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La questione Ridley Scott: perché mai costui alterna capolavori a film improponibili, marchettari e odiosi come House of Gucci?


01 Aug

lady gaga house gucci

Be’, dopo averci deliziato con lo squisito trailer di The Last Duel, con tanto di Matt Damon inedito in veste di sfregiato, un Ben Affleck biondo e stronzo, un ponte levatoio degno di Camelot e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, malgrado l’uso pesante della computer graphics forse esagerata e posticcia, come volevasi dimostrare e come io già profetizzai (da fata Morgana, ah ah) in tempi non sospetti, nemmeno oscurantistici da caccia alle streghe, Ridley Scott, forse stregato dalla sua attuale compagna, ovvero Gian(n)ina Facio, donna cinematograficamente medioevalistica, cioè non molto acculturata sul vero valore della Settima Arte, lasciandosi “caldeggiare” da costei, cioè nientepopodimeno che l’ex di Fiorello, vale a dire una popolana come Katia Noventa dei tempi di Karaoke, eh sì, care oche, ecco che ci propina House of Gucci, pastrocchio mostruoso già in pole position per vincere cinquemila Razzie Awards. De Niro fu inizialmente approcciato da Scott e dalla produzione per interpretare la parte poi andata a Jeremy Irons. De Niro gentilmente declinò, girando invece la nuova, attesissima opus di David O. Russell. Bravo, Bob. Così si fa. Scelta sacrosanta. House of Gucci si palesa infatti immantinente come un film gossiparo e marchettaro dei più deprimenti. Al che, Jared Leto, testimonial anche di Armani, si presenta con un look da mio zio Rocco, similmente paragonabile al compianto John Cazale, ex grande amico di Al(fredo) Pacino. Povero, Al, perché accettasti di girare questo film stracolmo di color corrections inguardabili? Il cinematographer è Dariusz Wolski?! Dico, scherziamo? Sei un grande direttore della fotografia ma ti assicuro, Wolski, che il grigio-perla virato al blu plumbeo sarebbe venuto meglio con Sony Vegas Pro del 2013. Cioè il programma che utilizzo io. Adam Driver continua a non convincermi. Assomiglia a un mio ex amico delle scuole medie, G. Tedeschi. Se non mi è più amico, ci sarà un motivo, no? Sì, Adam, classico stangone magrolino con faccia da volpino e dai modi da perfettino. A cui offriresti subito un buon cioccolatino e del buon vino. Poi nient’altro. Ma che ci sta a di’ con Lady Gaga, la matrona di origini italiane il cui reale cognome è Germanotta? Lady, Adam è un gagà, tu sei una poker face. Non ti vedo proprio nei panni di una che mangia panzerotti e si fa il segno della croce come una mia zia di Ferrandina, paesino dell’entroterra lucano ripieno di gente che non ha i soldi per andare sulle Dolomiti. Infatti, molta gente, dopo aver trascorso tutta la giovinezza a sognare di essere come i divi di Hollywood, intanto sfogliando, al bar Triunfo, Il Corriere dello Sport e sputtanando ogni economico rimasuglio alla SNAI, dopo le vasche in via del Corso a guardare le cosce delle donne sposate, finisce suicidata oppure cassaintegrata. Fra una crisi psicotica e l’altra, fra una scena di gelosia da sceneggiata napoletana, no, tipicamente della Lucania, detta altresì Basilicata, fra un tuffo estivo dal pedalò a Metaponto e una canzone maledetta di Jim Morrison, dopo tante nottate in bianco in tetre e anguste abitazioni rustiche, ecco che vede comparire lo spettro di Giovanni Verga, della Cavalleria Rusticana e di compare Turiddu! Uomini meridionali, non siate veristi, siate realisti. Dopo i trentacinque anni, non vi sono rimaste molte opzioni per sopravvivere in questo mondo pieno di falsità, corruzione, avarizia, anche liquirizia e avidità, lussuria, lotte fratricide e intestine, spappolati intestini, detti anche fegati amari, impudicizia e sporcizia. Opzione 1) Fatevi passare per invalidi psichici e, con meno di 300 Euro al mese, più qualche extra dei vostri parenti non abbienti, però generosi, non tanto comunque danarosi, invero spilorci e porci, riuscirete a navigare non in Costa Azzurra ma almeno in Internet? Forse sì. Bene, vi piace Lady Gaga ma non gliela vedrete mai? Non disperate. In American Horror Story, Lady si mostra nuda. È andata così, non vi ammazzate, suvvia.

