Archive for July, 2015

Venezia 2015: In Concorso, oltre ai quattro italiani, il filmaccio “italico” DOC, La fam(iglia) dei tonti


29 Jul

thevoiceo_f03cor_2014111547JOYIl film capolavoro che Barbera non ha beccato.

Girovagando, fuori da ogni competizione e anche dai pet(t)i degli uomini “forti”, quelli che “sfor(bici)ano”, m’imbattei, e fui “sbattuto” come un “uomo” al tegamino, da persone d’ottusità ovale come appunto le uova meno appuntite, cioè quelle che Colombo non (ab)usò contro gli indigeni nella sua scoperta di Amerigo Vespucci.

Cosa ha a che vedere tal “mia” perorazione con la Mostra?

Tutto e nulla di che, così come “niente di speciale” i detrattori definiscono la nuova stagione di True Detective, di cui non han capito il senso ermetico delle riprese “subacquee” negli esterni delle ferrovie metropolitane e il ciuffo “arrotondato” d’un robusto Farrell Colin mesto, anzi mist(ic)o al Kit(s)ch, parimenti proporzionale di bravura a un imprevisto Vince Vaughn di eccellenza piramidale su Rachel McAdams, figa sesquipedale, conturbante quanto turbata da un infantile trauma a ca(u)sa del padre medio-orientale, un David Morse di barba “monumentale”, anzi, da “to(ta)ro” come un totem imbalsamato nel fantasma di Casper(e).

Dopo tal mia stronzata da incorniciare, passerei in rassegna(to) i film “assegnati” di red carpet, anche di The Audition scorsesiana sull’accoppiata deniriana alla DiCaprio “fregato” da Pitt, “ultimo” arrivato.

Sì, è l’unico film che non è un film, in quanto alto mediometraggio forse corto d’un (Con)corso che non m’attizza, a prescindere di sicuro da Sokurov e dal Fukunaga, apripista di ogni “carne” alla Pizzolatto.

Che c’entra la famiglia?

Di mio, so che una “buona” Malavita alla Besson è meglio di “The Family” all’italiana, della serie “finito/a Venezia, torniamo alla solita (s)figa” e chi s’è visto ché mi son perso quello migliore, anzi, quella col balconcino della prima fila su sedile del “poster” di Depp.

Insomma, questa è una black mass(a).

Se non l’hai capita, al primo bar dopo il traghetto, c’è una birretta “al vaporino”, ottima per la digestione degli stronzi.

Come diceva Ghezzi, buona visione.

BLACK MASS

di Stefano Falotico

Sta(gis)ti (in)aspettati dei social network antiso(cia)li


29 Jul

I blocchi e i placcaggi su Facebook son sintomatici delle egoistiche persone solipsistiche che selezionano in base a simpatie umorali, non vogliono intaccare i lor (pre)giudizi e son, ahimè, abbindolati dietro una stritolante realtà limitata delle lor apatie-paratie (anti)emozionali stagnanti. Vanno stanati, son dissennati e, così comportandosi col prossimo, non porgendo la lor guancia per farsi baciare di affiliazioni e gemellaggi, son satanici, non sporgenti di cosce che, vivaddio, vanno ero(t)izzate di sana baldoria euforica del cazzo e pigliarla a culo, si reprimono in opprimenti mentalità cast(rat)e e non si lasciano andare.
Si ammaccano, non si am(m)ic(c)ano.
Che schifo!

 

di Stefano Falotico

 

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Bus 657, Poster from France(si)


26 Jul

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Lo stagista inaspettato (The Intern), fotogallery con De Niro & Hathaway


24 Jul

Quando il genio, cari ingenui, può dire quel che vuole ardere senza dare


24 Jul

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Da anni, scruto tal umanità che antipatica mi sta e non so come risolvere l’equazione di tal imbecillità. Non so come si possa far a svegliarsi ogni mattina per “assaporar” un mondo immondo che propina la pornografia a “valor” vital’, e questo sul cazzo mi sta(ppa). So che per tale atteggiamento me “lo” taglieranno, “singhiozzerà” sbudellato ma “bello”, senza nel porcile belar. Tutte queste belle che raccontan balle e si ficcan dentro pur le palle, che puttane, le sgozzerei e in questo son (sin)cero. Mi stanno sullo stomaco, pene… da morire. Meglio il mio (la)mento e l’estasi della mente che, al chialor ululante della Luna mai sazia di stronzate, fa dell’orrore moderno un godimento della trastullante mia non panza. E rido da pazzi, osservandovi, pupazzi. Discoteche, classifiche, fighe, sfigati d’appellativi e preghiere sopra e sotto la “cappella”. Indosso il mio cappello e mangio un cappero nel valer un “cappio”.

di Stefano Falotico

Il Bologna F.C. (known as FUCK YOU) ha accattato Defrel! Era or!?


