Al Cinema viscerale di Kathryn Bigelow ho sempre preferito le mie viscere

30 Nov

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Sì, siamo bombardati dai nostri dolori di pancia, e la Bigelow è bona ma, come diceva Joe Pesci di Quei bravi ragazzi… è buona ma come il piombo, bum bum bum.

Ah ah, sì, la Bigelow è una donna piacente o meglio lo era. Adesso, onestamente, è leggermente âgée sebbene ancora in passerella voglia far la passerona, vestendo tailleur attillanti…

Adesso, con mesi di ritardo rispetto all’uscita statunitense, esce con questo Detroit. Film osannatissimo dalla Critica anche se, a ben vedere, sono in parecchi a non essere stati del tutto entusiasmati da questa prova registica, tecnicamente ineccepibile e superlativa, ma forse carente di quel pathos veramente sentito o “schierato” che l’avrebbe reso un film più ideologicamente compatto.

Un certo Mereghetti, che voi conoscete bene, nella sua breve disamina lo ridimensiona abbastanza, chiosando così… È il cinema muscolare e adrenalinico di cui la regista è campionessa, giustificato dalle irrisolte contraddizioni razziali di un potere so white, ma che sembra preoccuparsi soprattutto di infiammare l’emotività piuttosto che aiutare a ragionare.

Eppur sento dire in giro che è un capolavoro che non si discute. Pareri di esimi “critici”. Mah, io ho dubbi in merito e tal dubbi nutrisco scorrendo la sua filmografia che un tempo mi pareva più interessata esclusivamente alla pura azione adrenalinica, senza pretensiose ambizioni socio-politiche, sulle quali peraltro la Bigelow sembra essere stata stavolta piuttosto superficiale. Non voglio polemizzare sulla sua maestria, sul suo stile roccioso e viscerale ma, sapete, son tempi in cui le mie viscere hanno poco da spartire con questo genere di film. Film stupendo… brava, ma meglio la Pravo…

Pensiero stupendo

Nasce un poco strisciando 

Si potrebbe trattare di bisogno d’amore 

Meglio non dire

E tu 

E noi 

E lei 

Fra noi

 

Al che, penso al Cinema muscolare di “Silvestro” di Rocky e poi scopro che ha una figlia abbastanza stallona, Sophia, a cui potrei essere lo stallone italiano…

Insomma, fatevi neri per acclamare la Bigelow… a ognuno la sua.

Lo sapevo Moretti in quegli strani giorni di Aprile:

– Hai mai jackato? Hai mai mai zigoviaggiato?

– No, mai.

– Ah, un cervello vergine… ti faremo cominciare bene! Sei proprio sicuro che vuoi essere collegato?

– Sì, sì lo voglio.

– La vedi quella filippina superdotata laggiù? E lo vedi quello lì che balla con lei? Eh? Ti piacerebbe essere lui per venti minuti? I venti minuti giusti? Io lo posso fare accadere. Senza nemmeno farti macchiare la fede nuziale.

 

Finiamo con questa, Vincenzo, detto dagli amici V’ Cinz, è andato a Vicenza assieme a Cinzia.

Leggete la recensione di Anton Giulio Onofri su Close-Up, la pensiamo allo stesso modo.

di Stefano Falotico

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