sfighe e di tragedie. Mi pare giunto il momento di essere cinici ma anche romantici. Dunque, Robert Rodriguez è un grande. Scopa delle gran fighe e riesce a renderle anche attrici di valore delle mignotte insapori. No, scusate, viceversa. Che cazzo volete da quest’uomo? Non potete avere un cazzo poiché il suo è già imp(r)egnato.

Quindi, su quest’ultima freddura, cammino da Marv della situazione, odiando un po’ i film della Marvel e gigioneggiando da Mickey Rourke che non appartiene alla famiglia Roark, a differenza del personaggio interpretato da Boothe, ma conserva, nonostante i ricoveri vari, una faccia da culo imbattibile.

 

di Stefano Falotico

Il mondo si divide in due categorie: chi ama cinematograficamente la bellezza di Tiziana Panella e chi fotografa la vita come se fosse un artista dal grande pennello


27 Jun

Tiziana Panella scosciata plateale

Ovviamente, Tiziana Panella è una donna bellissima. Sexy milf mai vista. È anche una brava giornalista, sebbene si sarebbe forse realizzata maggiormente come modella matura per nude glamour destinati a uomini raffinati di buon tatto e lunga vista.

Faziosa oltre ogni limite, apertamente schierata verso il PD, dinanzi a questa donna così sensuale non so più che dire. E fare…

Mi spazientisce, invero, la sua voce roca. Se fossi cieco e dovessi giudicarla in base soltanto al timbro suo vocale, penserei che stia parlando una racchia sesquipedale.

Ma non sono Andrea Bocelli e dunque, appena la vedo, i miei ormoni cantano all’unisono, accalorati come una folla gremita e scalmanata allo stadio, Con te partirò…

Detto questo, vi ricordate della vecchia pubblicità dei pennelli cinghiale?

– Ma cosa fa con quell’arnese? Ostacola il traffico.

– Devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande.

– Non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello.

 

Di mio, sono un artista di strada, spesso distratto. Sempre meglio di molti fantomatici, sedicenti, grandi uomini che non sono capaci di apprezzare le cos(c)e migliori della vita. Dei ratti, insomma. Ma che vogliono armeggiare e amare? Io li affogherei in alto mare. Ah ah.

Ci vuole la derattizzazione, lo spurgo. Via anche le zoccole. Avranno da me solo degli sputi in faccia. Anche dei pugni malgrado non sia amante del fisting.

Bisogna godere solo di quel che viene… di botte di culo pazzesche. Fottetevene. Contemplate la bellezza incarnata nelle vostre anime e anche altrove.

Ovvero quella di un dipinto, di un grande film, il piacere di un buon libro da sfogliare a letto, semmai.

Secondo me, è così semplice vivere.

Come mai invece voi vi castrate da soli, sognando sempre ambizioni e gloria e poi rimanendo in mutande come dei coglioni?

Non va bene, eh no.

Per molto tempo, molte persone stupide mi dipinsero a cazzo loro. Non erano molto dotati.

Ora sono sbiancati.

Ci voleva un’imbiancatura non come un bel vestitino rosa bensì come la minigonna immacolata di Tiziana.

Non so se Tiziana sia, comunque, una peccatrice fra le pareti domestiche. Sono cazzi suoi.

Insomma, non statemi sul moscio, eh.

 

di Stefano Faloticotiziana panella cosce

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Il ritorno di Sharon Stone, l’ex donna più bella di tutti i tempi, attrice con 147 credits e un solo capolavoro, Casinò? No, il suo sguardo da casino


08 May

Sharon+Stone+Arrivals+amfAR+Inspiration+Gala+tKKytMxC8vjlSì, che fine ha fatto Sharon?

Ieri sera, mi è capitato di dare una sbirciata, ancora una volta, a Basic Instinct 2.

Una porcata micidiale. No, non perché sia scandaloso, bensì perché è scabrosamente orribile dal punto di vista cinematografico. Il film col quale il suo regista Michael Caton-Jones s’è sputtanato del tutto.

