Posts Tagged ‘Silvio Berlusconi’

Il Falò(tichin)? Silvestrin & i Måneskin


07 Oct

Puro divertissement innocuo, spero spiritoso!

Cmq, si dice, anzi, scrive toupée, toupet oppure tupè? Vanno bene tutti/e e tre, eh eh!

Silvio Berlusconi

Imitation

Teatro d’ira

album

Pop Rock

Susanna Messaggio

Pater Noster

Victoria De Angelis

Damiano David

Lino Banfi

Fracchia la belva umana

Licinia Lentini

Giovannona Coscialunga

Il commissario Lo Gatto

calembour

Google

Alessio Bertallot

Radio

I Wanna Be Your Slave

Let It Be

The Beatles

Andrea Roncato

Patreon

Netflix

Wes Anderson

Adriano Celentano

Skunk Anansie

pugliese

bolognese

boomer

Totò

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Blonde? Preferisco Enrichetta Blondel


27 Sep

Perdonate la mia onestà (im)morale, appena la gente vuole imborghesirmi, cambio le regole del loro gioco come Aristotele(s). Cioè Aristotele Socrate Omero Onassis, anagraficamente Aristotle o il nero presente anche ne Il nome della rosa, alias Urs Althaus?

Ben Affleck ha compiuto 50 an(n)i.

Cmq, Elena Sofia Barucchieri, alias Elena Sofia Ricci, recitò con Andrea Roncato in Ne parliamo lunedì, mostrò il suo lato b in perizoma nel film Commedia sexy, e fu in Ex con l’eccitante, no, citata Nancy Brilli.

E non confondete Fabris con Giovanni Floris, cari Compagni di scuola. Zidane, detto ZIZOU, non come dico io, ovvero Zidou. Uh uh.242682500_10219797032819139_2364390807559847836_n

Avete comprato i pelati?

 

di Stefano Falotico

Falotico, il satiro, il man vero e parodistico


06 Jul

Sì, da più di un anno a questa parte, in verità dal lontano 2003, succedono accadimenti orribili. Dal 2003, sì, cioè il preciso anno in cui il mio hater Andy Cup, cioè handicappato acclarato, pervertito malato di mente spropositato e irredento, lui pensa, erroneamente, impunito, decise vigliaccamente, da leone da tastiera, alias agnellino senza pari e coniglione sesquipedale, di cominciare a diffamarmi, con ogni stratagemma possibile, tramite tutti i mezzi del web, io sono Lee Van Cleef di Per qualche dollaro in più. E, a proposito di dollari o di Euro, certa gente, ignorante più di una capra senza lana, dopo aver incassato un ingente bottino tramite Patreon, accusa gli altri, sempre e puntualmente, solamente tramite chat criminose o commenti che poi cancella o eliminò, di cose assurde. Ed è inutile che, tornando al mio hater imbecille, costui tenti di avere ragione. Cercando vanamente di provocarmi, ripeto, soltanto virtualmente, in quanto, essendo tale idiot savant un ratto agonadico, non ha assolutamente gli attributi per dire ed espletare, oso dire, evacuare coraggiosamente le sue oscenità dal vivo perché se la farebbe nelle mutande seduta stante con tanto di ambulanza che, per una sua incontrollabile e penosa crisi di panico, giungerebbe sul luogo, immantinente, per ricoverarlo al primo centro psichiatrico. Gettando poi la chiave. E rimarrebbe, in tale posto non certamente piacevole, vita natural durante in quanto la sua follia, certificata e acclarata inconfutabilmente, non sarebbe dovuta al bullismo subito o ad eventi estemporaneamente circostanziati. Antifona abbstanza chiara, nevvero, demente? Vuoi e volete la guerra, diffamatori e imbroglioni, cafoni e buffoni? Ok, però attenti. Sono molto più veloce e avanti di voi. E, peraltro, è facilmente comprensibile perché una certa personcina non riesca ad amare Michael Bay. Bay ha la Ferrari ed è un futurista, lui, invece, un retrogrado pseudo-comunista a parole, fascista nei fatti, che non riesce a essere salvato neppure dal suo commercialista, oberato infatti, com’è, da debiti allucinanti che non riferisce ai suoi aficionados poiché verrebbe fuori semplicemente la verità più ridicola e tristissima. E, ovviamente, ne rimedierebbe una figura, così come dicono a Bologna, barbina. Questa persona attacca i ricchi non perché, giustappunto, combatte per la giustizia sociale e la sana equità morale-economica, semplicemente perché è un frustrato fallito dei più patetici e, ribadisco, ottusamente incurabili. E si crogiola, così facendo ipocritamente, nel fortilizio di una trincea falsamente ideologica ed eticamente orrida. Io sono uno scrittore e un critico di Cinema. Questa gente, invece, non solo non lo è, è anche pazza e sprovvista di contezza e contentezza. Poracci(a). Questi poveri sfigati non hanno chiesto tutte le assistenze sociali eventuali e, come si suol dire, immaginabili (loro, ah ah, direbbero immaginarie, essendo analfabeti), la mano di qualche educatore che, semmai, non riesce neppur a educare sé stesso in quanto laureatosi in pedagogia coi punti della Coop, il 104 e il RDC? Ah, ma allora, adesso, avete capito contro chi vi siete messi. E, per piacere, non siate farisei, andando prima a messa e poi rinnegando, il giorno dopo, tutte le vostre vi(ri)li sconcezze. Ci vuole Il commissario Falò ed Er Monnezza, schifezze!

