Lino Banfi, grande commissario Lo Gatto

09 Sep

“Il commissario Lo Gatto” non è male o “mele” perché, simil banfianeggiando, adoro ancora le donne, con una particolare predilezione per la stupenda Valeria Cavalli, ricordi muliebri…

Ieri, avanti eri, Sabato sera tremendo. Nonostante sia stato invitato a vedere Elysium, ero in uno dei miei momenti “No”, totalmente schienato dalle ricomparse, inaffondabili ritrosie sociali e acuite in nostalgico-nottambulo da pensatore malinconico. E me “lo” elisi. La mia peculiarità preferita è infatti indurmi alla melanconia con picchi forti di rockettante euforia, talora indomabile da toro dell’arena. La curo con denti finti da vampiro casto. Meglio di tua sorella. Lei usa “vampirizzarli” e poi si trova dissanguata a livello gengivale. Ce la vogliamo dire? Tua sorella è un fiume Danubio dinanzi (che davanzale) a cui anche il Dracula più satanico morirebbe. Perché è “marea” di tanto “inaridirsi”. A forza di inumidirlo/a. Mah. Comunque, sulla peperoncina va abbinato l’aglio. Fa la sua porca figura ed è meglio di quel tanto “piccante” che la“s-becca”. Come abbocca! L’aglio tiene lontano quelle che “ragliano”. Quando si dice “Affilata ma con la puzza sotto il naso”. Come succhia tua sorella, neanche la benzina. Costa sempre di più… ma non c’è pozzo da cui attingere a parte qualche pizzo molto stinto. Non sai dove pomparla. Oramai è spompata da ogni maiale davver “distinto” a voler il suo istintivo “sticchio”. Vabbe’…, povera gonnella delle bretelle! Meglio un bretone e farsi prete che tua sorella anche inchinata ai brutti “galli”. Insomma, associo alle fife di qualche ancor residuo schivar la “realtà” tosta a un duro graffiarlo di corde vocali arrochite in balli spettinati su (in)sud(ici)ato spesso in solitudine. Ergo il palcoscenico e applaudo a me sconsolato. Ah ah! Gigioneggiando “a man bassa” d’uno schitarrare tutto mio. Tanto che talora “stecco”, incrocio le mie palle al danzar troppo veloce da schiacciarle sullo scalmanato-nervoso e , “sublimando”, canto “stordendomi” lo stormo “armonico”, “usignolo” che canta “castrato” nel “sensibile stonare” all’urlo “Chezz’, l’ho prese male, intonazione sguaiata d’aver infilato il plettro del ventre a diaframma sonantissimo dello spappolamento, detto anche noia pallosa del riff più melodico con peli arruffati-appiccicati e gridolino incorporato, salvo abbassar il volume alzato, rumoroso e non brioso, per non disturbare il vicino che intanto scopa, suonandosela di leccato violino”. Dicasi anche aver “strafatto” di Stradivari(cata) sul divanetto, rischiando di far da soli il cazzo tuo “solar” quando la Notte, “ululandolo” apparentemente felice, eppur rischiò l’evirazione dolorante a raschiar di “musicalità” quasi (a)ritmica sul “muscolo” di “Allegranti i testicoli, maiuscoli, bricconi e sciolti, andaron dondolandosela ma, sbranati di melodia interrotta, si ruppero detonando in pezzo sbriciolante”. A parte le cazzet’, ero talmente giù… non solo di pantaloni su incazzatura da “Madonna dell’Incoronet’ com’ho mal incrocet’”, che volli noleggiare uno “streaming”. Per forza, dopo un Sabato sera “striminzito”, ci vuol un filmetto che, anche se minchiata, dia “botta” alla vita lacerante… Aspettando la di Domenica mattina, forse pedalando in bicicletta. No, Cocciante mi scocciò sin da piccolo e qui non c’entra, meglio un po’ di scotch. Non nel senso alcolico ma in quello “sfig(ur)ato” per salvar il tuo quasi “annacquato”. Sì, dovevo guardare Elysium ma mi auto-esiliai e stetti lì lì, “ristrettissimo”, ad aver raggiunto, disgiungendomi l’uccell’, lo stesso timbro “aperto” della cantante Elisa… piagnucolando di (r)impianto. Talmente pigro, e soprattutto “pigiato”, con anche dei buchi nel pigiama causati dallo “strappo”, scelsi a casaccio tra i film completi della disponibilità “dritta” del Tubo.

