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Credo di essere stato ROBERT DE NIRO per mezza vita malinconica, quasi da manicomio, e ora mi sono ribellato come JOKER, in quanto sono ancora più innamorato di De Niro che della vita “normale” dei falsi attori e dottori pagliacci


18 Jul

noodles de niro

Parafrasando la frase d’apertura pronunciata da Ray Liotta in Quei bravi ragazzi:

che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il “gangster”… contro i fighetti liceali e i loro amori piccolo-borghesi da Gabriele Muccino.

Ne patii tremendamente le conseguenze, soffrendo un calvario per cui rischiai di divenire pure calvo e “dimezzato” come in una famosa opera di Italo Calvino.

Fui persino vicino a diventare Chris Walken de Il mistero di Sleepy Hollow. Non soltanto persi la testa, scervellandomi per ritrovarla fra i meandri dei gironi diabolici di psichiatri cervellotici che vollero anche “decapitarmi” di qualcos’altro, non capendovi un cazzo e quasi asportandomi della virilità più pugnace bensì, da queste mezze pugnette che mi accusarono di essere solamente un onanista senza palle, fui deportato in un luogo ove le persone reputate dei coglioni vengono sessualmente poco ma arrivano… a essere destrutturate anche in tutti i loro asciugati e mortificati neuroni fottuti di brutto. Questa gente è rimasta inchiappettata, a vita rimarrà detenuta in luoghi poco allegri come l’Ashcliffe Hospital di Shutter Island, sì, imprigionata dietro trattamenti sanitari obbligatori assolutamente imperituri da pene dell’inferno da (in)castrati con psicofarmaci inibenti ogni loro slancio vitalisticamente libidinoso. Per di più, se proverà a ribellarsi, ogni loro moto iroso e “motto” ideologico di natura normalmente facinorosa sarà contenuto con punture inframuscolari perfino praticate senz’anestesia. Cioè, questi “ribelli” saranno inculati con estrema “perizia”, più che altro con pochissima dolcezza, straziati da atroci dolori, dell’anima e non, poiché ritenuti socialmente pericolosi.

Intanto, i medici così “scrupolosi”, a mo’ di Arancia meccanica, fotteranno nel camerino degli ambulatori le infermiere più crocerossine e “sane di mente”, offrendo loro una mentina prima dell’amplesso, poi disagi, no, dosaggi più scandalosi di un aberrante snuff movie a luci rosse dei più scabrosi, fregandosene della moralità alla pari del dottore nazi-fascista che, in Che vita da cani! di Mel Brooks, ritiene che tutte le persone meno abbienti, compreso il protagonista miliardario cascato nel populismo più satiricamente demenziale d’una pellicola cattivissima e più (sur)realistica del Covid-19, abbiano bisogno di essere spellate vive come i lebbrosi.

Sì, non date retta agli psichiatri. Non sono solo degli strizzacervelli, sono altresì dei demoralizzatori che vi affideranno a dei tonti tutor, amando poi delle donne rifatte, forse anche strafatte, come l’Alba Parietti, celeberrima per le sue labbra sempre desiderose di succhiare gli ucc… i con la sua bocca “raffinatamente” carnosa. Diciamo che gli psichiatri non spingono le persone alla beltà più pura, intesa in senso lato, non soltanto B, incitandole a una vita propriamente calorosa ma sanno sicuramente, dopo aver rifilato parcelle vergognose ai pazienti più “parcellizzati” dietro posologie da quattro soldi, infilarlo alle maggiori porcelle più impazienti di diventare inferme là dentro… Donne focose, donne che non vedono l’ora, forse anche l’orgia, che un “pezzo grosso” le sbatta su urla da manicomio, internandoglielo tutto con molta (s)fregatura e soprattutto in modo veramente duro. Regalando quindi loro altri gioiell deliziosi…

