Poesia Woman dedicata a Jim Morrison

06 Nov


Erano strange days per noi di un’altra epoca, oggi martirizzata dalle macerie della “modernità”. E morirò prima smorendo con Jim Morrison

Oggi, ho toccato il fondo, ma posso affondare di più, nel raschiare il barile su mio fondo di gola ferocissima, intonata alle melodie. Qui, io vivo, vergante generosa mia simbiosi col Mondo, il brivido mi percuote e l’anima s’assottiglia, attizza ove chi son Cuore che (non) brucia.

Per Stanotte è finita. Ancora io no. Stalloni, salite in sella, di sale salivate…

I labirinti saranno tanti, la fatica mi spremerà e in qualche coscia premerò, spingendo a tutto volume. La gente si suicida per mancanza di pecunia, altri s’uccidono solo per la figa, altri non si salvano per un “pelo”. Comunque sia, schiacciando il pedale della batteria, nel cazzeggio del chiasso, istericamente canto, sì, modulo una vocina che lievita ed eviterà sempre gli sbandamenti della rettitudine, in asservimento a me l’unico Dio sceso in Terra da quando qualcuno creò il Mondo. Ironico, volteggio, quindi “fannulloneggio” ma imprimo carismatico odore di pantaloni, con un po’ d’accenno in zona “losca”. Lei mi tocca per provocar ché s’issi da “martire”, però entra di striscio, con logorii serpeggianti dell’onda anomala su (rin)culo e abluzioni a fregarsela.

Sì, sono “fottuto” ma sfianco e nessuno mi sfianca. Tu sì, sei L.A. Woman.

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