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Vampires: professione amatore, esperto di Cristiano Ronaldo, il mai morto, una faccia da culo epocale


20 Aug

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Imitazione di Bob De Niro al mille per mille su fascino alla James Woods. Testa di cazzo mai vista.

Sì, ricevo dalle 9 e 30 del mattino alle 19 e un quarto, salvo pausa pranzo. Gradite signore di ogni età per piccanti libagioni a base di sane ficcate.

Sì, dopo essermi disperatamente dato da fare in mille modi, ho scelto la professione più congenitamente a me appropriata, l’amatore, in stile Richard Gere di American Gigolò.

Per donne con scompensi psicologici da riempire… su doti da Mark Wahlberg di Boogie Nights.

Sì, son sempre stato conscio delle mie potenzialità… inespresse, ma le sviluppai… soltanto dopo la prima volta. Ella, nell’ardimento sconvolgente di fremiti inauditi, finito che avemmo di “desinare” coi nostri cor(pi), si mise a ridere, e sbottò:

– E tu non avresti mai fatto sesso sino ad ora? Ma vai a dar via il culo! Vai a prendere in quel posto tua sorella.

– Ti giuro, questa è la prima volta.

– Be’, sei davvero sincero?

– Sì, non si è notato? Sono diventato paonazzo quando mi hai slacciato la patta.

– Ah, e dire che molti uomini, appena li sbatto, no, sbottono, diventano pazzi.

– No, io solo paonazzo. Pazzo lo fui tempo addietro, in una galassia lontana ove cinguettavo con Luke Skywalker, ma mi accorsi che era solo forza metafisica e abbisognavo di usare la mia “spada laser” in qualche pianeta caldo.

– Capisco. Ragionamento un po’ cervellotico.

– Be’, sai, per anni ho cercato un personaggio del Cinema che mi assomigliasse. Ma tutti presentavano delle carenze, e non aderivano al mio ruolo. L’anno scorso, ho compreso che sono Dale Cooper/Dougie Jones di Twin Peaks. Il personaggio falotico c’è tutto. Rincoglionito forte in versione Jones, poi di colpo serio e adrenalinico come un detective coi contro-cazzi. Sì, sono come Mr. Jackpot, la gente viene da me. Mi sfrutta per il mio intuito alla Sam Ace Rothstein/De Niro e vince al jackpot. Sono una gallina dalle uova d’oro. Che raramente mette a frutto le sue genialate. Sì, le galline non m’interessano. Che stessero a covare con qualche gallo cedrone che le metterà incinte. Io sono uno che ama le uova al tegamino, con tanto di scarpetta.

– Ma che stai dicendo? Insomma, la questione è questa. Hai senz’ombra di dubbio un gran bell’uccello. Ciò è tangibile, eccome se lo tangei o, che dir si voglia, tangetti, me lo sognerò anche oggi pomeriggio quando sarò imbottigliata in tangenziale, il traffico mi darà alla testa e non vedrò l’ora di tangertelo ancora. Semmai, prima balleremo il tango.

– Ok, adesso levati dal cazzo.

 

Sì, era sabato scorso, e alle 18 c’era Chievo Verona vs Juventus.  Ecco, rendiamocene conto. Il signor Cristiano Ronaldo ha esordito nel nostro campionato contro il Chievo. È come se Marlon Brando avesse recitato, per la prima volta in Italia, in un film di Castellano e Pipolo.

Sì, quest’uomo robotico, questo marziano col gel anche sulla tromba di Eustachio, mi ha emozionato. Sì, ogni volta che lo inquadravano, pensavo che stesse pensando: guarda, sono qui, nel Paese del ce famo du’ spaghi, io CR7, nel Paese più bigotto del mondo, ove le persone credono ancora che esista un Dio che le metterà all’inferno se non useranno la pillola anticoncezionale, un Paese pieno di reprimende, d’ideologie malsane e contraccettive, ove tutte le donne appaiono come delle sante coltissime, e in verità vi dico che diverrebbero davvero frigide pur di trombare da mattina a sera. Un Paese vizioso, falso, ipocrita, ove i giovani vengono ricattati da adulti troioni con la panza piena, che li definiscono ignoranti quando sono loro, gli adulti, o meglio adulteri, a non saper neppure l’abc dello stare al mondo.

Un Paese d’idioti, di Pinocchi, di gente che studia tutta l’adolescenza per poi trovarsi un lavoretto fisso, e fare battutine squallidissime a sfondo sessuale. Ove tutti e tutte sono fighi e fighe con l’encefalogramma di un pachiderma. Un Paese ove Enrichetta Blondel, moglie di Alessandro Manzoni, viene scambiata per una meretrice perché da Alessandro ha avuto dieci figli (!), e viene reputata tale da codeste donne che mangiano la crema di piselli… Bonduelle. Sì, Blondel, e anche i maschi si fanno blonde, sì, come Clint Eastwood della Trilogia del Dollaro.