Di mio, sono sempre stato un cazzone valido che si schierò, sin dopo la primissima pubertà, contro ogni figlio di puttana incurabile. Al che molte persone vollero invalidarmi, storpiandomi a loro immagine e somiglianza da Silvio Berlusconi della minchia. Poiché, dopo essere stato da costoro e dai loro genitori moralisti, dunque ipocriti, ricattato al fine che m’omologassi al loro porcile di massa, semmai laureandomi per contentare i parametri della cosiddetta rispettabilità socialmente più sporcamente prestigiosa, cioè adattandomi in maniera fallace, perciò anche fallica, all’illusoria, meschina vacuità fintamente felice di tali uomini (s)contendi di goderselo/a sin in fondo, sfondandolo a tutti e a tutte, prodigandomi io di buonismi biecamente propendenti, assai poco propedeutici, a una vita ecumenicamente improntata alla falsità più repellente, non soccombetti dirimpetto ai loro imperiosi “tiramenti” e scatenai una guerra personale delle più coraggiosamente strafottenti.

Affrontandoli a viso aperto, denudandomi addirittura di me stesso per smascherarli a mo’ d’una strepitosa novella di Luigi Pirandello.

Eh sì, miei belli, non sono mica il primo venuto… Voi che sapete come venire… al sodo, trovaste uno che onestamente vi fece davvero il culo.

E ora vai con lo sputtanamento più puro!

Non è vero, per esempio, che De Niro rinunziò a tutto, sacrificando ogni piacere, stando otto mesi a Cinecittà per girare C’era una volta in America in quel di Roma, la capitale!

Pare che, fra un vinello in trattoria e due bucatini all’amatriciana, ebbe varie notti d’amore con Moana Pozzi. Pagandola alla romana!

Quindi, non venite… a dirmi che non conosco/a il Cinema, che non sappia chi sia De Niro e soprattutto che, in questa merdosa crème de la crème ed élite della nostra, anzi, vostra società più fake di Max/James Woods, chiunque non si sia tirato almeno ventimila seghe su Jennifer Connelly.

Se affermate che siete delle anime “innocenti” come Frank Whaley di Tutto può accadere, davanti al vostro bacon e b(r)ancone, vi reciterò Ezechiele 25:17 da negro incazzato come il miglior Samuel L. Jackson di Pulp Fiction.

Poi, mi fareste una cortesia? Miei uomini e donne (ri)spettabili?

Perché alla cantante Levante, con le sue melense Sirene, non dite che è solo una sicula che meriterebbe solamente un tipo cazzuto come De Niro Don Vito Corleone?

Veramente, non se ne può più di queste finte san(t)e più troie di De Niro che, pur di leccare il seno di Monica Bellucci, dopo aver lavorato con Sergio Leone e Bernardo Bertolucci, recitò nel Manuale d’amore 3 del Giovanni Veronesi.

Sì, un De Niro al minimo storico su colonna sonora del re dei venduti, Morgan.

Di mio, sono la fata Morgana oppure Re Artù?

Non lo so, dimmelo tu.

E, su questa freddura-stronzata finale, ora vado in bagno perché mi scappa da cagare.

Ricordate:

oggi ti tirano… su, diventi/a cremoso per l’appunto come un tiramisù, dunque vai di nuovo giù e arrivi alla frutta dopo non aver neanche digerito questi uomini e donne da se famo du’ spaghi e non ci pensiamo più.

Ripeto, andate a dar via il cul’!

P.S.: la “cultura” italiana è inchiappettante. Per esempio, quando uno non fa un cazzo, gli si dice: ah, ma tu mangi, caghi e dormi. E basta. Risposta: – Piscio e trombo pure, no?

– No, perché non lecchi il culo. Quindi, sei fottuto.

 

E ho detto tutto…

 

di Stefano Falotico

Una settimana da Tyler Rake e di Sgarbi da Joker


07 May

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No, non è male questo Tyler Rake. Gran bel film. Insomma, in quanto a sceneggiatura, siamo dalle parti della terza elementare. Diciamo un film di abbecedario piuttosto scarno senza deliri da Pi Greco e da teorema di Pitagora.