Ah, che spettacolo, Sharon, però. Aveva già il seno rifatto ma era ancora devastante. Possedeva uno sguardo fulminante da leonessa. Tant’è vero che quel bambagione di David Morrissey ha già una faccia da pesce lesso prima d’incontrarla nel film e poi, quando lei lo ammalia, lo seduce e lo fotte, diventa catatonico del tutto. Imprigionato dalla sua bellezza spaventosa che lo avvinghia lisciamente fra le sue gambe maestose. Una donna con una potenza sessuale eguale alla virilità di Viggo Mortensen in A History of Violence.

Sì, raffrontiamo questa donna dalla venustà titanica al maschione Viggo. Altrimenti poi voi femministe dite che siamo sessisti.

Tom Stall/Viggo, quest’uomo che sta nel suo bar e serve bomboloni con la crema, prepara caffè macchiati caldi con tanto di spruzzo di panna montata, un uomo squisito, delizioso ch’è sposato a Maria Bello ma da tempo la trascura, non la zucchera, diciamo. E, nel suo locale, mette su le canzoni di Michele Zarrillo per addolcire e dare un tocco musicale disneyanamente infantile appunto agli avventori rozzi della sua tavola troppo calda.

Fregandosene anche dei bullismi che il figlio riceve a scuola. Pedagogo in stile Gandhi che professa la non violenza anche quando è plateale che stiano mordendo i loro gioielli come Mike Tyson contro Evander Holyfield, come il pistolero Luis Suárez contro Chiellini.

Sì, a me nella vita son successe varie aggressioni sessuali. Essendo un semi-ascetico, a volte pure scemo e coglione, a un certo punto, son stato sbranato vivo come Sean Astin di Stranger Things 2.

Sì, questi demagoghi, no, demogorgoni, questi uomini cagneschi, sconvolti dalla mia purezza da hobbit, attentarono alla mia verginità, scarnificando la mia anima protesa alla metafisica trascendente e, non paghi del cannibalismo da Hannibal Lecter, m’indussero coattamente ad accoppiarmi alla prima cagna che avessi trovato per strada. Per una notte d’ululato da Joe Dante.

Da allora, come un licantropo, vago sconsolato nella brughiera della mia sessualità spelacchiata da cittadino felsineo. Un lupo mannaro molto italiano a Bologna.

Sì, mi obbligarono a un puttanesimo denudante ogni mia lindezza splendente poiché, dopo le loro analisi pediatriche della mia psiche, da loro reputata troppo fantasticante, addivennero follemente alla conclusione che andavo svezzato con qualche bagascia fattissima e arrogante. Scuoiandomi con offese molto pesanti da uomini sprezzanti. Oserei dire la mia anima spezzanti.

Figli di un’educazione arretratissima da anni trenta, vi andarono duro…

Al che, la mia indole rabbiosa e lupesca, acquietatasi in anni di letture elevate da filosofo zen, venne… abbattuta in un batter d’occhio, annientata in un nanosecondo dopo tanto cauto, lieve onanismo sognante, e fu trivellata, spolpata, macellata da questi iper-aggressivi machi deficienti.

Roba che, appunto, Michael Douglas, celeberrimo sciupafemmine incallito, avrebbe riso da matti. Consapevole che costoro, dinanzi a lui, donnaiolo conclamato ma anche uomo distinto quando non si piegò ai ricatti di Demi Morre di Rivelazioni, sono soltanto dei topi da topoline di fog(n)a. Delle zoccole, insomma.

Ma non perdiamoci in merde e stronze, no, stronzate.

Sharon Stone non è mai stata una grande attrice. Ha un solo capolavoro all’attivo nonostante cinquemila film da lei interpretati, ovvero Casinò. Ove recita la parte di Ginger, prostituta di classe.

Un ruolo che le calzò a pene, no, a pennello. Infatti sfiorò l’Oscar, ovvero le belle statuine che siete voi quando la vedete e l’adorate, volendola dorare.

