Le massime di un uomo massimo, non ammassato, forse ammattito

07 Mar
A FEW GOOD MEN, Tom Cruise, 1992, (c) Columbia

A FEW GOOD MEN, Tom Cruise, 1992, (c) Columbia

Molta gente è come Bernie Madoff. Pensa di fregarti e di non venir scoperta.

Io me ne frego.

 

Il Viagra è come il caffè. Più lo mandi giù e più te lo tira su. A molte donne questo sta sul cazzo.

 

Le donne sono come un piatto di lassativi. Una volta che le hai “deglutite”, devi mandarle a cagare.

 

Molta gente si cela dietro la maschera del lavoro per essere rispettabile. Io sono rispettato a prescindere, mentre tu sei uno che in mille “pazzi” del suo delirio si scinde. Io, spesso, in De Niro discendo.

 

Alla mia età dovrei “ficcare” di più. Eppur mi ficcano.

 

Ricordati, fratello, anche quando avrai una casa da cento milioni di dollari, qualcuno vorrà mettertelo nel culo in modo direttamente proporzionale ai tuoi metri quadrati.

 

Io vivo al massimo. Tu, mia donna, ti chiami Massima e mio cugino si chiama Massimiliano. Fai te. Chi fa da sé fa per tre.

 

Nicolas Cage non è come il buon vino. Più invecchia e più gira film scadenti. Io son scaduto a molta gente, ma almeno mi girano i coglioni.

 

Tua madre ha bisogno di una “ripassata”. Comunque conosce bene il mio passato remoto. Questa è difficile da capire, infatti non me la sposerò e nemmeno scoperò. Al mio futuro, senza la mammina, penserò.

 

Johnny Depp è indebitato. Di mio, sono allucinato come Jack Sparrow.

 

Tagliala qui. Sì, la tua gamba è in cancrena e ha stufato. Se non ti va bene, castrami.

 

di Stefano Falotico

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