Mah, di mio posso dire che la gente va spesso in paranoia. Mi piacerebbe invece che andasse spesso in manicomio. Per molti anni, fui scambiato per un ragazzo da I pugni in tasca di Marco Bellocchio.

Di mio, so solo che quando vidi il film, me ne sparai un paio su Pitagora, sì, Paola. Poiché, come insegna non Il teorema del delirio di Aronosfky e neppure quello dell’ipotenusa, neanche quello di Bukowski, non vi può essere una donna come Jennifer Connelly da Requiem for a Dream se ancora ti piacciono film come L’ora di religione.

Chiariamoci molto bene, figliuoli. La Connelly, nel succitato film, è peraltro più impasticcata di voi. I quali, alla vostra età, ancora s’identificano con Frank Whaley di Tutto può accadere.

Se posso esservi sincero come Ving Rhames/Marsellus Wallace, siete solo Frank Whaley di Pulp Fiction.

Insomma, non vi vedo benissimo. Di mio, qualche anno fa, nonostante la mia produzione letteraria ipertrofica da massimalista di mille idee al minuto scaricate sulla tastiera alla velocità della luce, rischiai di suicidarmi come David Foster Wallace.

Sì, non sussistettero particolari ragioni psichiatriche all’origine di quello che fu, inizialmente, il mio azzardato gesto poi fortunatamente da me eluso. Sì, rinunziai ad impiccarmi e/o darmi fuoco poiché specchiandomi integralmente ignudo, eh sì, compresi di essere the luckiest man in the world.

Quando si dice un uomo nudo e crudo a cui non manca un cazzo. Tranne forse i soldi. Ma quelli si possono fare, oggigiorno, iscrivendosi a Pornhub e inviando mie “incazzature” che potrebbero farmi girare i coglioni e diventare l’uomo più duro del mondo. Ma ho una dignità da non sputtanare per i guardoni.

Sì, non posso oramai nascondervelo più. Ah ah, mi contraddico. La mia attuale lei n’è perfettamente consapevole. Credo di essere molto dotato, senz’ombra di dubbio. Ma questo lo compresi dopo la mia prima volta avvenuta, come vi dissi, nell’oramai lontano 2003. La ragazza dell’epoca che ebbe il privilegio di sverginarmi, eh già, credo che da allora sia rimasta illibata. Oltre che, dopo averlo gustato tutto, molto allibita.

Dovetti essere io a quello “svezzato”, invece, dopo che le entrò tutto rizzato e imbizzarrito, lei capì in un attimo che non avrebbe trovato mai più un cazzone come me neppure se fosse andata a raccattarlo al mercato ortofrutticolo ove i neri odiati da Salvini (c’è un perché, quelli fanno razzia di tutte le bianche ed è per questo che Matteo è razzista) offrono a poco prezzo delle banane più lunghe del suo naso.

Guardate, fra lui e la Meloni, non scelgo neppure un Conte, bensì un cocomero.

Io non amo molto le pere delle donne e i fisici a pera dei maschi che pensano solo a mangiare la mela.

Sono dei trogloditi e delle scimmie. Di mio, mangio soltanto gli arachidi, ah ah.

Villanamente e vilmente, eh sì, impunemente vengo ancora anonimamente attaccato da gente invidiosa che vorrebbe impalarmi semplicemente perché, obiettivamente, non muoio mai come Tyler Rake.

Per anni, da questi bigotti fui scambiato per Freddy Krueger di Nightmare.

La verità è che sono un bastardo senza gloria da Diane Kruger. Non sono bello come Brad Pitt, però. Infatti, lo sono di più.

Purtroppo, tutto ciò che dico, sebbene lo romanzi, è atrocemente vero.

E quando incontri uno così, il quale oramai fa bene a fregarsene di qualsiasi morale, toccati le palle in maniera verticale perché tanto non crepa neanche se gliene dai tante.

Anzi, ritorna e ti suona gran patate, no, palate, teste di cazzo sesquipedali.

Il Joker non ha più paura dei bruti, fa lui paura perché manda in quel posto ogni maestrina col suo carisma strafottente e la sua lingua tagliente.