Ed ecco che ti ripesco un secco, diretto e senza fronzoli Dino Risi sottovalutatissimo. Adesso, non siam dalle parti de Il sorpasso ma questo Lo Gatto è, per certi versi, meglio di Leopardi Visconti. E me lo son sparato libero, (s)contando e (ri)scoprendo battute divertentissime. Impagabili. Diciamocela. Non annoia mai e tira su, non solo l’umore. Infatti, Isabella Russinova faceva… resuscitare i “morti”… Rossa mozzafiato, da “sballo”, appunto. Lo Gatto indaga sulla sua morte… ma lei invece scoperà ancora tutti i “bagnanti” di Favignana da viva… vampirona vampissima ad ancor tirar un vegetale vegetariano. Più che altro bona da morire. Non siamo acidi, suvvia. Ovvio che deve darla sui viali. Questo Commissario… l’avevo già visto da “piccolo” ma non mi colpì in quanto ero un accidioso infante, rivedendolo… è “cresciuto”. Lo ridimensionarono alcuni critici troppo esigenti ma lo rivaluto a “posteriori” perché, quando “uscì”, fu inver un bel “colpo”. Così vengo… a sapere, almeno. Non ce la menassero questi “esegeti”. Parlan per f(r)asi fatte!
Con un Banfi strepitoso, al massimo della “pelata” e della recitazione “con la sordina”. Già, incazzet’ facilmente. Memorabile la scena col bagnino Mario e la “cenetta” con Maurizio Micheli, sciancato dal piede “equino”. Tutto un campionario di facce caratteristiche intagliate fra pittoreschi scorci marini, il seno di Lentini Cecilia, qualche caduta di stile ma una commedia senza pretese e mai lenta. Sorretta appunto dal suo protagonista che sostiene il tutto in un one man show clamoroso. Sì, un Lino tirato a lucido. Quanto la crapa! E le cime di rapa! Pugliese di origine controllata!
Ecco, non è un capolavoro ma ho riso dall’inizio alla fine. Eh, un Risi non amaro… Ah ah!
Non sempre dobbiamo guardare solo, e da soli, Lynch, Cronenberg e compagnia “eccelsa”. Dobbiamo anche riderci su… mi credevate morto, invece son più vitalmente bello di Isabella. Lo isso fra le russe come novo. Cioccolato Novi, svizzero per la svizzerina!
Basta con gli autori! Anche perché Lynch dal 2006 non fa un cazzo. Gira tutt’al più stronzate semi-MTV per i Duran Duran. Roba pagata a prezzo d’oro. Che schifo! Neanche Spike Lee è sceso così. Se avessi la sua troupe e i suoi soldi, io cosa girerei a confronto?
Ce la vogliamo dire la verità? Finitela di dire che Lynch è il più grande cineasta vivente.
Sono otto anni che scopa solo puttane alla Laura Harring. E, fra le due puttan(at)e, se devo essere sincero, nel frattempo Lo Gatto ci sta e lo (s)batte pure. Addolorata lo sa. Serva che serve. Infatti, Lino è erede conclamato di Totò quando gioca di doppi sen(s)i meridionali. Pelle e palleDica Duca. E tocca il suo popò. Egli, da “fallito” totale, è in verità più in gamba di tanti “celebrati” a mollo. Decerebrati invece di falli… La sua zucca ha pepe. Non è mai bollito. Banfi è eterno! Che c’entra l’attrice Valeria Cavalli? La considero, da an(n)i, la più grande figa del Cinema italiano. E ne ha più di cinquanta.
Della “topa”, è una bella tipo… la classe non ha età e “acqua”. E ora ti spezzo la noce del capocollo!
Sì, Lo Gatto “lupeggia” da indagatore con un “fiuto” enorme. Assassinata… è stat’ assassineta? Ah no? Come no? La vita riserva donne baffute e sempre piaciute, Banfi sempre amato, piacioni alla Clooney e una gravity dei miei coglioni!
Grande Lino.
Chi paragona Sandra Bullock a Sara Bulloni, si tenesse i suoi “maroni”.
Conosco la Bulloni. Bulloni è sorrata!

 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Elysium (2013)
  2. Il caso Martello (1991)
  3. Il commissario Lo Gatto (1986)

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