Tutte le strade della pazzia portano a Roma e il Joker è un satiro che giocherella innocentemente coi capitalisti, da cui la capitale o Marx?


11 Jul

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Già vi narrai, giusto, delle mie scorribande mentali, delle mie perdizioni nel mondo segreto della notte più profonda ove mi persi e soccombetti al lunare, acquiescente zampillio del mio cuore sommerso nell’opalescenza più linda della mia brillantezza offuscatasi?

E del mio miracolo avvenuto a Roma molti anni fa? Trovate molti scritti in merito a tale mia rinascenza.

Persone poco spirituali, invero solamente agganciate alla scientificità più spicciola e materialistica, non ammetteranno mai che si sia trattato di un evidentissimo miracolo. Di quello che, in psichiatria, viene definito uno dei pochissimi casi nella storia di ritorno alla follia della vita umana dopo la bellezza incompresa dell’esistenza dissipatasi nei meandrici sotterranei della pazzia comunemente intesa.

La pazzia è qualcosa che non si può toccare con mano, è intangibile, come si suol dire, è perfino impossibile diagnosticarla da parte della cosiddetta gente normale.

Lo sostiene anche quel matto di Tom Waits quando alla domanda di Matt Dillon, in Rusty il selvaggio, se sia possibile capire quando uno è pazzo, sebbene all’apparenza non lo sembri, il mitico Tom gli risponde che non sempre è appunto possibile riconoscere la persona malata di mente e attestare visivamente, da una semplice occhiata per intenderci, se ci si trova/i di fronte a un pazzo la cui pazzia sia appunto manifesta, oppure se la sua follia sia irriconoscibile a prima vista poiché il pazzo che ne soffre, purtroppo o per fortuna sua, non cela né dissimula la sua insania, semplicemente non ne è consapevole così come gli altri, pronti a giudicare se sia pazzo o no, non sono coscienti forse di essere loro stessi (i) pazzi. E viceversa, in un continuum (in)equivocabile di fraintendimenti reciproci appunto pazzeschi.

È quello che io sostengo da una vista, no, da una vita. Ancor prima di aver visto, moltissimi anni fa, per la prima volta Il seme della follia.

E anche Il medico dei pazzi con Totò.

Non fraintendete inoltre quanto nelle righe seguenti vi esporrò dall’alto della mia modestia talvolta superba.

Per tempo immane, incalcolabile e oserei dire incommensurabile, io mi credetti sano e anche coloro che frequentai quando io mi considerai savio, eh già, mi reputarono una persona priva d’ogni qualsivoglia ombra di anormalità. Anzi, a dirla tutta, fui sempre reputato un ragazzo cervellotico, sì, un falotico. Sin troppo dunque normale e timorato di dio.