Questo lo faccio anche io. Ma io posso, voi no. Ah ah.

Un giorno, prima di morire, vi narrerò di quando in fallo, no infatti, nel 2005 la incontrai a Beverly Hllls. Lei mi invitò a casa sua ma io rifiutai. Perché altrimenti sarei morto subito.

Una donna, sì, talmente bella che diventi omosessuale perché, se la fissi per più di tre secondi, capisci che, a lungo andare, potresti batterti il petto come King Kong. In quanto eccitato in maniera gigantescamente scimmiesca da Tarzan bestiale? No, perché t’è preso un infarto. Ah ah! Pensate alla salute!

Allora è più conveniente non guardarla proprio… ah ah.

La vedremo in The New Pope.

Paolo Sorrentino non ci ha ancora rivelato se farà la parte della suora… non credo, comunque.

E ho detto tutto.

Sì, la bellezza di Sharon, sino a qualche anno fa, ora è un po’ invecchiata, non si poteva discutere.

Ad esempio, io ho un metodo per capire se un uomo è malato di mente. Gli mostro Sharon in Basic Instinct e in Sliver.

Se costui, dopo dieci secondi abbondanti, non mostra la più minima reazione emotiva e la benché visibile erezione, bene, anzi malissimo, è subito da internare con tanto di sedazione.

Trattasi di un uomo socialmente pericoloso.

Ah ah.

Eh già, tutto si può dire di Sharon, tranne che non sia indubbiamente la donna più bella di sempre.

 

Altro che Eva Green e mignotte varie di sorca, no, di sorta. Anche di sorrata!

Qui, parliamo della super figa par excellence.

 

Sì, col tempo son diventato maestro delle freddure.

– Ah, ti piacerebbe essere stato con Sharon, vero?

– Be’, sono stato con lei e con altre donne ancora meglio di lei.

Potrebbe non essere vero ma tu sei frocio, quindi non mi interessa convincerti e sedurti.

 

Ah ah. E su questa faloticata adesso sgattaiolo.basic instinct 2

 

di Stefano Falotico

Conosco le carriere e le cerniere di ogni singolo attore meglio di loro e la mia vita… la conoscono gli altri meglio di me, bella trombata, ah ah


25 Feb

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Sì, io sono l’esperto per antonomasia. Appena vedo un attore, anche il più insignificante, il più insulso, posso citargli, se mai ne avesse bisogno, tutti i suoi ruoli. Dal film migliore che ha interpretato a quello più brutto e impresentabile che nemmeno sua sorella ha visto.

Sì, ad esempio, l’altra sera mi ha telefonato Nicolas Cage.

– Falotico, è lei che ha scritto che in Zandalee scopo come un animale la signorina, oramai signora, Erika Anderson? E mi dovrei vergognare di una performance così squallida, romanticamente poco elevata nello stesso anno di Cuore selvaggio?

– Sì, sono stato io. Lei, mister Cage, in questo film è proprio un bovaro. Le sembra il modo di scopare una donna? Si dimena su quel letto come un assatanato con la colite spastica. Siamo ai limiti del rape. Questo lo sa?

– La signorina Anderson gradì molto, mugolò. I gemiti che ha sentito, sa, non sono finzione. Erika non simulò un bel niente. È una scena vera, di emozioni vere!

– Be’, diciamo che la signorina Anderson è stata pagata profumatamente più delle creme e degli oli balsamico-afrodisiaci che lei ha cosparso, nella suddetta e sudata pellicola, sulle natiche di Erika coi suoi massaggi arrapanti, affinché lei urlasse come una cagna sbraitante.

– Può essere. Fatto sta che comunque non sono io in quel film.

– Come no? Ha appena asserito il contrario. E, in questo film, eccome se lo ha inserito.

– Sì, in effetti sono io. Adesso, la mia carriera si è sputtanata più di allora, soltanto Mandy mi tiene a galla.

Detto ciò, ho lavorato con Scorsese, De Palma, Lynch appunto. E chi più ne ha più ne metta. Questo Zandalee faccia e fate finta di non averlo visto, ok?