 

– Non ho capito, Stefano. Si fanno la cantante Blonde?

– Ma che Blonde! A parte che quella si chiama Blondie.

 

Sì, in Italia equivocano, vogliono sempre prove alla mano.

Pensate che, stamattina, mi ha contattato un certo Cacciapuoti. Dicendomi che non crede che io abbia scopato.

 

– Hai qualche prova che attesti il tuo sverginamento?

 

Sì, l’Italia è questa, l’unico Paese al mondo ove è successa una tragedia immane, la caduta del ponte di Genova, ma la Serie A non si è potuta rimandare, perché Sky aveva già i contratti per la mondovisione del Ronaldo e spostare le partite a mercoledì significava perdere in audience.

Capisco…

Ove la gente, la prima cosa che ti chiede è che lavoro fai.

 

– Ah, dunque sei sposato, hai la donna…, fai l’impiegato. Bene, sei una brava persona.

– Be’, sai, di notte vado ad ammazzare le persone.

– Non m’importa, sei una brava persona, hai un lavoro di uno con la testa sulle spalle. Andiamo a farci una birra…

 

Sì, Ronaldo è venuto in Italia per sanare i suoi debiti fiscali, tanto Agnelli, anziché pagare gli stipendi di quelli della FIAT, deve “risparmiare” per il suo pupillo e parargli il culo.

Sì, Ronaldo ha scelto l’Italia. L’unico Paese al mondo ove un criminale assassino come Igor il russo ha potuto gironzolare per tre mesi a piede libero per le campagne di Budrio e zone limitrofe, e nessuno l’ha beccato, perché in Italia ci tengono tutti a indossare la divisa “autoritaria”, che fa macho con du’ palle da Benicio Del Toro di Soldado, poiché quando un carabiniere entra in un bar esige rispetto e la gente si ammutolisce, ma ha paura di beccarsi una pallottola perché ha una figlia che va cresciuta in questo Paese di merda.

Ronaldo ha lasciato la Spagna, ove Igor il russo è stato catturato in cinque minuti secchi.

E invece è venuto a vivere da noi, Paese di santi, poeti e navigatori mantenuti dall’assistenza sociale perché mandano a fanculo anche il paraplegico di novant’anni, in Italia se ne fottono… ché la vita è una e non si può perder tempo in “pietismi”. Però ammirano La Pietà di Michelangelo, e scambiano il tal Buonarroti col Caravaggio.

È un Paese l’Italia ove se dici una parolaccia ti dicono sardonicamente: – Certo, che tu hai studiato a Oxford.

In Italia tutti amano Tarantino perché adorano il McDonald’s e, ogni volta che stanno a mangiare patatine fritte, si credono nel Big Kahuna Burger. Atteggiandosi da Samuel L- Jackson, quando non sono neanche Tim Roth.

In Italia stanno diventando tutti influencer. Visto che hanno letto a malapena tre libri della bancarella, non trovando lavoro, a proposito della “fissa” del lavoro, non dicono che sono disoccupati ma ispiratori di mode e tendenze. E, fra una puttanata e l’altra, cacciano pure un rutto perché, sì, con questi video seguiti da milioni di lobotomizzati, sono adesso ricchi, ma non hanno perso il sapore “genuino” della goliardata.

Ad esempio, V. Vignali di Instagram. Figa della madonna, un culo che sembra una portaerei di Top Gun, sì, lei guadagna un sacco di soldi, fotografando le sue limonate col super tatuato troglodita con cui ci fa cis… E poi si fa… le “storie in diretta”, come la borgatara che manco Anna Magnani…

Comunque, se tale Vignali mi chiedesse di scoparla, accetterei la proposta “indecente” senza battere ciglio. Figa è figa, scema pure. Ma non è un Paese il nostro ove la parola più amata è figa? Quindi, volemose bene…

E allora accontentiamovi, no?

Sì, l’Italia è un Paese ove se sei un mezzo genio e vedi la realtà con gli occhi giusti, ti dicono che sei paranoico e soffri di fantomatiche teorie del complotto.

Certamente…

Così, semmai ti spediscono da uno psichiatra che sa come coglionarti ancora di più.

 

Sì, sentivate la mancanza dello stronzo che sono io? Sapete, giovedì scorso, per colpa del caldo, mi si è fusa la scheda madre.

Oggi mi hanno riparato il PC.

 

A molti di voi invece dovrebbero fare la manodopera dell’alimentatore delle cazzate che dite.

Amici, vi aspetto a brevissimo col mio libro su Carpenter.

 

Ah no, non dovevo scrivere questo libro. Mi diranno che acclamo film “aggressivi” e “violenti” come Vampires.

Sì, cari corrotti, siete stati morsi. E non credete più a niente.

