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Venezia 74 sta per finire e sfinirvi, John Woo e Kitano, io sono Takeshi’s


08 Sep

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Sì, non so se avete visto quel film del Takeshi, perla che Ghezzi amò più della sua cura dal Parkinson. Ritrae, in mirabile perfezione disordinata, il caos entropico che il mio cervello rappresenta agli occhi di molta gente che (non) mi conosce. Un gioco strabiliante di cazzate talmente folli da apparire come un capolavoro imprescindibile. Sì, come me, capodopera di fattura “anomala” da uomo che naviga nella realtà attaccandosi spesso al tram a differenza di molti che si attaccano ai trans. Siate “tranvieri”, non traviati, fate della vostra vita un travaglio, si spera non Marco, quello è troppo polemico e dimagrisce a “macchia d’olio” di Ricino che non beve. Io uso quello di semi di arachidi, cibo preferito dalla scimmie, da cui mi elevo per un indubitabile naso pronunciato e, quando prendo dei chili, per un doppio mento che però non si appesantisce mai di mente grassa. La mia mente è snella, fluida, e attraverso le mie corde vocali pronuncia Javier Bardem come XAVIER, alla francese, per vezzo personale del render lo spagnolo qualcosa di più elegante delle giocate del grande ex centrocampista Javi. Kitano ha finito la sua trilogia, qualcosa di non impeccabile ma di forza stilistica parimenti stronzeggiante  un rutto libero dopo tante malinconie alla Hana-bi. Sì, ieri notte ho fatto un sogno, che ancor nei suoi strascichi mi devasta e intorpidisce la solarità cupa del mio animo così come una figa aperta di una vecchia turba la mia pace col Mondo. Ero regredito all’adolescenza mia più tormentata, e mi volevano “appioppare” la patente di studente in ritardo. Allorché conobbi un uomo di strada che mi disse che la mia mente è qualcosa di prezioso e va “tutelata” come quella degli X-Men. E che in vita mia, libero da obblighi di ogni “topo”, avrei fatto quel cazzo che volevo. Rimasi stupefatto, “stupido” e anche stupito, e mi risvegliai in un bagno di sudore. Mentre facevo quell’incubo una donna mi aveva trombato.

Insomma, amate John Woo e, se non siete felici della vostra faccia di culo, riguardate Face/Off.

di Stefano Faloticooutrage3-R-kaigai01

FACE/OFF, Nicolas Cage, Joan Allen, John Travolta, 1997

FACE/OFF, Nicolas Cage, Joan Allen, John Travolta, 1997

Ammazza la vecchia col flit – Ogni anno, al Lido di Venezia, m’imbatto nella mia “affittacamere”, un’anziana da racconto horror


12 Aug

 

Mafalda, la donna che non t’accalda

Anche codesto anno, in data pomeridiana del 27 Agosto, partirò alla volta (un po’ Alessandro, quello che “ridava” la carica alle batterie ammorbate dai batteri del “daterro sociale, dolce di “succhiotto” e acido di retrogusto ) del Festival di Venezia.
Ma, fra Leoni, gallerie, personaggi da galera, le galee della Regata Storica e qualche bella “patonzina” per un filmato “hard” alla Brian De Palma più “ambiguo” d’occhio “maligno” nella sua “doppia personalità“, dovrò sfidare una che lo ammoscerebbe anche a Javier Bardem di Prosciutto prosciutto, rendendolo uova d’oro.
Una così ti spacca le palle del cervello, e ti rende il mare dentro “paraplegico” dell’ Amenábar più “menomato”.

Sì, da due anni “pernotto” il suo appartamento, amenissimo con vista sugli scogli con tanto di “spaghetti ai frutti” del ristorante adiacente “Ostrica che troia quella trota!”.

Codesta è una scassaminchia di livello sesquipedale.
La scorsa “stagione”, mentre stavo “armeggiando” con una nella doccia del suo bagno, da me ribattezzato “Gocce dacquolina sull’impietrito rovente“, fece, sì, anche nel senso escrementizio, irruzione con un’eruzione da “rapina a mano armata” mentre ci stavamo amando: – Alto là, la casa è mia, non “imbrattatela!.
– Stavamo colorendo l’arredamento scialbo, dando un “tocco” di “pennellone”.
– Sentite, marpioncini, questo è il forcon! Perché stavate fornicando?
– Be’, non è un male “insugare” un po’. Lei crede che stavamo “insudiciando”, non è vero, è un’insinuazione. Era solo “insinuato”.
Sono il bambino del re nudo. Lo so, fra un pompin e l’altro, ci posson “scopar” dei figli, ma è colpa di tale “signorinella”. Mi spogliò senza chiedere permesso. Che poi io “lo” abbia immesso non son “falli” che riguardano le sue messe.

Al che, mi sparò “lì”.
Ed è per questo che, ogni Settembre, c’è Takeshi Kitano alla Mostra. Lui è l’Uomo che dà il suo genio senza darle a vedere.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Outrage Beyond (2012)
  2. L’estate di Kikujiro (1999)
  3. Takeshis’ (2005)
  4. Gocce d’acqua su pietre roventi (1999)
  5. 007 Skyfall (2012)
  6. Non è un paese per vecchi (2007)
  7. Mangia prega ama (2010)

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