Le tiepide “ire” poetiche di Bruce

05 Nov

 

Un impetuoso, roboante grido s’innalza in una Notte incendiata negli ormoni.
Il fremito di “rabbonite” angosce che si permeano d’un “lacustre” sospiro, flussi incantatori d’un magma in eruzione.
L’incertezza della vita ch’oscilla lieve e poi stride con animalità irriverenti ch'”ammorbideranno” o peggio ammorberanno le sinuose energie che ti gridano dentro, i passi nella sabbia di danze oniriche, nella battaglia irsuta del Cuore, o dell’anima che s’incupì in brindisi troppo “lieti” col vento, per mastodontiche ebbrezze che, carezzandola troppo, la “sgualcirono”, inguaribile foga romantica, o rocambolesche fughe che scoccan i dardi di raffrenate o raffredate lussurie, il battito d’ali dell’infinito che si spande in crespe cadenze “taciturne”, nei crepuscoli addolciti da troppe stelle, o dai crepitii selvaggi di corpi “diroccati” in svenevoli baci, turgidissimi amplessi a divorarci, in un’onda che respira e si “soffocherà” ancora in un “bungalow” d’una scalcinata periferia, o taglieremo con l’accetta il “sangue” per avvinghiarcelo, per inteporirlo e bagnar le nostre vene di morsi dalle ombrose decadenze.

Puttana, come Indira Varma, o fin troppo glamour come Liz Hurley, dietro le luci floride d’una Los Angeles dalle fosforescenti palme, nuda, spogliata, ti porgi a me, e ti lecco ogni “gracile” e poi “violento” grammo di pelle, in sudori che assaggiano il buio nell’attesa di risorgerci, oh quale sorgente, nell’alba nitida del Cielo limpido, per un altro fuck me hard!
Proletario, con le croci sul petto, “brutto” ma non cattivo, trasandato e nell’andar nei suoi passi, amante della Donna tutta, e dell’umanità che (si) perde, o come un borghese qualunque con una voce roca e magnifica, o solo “di roccia”.

Secondo me, Stefano Falotico, un po’ di Bruce Springsteen, è questo.
Domani, potrei cambiar idea, basta che l’Ikea non mi “arredi” di troppa “sobria” semplicità.
Cazzo.

 

 

Nella Notte, si balla, De Palma nel rosso acceso.

 

 

Siamo nati per correre, da una città che uccide i sogni, sempre “fuggiaschi”, stabili come le fronde d’un albero nella tempesta.

 

 

Il Mondo è pieno di babbeucci o di chi bussa alla porta, di guerre maledette e fratricide e di sani di mente con cervelli portentosi e l’erotismo dei grandi lupi.
Menomale che eravate nati in America. Ma, l’America ha sempre il fascino d’un grande viaggio.

 

 

Sì, amo il fiume, anche in piena di me, e o odio i cretini, Dio di me stesso e d’una Donna dalle gambe di Patti Scialfa che l'”arraffa”.
Andammo nel river, o sulle rive.
Ma Cristo fa miracoli solo a un grande Uomo.
E “fischietterò” con le labbra.

 

 

(Stefano Falotico)

 

 

Tags: , , , ,

Leave a Reply

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)