De Niro perse, a “sorpresa”, l’Emmy, ma la vita è tutta Big Little Lies, fidatevi

18 Sep

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Eh sì, De Niro sul red carpet non si è fatto vedere, essendo sgattaiolato subito in sala, per non farsi ritrarre dai fotografi che comunque l’hanno beccato con Jessica Lange, per un’attempata foto “nostalgia” in cui rimembrarono i fasti di Cape Fear, ricordandosi anche di aver girato La notte e la città, film sfortunato che può vantare una notevole fotografia e la sceneggiatura di Richard Price, il maestro che sta dietro The Night Of. “Fu” Ahmed, come da me preventivato, a vincere, sbaragliando la concorrenza e affermandosi a Hollywood da “extracomunitario” che sa il fatto suo. Giusta vittoria, d’altronde The Wizard of Lies dura due ore e non poteva competere con le 8 del “telefilm” di Zaillian. Ma ecco che i conti (non) tornano, perché il progetto fu fortemente voluto da Gandolfini che dopo la morte passò la consegna proprio a De Niro, che declinò per altri impegni “contrattuali”, e doveva intitolarsi inizialmente Criminal Justice.

Ed è proprio Steven Zaillian a firmare la sceneggiatura di The Irishman, le cui riprese sono prossimissime. De Niro è un volpone e se ne frega, pensando al possibilissimo Oscar per il film, appunto, di Scorsese, e intanto “palpeggia” la Lange, sapendo che la “sgraffignò” di relazione sospetta…

De Niro, con la Hightower, “festeggia” la sconfitta, mentre New York si prepara al suo Frank Sheeran.

De Niro è un bugiardo, vi è rimasto male per aver perduto. Ma è come me, un “bugiardo” che la sa lunga, e gira in modo parimenti alto ai miei romanzi i suoi filmoni, fra una cagata e l’altra.

Di sottecchi, passando per rincoglionito, passato per superato, eppur ci muoviamo.

 

di Stefano Faloticobbl21

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