Archive for March, 2012

Vividezze rossissime


08 Mar

Red Lights “fiammeggia” in Spagna, di gran successo.

Oggi, gustiamo un’intervista “orologiata” al regista, e due nuove clip, al solito misteriose.

Con un De Niro mai così “buio”.

 

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

 

 

La palla che spacca


07 Mar

 

Il Boss – “Wrecking Ball” (6 Marzo 2012)

 

Invero, è uscito ieri, ma…

(Stefano Falotico)

 

 

Nessuno è al sicuro… neppure “Washington”


06 Mar

 

 


I gusti cambiano, le persone cambiano.
No, le persone non cambiano… invecchiano… e si adattano

Serrata nostalgia fra due vecchi compagni di (s)ventura e d’armi, d’amori già appannati ad appannaggio del sopravviverla.
Del resisterle, fra i colpi di proiettili di anime “rettili” fra regole sfuggite o giuramenti di fedeltà ad antichi codici d’onore, perduti, falsamente persuasi dall’ipetrofia della fame, del suo divorarli dietro corazze di cuoio “guarnite” di filosofeggianti aforismi. Un altro for(n)o all’anima.
Inguaribile, urla.

Safe House, la stanza blindatissima di sicurezza, la camera “oscura” delle torture, delle confessioni estratte “affogandole” d’una asfissia che boccheggi informazioni chiave.

Tobin Frost sembra un rabbino, si toglie il cappello, entra in bagno, “origlia” cheto cheto un infingardo sicario alla sua rivelatoria incolumità. “Marzialmente” lo zittisce, poi gli spezza il collo, e si “sbriciola” ancora nella sua identità misteriosa, tra la folla… un fantasma. Imprendibile, forse solo impalpabile.
Poi, catturato, s'”offusca”, ieratico mentore, in un gioco speculare col suo erede, il puro Weston, occhi già proiettati nella sua affinità, entrambi pedine troppo sane d’una “scacchiera troppo matta, non assonnati fra i “sonanti” di quelli che, “sommi”, “sono”.. Granitici ma già “evaporati” nell’ingranaggio dei “bottoni“.

Espinosa, il suo primo thrillermainstream“, folgorative intelaiature di colori vibranti, “ipermontati”, impazzati nell’esagitazione di fulminee saturazioni d’un “nitrato” che si squaglia di vivo sangue iperrealista.

Una trama “invisibile”, già scritta, già “coordinata”, ma è Denzel Washington, questa volta, lo Sguardo. Che incendia, man senza fire o solo sfiammato nella rabbia trattenuta, Tony Scott meno furbo di un’azione più obiettiva, ma analogamente densa di stroboscopie “oculari”, dunque “iridi” frammentate da picchi sfuggenti come fotogrammi “mitragliati”. Appena intagliati con l’accetta.
Uccide, sentenzia, ride barbuto “in barba” a un sé che amaro si sbeffeggia, forse nella sua “bara”.
Perché già sa, già ha visto quel che avverrà, che vedremo, e che s’è già avverato nelle sue “vertebre”.
Ebano arrugginito d’epoche roniniane, cavaliere senza macchia da wanted per impuniti “punitori” e doppiogiochisti laidi d’una viscidità già unta nello “scivolio” all’integro valore per se stessi menzogneri.
Per il patrimonio etico del viverci. Dell'”esserci” eroi, prima di sbiadir tenuissimi ma inarrendibili d’un tremolio “sgozzato” perché già “arido”, trivellato, offeso, “fenduto” d’una giusta causa per scandali da tacere.

Sam Shepard è allora qui il Diavolo, ma la gente desidera sogni tranquilli, la verità è dolore, è coscienza.
È un file con informazioni pericolose.

È l’Angelo vendicatore di Denzel.
Che è già morto…

(Stefano Falotico)

 

 

 

Chi è Tobin Frost?
The most dangerous man alive.

 

 

Caro Jonathan Flynn, sei il migliore, come De Niro


05 Mar

Continuano, a iosa, le recensioni positive su Being Flynn.
Non avevo dubbi. Solo Paul Weitz poteva aver la “mano giusta” e delicata per una trasposizione (in)fedele che conservasse l'”intimismo” poetico della novella di Nick Flynn.