– Va bene. Solo una curiosità, prima di lasciarla, signor Cage. Non voglio trattenerla più del dovuto. Ha usato il famoso calzino nella scena di sesso spinta con Erika o Erika gliel’ha visto e toccato davvero?

– Non sono cazzi suoi.

 

Insomma, io so tutto degli attori. Ma soprattutto delle attrici.

E fallo, no, fatto sta che voi sapete tutto di me.

Ma di questo ne siete davvero sicuri?

Non è ch’è il contrario?

 

Come dice il mitico Falotico. Guardate, adocchiate, spiate senza dar nell’occhio e non mi spogliate. I vostri sguardi sono malati, siete dei maniaci. Parafrasando Totò, siete degli spogliatoi.

Pensate sempre male del prossimo, lo scarnificate e volete indagare di pelo nell’uovo. Indagate ben piuttosto perché vostra moglie parla con me e non con voi. Io mi farei una domanda e mi darei una risposta. E vi accorgerete che il mio pelo non sta nell’uovo. Ma nella strapazzata sì.  A dire il vero, sono esattamente come Nic Cage di Zandalee. Ma di questa foto. Se la dorme bellamente…

Ma soprattutto: il nero che ci fa? Cos’è quello sguardo soddisfatto? Pare che dica… fra i due litiganti il terzo gode.

 

di Stefano Falotico

Liam Neeson, ascesa di un uomo tranquillo ma non tanto all’asciutto…


07 Feb

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Innanzitutto sparatevi questo. A proposito di film sulla vendetta alla Liam…

Negli ultimi mesi, ho scritto una miriade di cose su Liam Neeson. Cercatele, son sparse dappertutto nel net. Lei, donna, pulisca il WC. E legga qualche libro. È ferma all’ABC. Vota la DC? Non esiste più, adesso tutti son politici dietro un pc.

Liam, un uomo bello. Tosto e duro. Duro, durissimo, vero signora?

Quest’uomo sempre più m’impressiona e, ripeto, la sua metamorfosi attoriale ha dello spaventoso stupefacente.

Lui che fu Oscar Schindler ma non vinse l’Oscar e fu assai amato da Uma Thurman. Con lei non fu “miserabile” ma a quanto pare un darkman dall’uccello lupesco, come in The Grey. Sì, Uma ha scopato mezza Hollywood ma un uccello come quello di Liam sostiene che non l’abbia mai più visto Non l’abbia in quanto quello di Liam l’abbacinava e di notte abbaiava, latrava anche nella latrina di orgasmi lerci, ululava, insomma cazzeggiava.

Un uomo davvero Kinsey e infatti, nel succitato capolavoro di Spielberg, lo sa bene Ben Kingsley. Lui fu Gandhi ma Liam non è mai stato ascetico. Diciamo che spesso lo ha asceso. Mica scemo…

Fra americane, africane, ariane, ebree e nere. Non ha pregiudizi razziali. Lui le “salva” tutte nel suo fornificarle in maniera “crematoria”.

Sì, Liam va detto. È sempre stato un maiale. Metaforicamente, in quei femminili for(n)i e non. Basti vedere il suo ruolo ne La ballata di Buster Scruggs. Raramente ho assistito a un porco del genere. Ammazza il povero ragazzo monco, buttandolo giù dal ponte. Non si vede questa scena ma è chiarissimo che lo affogherà. Perché Liam, una vola trovata la gallina dalle uova d’oro, dopo aver spennato tante gallinelle che ovulavano dinanzi al suo marcantonio, non è certamente nella vita privata il Prete di Gangs of New York o Ferreira di Silence. Ma un bucaniere da Gun Shy – Un revolver in analisi. Più che altro uno che le guarda in cagnesco, un Rottweiler in anale…

Lui riesce a farle tutte gridare e tira fuori… la voce anche alle mute e alle lesbiche. Basti pensare a Jodie Foster di Nell.