Quando pensi che sia morto, pensa già al sequel. E ora è davvero dura per i cretini e gli idioti fargli il culo poiché non possono fargli, in realtà, una beneamata minchia.

Il Joker è stato dimesso oramai da tempo immemorabile da ogni ingiusta cura, ha abbattuto i tonti da curia e cammina sempre più con aria sia scura che sicura. Di sera, fra l’altro, mangia anche ottime torte oltre al tonno di Pinocchio, miei uomini che guardate le persone troppo sbrigativamente e le liquidate come Mangiaf(u)oco in quattro e quattr’otto.

La mia lei ha invece occhi solo per me. Sono due, due e basta. Mi pare una donna normale.

Oh, miei nani, mi sa che avete preso proprio una gran fregatura. Se volete, però, il Joker può spalmarvi teneramente un pochino di confettura.

E ben sta a chi, nel frattempo, ha deriso e angariato i diversi, non capendo nulla della vita. Pier Paolo Pasolini è morto a 53 anni, Giordano Bruno a 52. Io, forse, morii dalla nascita. Non mi sono mai drogato né sono andato con una prostituta. Sì, sono il più grande coglione della storia, non lo sapevate?

Comunque, non mi posso lamentare. Nella vita vi è il Cinema, la Musica, la grande Arte, ci sono i miei libri che leggono solo le donne che vorrebbero portarmi a letto, leccandomi il culo, non solo quello. Peccato che siano libri metafisici.

Però, Clint Eastwood compirà novanta primavere il 31 Maggio e non so se riuscirà a girare un altro film. Per via della sua età e della quarantena. Al che, dichiaro platealmente il mio suicidio. Intervengono i 4999 amici falsi su Facebook, visto che dal 2009, amico più amico meno, mi cagarono tutti solo per qualche favore dato loro gratuitamente. Ma, al di là di un paio di uscite, nessuno volle conoscermi davvero. Quindi, in punto di morte, si lavarono la coscienza. Bravi.

Riflettendo bene, debbo ammettere che potrei vivere sino a 90 anni. Forse, anche oltre. Sì, vi metto la firma, subito. Prima però devo riuscire a sopravvivere a una mostruosa diagnosi psichiatrica devastante, resistendo a 12 anni in cui mi massacrarono la vita soltanto perché fui un genio ascetico che diede fastidio ai maiali e alla gente che volle punirmi in maniera scriteriata. Capito? Dovevo lavorare come pizzaiolo, non rompere i coglioni, aspettare il sabato sera per rimorchiare e trombare come tutti gli animali. I geni, per la gente comune, sono porci. I porci, cioè la gente comune, sono brave persone. Sì, direi che posso firmare subito il documento. Nel frattempo, gli psichiatri insabbiarono la vicenda, dimettendomi e augurandomi buona esistenza. Sì, arriverò a 90 anni, guardando i cazzi e le fighe degli altri.

Se mi ribello, mi daranno altri dieci anni. Se non dico niente, sono simpatico. Se mi lamento, sono patetico. Se mi ammazzo, sono un codardo. Se qualcuno ammazzo, non finisco in manicomio, bensì in carcere.
Sì, opto invece per uno scandalo nazionale. Poiché, come Walt Kowalski, ho le palle per fare una cosa del genere.

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bellucci irreversibledi Stefano Falotico

In questa foto, vi è tutto me stesso


29 May

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Sì, bando alle ciance. Su di me si raccontano un sacco di leggende, perfino che fui allevato dai lupi nelle steppe russe. L’unica cosa vera è che qualche volta russo. Sì, me ne son accorto quando, una notte, dopo aver subito una paranormal activity, mi smembrai dal mio corpo e cominciai a fluttuare per la casa. E osservai dall’alto, appoggiato al lampadario, il mio corpo dormiente che ronfava, forse sognando Jennifer Connelly di Tutto può accadere. Sono molti i film di quel periodo in cui Jennifer era l’incarnazione, appunto sognante, di ogni uomo dai tredici anni in su. Anche se mi ricordo che, quando uscì questo film, avrò avuto 12 anni. Sì, non avevo ancora compiuto tredici anni. Sono del ’79 e questo è uscito nel 1991, ma prima di Settembre, mese del mio compleanno. E ricordo che mia madre, il giorno dopo, dovette cucirmi i pantaloni perché alla vista di Jennifer spaccai completamente la cerniera.