 

Il sito ufficiale della Focus Features, naturalmente, estrae le migliori reviews, e ce ne aggiorna “in diretta” dagli USA.
Tutti, giustamente aggiungo io, si sperticano sul Bob.
Un’altra, meritevole occasione per sbirciare Lui e gli altri due protagonisti alla Premiere.

 

 

 

 

 

Qui, invece, Michael Stipe e Flynn.

 

(Stefano Falotico)

“The Avengers”, il Full Trailer


04 Mar

 

Giovedì 1 Marzo, postai quello italiano, affiliandolo…

 

Adesso, qui, ve li propongo entrambi.

 

“Verdissimo” Hulk, per cui ho “coniato” questa barzelletta:

— Cosa vuole Scarlet per “pranzo?”.

— Te, sicuramente, no.

— Be’, allora abbiamo “pen” all’arrabbiet’, pan e “focaccia”, e, come secondo, “filet'” al pepe verdone. Gradisce?

— Perché no?

 

 

 

(Stefano Falotico)

 

 

“Being Flynn”, Screening


03 Mar

Ieri, proprio nel Giorno della sua uscita “americana”, si è tenuta la “prima” di Being Flynn al Tribeca…

Di solito, le premiere avvengono anticipatamente rispetto all’uscita in sala. Questa volta, è stata contemporanea, anzi, “posticipata”, alla sera.

Nonostante il film fosse già stato presentato con esiti lusinghieri da buona parte della Critica più avveduta.

Be’, allora ammiriamo da vicino i protagonisti, il regista e lo sceneggiatore/autore Nick Flynn.

 

 

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

“Being Flynn” esce oggi negli States


02 Mar

 

Anticipato da egregie recensioni, esce oggi il nuovo atteso film di Paul Weitz.

 

Storia di amicizie “solitarie” e di solidarietà tra anime poetiche di un’America un po’ dimenticata. Viaggio tra “permeabilissime” emozioni della vita, come sempre dev’essere, impervia, fortuita, “sfortunata”, tenuamente increspata nell’anima.

E nei suoi bislacchi “crack“.

 

Dal romanzo di successo di Nick Flynn, un “barbone-poeta”, Jonathan Flynn (De Niro), e il suo ritorno “prodigo”, m’ancor “indigente”, presso le cure (dis)amorevoli del figlio perduto (Paul Dano).

 

Un romanzo intimista, fuori da ogni moda e dal comune (luogo), autobiografico e imbastito su una prosa scoppiettante, frenetica ma dolcissima.

 

 

Come quasi sempre avviene per Weitz, ancora una volta, la colonna sonora è totalmente affidata alle morbide atmosfere evocate dalla musica di Badly Drawn Boy.

 


(Stefano Falotico)

 

Oscar 2012: i volti più belli, importanti o solo “impomatati”, o mattatori


01 Mar

 

 

 

 

 

In questo quartetto-pokerino, poteva mancare l’ass-o vincente di Jennifer?
Eh no… Vorrei ben vedere…

(Stefano Falotico)

 

Puntiamo il dito nello “Sky” – Considerazioni “fredde”, ma “a caldo”


01 Mar

 

Il consueto appuntamento degli Oscar è stato, come al solito, prerogativa “esclusiva” di Sky.

Vi posto quello che ho pensato io, di questa Notte tanto ipercelebrata, ma davvero amata?

Anch’io, da cinefilo incallito, anche della Notte più “buffonesca” dell’anno, trepidamente “avvolto” nel mio divano con yogurt in bocca, mi son sorbito, “sorbettizzandola”, il cerimoniale, un po’ “sacerdotale”, hollywoodiano di “stelle” & paillette, e inevitabili “papere”, quali Jennifer Lopez e Cameron Diaz, campionesse di “fondoschiena” birichimo mostrato con zoom, “da dietro”. Oltre al culo, inteso anche in senso lato, c’è di più? Non molto.

Sky Cinema Uno, da qualche anno, c’ammorba con questo Castelnuovo da Prima Comunione, un posato Gianni Canova, “stroncatore” di banalotta ironia, e una Martina Riva, sempre scosciata, quanto immeritatamente “inscrivaniata” da iscritta all’albo “giornalistico”. La sua posa giuliva, da casalinga con ammiccamenti sexy e occhietti civettuoli su magrezza “accigliata”, forse attizzerà l'”uomo” di mezz’età da cruciverba, io le preferisco la vicina di casa. Presenza, dunque, stoltamente “esornativa” di una vanità “infronzolata” quanto mai sciocca, quasi quanto il tifo “giugulare” di volgarotti ragazzini coi loro messaggi facebookati e twitteriani.

