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Banana Joe Bud Spencer


03 May

 

Tutti preoccupati oggi della banalità, va recuperata la “BananaJoe di Bud Spencer, un “gorilla” di Piedone l’africano, che picchia i ragnetti essendone aracnofobia alle sceme scimmiette! A peda(la)te!
Dai!

Parentesi “tonda” su “squadrarla” in modo “accerchiante” fra intimità da non assecondare alla Gioconda nel suo far il cascamorto per gravitarle in tondo.

Alziamo i ton(t)i. Il maschio sono io e pretendo di “sbucciare” ché, spelando, il vizio va succhiato di saccarosio per dolce sacco da orsacchiotti a “pelle”.

Donna, sei tu un’arretrata. Voltati e mostrami allora il “retro” per la mia bott(eg)a!

“Annacquami!. Sorseggia fin ad addivenir in avvinazzato mio spruzzato spumante!

Dialogo di regole dell’attrazione, più che altro di pol(l)i opposti fra “lei” in opposizione al volerla “atomica” in tante posizioni “calme”, come Placido Violante di grosso seno sporgente.

– Tu sbandi per me, ma non hai visitato la mia faccia. Che razza di oltraggio è mai questo al mio pudore?
Come ti sei permessa di sbavar il labbro tuo a “pendulo” dei “personali” senza prima valutare se “penderà” o s’affloscerà penoso da “vuoto” causa la “tua” appunto vacantissima “permalosa” e non a permeare il mio “schizzinoso” d’affare che riguarda solo me, me soltanto?

 

Risolve la faccenda da “sberla”: t’ho appena dato un’occhiata, ci stai per una toccata e fuga?

Replica: no, preferisco la figa che sono io. Forse non lo sai ma, travestito, sto “investendo” molto sulle mie tante facce da culo.

– Ah, ti credevo bello e cervellotico, invece sei banale.
– Opterei per un bignè da me di fai da te. Ci stai?
– A che?
– Al coccodè. Il coccodrillo come fa?…
– Sei un cocchino.
– Sì, uso anche il cucchiaino nello “strapazzato” mio gustare molte gustose uova alla coque. Le tue albicocche non me lo “staccheranno”.
– E io che m’ero illusa che fossi un Uomo… garbato e di stile. Fai schifo! Sei un “tuorlo!”.
– Sono lo strappo alla regola. E le tue calze troppe volte han st(r)appato. Lo intuisco dalla rasatura “reggente” di troppi pelosi nella “depilata” dal grido isterico “raggiante”. L’acquaragia? Coraggio, dilla!
– Porco, a che alludi?
– Alla Luna. Se la verginella dal lupo vien “rosata”, violetta “viene” tacchina. Leggenda popolare secondo cui , quando un licantropo è provocato, o la prende subito o molla la presa.
– Che cazzo dici?
– Non lo so, è tutta una cazzata. Tu sei molte “cazzate”. Se divento incazzato, te la vedrai brutta.
Lascia perdere i cazzoni. Un “calzone” così non l’hai mai mangiato. Al peperone di salame piccante!

In gir(in)o, mi chiamano il finto ghiro. Il sombrero del Mexico a coltivare le patate fra le nuvole.
Tu pensi che “dorma”, invece ti “domina”, arando nel “fumarsela” con mille gradi all’ombra. Dell’arrancar’!
Zum zum! Zoom!

Dell’ultimo Sole? No, qui solo Notte fonda.

Te lo do io… il letargo!

Sai dove ti vedo bene, puttana? In mezzo proprio alla tua “foresta”. Mi sembra l’unico posto a cui puoi in… d(i)rizzarlo con la “foglia morta”.

Più che appaiarmi ai tuoi cornuti, rimango unicorno.

Comunque, dopo averti “in(o)culato”, le mie cornee hanno spogliato viva una scimpanzé.

Molto meglio della bertuccia.

 

E delle bucce tue da boccuccia!

Bocciata dalla mia testa di noce!

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