Il grande ritorno di Tom Hanks con Greyhound, il mio ritorno alla vita normale piena di femministe come in Grindhouse e di fascisti scimmie come in Greystoke

06 Mar

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Sì, Tom Hanks. Quest’uomo dal viso pacioso, uomo di buon cuore o forse uno che, dietro le fattezze leggermente infantili di Big, è certamente un gigante.

In Big, interpretò un uomo già fatto, non so però se strafatto, che regredì all’infanzia. Cioè, la storia della mia vita, fidatevi, una pazzesca sfiga.

Un uomo che, comunque, dopo essersi in maniera quadridimensionale ributtato nella mischia, ancora a Natale prepara il presepe col muschio, sperando che sotto l’albero arrivi regalatogli, forse da Bob De Niro di Paradiso perduto, un altro film della pornoattrice Brooks Mischa. Per essere Billy Bob Thrnton di Bad Santa.

Estasiandosi dirimpetto alle sue forme rotonde da teen pure milf, liberandosi in un tragicomico Eh, la madonna alla Renato Pozzetto.

Eh sì, Da grande voi che vorreste fare, ragazzi liceali?

Sì, siete stati sinceri. Vorreste farvi Mischa. Vi stimo molto. Non siete come quegli ipocriti che sbandierano ai quattro venti di avere un lavoro dignitoso, coprendosi dietro la maschera sociale e poi di notte vanno a puttane.

Sono un uomo che adora le donne e non sono affatto misogino come Kurt Russell di A prova di morte. Le donne mi saltano addosso, comunque, per distruggere tutta la mia carrozzeria. E io, pure a malavoglia, debbo recitare la parte del duro Jena Plissken, urlando poi come Jack Burton di Grosso guaio a Chinatown:

Basta adesso!

 

Per certi versi, la mia vita è attualmente identica a quella di David Lo Pan. Incontrai una ragazza dagli occhi verdi che adorò la cultura cinese e ringiovanii di brutto. A volte esagero e vengo scambiato per un mariuolo come Lupin. Sì, l’idolo del manga giapponese ispirato ad Arsenio dallo stesso cognome.

I maschi, gelosi che io concupisca le loro signore, allupandole non poco, mi urlano che faccio pen’.

Faccio benissimo, invece.

E m’inseguono dunque per le strade, di notte, per bruciarmi vivo come Freddy Krueger di Nightmare. Mi gettano addosso infamie, ah, questi infami. Vogliono darmi alle fiamme con l’arsenico!

Poiché, grazie al mio fascino eternamente giovanile come quello di Johnny Depp nell’appena menzionato film di Wes Craven, turbo i sonni non solo delle adolescenti in piena turbolenza ormonale, bensì sono anche l’incubo peggiore, sessualmente parlando, pure degli uomini sposati con donne che non hanno oramai più le mestruazioni.

Di mio, a parte le esagerazioni in puro stile falotico, sono contento che Kurt Russell, a prescindere dai suoi personaggi nella finzione spesso molto tosti e bastardi, sia un uomo serio. Sposato da decadi con Goldie Hawn.

Li rivedremo assieme in The Christmas Chronicles 2. So che a molti di voi intristisce vedere il loro beniamino di The Thing adesso invecchiato poiché voi non sapete rispettare l’anzianità.

Un uomo che, dall’alto dei suoi quasi settant’anni, eh sì, ha ora altro a cui pensare piuttosto che penare… sempre per quella cosa…

Deve pulire casa.

Invece, dovreste scappellarvi dinanzi a Kurt. Uno che conobbe benissimo il motto Finché dura siamo a galla e ora, vista l’andropausa, al massimo può tirarsela… da ex durissimo che fa il gallo.

Di mio, posso dire che la scorsa settimana mi scrisse, in chat privata su FB, una mia ex fiamma. Si chiama Backdraft? No, ha un nome proprio piuttosto diffuso. Ancora da me volle le fusa. E io ne rimasi confuso.

Mi guardai allo specchio e mi riconobbi identico a William Baldwin. Sempre di Fuoco assassino, miei lupetti.

La mia vita è un casino. Come detto, oltre al lavoro di pompiere, cioè spegnere gli incendi pericolosi delle zone boschive muliebri e delle mule, tiro a campare come meglio posso.

Devo tirare acqua al mio mulino, amici.

Perennemente annego, fottuto nella precarietà economica. Pochi soldi spendendo ma spedendo domande di assunzione anche alla suora di nome Assunta.

No, non voglio farmi monaco ma, come si suol dire, devo prendere quel che passa il convento.

Ma ci stiamo perdendo in stronzate peggiori di The Hateful Eight. Sì, Tarantino resuscitò pure Kurt ma i suoi ultimi tre film, sebbene scritti magnificamente, sono un Abuso di potere rispetto ai suoi Tempi migliori.

Sì, Tarantino crede di poter oramai fare quel cazzo che voglia e perse di vista, secondo me, il Cinema coi “controcazzi” di una volta, a proposito de Le iene.

Invece Tom Hanks continua a mantenere un profilo attoriale davvero impeccabile. Da distinto gentleman che non fu solamente un Falò delle vanità facilmente spegnibile.