Opzione 2) Emigrate al Nord come mio padre che si è fatto il culo affinché potessi io permettermi di non prostituirmi al sistema, a differenza di Ridley Scott, il quale continua a svendersi ignobilmente.

Opzione 3) Passerete tutta la vita a cantare Vasco Rossi. Contenti voi…

Ridley Scott, capisco, vieni dalla pubblicità e, infatti, persino in Blade Runner ficcasti la Coca-Cola… Fatto sta che qualche buon film l’hai fatto, il resto sono porcate come aver castrato Kevin Spacey.

Lady Gaga, in House of Gucci, è (ac)conciata come una donna di nome Carmela che andava sempre a tagliarsi i capelli da mia nonna, ex parrucchiera oramai purtroppo defunta. La Vedova NeraMah, a me pare una comare di Matera. E ho detto tutto. Patrizia Reggiani fu davvero la mandante dell’assassinio del marito? E chi fu invece il mandante dell’omicidio della Black Dahlia? Chi fu l’assassino di Assassinio sull’Orient Express? Tutti. Certo, avete mai letto il libro di Agatha Christie? Voi non leggete mai niente di buono. Al massimo, sfogliate Ciak. Mia nonna paterna invece è ancora viva. Ha, in cucina, a tutt’oggi una piastrella con la scritta: la vipera che morsicò mia suocera morì avvelenata.

Mia nonna paterna non deve aver goduto molto nella sua vita. Oltre a quello di mio nonno, leccava solo il gelato crema e nocciola. Dai, basta, sono veramente un Genius. Nel mio quartiere, mi chiamano il detective. Al volo, capisco se una persona mente. Mi basta fissarla negli occhi soltanto per tre secondi. Dunque, non vi conviene mettervi contro Hercule Poirot. A dircela tutta, non sono Ercole, sono Pierrot. Ah ah. Ammetto che, a volte, gli intrighi sono torbidamente sfaccettati e gli enigmi da risolvere sono molteplici e di non facilissima decifrazione immediata. Ammetto anche di essere Kenneth Branagh di Hamlet. Avete capito la battuta? No, eh. Non avevo dubbi. È per questo che io, alla pari di Al Pacino, sono l’unico uomo dalle origini meridionali a saper recitare Shakespeare. Al Pacino è un genio. Mi ha sempre scioccato, nel Padrino, la sua trasformazione. Apparentemente, sembrava il più debole di tutti. A un certo punto però alla sua famiglia combinarono qualcosa di veramente sporco e cattivo. Lui diventò Michael Corleone. Cioè, il bacio di Giuda a suo fratello sarebbe arrivato solamente dopo. Soltanto quando sarebbe tristemente diventato un “uomo d’onore” come volle, vuole e sempre vorrà la società della minchia, che è mafiosa e puttana. Prima di allora, invece, essendo un puro, ragionò così: siamo tutti fratelli ma, se ammazzi uno dei miei fratelli, nessuno mi sarà fratello. Non posso fidarmi di nessuno. Neanche di tua sorella. Fidati, sei mio fratello. Tu, non fidarti della tua fidanzata perché non sai che lei non è fidanzata, in verità, con te, sta con me ma anche con altri tre. Ha preso dalla madre, è una zoccola, mio figlio di troia.

Il mondo è questo.  Dunque, ragazzi e ragazze, se pensate che, comportandovi bene, vivrete felici, ricchi e potenti, è meglio che vi suicidiate subito. Di mio, credo di stimare poche persone sulla faccia della Terra.

