Il fascino dei ladri alla Diabolik? Forse no

02 May

Ieri notte, un mio amico è stato derubato. Ciò è accaduto, qualche settimana fa, anche allo zio di mio padre. Ed è molto strano che tali “invisibili”, spesso impuniti crimini succedano in un periodo “affollato” come l’inoltrata primavera. Di solito, i furti si concentrano, per la maggior parte, durante l’estate quando la gente, appunto, lascia disabitate le proprie residenze ed è facilmente colpibile, nonostante gli installati impianti di sicurezza, i cancelletti o le porte blindate.

I ladri non chiedono permesso, non bussano, se sono bravi ed esperti non lasciano alcun traccia del loro svelto, “furbo” passaggio. Ma svaligiano gli appartamenti mentre, forse, stavi perfino dentro…, protetto dalla “cassaforte” di sogni “tranquilli”. Il tuo cane abbaia troppo tardi, qualcuno scappa nel buio e, quando accendi, spaventato, in preda allo sconcerto e alla paura sbigottente più raccapricciante, la luce, quando stai per rinvenire, semmai ancora in incerto dormiveglia, spalanchi gli occhi e c’è solo da piangere. Atterrito, oramai sono fuggiti col malloppo. E nessuno li ha visti, ben che vada intravisti di sfumati contorni nerissimi, non individuabili a nessuno se non all’innocua innocenza della tua cara bestiolina che ti ha dato l’allarme a furto già avvenuto.

Il Cinema ha sempre nutrito grande simpatia per questi immondi, delittuosi “uomini”.

Nobilitandoli perché li fa spesso passare per gente disperata per cui “tifare”. Persone che, costrette da esigenze economiche “impagabili” a rubare, appunto, vengono quasi eletti a eroi.

Vi racconto questa. Circa un anno fa, il mio condominio fu intimorito da uno strano uomo nero che, “con le scarpe tutte rotte”, veniva di notte a stazionare sulle scalinate. Si mostrava pienamente in volto ma la sua identità non è mai stata proprio identificata. Capitò anche a me di rabbrividire, roba appunto da film… l’orrore di come la realtà può superare, in peggio e in tremolio agghiacciante, i tuoi peggiori fantasmi da Twin Peaks…

Una notte, rincasai a tarda ora. Salii, come al solito in ascensore. Aspettai, come sempre, che pazientemente l’ascensore mi portasse al quarto piano in cui alloggio, quindi aprii un po’ assonnato. E le mie gambe ressero a stento, trattenni un urlo di terrore. Dinanzi a me, comodamente seduto sulle scale del pianerottolo, questo “folle” signore a puntarmi con aria sospetta. Non minacciosa, molto di più. Impaurente data la circostanza aberrante e imprevista. L’imprevisto scatena i maggiori incubi, è l’evento che non avevi calcolato ma che ha sempre risieduto nel tuo inconscio “pacioso” e quindi presto riscosso.

La mia unica preoccupazione fu procedere con calma, come fareste se vi trovaste nel bel mezzo di un bosco e, da Cappuccetto Rosso, vorreste rifugiarvi al sicuro, lontani dal lupo cattivo.

Infilai, senza dar nell’occhio né poter dar segni di agitazione, la chiave nella serratura, aprii delicatamente, quasi “fischiettando” e quindi, lentamente, richiusi la porta.

Nessuno del mio palazzo ha mai scoperto chi fosse quel signore. Aveva l’aspetto di un barbone. Quindi, nella migliore delle ipotesi, poteva trattarsi semplicemente di un poveretto che s’intrufolava fuori dagli appartamenti, trovando riparo dal freddo (anche se era estate, ripeto, e fra l’altro assai afosa) nell’“asilo” protettivo, sotto il “tetto”, dei pianerottoli. O forse invece proprio un ladro che ci stava spiando. S’appostava per studiare i nostri movimenti…

 

Poi, ci sono i grandi furti, le “grandi” rapine.

Ecco qualche esempio.

The Score, Point Break, Caccia la ladro, etc.

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