Un fuocherello fatuo nient’affatto, diciamo, sebbene interpretò Joe contro il vulcano e, d’Insonnia d’amore, rischiò di bruciarsi per una biondina come Meg Ryan. Andò bene e, avvolti dolcemente in un magico sentimento quasi mai pateticamente sentimentalistico, di notte si scaldarono vicendevolmente anche se lei, a quei tempi, forse pensò ancora a Dennis Quaid. Che le inviò privatamente dei messaggi per cercare di riconciliarsi… C’è posta per te.

Ora, a parte i giochini e le analogie autobiografiche, so che a molti di voi non fa impazzire Tom Hanks.

Poiché sbrigativamente lo identificate solamente come il Forrest Gump di turno. E non vi risultò molto credibile nella parte del villain di Era mio padre. Ma provate, ripeto, voi a conservare una fiera dignità senza incazzarvi se interpreterete Sully e non riceverete nemmeno una misera candidatura a nessun premio importante. A me, sinceramente, girerebbero un po’ i coglioni.

Ma Ton Hanks non è uno che viva di titoli e referenze, di lauree e di riconoscimenti meritocratici. Non è mica una bella statuina qualsiasi. Insomma, parliamo dell’unico uomo nella storia del Cinema, assieme a Spencer Tracy, ad aver vinto due Oscar, cioè due stupende, dorate statuette, per due anni consecutivi.

Non è certo un viziato capriccioso che va imboccato e istradato al sistema come Leo DiCaprio di Prova a prendermi. Semmai, prostituendosi a un lavoretto demagogico asservito solamente a squallide istituzionali bolse e retrograde. Mi pare sacrosanto che continui a volare alto con la fantasia come Walt Disney di Saving Mr. Banks e che volteggi, finché potrà, come un Concorde.

Concorde, poveri cazzoni. Da non confondere con la città natia di Tom Hanks, ovvero Concord della California.

Ah, assisto a ragazzi dispersi nelle loro isole fintamente felici come Hanks di Cast Away.

Gente che, non possedendo il talento di Tom, insiste ostinatamente a crearsi alibi pur di non tornare coi piedi per terra. Gente oramai abbattuta e imbruttita, soprattutto nell’animo, dall’animosa guerra quotidiana spesso acrimoniosa e lacrimosa che non può essere riportata indietro nemmeno da Hanks di Salvate il soldato Ryan.

Eh sì, Houston, abbiamo un problema. Questi qui si sono allunati nel mondo fra le nuvole come in Apollo 13. Oppure, non solo persero il treno ma pure l’aereo come in The Terminal.

Sono solo dei gran pagliacci come Hanks di Ladykillers.

Ah, signora, vedo tanti ragazzi ridotti male. Pensi che vivono giornalmente un Inferno ma pensano di essere dei geni come Leonardo del Codice Da Vinci.

Disperatamente, vogliono darla a bere a me. Dicendo che dovrebbero dare a Cesare, cioè a loro stessi, quel che è di Cesare. Non li voglio come amici. Ma quale veni, vidi, vici!

In passato io tante volte vinsi poi, per molto tempo, fui un vinto. Basterebbe guardare le foto di quando ebbi diciott’anni per evincerlo.

Ora posso dire questo:

chiedo venia se attaccai molte gente ma non ebbi tutti i torti. Onestamente, presi troppe torte. Non solo in faccia. Fui emotivamente dissanguato.

Almeno, posso chiedere qualche vena? No, non sono venale, i miei furono peccati veniali. E non ho intenzione di donare il sangue all’AVIS. Perlomeno, lo donerei pure ma sono sangue blu, specie rara. Adesso abbiamo anche il coronavirus. Un tempo vi fu l’AIDS di Philadelphia.

Ecco, se andate da molte persone e chiederete loro quale sia il loro attore preferito, in pochissime vi risponderanno Tom Hanks.

Poiché Tom Hanks ha un volto troppo “normale” e insignificante, anonimo. Ai giovanissimi invece piacciono i duri come Tom Hardy, alle donne uomini sex symbol come Tom Cruise.

Invece, io credo che non puoi stare a Hollywood a grandi livelli se sei un coglione. Sì, molta gente guarda Tom Hanks e pensa… che faccia da pirla, che bambagione.

Per molti, insomma, Hanks è inesistente… quasi un demente con la sua faccia troppo da bravo ragazzo.

Chiariamoci subito su quest’aspetto. Per arrivare a Hollywood, non basta trascorrere otto ore in palestra al giorno ed essere dei fighi. Non sopravvivi in un ambiente di merde e figli di puttana come Hollywood solamente se buchi lo schermo e non solo quello…

– Scusa, Stefano. Pensi di essere come Tom Hanks?

– No. Ma nemmeno tu. Quindi, smettila subito di prendere per il culo la gente.

 

Morale: il mondo è un posto dove bisogna farsi il culo. Non soltanto quello di Rita Wilson, la moglie di Hanks. Che, secondo me, non è poi tanto male…

 

di Stefano Falotico

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