Liam, a mo’ di Andrea Roncato/Patacchi “capo ufficio pacchi”, dà a ogni donna la “curetta”.

È un uomo che resuscita ogni frigida. E sulla sua porca, no porta, c’è scritto Vendesi miracolo.

Liam non è un uomo, insomma, da Mission ma ama le missionarie e tutte le (im)posizioni. Le donne, inginocchiate, lo benedicono e stanno a pregarglielo in poca santità senza remissione di ogni immissione…

Sì, Liam possiede proprio uno spadone, una luccicante Excalibur. Infrangibile, potentissima. Un ciddone!

A parte le porcate, Liam è davvero un glande, no, un grande.

A eccezion fatta di qualche stronzata, la sua filmografia negli ultimi anni è stata strabiliante.

Quasi esclusivamente confinato a revenge movies alla Io vi troverò ma son variazioni sul tema davvero cazzute.

Una sfilza di fighe, no, figate di genere. Da La preda perfetta a Run All Night, da L’uomo sul treno a questo Un uomo tranquillo. Film osannato dalla Critica americana.

Sì, pare un ottimo rifacimento…

E ricordate, donne e anche uomini: Liam vi fa da capo a piedi e soprattutto, gentil sesso, lui ci dà, se la rifà e nei suoi “remake” spacca…

Peraltro, non ho mai visto un uomo così caldo quanto freddo come Liam.

Era sposato, come saprete, con Natasha Richardson. Donna che a me piaceva molto. Infatti, in Cortesie per gli ospiti di Paul Schrader, nell’albergo veneziano me la sarei fottuta sotto le veneziane. Mica come Rupert Everett. Quello, si sa, è dell’altra sponda. Sì, non sa bagnare le donne.

Dovete sapere che Natasha morì tragicamente. E Liam, sbattendosene… il cazzo, un mese dopo era già sul set di un nuovo film.

Che uomo di merda. Lui non sente proprio niente, non soffre delle disgrazie altrui, morta una se ne ficca un’altra. Come se nulla fosse.

Con enorme tranquillità, senza battere… ciglio.

Liam non elabora nessun lutto, non cade in depressione, bensì pompa con più pressione.

Insomma, diciamocelo, cazzoni.

Se non ci fossi io a farvi ridere, che sen(s)o avrebbe la vita?

Io vi tiro su. Anche quando mi buttate giù.

Sono però come Liam. Al freddo e al gelo, scivolo nella notte in quanto uomo di tante botte.

Soprattutto quelle mi date.

 

di Stefano Falotico

L’estrema signorilità di Richard Gere, re dei belli come io sono il principe dei ribelli


25 Jan

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Sparatevi questo video e vi prego di non adoperarvi più per ambire al mio decadimento psicofisico.

Mi spiace deludere le vostre più nefaste, tristi aspettative ma, rigoglioso, splendo sempre più bello e anche dolcemente lussurioso. So che ciò ha guastato i vostri piani calunniosi e delittuosi tesi a demoralizzarmi e a volermi veder mal ridotto.

Ma, si sa, le invidie, le ipocrisie tornano indietro sempre come un boomerang atroce. E, per quanto vi accanirete tremendi a volermi veder affranto, sconsolato, amareggiato e deprivato d’ogni forza, io esisterò sempre per rompervi il cazzo e, soprattutto, per smussare le vostre bacate idiozie sulla vita, sul prossimo e sulla bellezza. Del mondo e anche della mia.

Sì, indubbiamente, quando non sono assalito da malumori perniciosi, posso competere con Richard Gere. Sono molto più basso di lui ma questo dislivello io compenso col mio cervello e forse anche con un più grosso uccello.

Sì, leggete anche questa e non mi buttate fuori dalla finestra. Io alle donne offro ginestre, mi diverto in godimenti che adorano centrar i loro canestri e, grazie al mio pindarico estro, di ogni orgasmo sopraffino son maestro oggi angelico e domani luciferino. Proprio un bel Stefanino!