Molti pensarono che, avendo un cervellone, non fossi interessato alle passerone. Ma questo è un altro discorso.

Perché mai si associa puntualmente la serietà comportamentale con le voglie sanamente sessuali?

Cioè, si crede che se uno sia una persona in gamba, debba essere necessariamente un prete? Cioè uno a cui non interessano le femminili gambe e tutto ciò che può condurre al paradiso molto prima di compiere miracoli e ascendere al cielo?

Eh sì, se incontri Naomi Campbell degli anni novanta, non hai bisogno di andare ogni domenica a messa e non abbisogni neppure di fare il missionario come Madre Teresa di Calcutta, non devi dunque passare attraverso le stigmate di Padre Pio per essere beatificato. O no?

Sì, chiariamoci su questo punto cruciale poiché da qui parte tutto il resto…

Sì, si sente dire così in giro.

Se uno, ad esempio, fa lo scrittore e commenta la foto di una, inserendo la lapidaria, onestissima frase sintetica… sei una grande figa, la figa chiamata in causa gli risponde che lui non è uno scrittore vero per colpa d’averle scritto una banalità come tutti gli altri.

È uno scrittore, forse un grandissimo poeta, mica un eunuco. Ecco, sono situazioni imbarazzanti che creano disagi oserei dire incolmabili. Vuoti da riempire molto a perdere…

Sì, le donne esigono l’uomo lirico e non da due lire che impeccabilmente scriva loro odi e sillogi magnificanti le loro forme estasianti, prodigandosi in componimenti talmente lunghi che, mentre il poeta si scervella per regalarle loro, loro la regalano a uno che le fa sognare con la villa, la Porsche e le collane dorate.

Da cui il famoso detto… buonanotte e sogni d’oro.

Sigmund Freud disse che il pazzo è un sognatore sveglio…

Charles Bukowski invece coniò due perle da premio Nobel, ovvero: l’individuo equilibrato è un pazzo e alcune persone non impazziscono mai. Che vite davvero orribili devono condurre.

Ed è in virtù proprio di questi padri della mia psicanalisi che non sarò mai come Berlusconi ma un coglione qualsiasi.

Né pazzo né un Joker psicopatico, neppure un deficiente come quasi tutti.

Sì, Roma è la capitale di questa nostra Italia disastrata.

Nelle scorse ore, il litorale adriatico è stato sommerso da un nubifragio cataclismatico con epicentro Pescara, sì, diciamo un terremoto di acquazzone non vendibile al mercato Aiazzone.

Perché la gente ai supermercati dei grossi centri commerciali acquista solo uno dei film più brutti con Richard Gere, Come un uragano.

Sì, uno tsunami che le persone, alla sua vista, hanno urlato azz, ora sono cazzi amari.

Per forza, se piove di brutto, asciutti non potranno certamente esserlo.

A Roma risiede il Papa che giustamente pontifica in quanto pontefice.

Fellini vi girò Roma (evviva la fantasia per scegliere un titolo originale, diciamo) ma anche La dolce vita e altra roba, a Roma, Antonello Venditti filmò il suo cammeo sotto il cupolone de La grande bellezza e Sabrina Ferilli gigioneggia tuttora da ciociara, magnandosi un buon piatto di carbonara.

A Roma si concentrano i girotondini, godono i premier truffaldini e non poco volpini, sgallettano le vallette che svendono facilmente le mutandine ed è tutto un gran casino.

Solo il Joker vero e non quello finto, in mezzo a un mondo andato a puttane, formato perlopiù da pazzi, cammina tra la foll(i)a da vero cavaliere mascarato.

Ah ah.

Oh capitale, mio capitale, io non sarò mai capitano di niente.

Ma questa è la mia nave e non affogherò nel vostro oceano di porcate.

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di Stefano Falotico

Silvio Berlusconi ha mai visto Essi vivono? Ah no? Meglio essere un vagabondo che uno di questi


04 Aug

Roddy Piper Essi vivono

Sì, vago ombroso come Roddy Piper, con la mia bella, insormontabile, insopprimibile faccia di culo che adocchia la gente a passeggio e sbircia tra le facce da morti. Persone già prosciugate nell’animo in un cammino che puzza di putrescenza.

