Christopher Walken, 70 anni

04 Apr

I 70 anni di Christopher Walken: non ve ne siete (stati) accorti, uno dei greatest ha spento queste tante maledette candeline! Buon Compleanno! “Torta con ciliegine!”

 

Prefazione autobiografica, oggi ho firmato un altro cont-r-atto editoriale, ma son contrito!
C’è qualche figa oltre alle “firme?”

Non so, sto tentando una via assai impervia, che inevitabilmente logora e costa sacrifici. Quella della Letteratura abbinata al Cinema. Come m’ha genialmente suggerito un mio amico, pare che possegga una sorta di dono misterioso, una vision esistenzialista di Natura “celluloide”.
Aspiro i fotogrammi dei film, li capto nella mia ottica visiva, li filtro senza solipsismi, provando a entrare in empatia coi personaggi, col tessuto, anche carnale-metafisico, della trama, dei torbidi intrecci, quindi li trasformo in materia narrativa. Navigando nelle emozioni a pelle, viscerali indotte, istintivamente, dalla mia anima dotta e diottria senza dottrine.

Da quest’eccentrica mistura, “fuori dalla norma”, si genera la creatività, l’acume non sempre azzeccato, ché la strada, se talento c’è, piena zeppa sa(p)rà di pericoli di crollo, molto pericolante l’Uomo “spericolato”. Scommetteteci, mi troverete “affisso” a un muro, causa troppo accelerare. Chi va piano, va sano e lontano? Anche in bocca all’idiozia del liofilizzato mangime di tutta la frivolezza.
Quindi, preferisco voltarti lo Sguardo, annotarti, un po’ notturno arricciarmi, un po’ d’ululati sognare sensuale, talora esserle “orale”. Intrattengo “lunghe” conversazioni con bellissime donne, e ne vado matto. Fiero non so, v’è una tendenza a non ferirmi troppo. Così, quando “spingono” per appiopparmi, (e)viro l’angolo e m’accartoccio-“castrato”. Però, ne vale la pen(n)a. Non sarò mai una “fiera”, lì vanno le puttane sui viali e, nei tendoni del circo, si lascian “domare”.
Almeno, mi son risparmiato la delusione. Penso che vogliano adescarmi per poi vendermi alle bische clandestine, ove verrò maltrattato da altre cagne a briglia sciolta.
Meglio è sempre star in guardia e a cuccia. Il can non va svegliato, anche se il Leone (non) s’è addormentato, come da canzone:

Il leone si è addormentato
paura più non fa
il villaggio l’avrà saputo
e il ciel ringrazierà

Auimbaue, auimbaue…

Il leone si è addormentato
la luna è alta già
nella giungla, la grande pace
fra poco scenderà

Il leone si è addormentato
e più non ruggirà
ogni bimbo che avrà tremato
sereno dormirà…

L’amico del giaguaro è più oculato, anche più maculato.

Fatto sta ch’è un periodaccio.

Mi consolo con poche ragazze “pubiche” ma con il mio libro nuovo, oggi da me firmato.

Non mi fermerete!

Christopher Walken è me stesso, guardami gli occhi e capirai un “YouTube”

Ah, mi metto a parlar di Cinema con una casalinga che rammenda le calze, buona ai fornelli e a “infornare” quello del marito, “stufato” dal “timbrare” in fantozziano groppo in gola senza “scaloppina”. La scaloppina può esser farcita di funghi porcini oppure “al limone” di cottura “al dente”.

Sfoglio i promemoria dei compleanni, ed ecco che spunta Chris Walken, con le sue settanta doratissime primavere e un solo ingiusto Oscar all’attivo.

“D(i)o in pasto” la data della nascita di Chris alla casalinga, fa a fette il suo deerhunter per sugo da “un boccone solo”. Al che, irritato dalla famelica culinaria, “sfoglio” un coltello degno di Fratelli.
Mi camuffo da Vincent Gallo in mezzo alle sue quaglie e all’arrosto di polli allo spiedo, poi le cucino tutto il repertorio dei miei “ingredienti”:

1) Prendere un De Niro e mescolarlo con cura, rosolandolo nel neo prima d’affumicarlo con delle spruzzatine piccanti, un po’ “toccanti” da Max Cady “picchiato” e “spellante”.

2) Aggiungere uno spicchio di Al Pacino, “scarmigliando” i capelli tinti d’un sospetto parrucchino alla Antonio Conte, quindi “zebrarlo” contro ogni juventina abbuffata da “sturbo”.

3) Un pizzico d’aglio da Klaus Kinski per condire, di “salsa sanguigna”, la cena vampiresca, salvo indigestione da gastrite su pallida cera.

La casalinga rifiuta il pranzetto, e infila la lama nel maiale. Si definisce “mielosa”. A me pare che voglia “zuccherare” troppo. Soffrirò di glicemia. Il saccarosio del “saccottino”.
Sì, ove va la gattona al lardo…, lascia lo “zampone”.
“Tiro fuori” la mia “zampogna” dalle mutande, e la sprono alla carica, su penne puttanesche d’una all’arrabbiata su “conto in sospeso”. Romana!