Compresi tempo fa, fratelli e soprattutto sorelle, che se avessi continuato a dar retta alle reprimende che malelingue perseveravano a sferrare contro il sottoscritto, potevo già prenotare il loculo alla Certosa, qui a Bologna.

Perché, soffocato dalle loro invidie infamanti, sarei stato sempre più istigato al suicidio oppure, ben peggio, all’ebetudine più sciocca.

Mi fa spavento che a tutt’oggi, dopo il rivelarsi scandalosamente stupendo di tante sepolte verità rinnegate per timori e folli folclori di cretini coi loro ottusi clamori, ancor qualche psicopatico insista indefesso e ostinato a punzecchiarmi con far maligno e ammorbante di suo arrabbiato, malato core.

Chi dice che Richard Gere possieda solo due espressioni, dovrebbe innanzitutto guardarsi allo specchio e riflettere seriamente sulla mono-espressività della sua imbattibile quanto sconvolgente faccia da culo putrescente.

Io, ultimo dei romantici libertini, acclaro qui per l’ennesima volta il fascino di Richard. Uomo amabile, dalle donne molto amato e, in virtù di ciò, guardato con estremo e sussiegoso, perfino disgustoso, immondo sospetto da chi ovviamente non può vantare e valere la sua classe e il suo savoirfaire altolocato e giustamente pruriginoso. Un uomo eccitante. Ottimo.

In Pretty Woman sarà anche un “troione” ma, scusate, voi vorreste invece essere il DannyDeVito di Kiss? Chiariamoci molto bene. La simpatia è un conto, la bellezza un’altra troia, no, storia.

Dunque, uomini funestati da donne che non ve la danno nemmeno se avete più soldi di Berlusconi, se da codeste vi sentirete dire che siete grandi e puri, avete, sappiate perfettamente, ricevuto due delle più spregiudicate quanto ipocrite offese che un maschio può rimediare in vita sua.

Grandi non significa niente. Siete grandi perché vi fate il mazzo da mattina a sera, lavorando come dei matti? No, non siete grandi manco per il cazzo. Perché tanto, una volta che sarete in pensione, non vi ricorderà nessuno, tutti gli amici o pseudo-tali, non potendo più usufruire in maniera opportunistica dei vantaggi che offrivate loro, cominceranno a non farsi più sentire e finirete come Umberto D.

Non sarete menzionati in nessun libro di Storia e il vostro posto di lavoro sarà occupato da un giovincello molto ambizioso ma anche molto stupido che il padrone sfrutterà, come faceva con voi, per i suoi interessi porci. Costui invecchierà, diverrà appunto un pensionato e la vita andrà sempre così.

Pensate a Elvis Presley. Voce magnifica ma lui, in fondo in fondo, era solo un sempliciotto.

Eppur i potenti, pur di far soldi, lo spremettero come un limone. A lui andava comunque grassa e accettò che venisse (m)unto pur di godersela. Ma scoppiò e alla fine un brutto infarto gli pigliò.

Lo snaturarono, adulterarono la sua indole mansueta da sognatore con la testa fra le nuvole per adattarlo al mercantilismo di massa. Lui compiacque costoro perché, come sopra detto, gli conveniva e con molte donne veniva. Ma non aveva previsto lo “svenimento”. Il cardiaco collasso.

E in un tempo brevissimo, quello che si chiama un fugace lasso, cazzo…

Quindi, finiamola subito con la retorica di Sinistra. A livello teorico siamo tutti figli di un dio barbaro e dovremmo amarci, abbracciarci, volerci bene, stimarci a vicenda e reciprocamente appoggiarci. Ma è utopia menzognera e ancor più falsa e buonista di quella di Destra. Dovete esserne coscienti.

Tanto nascerà sempre la testa di minchia che vorrà avere di più e farà lo sbruffone, mangiando tutte le fette di torta, lasciandovi all’asciutto, anzi, sul bagnasciuga, come dico io. Senza limone né meloni ma in particolar modo trattandovi da coglioni.