E mi permetto, senza dare nell’occhio, di prendere per il culo chiunque voglia fare il furbetto, zampettando d’iridi dapprima mansuete e poi luciferine, schiantando la gente con lo sguardo, da vero uomo lupo che oramai ha paura solo di poter pisciare storto e sporcarmi le scarpe.

Stamattina, dopo una nottata in cui, posso tranquillizzarvi, ho sognato spiagge desertiche, un mare limpido e promontori rocciosi sui quali, appollaiato, accarezzavo i gabbiani, dicendo loro di fottere con ottimi uccellini, ho bevuto un morbido caffè cremoso alla pasticceria di Borgo Panigale. Ah ah.

E una super racchia palindroma e obesa ha impiegato un quarto d’ora a “miscelarmelo” perché era troppo impegnata a pensare allo zucchero che, questa sera, il ragazzo ritardato le “verserà” addosso.

Proprio una stella.

 

E non mi cambia manco Cristo.
Questo è, sono, pigliatevelo!

E canto ad alto volume la mia canzone preferita.

Vi piace Eddie Vedder? Ma basta con ’sto melanconico mezzo frocio!38442288_10211805873645154_3899597569080164352_n

 

di Stefano Falotico

La telefonata di Silvio alla Belena è da purissima volpe che non può competere con la pulizia intoccabile del mio Ghost of Tom Joad


03 Aug

Ho detto tutto.

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Loro… gli spettatori idioti e ricchi solo di cazzate


24 Apr
Set del film "Loro" di Paolo Sorrentino. Nella foto Toni Servillo.Foto di Gianni FioritoQuesta fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.

Set del film “Loro” di Paolo Sorrentino. Nella foto Toni Servillo.Foto di Gianni FioritoQuesta fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.

Si stanno ingenerando discussioni in merito a Loro. Sì, perché Loro non è suddivisibile se non per pura logistica distributiva. Perché, se un tempo potevano proiettare C’era una volta in America integralmente, tutto d’un fiato, e la gente, piacevolmente, adorò ammirare sconfinatamente le 4h leoniane, oggi, in tempi di Instagram e format televisivi, la gente si è talmente impigrita che un film di quattro ore non ha il “tempo” di vederlo. Invece ha tempo per stare su Facebook tutto il giorno nell’esporre al pubblico ludibrio le sue infedeltà coniugali, i suoi mal di pancia, i suoi pensieri lascivi e sfacciatamente edonisti, per 15 minuti peraltro di celebrità futile, anzi, “utile” a un ammasso d’imbecilli che la segue. In un reciproco “baciamano” di leccate di culo e servizievoli omaggi che pendono dalle labbra del più “bravo” leader della sua personalità abietta ma tanto appariscente da confonderla per forte, distintiva soggettività affascinante. Cosa ci sia di affascinante in qualcheduno che mercifica la sua anima per qualche like in più, me lo dovete dire.

Allora, Sorrentino, messo alle strette probabilmente dalla Universal, è stato costretto a “spaccare” il suo film in due tronconi. E dico io… come vi permettete di recensire un film a metà?

Ma si sa, impazza la mania dei tuttologi, di quelli che vogliono arrivare primi sul pezzo. Allorché, anche Mereghetti, in barba alla sua serietà, in tempistica da record, ieri pomeriggio, subito dopo la proiezione per la stampa, ha scritto la sua recensione sul Corriere della Sera. Ma io son uomo occhiuto e raramente mi sfuggono i particolari… nessuno ha notato che, nel corso della serata di ieri, Mereghetti ha più e più volte modificato la sua recensione, correggendola “online” e aggiustando il tiro. Sì, prima l’ha inserita battendo e sbaragliando la concorrenza, tanto per far sì che il suo articolo sbancasse e primeggiasse, ottenendo migliaia di visualizzazioni in una manciata di minuti, quindi, ben conscio di essere stato troppo radicale e cattivo con Sorrentino, l’ha cambiata “in corso d’opera”, riservandosi il diritto di aspettare la seconda parte e, attendendo, come fa sovente, gli altri giudizi critici, per farsi un’idea più obiettiva, meno personale e probabilmente più meditata, coscienziosa e lucida, senza farsi assalire dagli umori superficiali di una sbrigatività che potrebbe costargli la reputazione “intonsa”.

