Non tutti possono essere fan di Kurt Russell

11 May

Fuga da Los Angeles

Eh sì, il buon vecchio Kurt a cui dedicherò un post della “categoria” Attori bolliti, già da me opportunamente scritto ma in attesa di essere redatto, pubblicato, forse “redarguito”, ah ah. Eh sì, voi siete sempre pronti a redarguire le persone e gli attori, ma attenti ad ammonire, non espellete neppure sin a quando l’arbitro non ha esternato il cartellino rosso della vostra invalidità e dello scarso fair play del vostro sporco, lurido gioco, o forse “giogo”.

Sì, la dovremmo finire di catalogare le persone e plastificarle in questo mercimonio che è diventata tal vita edonistica e io dico impropria. Russell non ha mai rinnegato di essere un computer con le scarpe da tennis, sì, come me, che veste casual e non addebita alla gente, al primo che passa, crediti causali. Sì, lei è uomo, glielo dico e s’informi, che vuole addivenire, addivenire alle ragioni che stanno dietro una carriera che poteva avere più fortuna. Sì, lei è un dietrologo del cazzo, veda di far della “dietrologia” alla sua compagna e lasci pure che Kurt si sbaciucchi la sua attempata Hawn Goldie in campagna, perché è uomo bucolico, che spenna ogni pollo… una faccia da contadino zotico amatissima da Tarantino, uno che in Grindhouse mangia un hamburger alla piastra con tanto di piluccata di mani lercissime. Una creatura da Rob Zombie, un salsicciotto vivente spuntato fuori dalla cucina zozzissima di Jeff Fahey in Planet Terror.

Un terragno, un uomo che va dritto al sodo e canta con la sua bella come Elvis, il re del rock.

Care iene, con la J di Juventus, lui è ancora più Snake e mangia lo Snickers caramelloso dei vostri film “marmellata e slinguazzata”. Sì, slinguazzata è italiano puro, purissimo come un amplesso al cioccolato. In forma gergale, forse anche gutturale, è un bacio profondo che ti scioglie in gola e ti entra in culo soffice e cremoso…

È una pomiciata da manico di scopa…

A parte le stronzate, e Kurt ne ha girate tante, vedi Tango &…, fottutosi solo per avere cash…, Kurt è un fallito totale, e tu vedi di riorganizzare la cache del tuo cervello sbullonato, alza la “cloche”e infilalo in mezzo alle cosc’! Sì, è proprio una bella gnocc’!

Sì, Kurt è esperto di puttanate quanto io son provetto di onomatopeiche e giochi di lingua…

Sì, oggi è anziano. Sì, utilizziamo il termine giusto, anziano. Ma quale âgée, parola che come la scrivi la scrivi il tuo word ti darà errore. Che orrore queste donne “raffinate” che hanno paura della vecchiaia e per darsi un tono usano francesismi. Eufemismi per non dire a Kurt che è rincoglionito da un bel po’.

Sì, le vedo sfilare semi-ignude e poco asciutte su Instagram, in attesa di Un grosso guaio a Chinatown, del loro Jack Burton che le svecchi, appunto, da vite oramai rammollitesi e da segretarie “tu mi stufi”. Sì, van eccome “stufate”, in maniera arrostita, quasi come un roastbeef bisogna far loro delle “indagini sporche”.

Kurt è uomo rozzo che non sa che si può dire ròsbif oppure ròsbiffe o rosbìffe.

Non è fornito, ma un nichilista carpenteriano e fa saltare tutte le luci. Sì, lui sa che questo mondo sta andando a troie, allora spengiamolo, da spengere.

Voi siete uomini da spingere? Vedete comunque di non rompere il cazzo. Soprattutto il vostro.

– Falotico, lei è pazzo, lo sa?

– Sì, e lei è un tonto, lo sa? O vuole che la raddrizzi io?

Dark Blue Russell

 

 

di Stefano Falotico

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