Date retta alla vostra anima, altrimenti annegherete nella melma della mediocrità, ma quale reddito di cittadinanza!

07 Mar

Jim Caviezel

Ecco, fratelli della congrega, cinti in raccoglimento. Posso confidarvelo senza gran segreti, io propugno, sì, propugno la libertà mastodontica e a chiunque concedo il diritto di fare ciò che più gli aggrada nella vita, a patto, mi par ovvio, che rispetti civilmente il prossimo e non lo infanghi con calunnie e lo paralizzi coi suoi sporchi e marci pregiudizi, che non lo inzozzi con le sue bacate fantasie e abbia piena coscienza, innanzitutto, di cosa significhi essere liberi.

La mia storia insegna che nessuno può intimidirci e far sì che propendiamo alla mediocrità soltanto perché gli stiamo antipatici o, per ataviche invidie e giochi ricattatori di bassa psicologia spicciola, possa indurci a sbagliare. Io mi son sempre combattuto per la democrazia e l’apertura mentale mai mi precludo perché non sganciarsi dai luoghi comuni, dagli abietti schematismi, dalle retoriche e fascisti induzioni, rende solo uno schiavo… sia della società che di sé stessi.

Non credete alle dicerie sul vostro conto e, se qualcuno vi schernisce o ancor peggio subdolamente vi blandisce, non dategli retta, non ammorbatevi nella sua stoltezza, ma inseguite la vostra strada, vivaddio, sognatrice.

Ecco, vedo molti giovani disillusi che hanno rinunciato alle proprie passioni per inseguire il moto oscenamente ondoso del capitalismo più mentitore e fatuo, illusorio e meschino, abdicando a un sistema ove par che conti solo l’apparire stupidamente efficiente, ove si privilegia l’esteriorità più mendace, e i veri io si sopprimono alla ricerca danarosa di abbagli e benesseri solo di facciata.

Sì, io non voglio ridurmi come quelle donnette, semmai avvocatesse in carriera, che vanno a vedere i film con Salemme per farsi quattro risate e poi su Facebook tediosamente ci parlano delle loro sfighe amorose, o presunte tali, attaccando gli uomini e insistendo su un femminismo becero, e io oserei dire carnale, borghese e squallido. Ma queste son solo preoccupate che qualcuno se le inculi, in senso lato anche B? Così, un tempo leggevano libri di Jack London e amavano la libertà forestale, il loro spirito selvaggio invece, col passare del tempo e delle loro responsabilità adulte(re), si è corrotto nella pigrizia più pasciuta, al che dopo il duro lavoro esigono soltanto il loro divano e vogliono essere soddisfate… che pusillanime… nelle loro vanità. D’altronde, le donne arrivate, ah ah, hanno sempre desiderato gioielli, bella vita e un conto in banca prosciugabile senza soluzioni di continuità. E voi che amate la suzione… sappiate che sono soltanto delle succhiatrici dei vostri portafogli. E sono quelle che rovinano, io vi dico, il magnifico splendore delle giovinezze cazzute, la forza anche brada dell’uomo puro. Se queste milf vi corteggiano, andate al bar e ordinate una birra. Datemi retta.

Ora, una donna che non fa un cazzo dalla mattina alla sera, ma si fa molti cazzi, detta fra noi una troia ben sistemata, eccome, “li” sistema in maniera liscia…, ah ah, attacca coloro che hanno votato 5 Stelle perché speravano nel reddito di cittadinanza, illudendosi di stare a far niente dalla mattina alla sera. Ecco, costei non è da prendere in considerazione perché, anche se tale puttana non fa nulla, a quanto pare, sa come procurarsi i soldi, impegnandosi in maniera “produttiva”. Anzi, “impregnandosi”… Ah ah.

Ma, comunque, anche quelli che davvero si erano lasciati fregare dalle false promesse di Di Maio, ah ah, son rimasti fregati. Sì, avrete il vostro reddito di cittadinanza se vi prodigherete per il sociale e se dimostrerete che cercate un lavoro. Altro che assistenzialismo!

Questo per dire che la vita non è facile e il lavoro non è tutto nella vita, ma comunque senza soldi non si campa. Datemi retta, altrimenti lo piglierete nel retto. Si sa, io sono un dritto e spesso ce l’ho rizzo. Sto sul cazzo a molti, ma so il “fallo” mio. Ah ah. Cosa faccio io nella vita? Sono colui che rende possibile la vita.

Adesso, scambiatevi un segno di pace. Io ascendo sempre di più. Ah ah.

 

di Stefano Falotico

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