Con l’amore di un coniglio di Giacomo Pedroni, recensione

21 Apr

 

by Stefano Falotico

 

La fragile storia d’amore fra Alessandro e Claudia, due (ex) perfetti innamorati. Ma la caducità della vita infierisce e non lascia tregua, è una tenaglia corrosiva, attanagliante la purezza dei sentimenti che, nell’erosione del tempo delebile, cancella lentamente le gioie dei bei momenti trascorsi assieme, ardendo le anime delle loro vite via via smantellate dall’inevitabilità del destino. Un destino beffardo, nel quale Alessandro vedrà perdere il lavoro, e Claudia sarà costretta giocoforza ad abbandonare Alessandro. Si perderanno… travolti da un destino fatale e purtroppo, forse per entrambi, infausto… Vite che s’erano profondamente amate, incrociate nel torpore morbido dei baci soffici e a cui la vita ha dato, di colpo, uno schiaffo ledente la delicatezza degli attimi e delle felicità spensierate che fra lor furono. Oggi appunto svanite dalla torbidità della vita nuda nei dolori lenti che, perentoria, infligge. La fulgidezza delle loro vite unite si sfalda e, sgretolandoli dentro nel permear le loro vite d’amarognole delusioni sempre più scalfenti e torturanti, li distaccherà l’un dall’altro. Claudia troverà un altro, forse… Alessandro, colpito, come un cattivo, lapidario fulmine a ciel sereno, dal licenziamento in tronco, dapprima rifletterà abbattuto sul senso dell’esistenza, sua e dei “fantasmi” del passato che ancor gli ronzano gravitanti attorno d’ansiogene premonizioni a prefigurargli la fine imminente, quindi ciondolerà ectoplasmatico per le vie della città, che ora gli appar desertica, brulicante solo d’incubi a martoriante addolorarlo inconsolabilmente. Perso, “impazzito”, sull’orlo della crisi totale, lavorativa e non, trascurandosi, trasandato vagherà senza meta, sino ad approdare alla “riva” di un dirupo, per gettarsi nel vuoto del suicidio annunciato… Ma, nel mortal attimo “finale”, un istante prima di lanciar… via la sua vita, un piccolo grande miracolo lo salverà. Sì, qualcosa non accade per caso. Rinunciando all’ultimo momento al suicidio, torna a casa, accende il PC e legge l’annuncio della messa in vendita di un coniglio… un’altra coppia, anch’essa angosciata dalla crisi incombente, ha deciso infatti, guarda il caso…, di vendere il proprio coniglio perché addirittura i due coniugi non hanno più i soldi per il suo sostentamento, dovendosi trasferire in Repubblica Ceca sempre per questioni economiche… La coppia di Stefano e Fiorella che nel libro fa da parallelo a quella di Alessandro e Claudia.

Così, fra quest’incrocio di disperazioni inevitabili, Alessandro ritroverà la forza di vivere e, anziché trovarsi un nuovo lavoro “normale”, beneficerà dell’amore infusogli dal coniglio, per “fondare” un ritrovo di animali, per salvarli dalla cattiveria e dall’egoismo delle vere bestie, gli uomini crudeli.

Una metafora speranzosa, dunque, quella di Pedroni. Un libro semplice, all’apparenza banale ma che invece, proprio nella sua parossistica semplicità, appunto, tratta di un tema scottante, la disperazione agghiacciante della disoccupazione, che distrugge molte vite umane, ma lo fa con la geniale intuizione, forse anche utopica, perché no, di alleggerire il tutto in forma “favolistica”.

I veri conigli sono gli uomini crudeli, insomma. Non la gente onesta e dotata di grande anima…

 

 

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