Infatti, sono tutte morte. Cioè Kurt Cobain, Mishima e Chris Walken de Il cacciatore. Anche Clint Eastwood di Million Dollar Baby e di Gran Torino. In quanto, quando il troppo è troppo, solo in quel momento ci vogliono le palle. Tornando ad Al Pacino, però quello di Scarface: tu ce l’hai, le palle?

Cercheranno di ammazzarmi ma non possono uccidermi, sono già morto. Non lo sapevate? Io esisto solo nei vostri incubi peggiori. Sì, voglio terminare con una freddura alla Eastwood.

È vero, non sto mentendo. Non avete sognato, l’altra notte, Freddy Krueger o Eric Draven de Il corvo.

Avete sognato me, miei uomini e donne. Poi sono scomparso. Lo so, ci siete rimasti male, soprattutto voi del gentil sesso. Non era un incubo. Inoltre, so che non ci vuole sinceramente molto per essere più belli di Krueger, per quanto riguarda invece Brandon Lee, la vedo più dura. Per te, forse, assomigli al Ridley Scott odierno. Sei un po’, in tutta franchezza, un pochino rincoglionito.

Comunque, se Ridley volesse regalarmi dieci Euro, mi tornerebbero utili. Domattina, devo comprare due pacchetti di sigarette. Morirò di Cancro ai polmoni, sempre meglio che morire malati nel cervello come voi. Ricordate, se non va bene il cervello, saranno cazzi e (s)fighe vostre. Al povero personaggio di Driver, andò benissimo il suo uccello con Camille Cottin. Un bel coglione, porco dio.

Vogliamo mettere la Cottin, questa francesina insipida dai piedi puzzolenti, con la Gaga?

Fanno entrambe cagare, avete ragione. Di mio, avrei scelto Mădălina Diana Ghenea.

Poi avrei appreso che sarebbe stata Sophia Loren, altra villana mai vista. A quel punto, sì, mi sarei suicidato. Ah ah! Anzi no.

Ci sono molte cose per cui valga la pena vivere.

Innanzitutto, aspettare che esca al cinema questo film, sperando che smentisca tutte le mie misere aspettative. Dunque, ammazzarlo con una critica omicida? No, micidiale.

Avete ragione. Tanto si sa già che farà schifo. Allora, potrei continuare a vivere per mangiare dei buonissimi tiramisù. E se non mi tireranno su? Se invece non tirerà più? Non importa, come sopra dettovi, mia nonna paterna campa ancora, nonostante non riesca più, avendo ora il diabete, a leccare il gelato crema e nocciola. A mia nonna piacciono le fiction. Andrà matta per House of Gucci.

Mia nonna non capisce un cazzo di Cinema.

Forse, a stento capiva quello di mio nonno.

Comunque, non lo tradì mai. Mio nonno era un contadino, ammazzava i polli.

A voi invece piacciono le galline?

Io non sono un uomo.

Sono un uovo.

 

di Stefano Falotico

HOUSE OF GUCCI – Lady Gaga & Adam Driver nella nuova foto ufficiale dal set del film più brutto dell’anno, forse di tutti i temp(l)i


10 Mar

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Mentre in Italia, anzi, nel Belpaese nella sua quasi totale incertezza, no interezza, vige ancora una sorta di stato di guerra nazi-fascista, soffocati come siamo da dittature sanitarie assai discutibili, mentre nel Regno Unito stanno superando l’impasse dei vari lockdown precedentemente imposti in virtù della loro fermezza governativa decisamente superiore ai ridicoli decreti controproducenti emanatici da presidenti del Consiglio identici a Pinocchio, definibili più propriamente come penosi bugiardi e vili, cioè infimi conigli, mentre in Israele già festeggiano anticipatamente, in vista del “liberi tutti” della Pasqua ebraica, la loro religiosità monoteistica su cui Mauro Biglino, anti-biblista per eccellenza, avrebbe non poco da ridere, no, ridire, mentre l’opinabile ebraista Cuscito persevera a contestare anche La Bibbia nuda, ecco che, dall’account ufficiale Twitter di Lady Gaga, viene “mandato in onda” l’official first look di lei in posa assieme ad Adam Driver. Entrambi senza mascherine, altresì addobbati rispettivamente come due altoatesini coperti da maglioni di lana comprati all’Abetone, no, da Benetton, e da cappelli che somigliano a un colbacco acquistato alla Rinascente.

