Johnny-Barnabas

11 May

 

Continua lo splendido sodalizio artistico fra l’eterno “giovane” Johnny Depp e il genialmente “dark” Tim Burton, con Dark Shadows, favolissima “nerella” con tocchi di commedia rosa.

Sulle note dell’affabulatoria “When You’re Alone” di Springsteen, ho imbastito, velocemente, per l’occasione questa “gallery“: ecco Johnny, al suo meglio, nelle varie premiere del film.

In uscita, domani, nelle sale, anche italiane.

 

 

“Times were tough love was not enough

So you said sorry Johnny I’m gone gone gone

You said my act was funny

But we both knew what was missing honey

So you let out on your own

Now that pretty form that you’ve got baby

Will make sure you get along

But you’re gonna find out someday honey

 

When you’re alone you’re alone

When you’re alone you’re alone

When you’re alone you’re alone

When you’re alone you ain’t nothing but alone

Now I was young and pretty on the mean streets of the city

And I fought to make ‘em my home

With just the shirt on my back I left and swore I’d never look back…”.

 

“I tempi erano duri, l’amore non era sufficiente

così mi hai detto “Spiacente Johnny, è finita”

hai detto che mi comportavo stranamente

ma sapevamo cosa ci mancava, dolcezza

così te ne sei andata per la tua strada

adesso quel tuo aspetto carino

ti farà tirare avanti, piccola

ma un giorno scoprirai, dolcezza

Quando sei solo sei solo

quando sei solo sei solo

quando sei solo sei solo

quando sei solo non sei nient’altro che solo

Io ero giovane e bello per le squallide strade della città

e ho combattuto per renderle per me vivibili

con la sola maglietta indosso me ne sono andato

e ho giurato che non mi sarei mai girato indietro”.

 

(Stefano Falotico)

 

Come Barnabas, vampiro “scoperchiato” per scoprire i parrucconi.
Notare, il fine montaggio, impercettibilmente “sballato” in una frazionissima di secondo (forse, limitrofa). Barnabas, il Depp, si alza dalla bara e spalanca, al ralenti, le braccia, poi un flash, fra questa scena e la seguente, quando Depp si lava, “invisibilmente” i denti in uno specchio che lo ri-fiuta.
Il “disturbante” errare, error voluto, del risveglio.

 

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