In verità vi dico che non vi è niente di male nel capitalismo. Non è la libertà dei costumi e il divertimento a spada tratta la rovina del mondo odierno. Dunque, quelli che dicono che Berlusconi ha creato un Paese di vallette in minigonna e di teledipendenti decerebrati, in realtà mentono. Berlusconi, nella sua follia smoderata, voleva in cuor suo, ah ah, paradossalmente creare un mondo migliore, felice, da balocchi. Totalmente inconsapevole di combinare casini, ah ah.

Non certo un film di Ciprì e Maresco ove la gente, povera in canna, scoreggia da mattina a sera e miserabile non ha più fazzoletti per le lacrime.

Anche quella di Berlusconi è stata un’utopia pazza col suo sfrenato consumismo ma non più folle del retorico comunismo ipocrita. Ché poi tutti parlano, vogliono dare regole e moralizzare, pontificano ma so bene che, quando la moglie non li vede, si scatenano…

Solo io e Richard possiamo permetterci il “lusso” di perdonare, di camminare a testa alta. Di fare i baciamano, di essere addirittura patetici nei nostri romanticismi tanto esagerati da sembrare melensi, solo io e Richard deteniamo l’assoluta, magnifica verità indissolubile.

Il resto è una grande balla. Fidatevi.

Perché creeremo un mondo falso più dei falsi di oggi. Ancora più bugiardo.

Ieri, ad esempio, ho discettato di Cinema, dopo aver postato la mia recensione di Mission.

Qualcuno ha scritto che fa schifo, è un film di merda e pure la colonna sonora di Morricone provoca ribrezzo.

Ecco l’esagerazione. Va bene il realismo, va bene dire che Mission è un film retorico al massimo e che, come io ho scritto, la retorica è falsa e pomposa.

Peccato però che Mission non sia retorica. È grandeur raffinatissima, zenit della retorica al suo livello più alto, tanto retorico da non esserlo. Tanto retorico da diventare bellissimo.

Come me e come Richard.

Come dire… Tunnel of Love di Springsteen è una brutta canzone perché magnifica l’amore. E invece il mondo è brutto, sporco e cattivo. Ma questo lo sappiamo. Sappiamo che il mondo è pieno d’ingiustizie, che il sistema è fascista e che l’uomo, nella sua nuda condizione umana, è invero un essere tristissimo.

E allora? Dovremmo a ragione di ciò invece ascoltare musica senza musica, come dico io, in cui il cantante si dà delle martellate sulle palle perché vorrebbe mostrarci che è un uomo che soffre? Andasse a dar via il culo.

– Scusi, Falotico. Ma lei davvero crede di essere bello e attraente come Richard Gere? Allora lei è più pazzo di quello che pensavo.

– Infatti, non lo credo. Penso di essere molto più bello e bravo di Richard. Mi pare incontestabile questo, non crede?

– Ma lei si rende almeno conto che fa ridere la gente?

– Sì. Lei invece si rende conto che non fa ridere neanche sua moglie? Questo lo sa? Non lo sa? E allora, come diceva Totò, s’informi.

 

Applauso e che sia scosciata, no, scrosciante.

 

di Stefano Falotico

La nostra piccola Italia politicamente confusa vien tirata su da Tiziana Panella, la giornalista più sexy del piccolo schermo, antipatia scosciata di gran seduzione


11 Jan

panellaTiziana Panella è da svenimento. Nessun ormone maschile, sinceramente, può resisterle. Abbiamo idee politiche assai divergenti, profondamente in antitesi e lei suscita antipatia a pelle. Ma è da ammirare sconfinatamente la sua bellezza suprema, una donna dalla venustà accecante, impossibile staccarle gli occhi di dosso. Al minuto 112 e 15, poi, con uno sfolgorante accavallamento di gambe con questa mise rosa violaceo è strepitosa. Gran figa.

 

Non ha niente a che vedere col Cinema? Perché no? Io, se fossi Paul Verhoeven, subito la scritturerei per Basic Instinct 3.

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