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Sono il commediante, Ash dell’Armata delle tenebre, il più grande genio della storia, credo sia oramai palese e inconfutabile


06 Mar

Armata delle tenebre

Ebbene, vi presento questo video in cui il grande Antonio Gallo presenta la mia opera Il commediante, libro che dovete acquistare per assurgere a dimensioni più elucubranti e rallegrar le vostre vite spesso ripiegate in afflizioni senza speranza. Io do vivacità alle anime spente e le rinvigorisco, forgiandole al sapere onirico della nostra rinascenza. Sì, esercito di zombi e scheletri ambulanti, schieratevi in battaglia perché qui stiamo parlando della vostra vita. E dovete averla a cuore se non vorrete risvegliarvi un giorno e rimpiangere ciò che poteva essere ma la vostra stupidità, i vostri autoinganni vi hanno costretto in dimensioni poco sagaci, poco ruspanti, poco voraci, e mentiste alla vostra coscienza, allineandovi al porcile di massa, scoprendo che rinnegaste solo le vostre vere passioni soltanto per far felice una cretina che, peraltro, era l’unica che un po’ vi cagava.

Secondo il Morandini, L’armata delle tenebre del Raimi (e qui c’è l’assonanza con Morandini, ah ah), è la storia di un grullo che mette in discussione tutto e fa saltare completamente il cervello a tutti. Secondo Morando, è un film per persone dall’età mentale di 12 anni o per snob capaci di cogliere gli echi di Paolo Uccello…

Secondo le nuove generazioni, è un capolavoro assoluto, che alla sua uscita fu enormemente incompreso, tant’è vero che per questi qua, fanatici le cui esistenze sono molto “obiettabili”, hanno allestito una limited edition in super Blu-ray piena di contenuti specialissimi che entrerà ufficialmente in vendita l’8 Marzo.

La verità dove sta? È un film da storia del Cinema come professano i suoi indefessi estimatori o un filmetto al limite solo divertente, scacciapensieri e un po’ demenziale?

La verità, come in tutte le cose, sta nel mezzo. Un film da sette, perché indubbiamente la sua visione scorre liscissima e te lo godi immensamente ma, suvvia, non esageriamo. È anche una bella cafonata un po’ stupidina. E, onestamente, spendere 80 Euro per “collezionarlo”, mi pare qualcosa che si possono permettere solo i tonti.

Ma chi sono i tonti? Secondo il dizionario Treccani, il tonto è colui che è “malato” di stupidimento, una persona affetta, e probabilmente incurabile, da buaggine, imbecillità, castronaggine, microcefalia e ocaggine.

Insomma, il contrario del Falotico, che in quanto falotico (cercatene il significato sempre sul vocabolario) è essere geniale, stravagante, bizzarro e non inquadrabile, dunque di gran cefalo, di cervello sofisticato, sconfinato e, stando a quello che dicono le donne, anche dotato di un uccello come la motosega di Ash.

Insomma, chi nasce tonto non può morir quadrato, forse come lavoro farà il quadro e, avendo poca fantasia, non arrederà la sua casa di bei quadri, passando la vita a giudicare il prossimo secondo la sua ottica distorta, e cercando d’inquadrare perfino me, che in quanto non catalogabile dal suo cervello piccolino, non può rientrare nelle sue classificazioni generiche e stolte.

Ora, molti si chiedono: ma cos’è successo a Stefano? Questo ragazzo che stava sempre zitto e che, a prima vista, appariva come tonto, veniamo a scoprire che è il genio numero uno della storia?

Ecco, se avrete la pazienza di ascoltare questa mia storia, per quanto incredibile possa apparirvi, se abbandonerete i vostri pregiudizi, ve ne incanterete e mi darete ragione. La ragione non si dà ai matti ma agli uomini oltre l’umanità cretina e vanagloriosa.

Ora, mi ricordo, e la mia memoria, sapete, mai mi tradisce, che andai a Roma a Gennaio del 2003 a vedere l’anteprima italiana di Gangs of New York. Alla presenza di Scorsese, di DiCaprio e Day-Lewis.

Improvvisamente, venni colto da uno strano malessere e stetti per svenire. Sì, ero stato a Roma in gita scolastica nel lontano 1992, più di dieci anni prima, e in quel periodo ero estremamente sano, amavo la vita e, posso dirvelo, a patto che mi crediate senza batter ciglio, c’era una bella biondina, di nome Tiziana, che detta fra noi voleva leccarmi l’uccellino…

Poi, il mio uccello appunto svenne, non venne e nelle mie malinconie si svenò…

E, in quel giorno della premiere di Gangs of New York, tutto mi riapparve chiarissimo.

 

Da allora, nessuno psichiatra ci ha capito un cazzo. Ed è stata un’immonda barzelletta e presa per il culo.

Il resto lo sapete…

Insomma, diciamocela senza infingimenti, la mia vita è stata una stronzata per molto tempo, è giusto che ora sia un capolavoro…

 

 

di Stefano Falotico

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