Eh sì, siamo ossessionati dalla sveltezza, dall’efficienza immediata, e tutti si affannano per tagliare il traguardo prima degli altri. Sì, per vincere il premio del più “in gamba”. I grandi film abbisognano di lentezza… per goderli con calma, per amarli e metabolizzarli, non vi corre dietro nessuno. Altrimenti rischiate di prendere delle cantonate incredibili. E poi applicate lo stesso metro di giudizio nel giudicare il prossimo con questo parametro fallacissimo, geriatrico, psichiatrico, “diagnostico” assai poco speculativo e invece tanto volgarmente affrettato e, dico io, anche affettato.

Il problema è che quasi tutti vogliono vedere il film che avrebbero voluto vedere. E io insisto a urlare… ma se nessun film vi piace e quasi tutto ciò che vedete lo liquidate in maniera odiosamente sprezzante e programmaticamente cinica, perché il film non lo fate voi? Ah, capisco, perché non ne siete capaci e, alibi ancor peggiore che avallate a vostra discolpa, perché non avete “tempo”. Siete presi da cose più importanti. Allora, non andate al cinema! E non ci ammorbate!

Oggi va di moda la teoria del “secondo me è così, non si discute, scusa, adesso devo guardare quell’altro film”…

Sì, un impazzimento di massa che è iniziato molto prima del berlusconismo, molto prima della comunicazione globale, molto prima dell’involgarimento del gusto, molto prima dell’uomo, oserei dire.

E avete smarrito il concetto di bellezza in chissà quale anfratto del vostro rinnegato, sepolto e mai disseppellito inconscio. Ognuno vede la bellezza a modo suo, non esistono più canoni, sebbene resista quello di “regime” della RAI.

Al che, abbondano come sempre le frasi fatte e le più mediocri “sveltezze”… il Cinema di Sorrentino è velleitario, ridondante, barocco, ed ESTETIZZANTE.

Anche il Cinema di Zack Snyder è estetizzante. Ma che significa estetizzante? Ogni autore estetizza la sua visione come meglio crede. Davvero credete che le immagini “rozze” e “spoglie” di Garrone siano meno estetizzanti di quelle di Sorrentino? Davvero siete fermamente convinti di un’idiozia ciclopica del genere? Davvero pensate che il Cinema “verità” di Andy Warhol sia “oggettivo?”.

Ma quando è partito tutto questo? Da quando, sui b(r)anchetti di scuola, vi hanno insegnato che Leopardi è un romantico pessimista e Foscolo un “ermetico?”.

La dovete finire con queste classificazioni generiche. E poi smettetela di “interconnettere” gli artisti. Leggo cose come… la prima mezz’ora di Loro è à la Scorsese. Mentre l’inizio delirante assomiglia quasi a Lynch.

Dovete rispettare gli artisti, e anche le persone, per la loro unicità. Se uno è così, è così. Non tutti hanno scopato la prima volta a 13 anni, alcuni venivano picchiati dal padre, altri avevano una madre maniaca religiosa, altri son figli di Silvio… Capisc’? Dalla diversità delle nostre storie nasce la grandiosa eterogeneità del Cinema e della vita.

Da questa vostra smania di omologare tutto, vivisezionarlo, rapportarlo ad “altro”, giocare di patenti, etichette e “prognostici” giudizi, nasce il grande problema della modernità.

Nascono i conflitti di classe, si partoriscono i fascismi, si diventa razzisti, xenofobi, omofobi, intolleranti e solipsistici. Ma cos’è questa prevenzione? Sì, siete incurabilmente prevenuti e per sanarvi non servirà neppure una pessima canzone di Mario Venuti!

– Stefano, non capisco. Mi sembri una persona tanto razionale, posata e ponderata, e non comprendo come tu faccia ad avere una vita sempre così precaria e incasinata. Sono due cose che non si “conciliano”.

– Non capisci perché sei scemo.

– Spiegami.

– Ma che vuoi che ti spieghi? Dai su.