22 Jul

timthumbIl Calciomercato Bologna F.C tira e molla con Defrel. A Palermo il francese non vuole andare, venga da noi, sotto le Asinelli ché si mangian anche tortellini buoni.
Non faccia il bue, dica (a)SI(no) e a braccia aperte lo (ac)coglieremo.
Forza Corvino e dirigenza rossoblù, comprate Defrel e non ci pen(s)iamo più. Dai, fumata bianca e, vincendo, (s)fumeremo.
Su su, chi non salta palermitano è. saltellare, oh oh, Defrel, dopo le inculate beffanti di Quintero troione e Duncan il bugiardone, da noi verrà Gregoire e godrà come un bel porcellino dalle uova tutte di or in ora e affaron si fa, dai, Saputo, sappiamo che hai i soldini, non far il tirchio Paperone.
Alla faccia di chi ci vuole male, ma quale Palladino, giocatorino, noi vogliamo il centravanti mulatto di sfondamento, uno che sa i fondamentali e incrocia sia sotto i pali che sotto i peli delle donne tifose, accalorate.
Bologna, regalaci un coro, un cuore, un Gregoire!
E, sulle curve di ola, con tanti goal, brinderemo ugolanti di gregoriani can(t)i.

Kendra Lust non ha bisogno di present(azion)i e non va vestita con immagini, bensì su(p)ina introiettata


22 Jul

Parola della Bibbia, versione apocrifa della blasfemia meno ipocrita.

Questa fottuta società è American Hustle ingannatrice che tracanna le coscienze giovanili e le irretisce a un volere capziosamente sovrano, al fine di decretarne precocemente le fini, dunque a sancir le funi. A questo suicidio indotto, io, dottissimo,, emetto la sentenza che non mi adatto né allatto a questa scemenza.
Con non sentite condoglianze, firmato Dead Man, australopiteco di canguriana memoria saltellante di pal in frasca e sempre fresco nonostante vogliano sbattermi al caldo.
Alle fighe oppongo una nuova sfiga e alle fortune do il beneplacito di pene.
Grazie, applauso.
E che Kendra Lust apra le gambe con far che solo LEI sa(le).

 

di Stefano Falotico

 

Un De Niro in riv(ier)a di maglia blu simil canottiera


21 Jul

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Non fatevi ingannare dai film sentimentalmente cinici, siate cinici davvero e al posto del miele usate il male


13 Jul

Spring-steen in Chicago: il Boss, dopo un tour spos(s)ante, lascia Patti Scialfa e si trasferisce, da New York, a “Ci-cago di notte”, portandosi dietro, nel (tras)loc(ul)o, anche il water e le candeline dei suoi fan.

Seduto sul cesso, dopo aver lasciato la bionda cessissima, ispiratrice del suo “Tunnel of Love”, medita d’incontrare una “potta” scialba, malata incurabile delle sue canzoni. A Philadephia, s’imbatterà miracolosamente in lei, e se la sbatterà senza paura di contrarre alcun virus venereo. Saranno “focosi”, con lei sempre “I’m on Fire” per Nove settimane e il “mezzo” suo.

Finita la bott(an)a e via, Bruce piangerà l’inevitabile tragedia del suo s(ucc)esso, diluendo le lacrime nella fotografia primaverile d’un ispirato Robert Richardson che, giocando con l’ombra del mito che fu, trasforma policromaticamente il film in un esplosivo “Born to Run”. Dopo la fine, sarà “The Rising?”.

Paura d’amare

 

Paura d’odiare: un amabile cameriere, condannato ai servizi (a)sociali perché turlupinava le cas(s)e della salute mentale, parodiando i pazienti senza pazienza totoiani, viene castrato e non scatta la “chimica” con la donnaccia infermiera del reparto presso cui ora è in “culo”, no, scusate in cur(i)a. Timoroso della sua impotenza, perde a poco a porco, la sua voglia parca e va al parco a dar da mangiare docilmente gli “uccelli” altrui. Prendendolo in quel posto fra “viados” alberati e siringhe per “tirarlo” su.

Stanno tutti bene

Stanno tutti male: Dopo Tornatore rimbambito e Kirk Jones imbacuccato in De Niro “rattrappito”, un film onesto, crudo, senza miele che fa (d)an(n)i come un centravanti di sfondamento nel letto delle sue “tifose”. “Bomber” delle curve da ola, uno che dà in figa con foga senza fisico da foca, viene invidiato dai cornuti avversari battuti dai suoi colpi di testa e di “qualcos’altro” fra un corner e il pazzo sanissimo “piazzarlo” sotto l’incrocio dei peli delle calze a rete.

di Stefano Falotico, un uomo che non se lo piglia mai. E chi se lo piglierà?

Pensieri spar(s)i: Post True Detective, meglio la season second(a), meglio Colin(o) al McConaugheyino


06 Jul

di Stefano Falotico: Ce la vogliamo dire tutta? Colin Farrell, nel nuovo True Detective, è molto più carismatico, ieratico, incartolato, mai sopra le righe né ambiziosamente pretenzioso del sopravvalutato McConaughey della prima stagione.
E questo True Detective 2 sa più di Cinema della favola nera, a posteriori inculata da me, di Carcosa.

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