Ci son sempre dei film che rappresentano la nostra vita e anche le giuste ribellioni

03 Nov

C’era un Eastwood vagamente “giustizialista” nella Notte

Nell'”egregio” panorama odierno allineato all’andazzo, allo sgomitar per posti in prima fila, ove l’umorismo sottile viene erroneamente frainteso e troppo presto liquidato, ove quel che conta (e fa di conto, desinenza nel maschile più “maschio” anche di donne che aman gli “attributi” e il tributar secondo il “buttarla” appunto in palle e in burle col “burro”), ove vengon minate alla base le ragioni e i valori per cui viviamo, un Uomo che non teme i pregiudizi razziali, i falsi e fascisti confini religiosi, le “amenità” lessicali di chi gira le frittate a mo’ della propria frittella per lobotomie altrui da cervelli “fritti e impan(n)ati”, un Uomo elevato dalla massa e dunque “ammattito” perché “sgradevole” nelle sue esternazioni voraci e “veraci”, un Uomo che non ha paura di gente che scappa pensando di “scoparselo”, di rider da quattro topini di fogna con top(p)pe a rallegrar il loro smargiasso chiasso frivolo e “a convenienza” di come più “venire”, provocando i sentimenti e inducendo “svenimenti” a chi non addiverrà ai loro ragionamenti bacati da “balocco” (tradotto “uccello” infighettato e di filetto stagionato per sfilar il portafogli nel cascamorto di mortadella), un Uomo che tien alta la bandiera della parola valore in un Mondo di vigliacchi, un Uomo che aizza affinché le zizzanie e le voci di gambe corte vengan sedate e spezzate da giusti rimproveri e tonanti moniti, con tanto di espulsione (in) diretta nel caso non si rispettassero le regole dell’obbedienza civile e del gioco pulito, un Uomo che non è intimorito dinanzi alle “pompe funebri” di tal palloni gonfiati, con ostinazione e “impuntamento” inquisitorio per non “imputtanire”, afferra le cornette del telefono affinché i cornuti confessino rei, il criminale assuma coscienza di decollarsi l’anima anziché “scrollarselo” (di dosso…), gli “adulti” orchi si costituiscano ammettendo che infrassero robuste costituzioni psichiche e fisiche altrui solo per “tirarselo” da “maestri” della “pedagogia” più spicciola, un Uomo che incastrò, con estreme sofisticatezze, sempre più programmatiche e studiate, i monchi invidiosi che allestiron deliri e carognate per mantener “integre” le loro certezze e non turbarle dai loro premeditati “stupri”, un Uomo che si schiera vessillifero contro le istituzioni preconcette coi “confetti” (ah, che confettura di melasse, meglio Concetta che va di “saponette”, almeno non è educanda seppur lavandaia…), un Uomo che non sarà intimato alla retrocessione per ceder ai ricatti dei “comandanti”, con fiere e altisonanti immagini riflesse a chi sbatterà in galera, sonnecchiò per combinarla bella più di come lo imbrattarono per “preservar” il loro “presepio” da “pii”.

Parola di Walt Kowalski

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gran Torino (2008)
    Praticamente il finale è quello che ho fatto io a una manica di teppisti.
    Con la mia “morte” (bianca…), hanno ammesso le loro violenze.
    Con la bocca cucita.
  2. Taxi Driver (1976)
    “Follia schizofrenica” di che tipo?
    Di uno ch’è stanco degli sfruttatori e li ammazza.
  3. L’ultimo dei Mohicani (1992)
    Il finale di questo film, invece, evidenzia il finale di un’altra storia.

    Un padre che ammazza il porco…

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