Ella scaraventa per aria i piatti, io le apparecchio un “bavaglio”, poi le ballo attorno un “chili con carne”. Acciuffo la sua “patata” e la intingo di “maionese” su impazzirla d’orgasmi al ketchup.

Io stuzzico tutte, quindi, “interdentale”, con gli stuzzicadenti mi tolgo i sassolini dalla “scarpetta”.

Arrivo alla frutta, addolcisco di baci “affogati” questa donnetta allo zabaione. E, a sbafo, mi lecco i baffi col mascarpon’!

Riempita la pancia, la slego un po’. Vorrebbe menarmi di brutto ceffo(ne), ma le ficco in bocca un orologio prezioso da Pulp Fiction.

Chiamo a raccolta tutto il vicinato affinché, di “sorbetto”, possa assorbire ogni capolavoro interpretato da Walken. Che digestivo!

Cazzo, questi sono cancelli del cielo!

Chris non è mai una cagata!

E ricordate, sì, dico a voi, uomini di super-panza: Chris, su occhio Fox, ti rende zoppo!

Perché Abel Ferrara sa…

Comunque, figli di puttanazza, se ieri non l’avete letta, potete ascoltarla. Di voce “terrona” con andamento anomalo di frequenze “impazzite” su radiocronista impostato per poi depistare ancora di voce “Che cazzo dice?”:

Clicca e non rompere.

 

Se il Governo non si formerà, votatemi.

Sono colui che cambierà tua sorella. Sì, è una da ciambella col “buco”. E io son fritto da un “pezzo”.

Donne, spezzate(me)lo. Uno spezzatino che non troverete scont(r)ato.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il cacciatore (1978)
    Apice oscarizzato, la migliore interpretazione della Storia, e non solo del Cinema.
    Nessun reduce è mai stato così vero, neanche i “patiti” del Sudafrica associati agli esperimenti dei nazisti sui neuroni spaccati degli ebrei torturati. Un Uomo distrutto, spappolato nelle cervella. De Niro provato, in extremis, tenta di recuperarlo, e lo fredda suroulette russa spaccatempie. Tragedia! Non bastava il Vietnam?
  2. I cancelli del cielo (1980)
    Altro must come da citazione “anteriore”. Recitazione tutta in sordina, d’impressionanti iridi color prateria.
  3. La zona morta (1983)
    Morto, non morto, un Nosferatu, eh già. Coma, dove sta con la testa? Non c’è o vede giusto?Il veggente è un professore che lesse molto, in quanto già oltre.
  4. The Addiction (1995)
    Apparizione che vampirizza la scena, in senso figurato e monstre. Comunque, nel suo ieratico, più sexy della protagonista, un cesso con viso da morta.
  5. King of New York (1989)
    Un capolavoro sottostimatissimo ch’è meglio di mille scopate. Anche perché poi rimani all’asciutto, peggio degli zigomi “prosciugati” del Walken zombi, qui dissipato, carne e ossa, sciupato, spettrale eppur di carisma insuperabile. Quest’Uomo che risbuca dalla gattabuia, che camina rabbuiato, che incula tutti nel “non darlo a vedere”. Che fa il samaritano per la redenzione a cui non crederebbe neanche Asia Argento nella culla.
  6. Pulp Fiction (1994)
    Il film non varrebbe proprio niente se non ci fosse Lui. Togliamo il Travolta redivivo e il Tim Roth bizzarro nell’azzerarsi con rapina a mano armata di demenza fottuta.Tarantino coglie il Cimino e toglie le castagne dal fuoco nel culo di Ving Rhames. Tutta l’orgia e il casino per un orologino? No-sì, perché era di proprietà del padre di Christopher.
  7. Stand Up Guys (2012)
    “Scarto” le critiche americane. Non è stato molto apprezzato.
    Com’è possibile? Ci sono i due più grandi del Mondo per la prima volta assieme. Miscela “senile” di “Siamo duri, nonostante gli anta…”. Secondo me, la “Critica” è come le donne. Guardano solo la confezione. La confettura!
    In profondità, invece, “scavando”, la misoginia potrebbe “svelarsi” da veri lupi di mare.Come Al Pacino, stringendo la mano a Chris, conosce…
    Quelle mani strisciarono, a mo’ di “serpente”, fra molte cosce! Fra una Keaton rubata a Woody Allen, una Penelope Miller “a cazzo” fra un Carlito e uno Sean Penn, e l’attuale compagna, pescata solo per le sue pesche giovani. Pacino è uno da croce sul petto. L’orecchino su anulare alla Fabrizio Corona non s’addice alla sua preparazione shakespeariana, la “tintura” sì.
    Come il titolo “elevante” è di deduzione “alzante”, questi vecchietti son arzilli-non stand-ard.Gente come Pacino e Walken non si vende alla Standa.
    Li trovate fra le stelle, a brindare con del latte. Non c’è la rima, ma non me ne frega. L’assonanza è da “suonati”, voi miei (s)fregiati. E io “s(u)ono” tutti! Lavandomene le mani!

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