 

Una delle scene più romantiche e belle di tutti i tempi! Capolavoro!

 

Posso mandarvi a fanculo per direttissima o devo timbrare prima il cartellino?

 


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Capolavoro

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di Stefano Falotico

“Vampires” – Recensione


23 Oct


Vamp
-“(t)iro” messicano

Fra tutti i miracoli viventi, scaturiti in mezzo alla “malvivente” e omertosa America, un Esso vive di “regione” carpenteriana. John Howard, classe, e che classe… 1948, un anno in più di mio padre, che veste, soprattutto dentro, dello stesso abito che non è monaco. E non lo fa(i) fesso.

Mio padre indossa jeans-western col cinturon “a palle”, qualche volta è palloso, straparla a iosa, invertendo la sua tendenza giovanile al viversi solo dell'”animistico”.
Oggi, pare un “animale”, la pensione ha rinnovato la brada, luciferina “morte” rinata nella libertà dalle impellenze della “pelle” in giacca e cravatta. Va a letto presto, come Eastwood De Niro di Sergio Leone, perché alla mattina dev’esser già guardingo e reattivo come Al Pacino. Quando si sveglia di prima alba, si rade ogni “grammo” delle guance di tanti suoi guanciali non più sognanti ma veri perché disillusi da uno sporco Mondo, lacera la lametta per “sghignazzare” allo specchio contro i lerci, e poi tossisce, nervoso e di gola nervica. Si “rassetta”, si “reset-ta”, va in cucina, mescola il caffè nelle papille, controlla lo stato erogeno del “cavallo” dei pantaloni, e poi scorazza per la metropoli, adocchiando le donne sposate a cui “lo” appaierebbe volentieri di corna da “montone”. Come quei “teschi” che penzolan a mo’ di “cornice” sulle pareti dei cacciatori del Nebraska.

Mio padre è un grande, perché desidera solo la mia felicità e non m’incita alle ambizioni che non serviranno al “cazzo”. Infatti, s’è sempre prodigato per educarmi al giusto “menefreghismo” affinché me “le” sfreg(i)assi di godimento dei “quintali di coglioni miei.”
L’altra sera m’ha pure consigliato questo: – Guarda, a me non interessa la fottuta Laurea, ti condurrà solo al suicidio annunciato. La vita è una, unica e bisogna godersele, finché si può arraffare e “arruffare”. Questo è il segreto. Per quanto (non) mi “riguarda”, puoi anche aprire una casa d’appuntamenti, con l’intestazione di tale “evidenziatore”, “La casa dell’orrore del maschio in calore”.

Ecco, mio padre è uguale a Carpenter. Si ficca dentro l’autoradio, come James Woods di Videodrome e si “sballa”… a tutto volume, grattandosi finché c’è “benzina”.
Dando fuoco a tutte le oscenità di chi non dice la verità. Punta un sempliciotto e gli porge un “Vivi pure come ti pare, tanto arriverai a spararti”.

Vampires è un capolavoro incompreso.
D’apice sopraffino. Alla sua uscita, diedero a John del “rincoglionito”. Ecco, rincoglionito sarà quel critico che, anziché “zuccherare” la moglie di “filato”, riempie la carta igienica, “stampata”, della sua gastrite.

Già la scelta del casting vale l’applauso. Sì, John “ripesca” il James Woods più “cocainomane” del suo “esagerare” di cazzate, e gli “cuce” un ruolo da “cardiopalmissima”. Bello magro, rude, ruvido, un “ciarlatano” religiosamente “nietzschiano”, anche se “lavora” per il Vaticano.

Poi, il peggiore della famiglia Baldwin, Daniel. Un grassottello porcello che, appena vede l’icona di David Lynch, Sheryl Lee mai così “ignuda”, aspetta l’attimo “propizio” per stimolare il suo “prepuzio”, legandola a letto e “sadisticamente” umiliandola a “colpo d’occhio”.

James Woods è Jack Crow, proprio il corvo. La sua “missione” è scovare i vampiri ancora vivi e ammazzarli. E se non basta il paletto, bisogna bruciarli vivi.

Però, fra questi non morti rammolliti, ne spunta uno.. dalle tenebre. Fortissimo, una maledizione di Dio, l’incubo peggiore d’ogni casalingua che “confeziona” i “budini”. Il suo nome valoroso è Valek, e sbudella tutti. Scopandosele da matti.
Un highlander.

Stavolta, sarà davvero durissima.

Ma James Woods è tosto come mio padre. A costo di macerarsi, stai pur tranquillo, scommettici… che ti macellerà.

Il film finisce appunto nel “carnaio”. Con tanto di prete “impotente” che si beccherà la “sacra unzione” di James. Con battutella satirica a completare la “goliardia”.

Il vampiro è stato inculato a sangue!

(Stefano Falotico)

 

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