Tempo di estate, di nuova stagione cinematografica, di trailer e grandi film in arrivo

13 Jun

di Stefano Falotico

Sono iniziati i mondiali di calcio e il Brasile vince con un rigore regalato. Ma ogni regione oramai è paese. Il clima basso-equatoriale è indistinto rispetto a prima, ove qui da noi, a giugno, faceva soltanto fresco abbronzante e invece oggi, con l’alterazione del clima, dovuto all’effetto serra delle stagioni identiche e uniformate, “infornanti” a crematorie fornaci, non capiamo più se si sta meglio lì o qua, appunto, perché se in Brasile si muore, “colorati” da una carnagione già mulatta che, col caldo, rende più neri, noi bianchi italiani patiamo la stessa “abbronzatura”, se non di più. Siamo tutti bronzei…

Il Cinema però non si ferma e insisterà sempre. E, con l’arrivo dei primi caldi pre-(f)estivi, le case di produzione presentano i loro listini, sfoderando i trailer dei “filmoni” che vedremo il prossimo autunno e via “scorrendo”.

Negli scorsi giorni, ne son stati sparati a raffica moltissimi.

Sfogliamone qualcuno.

Rimanendo in tema di Sud America, partirei quindi con il “biopic” magniloquente su Simon Bolivar,Libertador, interpretato da un grande Edgar Ramirez. Un nome assolutamente da tenere a mente e annotare. Il prossimo anno, lo vedremo anche in Hands of Stone e, sempre “agganciandoci” al mare e al profumo di libertà, Edgar sta girando il remake di Point Break, e io spero, a tal proposito, che non faccia rimpiangere il mitico Patrick Swayze dell’omonima, strepitosa pellicola originale della Bigelow… infatti calzerà lo stesso epocale ruolo, rivestendo i panni a torso nudo del Bodhi che fu…, da me ribattezzato, a suo tempo, Bodhi-The Body. E Dirty Dancing docet.

Quindi, il ritorno della coppia vincente di Training Day, Denzel Washinton-Antoine Fuqua con The Equalizer.

Per finire, il nuovo attesissimo Iñárritu col redivivo Michael Keaton.

Sì, a molti, tal caldo afoso, torridissimo che sta tempestando i nostri corpi, “assiderandoli” al contrario d’effetto buco dell’ozono nel farci ansimare di vampate di calore previo condizionatore, eh sì, eh eh, alleviandosi in brusche rinfrescate di burrasche salubri e refrigeranti, tormenta. Alcuni, arsi dal caldo esagerato, “schiattano” al mare, sguazzando fra onde che possan dar appunto sollievo ai loro corpi spappolati dai raggi solari troppo abrasivi. Le creme solari proteggono dalle scottature e, fra le riviere, scoppian gli amori scopanti, il paradosso della “temperatura ambiente” degli esseri umani. Più han caldo e più si “bagnano” con le bagnanti, per amplessi “ardenti” dai costumi (non) troppo aderenti. Ah ah.

A parte gli scherzi e gli schizzi, a parte gli scogli e gli squali, anch’io soffro il caldo. Sono spesso alienato ma non alieno. E sfortunatamente non sono un animale a sangue freddo anche se, da salamandra, m’arrampico lungo i brividi roventi delle schiene femminee come un surfista. Ah ah. Fra immersioni (sotto)cutanee, piaceri “a pelle” e tuffi ove l’amore è più blu, emergo effervescente di bollori nelle frizzanti bollicine del succhiarmele come un tè all’ora in cui “tramonto” nella rossa che si spera e poi sulla riva della notte fonda in nostro fonderci denso e cremoso come un ghiacciolo leccato di lingue gustandoci.

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