– No, vorrei capire. Adori il Cinema di Sorrentino e ascolti la musica country. Mi pare impossibile.

– Ti pare impossibile perché forse sei un idiota?

– No, peraltro non capisco come mai uno come Berlusconi, artefatto, truccatissimo, potesse cantare canzoni napoletane con Apicella.

– Sei più idiota di quello che pensavo.

– No, è solo che vorrei inquadrare. Essere certo che sia così.

– Basta, mi hai stufato! Pigliati questo pugno in faccia.

 

 

 

di Stefano Falotico

Loro, il teaser trailer del nuovo film di Stefano Falotico, altro che Berlusconi


13 Mar

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Ma te che cosa ti aspettavi? Di essere l’uomo più bello d’Italia, di fare lo scrittore autarchico che non lavora e che semmai vince il Nobel, e che tutte le donne ti amassero alla follia?

Sì, IO MI ASPETTAVO PROPRIO QUESTOroc402

Toni Servillo è Berlusconi in Loro di Sorrentino, ma chi è Silvio? Guardatevi in faccia


08 Oct

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Be’, Silvio Berlusconi, figura storica, sicuramente troia, che ritrae però alla perfezione l’Italia non solo di ieri, ancora di oggi, e cercherò di spiegarmi.

Negli ultimi anni, contro Silvio si è scatenato un odio mediatico degno della Santa Inquisizione e gli son state imputate colpe di cui non è, forse, responsabile. La sua unica pecca, nella megalomania di cui soffre e di cui ha sempre “patito”, è stata quella di non volersi limitare. Sì, credo che in cuor suo, intimo e privatissimo, Berlusconi, al di là delle fanfare e della personalità “arrogante” che ha sempre esposto pubblicamente, sia un uomo buono.

Credo che abbia sempre desiderato il bene dell’Italia, ah ah, sì, qui lo affermo senza vergogna. E, appunto, le mediatiche gogne, reputo, siano state esagerate.

Silvio si è fatto da sé, ma non penso perché volesse diventare effettivamente qualcuno, proprio per la necessità personale di volersi imporre come persona, per il “principio” di far valere i suoi valori (in)discutibili, improntati al successo, allo sfacciato sesso da far rimanere i “senza palle” di sasso, al mito, opinabile certamente, del self made man, alla volontà incoercibile, secondo lui non imputabile di crimini, di non arrendersi dinanzi a nessuno. Una volontà di ferro, che ha sempre proceduto secondo la sua linea immarcescibile, impostata, eccome se è impostato, verso la voglia, eccome se è voglioso, incredibile, pazzesca, di voler essere un uomo importante.

E alla fine l’ha spuntata, eludendo accuse e sviando sempre di fronte a una legge che, per quanto abbia tentato in ogni modo lecito e anche illecito, d’inchiodarlo, non è mai riuscita davvero a incastrarlo.

E Silvio non si è mai castrato, usando il suo “strumento” di piacere in ogni donna che a lui si è concessa affinché potesse concedergli il favore di entrare nelle “grazie” del potere. Un uomo eroticus e “factotum”, eh eh.

Mediaset fu invasa dalla sua personalità debordante, di piacer “colante”, e tutte si davano in pasto al Berlusca, ben “liete” di poter sfondare dopo essere state sfondate nei festini su cui ci si è anche accaniti con dubbio gusto, sì. Che ve ne frega delle sue zoccole? Lui, che fu Presidente del Consiglio, doveva dar il “buon” esempio nei costumi e nella moralità? Ah, poveri illusi. Come se il valore si misurasse da queste finte etiche(tte)… Sono altre le colpe di cui Berlusconi s’è macchiato, altro che il suo sperma macchiante. Chi è senza “bucato”, un po’ “depravato”, scagli la prima pietra…

D’altronde, l’Italia voleva Berlusconi. Non lo accusasse quindi della sua ipocrisia.