Sì, Lady Gaga pare una donna transiberiana dallo sguardo hot che, vicino a uno scoppiettante camino, al venir… della sera dopo un tramonto rosso fuoco, ardimentosamente accenderà in modo asintomatico ogni virile ardore, raffreddatosi ed eroso più d’una zona erogena, no, montagnosa picconata da uno scalatore come Reinhold Andreas Messner, degli uomini ammalatisi non di Covid, bensì induritisi nel gelo ormonale da Yeti anti-erotici. Lei ardirà ad ardere e abbrustolire il vostro grande freddo polare, sfilandovi anche la Polo per donarvi una notte più selvaggia di un unrsus maritimus Phipps, famoso orso del North Pole.

Ed ecco che la nostra… la mostra, no, si mostra tutta vestita di noir dal set di quella che si preannuncia una pellicola romantica da Gonna with the Wind, no, da Via col nel vento del Monte Rosa, no, come evento di quest’altro anno più burrascoso di una valanga rovinosa sui picchi, no, sui pochi coraggiosi che, malgrado le chiusure alle località sciistiche, trasgressivi più della Gaga nei suoi videoclip musicali assai bollenti, elusero tutte le regole dei Dpcm più imbarazzanti di Vacanze di Natale del compianto (da chi?) Carlo Vanzina.

Eccola, la Vedova Nera, alias Patrizia Reggiani. Incarnata dalla Germanotta. Eccolo, Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver. Colui a cui Scarlett Johansson, Black Dahlia per Brian De Palma, chiese il divorzio in Storia di un matrimonio.

Sì, in Italia, Dalila Di Lazzaro fu ed è la donna adatta a ogni uomo da amare, no, da Mare d’inverno, no, esemplificò invero la nostrana Dalia Nera. O forse Hilary Swank, con tintura corvina non patinata da Vogue, no, non sul ghiaccio pattinò né pattina, no, non fu platinata nel film appena succitato di De Palma, immedesimandosi invece ridicolmente in Kim Novak anti-ossigenata di Vertigo, cioè La donna che visse due volte?

Sì, ancora impazzano le quarantenni, no, le quarantene in Val d’Aosta, in Trentino Alto-Adige/Sudtirol, forse anche a Courmayeur, e Nanni Moretti prende una boccata d’aria fresca, insegnando come si taglia il Mont Blanc. Evviva la Nutella e la settimana… Bianca!

In House of Gucci, vi sarà pure Jared Leto. Da poco approdato a Roma. Il quale, dopo una vita da modello forse perfino per Rodolfo Gucci (Jeremy Irons), no, per Armani e Clemente Ludovico Garavani, più comunemente noto as Valentino, da non confondere con l’amatore Rodolfo dallo stesso cognome del nome del nostro celebre stilista internazionale, posò sulla scalinata di Piazza di Spagna. Vestito da Rocco Siffredi, uomo che non ha mai eroticamente freddo, per l’appunto, o da Rocco Barocco?

Nel film di Scott, vi sarà persino Al Pacino. Uomo di origini sicule dal sangue caliente!

Forse assisteremo anche al comeback di Alberto Tomba.

In vestaglia, no, in veste cammeo o da uomo buono come una Torta Cameo. Interprete “indimenticabile” di Alex l’ariete ed ex di Martina Colombari, donna dalle curve più pericolose d’uno Slalom Gigante. Alberto, peraltro ex carabiniere di Castel de’ Britti, amena frazioncina nei cipressi, no, nei pressi di San Lazzaro di Savena, a sua volta comune dell’inland dei colli bolognesi.

Alberto, ex testimonial “bono” della Barilla.

Così, fra un albero natalizio quasi a Pasqua, no, fra un Alberto risorto e un altro lussurioso, no, lussuoso e assai comodo resort, aspettando un altro film di Scott con Joaquin Phoenix nei panni dell’imperatore Commodo, no, di Napoleon, per dirla all’americana, continuano le riprese di questo Via Montenapoleone iper-costoso.

