Consigli per giovani scrittori intraprendenti e cinematografari di grandi speranze che non vogliono finire come il Pennywise Tim Curry

12 May

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Ebbene, partiamo dalla scrittura. Da cui si spesso si origina un film. Poiché un film, ovviamente, necessita pressoché sempre di una sceneggiatura di partenza.

Charles Bukowski, ad esempio, come sappiamo, è stato uno scrittore involontariamente innovativo. Cioè, la sua prosa cinica, irruenta, goliardica, perfino burlesca e dissacrante, incentrata sul quotidiano e sulle sue alterne sfortune, sui suoi disagi esistenziali di ogni giorno, ha avuto enorme successo e mietuto fan, generando proseliti d’imitatori a iosa, a dismisura.

Perché la gente comune, nelle sue autobiografie bizzarre e spassose, tragicomiche e irriverenti, in un modo o nell’altro si riconosceva e si riconosce tuttora. Basti pensare alle citazioni, tratte dalle sue piccole o grandi opere che impazzano, incorniciate, su Facebook sugli sfondi colorati.

Pillole folli di saggezza distillate con acume e gusto del sano sberleffo alla vita porca e miserabile.

Dunque, anche se non sei un barbone ma un commendatore di un’azienda con diecimila dipendenti, che ne so, sulla tazza del cesso leggi Bukowski e defechi con più scioltezza. Liberandoti di tutte le scorie, evacuando lo stress nell’immedesimarti, quasi corporeo, negli sfoghi di Charles. Stronzeggiando con più aplomb, diciamo.

Ma Bukowski, così come molti scrittori anche odierni, sì, scriveva i suoi testi con la macchina da scrivere.

Ma, va detto, che non era un correttore di bozze. Lui inviava i suoi manoscritti nella forma migliore possibile ma non credo che conoscesse le tecniche dell’editing.

A impaginare, allineare i suoi testi, a ripulirli dagli eventuali refusi ci pensavano i redattori della sua casa editrice.

Detto ciò, a tal proposito, un mio amico mi ha inviato un suo testo. Affinché, prima della pubblicazione, possa esprimergli un mio giudizio e aiutarlo già a correggere alcuni errori.

Nel suo testo, ho subito ravvisato tre sviste piuttosto comuni.

Ovvero, se si scrive un testo in Times New Roman, poi lo si seleziona tutto e lo si conforma al carattere che va oggigiorno per la maggiore nei testi pubblicati, vale a dire il Garamond, tutti gli apostrofi rimangono comunque in Times New Roman.

Un altro errore diffuso è scrivere i puntini di sospensione così: …

Mentre vanno compressi.

È facilissimo, digitate i tre puntini, poi premete Invio.

Poi, quasi nessuno usa le virgolette giornalistiche per aprire un dialogo, bensì inserisce il semplice trattino.

Inoltre, pochi scrittori alle prime armi giustificano il testo. Nei siti in WordPress, come questo, ci sta, anche perché alcuni sono sprovvisti della giustificazione. In un libro, è buona regola giustificare.

A meno che non si voglia fare gli alternativi.

Quindi, passiamo al Cinema.

Tutti vogliono girare il loro primo film come David Lynch.

Sì, vi siete impazziti davvero?

Bisogna partire dal molto piccolo, come diceva Victor Wong in Grosso guaio a Chinatown, per arrivare alla magia immensa.

Che cosa vi siete messi in testa? In linea teorica, potreste pure essere più bravi di Lynch, anche se fortemente ne dubito, ma dovete inizialmente partire coi cortometraggi, con storie semplici.

E vedrete che commetterete già molti sbagli. Soltanto sbagliando s’impara e si diventa grandi.

Dunque, vedete di non fare gli esaltati. Sennò, per voi, prevedo bocciature, inculate, batoste e figure di merda a volontà, malgrado il vostro lodevole impegno. Vi dovete, detta volgarmente, prosaica e poco sobria, farvi il culo! Per la madonna impestata, fradicia!

Tutti dicono che sono i nuovi Christopher Nolan. A parte il fatto che a me Chris fa alquanto cagare…

Sì, e Interstellar con quali soldi me lo girate? Chi ve li dà duecento milioni di dollari?

A stento arriviamo a fine mese. E mi sa che, se continuerà così, mangeremo pasta e piselli (o erano fagioli?) come ne I soliti ignoti.

Molte donne, invece, per non avere il piatto, come si suol dire, che piange, divorano solo i piselli. Ma si sa…

Vedete perciò di moderarvi, di abbassare quelle creste da galli e siate, per piacere, modesti.

Sento pure dire che, se aveste i soldi che la Warner Bros dà a Nolan, filmereste anche voi un capolavoro, semmai pure migliore.

Forza, l’asilo nido vi sta aspettando. Stasera, c’è la recita parrocchiale intitolata Luisa vuole bene a Luigi. Con una fotocamera comprata all’Expert, sì, potrete filmare discretamente i vostri figli per le memorie Total Recall di tutta una vita in famiglia. I figli so’ pezz’ e cor’. Anche se tu, donna fedifraga, fai le corna a tuo marito mentre lui è al bar che mangia i cornetti. Da cui forse il film Strade perdute.

Infine, finisco appunto con questa: molti sedicenti cineasti falliti adesso si sono dati al porno. Sì, da falliti che sono, ora son fallici e basta.

Sì, raccattano qualche baldracca da qualche parte e, sempre col cellulare, filmano i loro accoppiamenti con tal bagascia con la cellulite. Poi, vendono il materiale “pregiatissimo” agli allupati del loro rione. Per tirare… a campare. Sì, più che strada per l’Oscar e il Nobel, sono ambizioni andate a puttane.

 

In fede,

Johnny Depp di Neverland.

Uno che scrive una storia, il suo editore comincia a leggere le prime righe e, imbarazzato, pensa che sia una bazzecola. Poi finisce il libro e rimane incantato. Non sempre ma spesso sì. Sì, funziona. A me funziona, a te no. Ecco, ultimo consiglio prima di fumarmi un’altra sigaretta. Voi vi credete uomini adulti e arrivati, invece mi sembrate sempre più Tim Curry di It. Sì, dei mezzi pedofili pervertiti che spaventano i giovani e danno loro l’appellativo di bimbi-minchia. Che pagliacci!

Perché oramai non credete più a nulla. Vi siete parati quello con un lavoretto, è domenica, con chi gioca il Milan? E guarda quant’è bona quella sugli spalti. Ammazza, che super patonzolona.

 

E ho detto tutto. Siete da fognature, diciamocela.

di Stefano Falotico

 

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