Sono cose da maschietti, belli miei, cose che voi donne detestate, lo so, ma non potete farci molto. Siamo nati con qualcosa in mezzo alle gambe e questo qualcosa, vi garantisco, che ci fa penare molto. Dobbiamo castigarci spesso e malvolentieri per comune senso del pudore. E ciò lo trovo impudico. Rinnegare la beltà fiorente di qualcosa di magnificamente, spontaneamente ascendente…

Comunque sia, sì, io sono così. Un uomo che fuma tre pacchetti di sigarette al giorno senz’accusare la minima intossicazione, perché sono esente, oserei dire, da ogni effetto collaterale. Per anni assunsi anche potenti psicofarmaci, perché mi “tirava troppo il culo”, ma mi tira or più di prima, e indubbiamente, questo mi par palese e non v’è invidia che tenga, son anche più bello.

Un uomo che, al calar della sera, lascia che il gelatino al limone coli in bocca come la lingua di Jennifer e le mie palle, no, papille se ne stropiccino, un po’ rude e un po’ dolce, è quello che ci vuole per il pancino quando la nottata va in bianco e hai il dolore al basso ventre che ti spinge… a esser uomo erigente.

Fidatevi, è così.

Come ho scritto su Facebook, la gente la dovrebbe finire di vedere Westworld 2, ché poi dà di stomaco, e la dovrebbe smettere di andare al cinema anche quando programmano film di merda, giusto per passarsi la serata. Ma che senso ha andare a vedere un film di merda per buttare 8 Euro? Ci sono tanti capolavori del passato che ancora mi mancano, e poi devo rivedere Innocenza infranta. Anche in questo film Jennifer fa la sua porca figura. Sì, se gli uomini iperdotati devono castigarsi, Jennifer, prima che diventasse anoressica, con un paio di tette fenomenali di quel tipo, come faceva ad andare in giro? Non si vergognava? Ah ah.

Se vi dico che è così è così.

Comunque, Tutto può accadere da noi non credo sia mai uscito al cinema.

Di me invece raccontarono un sacco di stronzate. Che dai 15 anni ai 20 non uscivo mai di casa. Sì, e come facevo a essere il capitano della squadra di Calcio e ad avere la patente? Su queste e altre puttanate che gli idioti raccontarono sul mio conto, ci sarebbe da spararsi una sega.

– Ah, quel ragazzo non legava molto con quelli della sua età. Era un po’ chiuso.

– Poteva essere anche un genio, come volevasi dimostrare, no? Che se ne faceva uno così di gente che giocava agli sparatutto e andava con la prima bagascia zotica?

– Ah sì? E tu lo sapevi a che età è morto Napoleone?

– No, andrò a controllare. A cinquantun anni. E se moriva invece a settantacinque che cazzo sarebbe cambiato? Ecco, che cazzo sarebbe cambiato?

 

Tu cosa vuoi fare nella vita? Il chirurgo? Ah sì? E se dimenticassi i ferri nella pancia di quel poveretto e poi i familiari ti denunciassero?

Tu vuoi fare il giornalista? E se andassi in Siria e ti bombardassero? Ah, vuoi fare il cronista sportivo. Sì, a celebrare le imprese di miliardari che campano su chi li osanna e non ha i soldi neanche per comprarsi una racchetta. Straordinario…

Tu vuoi fare l’avvocato? E se ti troverai a difendere uno stupratore assassino e lo farai solo per guadagnarci dei soldi, il mattino dopo come ti sveglieresti?

 

È una visione cinica, no, è una visione che sa… più sana di così si muore.

 

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di Stefano Falotico

Genius-Pop

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