Pietro Mennea è morto

21 Mar

Pietro Mennea è morto, “Mortacci!”, anche un pasoliniano avete “ucciso” per colpa che corse troppo, evviva Citti! Statevi zitti!

Mennea, campione olimpionico e duecentometrista fin al male incurabile per cui, defunto, oggi se ne celebrano gli allori. Oro di primati e primi podi prima dell’avvento di Carl Lewis e dell’uso degli anabolizzanti. Uno degli ultimi “alzabandiera” del tricolore vincente del nostro Paese oggi più arretrato di prima. Tutti fermi ai nastri di partenza e, se “sgattaioli” prima che (ti) “sparino”, sei “immortalato” nel “finish” d’una foto “ricordo” per le prese in giro da pista “ciclabile”.

Nato a Barletta il 28 Giugno del 1952, deceduto ieri Notte per cause appurate alla sua purezza.

Intellettuale, pluripremiatosi anche di varie lauree, specializzato in Educazione Fisica, un fisico mai laureato però in Fisica ma designato al “ruolo” dell’orgoglio nostro, oggi di plastiche e “ritocchi” in laboratorio. Hanno clonato le pecore, domani cloneranno anche tua madre, rendendola “a pecora” per “esporla” agli orrori dei bisonti sui viali…

Filantropo, innanzitutto educatore della Pedagogia a questa società italica d’imbecilli.

Partiva piano, “in sordina”, recitando la parte del “coglione” ai “blocchi”, poi accelerava e metteva al tappeto, tagliando quasi sempre il traguardo per primo.

Detentore di vari record, fu solo superato da palestrati più “pompati” e “dopati”.

Specializzato in varie categorie, non solo sportive, se ne va un genio, la Freccia del Sud.

Mica chi scaglia di “freccette” a “facili bersagli”.

 

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