Lo scandalo Weinstein getta un’ombra inquietante su tutta Hollywood, ma la vita vera è un’onda, anzi onta, continua

11 Oct

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Continuano le accuse nei confronti del mega-produttore, sua moglie chiede il divorzio e “qualcuna” sostiene che da “lui” è stata volgarmente stuprata, ricattata, manipolata. Insomma, le mani sporche del potere hanno fatto il botto. Ma era, sì, adesso è caduto definitivamente in disgrazia, un produttore ammanicato con tutto il sistema e allora chi ha lavorato con lui fa il finto tonto e prende le distanze dal “pasticciaccio”, affermando che non ne sapeva nulla. Intanto, fioccano altre denunce, altre rivelazioni scottanti e scabrose gettano maggiore, inesorabile fango sul produttore che, sino alla scorsa settimana, era fra i più stimati dell’intera scena di Hollywood e dintorni.

Ecco, fui ironico a proposito di tal scandalo, e la mia ironia, forse troppo cruda, cinica, ma estremamente realista, sebbene apprezzata da alcuni (e)letti che ne hanno colto lo spirito sanamente dissacrante e sdrammatizzante, da altri, moralisti della peggior specie ipocrita e falsamente “ingenua”, invece, non solo non è stata accolta, ma fischiata sonoramente. Chiariamoci allora una volta per tutte. Non giustifico il produttore, di cui nemmeno più si può far il nome, il suo comportamento trentennale è stato vergognoso e infame, ma non assolvo pienamente neanche tutta quella massa di attrici-ette e modelle che, solo quando hanno appreso dello scandalo che lo coinvolgeva, si sono esposte pubblicamente. Anzi, “pubicamente”. Insomma, trovo il fatto, anzi il “fallo”, assai disdicevole e non meno schifoso delle sue molestie. Cioè, provate a spiegarmi bene… emergono questi dettagli inconfessabili, fin ad ora insabbiati e celati, soltanto quando non si ha nulla da perdere? Perché prima, il nostro produttore, se tali confessioni fossero state riferite, avrebbe avuto il potere di stroncare le vostre carriere sul nascere e non vi avrebbe raccomandate? Avrebbe ostracizzato il vostro percorso “artistico?”. Incredibile. Ecco, ritengo tali donne assai false. Parimenti, forse, tacciabili di “indagini”. Non si è colpevoli soltanto quando si commettono le impunità oscene, ma anche quando, dietro “accordi di riservatezza”, il silenzio colluso all’omertà più raccapricciante, dietro agghiaccianti compromessi, si nasconde la verità pur di non venir lesi nell’ascesa verso l’alto. Ritengo che queste donne siano state bugiarde, menzognere, insincere, doppiogiochiste e ugualmente “criminose”, forse solo spaventate? No, non mi convincono. Che cerchino adesso, a “giochi d’adulti” fatti e da “strafatte”, di “disfarsene”, per ulteriore pubblicità, dando risalto alla vicenda per recitar la parte delle santarelline?

Insomma, sebbene ne sia spesso estraneo, conosco la realtà e queste finzioni, questi giochi di “dame” m’irritano e parimenti disgustano. Vergognoso il produttore, vergognose anche coloro che, dopo aver avuto favori e ottenuto “piaceri”, rivelano i piccanti dietro le quinte che hanno sempre mascherato. Solo ora dichiarano il vero quando, dopo quell’imbarazzante “sesso”, hanno già raggiunto l’ambito successo. Costi quel che “scotti”. Che triste mondo, che orrido spettacolo di travestimenti e balli, anzi “belle”, in “mascara”. Camuffamenti e sotterfugi, spintarelle… e tutte che ora si accaniscono a spingerlo… giù dalla torre. In una sarabanda peccaminosa e imbrogliante la dignità di sé stesse.

Sono un uomo di mondo. Queste cos(c)e son sempre successe, brutto a dirsi, ma mi stupisco di tanto stupefacente “candore”. Anzi, calore…

 

di Stefano Falotico

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