Italia, Paese dominato da una falsa fede cattolica, ove la religione ha mietuto insanabili vittime, la classica gente pronta ad appellarsi alla Provvidenza quando manca il lavoro e poi a festeggiare appunto la propria malata volgarità nell’esibizione animalesca del più sbandierato volgo, nella sua accezione peggiore. Il popolino sofferente di retorica quando fa comodo, ripiegato sui suoi privilegi piccolo-borghesi, sulle proprie bacate mentalità antiche e retrograde, mai evolute dal provincialismo più cafone, mentalità persino reazionarie e fasciste, popolo gridante e inneggiante alla “dignità” più doppiogiochista, che ha visualizzato in Berlusconi l’incarnazione del suo distorto inconscio, desideroso di emanciparsi dalle quotidiane brutture, dall’orrenda mediocrità che la sua cultura erronea, appunto, lo ha indotto, quasi costretto a essere. Quelli bravi a parole, oratori nelle chiacchiere, superficiali, cinici e anche guardoni nella vita di ogni “bel” dì. In questi falò delle vanità. L’italiano medio si crede un genio, quello che ha capito tutto e, se non è riuscito a realizzarsi, lo imputa sempre alle sfavorevoli circostanze, agli eventi negativi della vita. Mai una volta che si dia delle colpe. E allora meglio dar del colpevole a Berlusconi. Colui che ha “tradito” il “patto” con gli italiani.

Siamo ammorbati dai “sapientoni”, quelli che hanno sostituito la ricerca della verità e della cultura più democratica a favore di un becero, freddissimo nozionismo, fatto di pezzi di carta, di una glaciale, burocratica visione di questo splendido insieme giustamente (dis)omogeneo che è la vita nella sua complicata interezza.

Berlusconi altri non è che uno di voi. Un uomo stupidamente vanitoso, che ha sognato in “grande” non solo il suo glande, ah ah, uno che voleva metterlo nel culo a tutti, a tutte, soprattutto. Senz’eccezione alcuna. Un figlio di puttana certamente più stimabile di tanti stronzi “saggi” e “intelligentissimi”, “onesti” e “lavoratori”.

Un uomo “duro”.

di Stefano Falotico

 

Sono iniziate le riprese di Loro di Sorrentino, ma chi è Berlusconi, e siamo tutti (Sca)marci?


25 Aug

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Eccolo lì al for(n)o imperiale il nostro Paolo, a dirigere la troupe per questo film su Berlusconi, interpretato dall’esimio Toni Servillo. Spunta anche Riccardo, nei panni dell’imprenditore che “riforniva” il premier del cazzo. Film molto atteso, ma mi soffermerei sulla panoramica italica, dando nel frattempo un’occhiata a quest’esibizione “notevole” di (para)culi.

Stamane, al cantar del gallo in tal finir tramontante dell’estate accesa, qui a Bologna, città tetra per antonomasia, son andato al bar a ristorarmi con un cappuccino, professione che i pii svolgono con devozione, “allattando” le suore quando il dì scende e qualcosa di blasfemo fa la “schiuma”.

Sì, l’Italia è un popolo di peccatori. Non me ne vogliate se dico il Ver(b)o in abiti miei “talari” da menestrello che trascorre le giornate nell’indolenza e nel dolersi solo dell’atmosfera grandinante delle tempeste mie ormonali.

Pasolini ebbe occhio profetico e ritrasse, ancor prima che “venisse”, con estremo acume la rabbia dei giovani, così scissi fra ciò che carpirono della morale e l’ambiguità della moralità falsa, cioè quella cattolica. Spinti a inserirsi in una società che non rispetta i loro amori puri, la loro voglia di esuberanza troppo allegra, troppo viva(ce). Dunque li punisce, castigandoli in “collocamenti lavorativi” demagogici, per alimentare la catena di monta(ggio). Non mi stupisce allora che nel nostro Paese dei piccoli si sia fatto strada, facendosene tante a “caro prezzo”, Silvio, l’emblema del sesso “elevato” a successo. E mi rattrista sapere che ancor in molti voterebbero quest’uomo così “facente” e così rifatto. Ormai la frittata è fatta e il bunga bunga la fa da padrone, cari servi della gleba.

Invero, stamattina, mi son svegliato triste e ho constatato, aprendo la finestra, che in giro ci sono molte puttane.

Questa è la parola di Dio, andate in pace e non in “pene”.

di Stefano Falotico00897607

Genius-Pop

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