Un’interminabile “passerella”, collegamento alle 22.55 che si protrae a dismisura sin quasi verso le 2, quando finalmente si “aprono i battenti” al Kodak Theatre.
Tre ore circa, quindi, d’interviste a una manciata di soli(ti) ignoti e il “noto” George con la sua Barbie sbaciucchiante.
Un Clooney un po’ più nervoso del solito, che, dietro la sobrissima “camuffa” d’un capello cortissimo, scalpita già per la tanto agognata statuetta, mai così vicina… Candidato in varie categorie, resta a mani vuotissime, mascherando l’immensa delusione dietro la sua “piacioneria” di facciata.
In compenso, “contentino” per la sceneggiatura di Alexander Payne.

Billy Crystal, si dimostra il miglior conduttore della manifestazione. Giusto, rimarcarlo, evidenziare la sciagurata “performance” dei due presentatori stoccafissi della passata edizione. Un James Franco mai così a disagio, e un’Anne Hathaway imbarazzante nonostante un “capezzolo” che avemmo voluto vedere di più.

Crystal, prima si (di)mostra e si “mostrifica” nel solito omaggio-parodia sulle pellicole candidate, poi manda in brodo di giuggiole la platea (s)canzonandola, nel vero senso “canoro”.
E strizza al Jack Russell…

Parte a spron battuto Hugo Cabret, col sacrosanto Oscar a Dante & Francesca… Ma, l’iniziale entusiasmo, sarà poi attutito dalla rimonta prevedibilissima di The Artist.

Un pisolino “ristoratore”, ieri pomeriggio, doveva “alleviare” il sonno… invece, mi cade la palpebra, perché, eccezion fatta per le acrobatiche fantasmagorie del Cirque du Soleil, è tutta “roba” moscia, anzi, diciamocelo… mosciarellona. Fra stangone-mozzarelle e un Robert Downey Jr. che non ha fatto, stranamente, ridere nessuno, a dispetto della sua proverbiale verve.

Tutto secondo quanto già “scritto” dai bookmaker. Tutto “liscio”, troppo.
Gli unici a salvarsi sono Tom Hanks col pizzetto “somalo”, direttamente dal “galeone” di Paul Greengrass, e un Michael Douglas definitivamente “miracolato”.

Nick Nolte & Martin Scorsese, reggono bene (?) alle provocazioni di Billy, e Plummer diventa l’attore più vecchio a “intascarselo”.

Puntavo molto su Michelle Williams. Vince, un po’ a sorpresa, invece Meryl Streep, che “accarezza” la sconfitta, “trucidata” e rammaricatissima Viola Davis. Un’occasione irripetibile che potrebbe non più capitarle. Data per favoritissima, viene “bruciata” da una veterana da standing ovation.
Che parte malissimo col suo discorso, e si riprende un po’ retoricamente ringraziando il Tempo che le è stato benevolo e i tanti amici che l’hanno fortificata divina.

Sì, amici, Angelina Jolie, fa quasi il colpaccio con uno spacco “molto studiato”, ma poi la videocamera s’avvicina e si prova quasi “ribrezzo”. Le braccia sottilissime, la carnagione da “vampira”, le labbra “rinsecchite”, un teschietto che, tolti gli occhi, e la sua “nomea”, ci spaventa perché temiamo per la sua salute.

Alla fine, vince Dujardin. Fra i “litiganti”, se “lo” gode davvero il più bravo e simpatico?
Mah, ho molti dubbi.
Quanto aver “snobbato” Scorsese… per la “Miglior Regia”.

Tom Cruise, consegna l’ultimo premio.
Anche Lui è cambiato.
A forza di spassarsela con compagne sempre più giovani, il volto s’è particolarmente “rimbambinito”, con tanto di guanciotte un po’ “botuline”.

Si fanno le 6. Blocco la registrazione, e penso che è tutto business.

Forza, ci aspetta la vita vera. E i film che amiamo non hanno bisogno di queste premiazioni noiose.

 

Intanto, nel viaggio, tre “scavezzacollo” m’accompagnarono, fra una minchiata e l’altra…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

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