Nel frattempo, i vanziniani, no, i papapapapaparazzi di Lady Gaga, i gossipari e i fanzinari, i giornalisti leccaculo del super mega direttore galattico coi super attici come Berlusconi, legati a marchettari legami non coniugali, bensì editorialmente ruffiani, in modo propagandante e schifosamente promozionale, asseriscono che la Gaga sia uguale, fisionomicamente, alla Reggiani. Certo…

House of Gucci, un film che sputtana un complotto mostruoso. Però, non screditerà la griffe… poiché è sempre pubblicità, ah ah. Cosa si farebbe pur di mangiare in quest’Italia da famose du’ spaghi, di pennivendoli dall’inglese maccheronico che adorano il formaggio… degli amanti corrotti e soprattutto scaduti più di Zucchero di Parmigiano, no, di Partigiano Reggiano. La Gaga è inoltre ospite di un albergo che affaccia sui Fori imperiali per rivedere il Colosseo vero e non ricreato dalla CGI del peplum più retorico della Storia, ovvero Il gladiatore. Fra un ciak e l’altro, mangia un polpettone, indossando scarpe dai tacchi più vertiginosi del sopra eccitato, no, succitato capolavoro di Hitchcock, oppure dei sandaloni? Alla faccia di noi, coglioni? Gressoney Saint Jean e Gressoney La Trinité in Sankt-Moritz!

Ricordate, la Gaga fu la seconda scelta di Ridley Scott dopo Angelina Jolie. Cioè, la madre di Grendel ne La leggenda di Beowulf. Donna milf come Kendra Lust e Cherie DeVille, Theresa Russell di Whore di Ken Russell, woman come Maddalena de La passione di Cristo di Mel Gibson, cioè Maddalena Scordia, vale a dire Monica Gucci, no, Bellucci/Malèna?

Sì, Hänsel e Gretel, donne che si credono garbate e Garbo Greta, Snow White & i sette nani, I fratelli Grimm e l’incantevole strega… Donne che saprebbero resuscitare i morti e Papa Ratzinger, donne che attraggono i mori, no, le mire… d’ogni pazzo e paparazzo amante delle bionde, donne per ogni ca… zone, donne spaparanzate sul divano a girarsi i pollici o a girarseli tutti, donne come Megan Gale, cioè Rachel Roberts del film S1m0ne, donne “valenti” come Nina Morić e Nina Seničar. Donne per ogni uomo con le “palle” (di neve?) come Fabrizio Corona. E Ridley Scott dovrebbe vergognarsi di aver castrato Kevin Spacey in Tutti i soldi del mondo. Kevin andava con ragazzi maggiorenni come Jude Law di Mezzanotte nel giardino del bene e del male. Allora, che male c’era? Non sono omosessuale, non sono omofobo, non sono moralista, però sembro Pier Paolo Pasolini. Ex grande ala destra. Dal dribbling più entusiasmante non degli slalom di Tomba Alberto, bensì da ex militare, no, militante nella scuola Calcio Bologna. Fu grazie a me che vincemmo il torneo di via Ca’ Bassa! A San Lazzaro… Ma questa è un’altra storia… Forse sarà presente nel seguito di Bologna insanguinata!

A tutti i miei haters poveretti nel cervello, forse non solo in quello, come dicono nel capoluogo felsineo, io direi… socmel, che inculet che avete ciappett’! Siete rimasti inchiappettett’!

Per dirla insomma alla Vasco Rossi, eh già, sono ancora qua! Aggiungo io, miei quaquaraquà. Ah ah.

Sarò una stella cometa o A Star Is Born?

Mah, di mio, oggi devo tagliarmi la barba. Non sono però ancora barbone.  A volte, sono solo palloso, sì, barboso. Vorreste evirarmi, no, evitarmi per questo? Allora, non è che voi siete i figli della Reggiani? Eh sì, dei figli di…

E ho detto tutto, vero?

 

di Stefano Falotico

a star is born cooper gaga

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