Autostime, anche auto-stigmate, Dogman? No, underdog

02 May

Robocop

 

Hai permesso al primo fesso che arrivava di farti dire che non eri bravo. Sono cresciute le difficoltà, ti sei messo alla ricerca del colpevole e l’hai trovato in un’ombra… Ora ti dirò una cosa scontata: guarda che il mondo non è tutto rose e fiori, è davvero un postaccio misero e sporco e per quanto forte tu possa essere, se glielo permetti ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre. Né io, né tu, nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… così sei un vincente! E se credi di essere forte lo devi dimostrare che sei forte! Perché un uomo vince solo se sa resistere! Non se ne va in giro a puntare il dito contro chi non c’entra, accusando prima questo è poi quell’altro di quanto sbaglia! I vigliacchi fanno così e tu non lo sei! Non lo sei affatto!

 

Tempo fa, in una landa desolata ai confini di periferia, venni bombardato da “sani complimenti”.

Eh sì, scrissi qualcosa su Scent of a Woman e l’impresentabile film Don’t Say a Word, al che ecco che un figlio di puttana vigliacchissimo mi scrisse in privato… perdonami per tutto, sei un grande.

Quel “grande” sapeva di ulteriore, inammissibile presa per il culo.

Sì, perché ora vi spiego bene. Nel film di Martin Brest, Pacino fa la parte del cieco che cieco non è dalla nascita, però. E alla fine la spara grossa, sputtanando tutte le ipocrisie con un discorso memorabile.

Quel che, pressappoco, avvenne anche nella mia “storia”. Non un discorso ma addirittura un libro. E che classe, che puntiglio di prosa raffinata, che delicatezza in quell’autobiografica esaltazione delle mie “follie” per rivelare tutto il marcio e mettere alla gogna ogni altra stronzata sul mio conto. Ogni altra porcata, detta come va detta.

Insomma… quel sei grande stava a dire, impunito e lercio, eh sì, sei “cieco”, nel senso che per molto tempo non hai visto il mondo con occhi giusti, anzi l’hai distorto e sei diventato irascibile, scontroso e fastidiosamente polemico con tutto. Sostanzialmente deficiente. Adesso ti sei svegliato e sei in maniera tragicomica enorme in questa patetica rivendicazione… “Monumentale”. Vabbe’, bravo, l’hai sputata… adesso, vedi di crescere e stare zitto. Vedi? Ti ho dato un caloroso abbraccio… telematico. Che vuoi di più?

Mentre per quanto riguarda il secondo film, era come dire… sei sempre stato taciturno, “muto”, ai limiti della demenza… a forza di beffe e canzonature, te l’ho fatta venire la voglia…

Peccato che io non sia mai stato né cieco, neanche in senso lato, né muto e quello che scrissi su quei film suonava davvero come una triste giustificazione delle mie scelte di vita e del mio stile “appartato”, lontano dalla frivolezza, dalle ragazzate bambinesche e dalle stupidaggini beote. Sì, a volte uno è talmente riservato e preferisce percorsi di vita più personali tanto che la gente si costruisce delle imbecilli fantasie e poi è capace di appiccicarti addosso le patenti più schifose e ripugnanti. Perché tanto sei il coglione che non reagisce mai e la tua signorilità viene scambiata per idiotaggine, per stolto sbalordimento di un mondo che non capisci…  in poche parole vieni coglionato “bellamente” e deriso per stupidità e mancanza di “palle”. Perché, a differenza di te, quel “grande pischello” è uno che gioca con le “palline” e suona la chitarrina, credendosi Eddie Vedder, per attorniarsi di qualche scemotta che gli ciucci il “candelotto”. E ostenta una serietà inappuntabile solo per far contenti i genitori che altrimenti l’avrebbero diseredato, e per sembrare agli occhi degli amici un bravissimo ragazzo tanto in gamba…

Un bon vivant, allegro, compagnone, sempre “acculturatissimo”, ove per lui cultura significa leggere Ballard senza capire un cazzo, fare l’anticonformista solo per ammantarsi di carisma, che lui direbbe “figaggine”, e sorbirsi i peggiori film americani retorici tanto perché odia l’Italietta e a qualche fesso può far credere di essere all’avanguardia. L’hai visto Cecil B. DeMented?  Cazzo, John Waters… eh, guardalo bene… ah ah.

Italietta che invece, sebbene non lo sappia, incarna da cima a piedi. Piccolo borghese, moralista fradicio, uno da Made in Italy di Ligabue, “politicamente corretto” solo di oratoria, disprezzatore dei vizi italioti da Grande Fratello… ah, per l’amor di Dio, e invece gran troione cretino ed esaltato.

Sì, le sue offese al prossimo sono sempre di una bassezza abissale. Sempre a sfondo sessuale, come un film con Ezio Greggio, ma poi tutto “intonso” è già pronto a scrivere del remake di John Woo…

Cazzo, Lupita Nyong’o.

 

Però i film di Sorrentino e Matteo Garrone non li recensisce mai. Eh no, soprattutto Garrone gli trasmette “tristezza”. Invece la sua vita no.

Che dire? È un grandissimo uomo…

Vedete. Nella vita, a essere troppo buoni, a far finta sempre di niente e poi esplodere… si vien presi per “criminali” o peggio addirittura per pazzi deliranti.

Dovete adottare la strategia più furba come gli stronzi e i pezzenti. Quella del genio. E lì lo stronzo non può più ricattarti psicologicamente ma vivere per sempre con un dolorino che non gli può curare neanche il premio Pulitzer a cui ambisce e che lo vedrà come vedeva Elizabeth Berkley quando si tirava le seghe.

 

Di solito, i deboli lo prendono in quel posto se deboli lo sono davvero.

Sei invece incontri un campione vero, finisci a tappeto e fai una figura di merda.

Perché lui prima che partissi in quinta non ti aveva mai offeso. Però ti ridimensiona, nano.

 

Cazzo, Robocop lo adorava. A 8 anni imparava le battute a memoria.

Peccato che dopo una vita è rimasto fermo alle battutine. Anche alle battone, probabilmente.

 

– No, guarda, non è una battona, sfigatone!

– Infatti, non mi sembra così. Ma per stare con un maiale come te lo deve essere per forza.

Scusa, non ti offendere, sono sincero. Non te la devi prendere mica, eh? Sei fatto così.

Adesso, vedi di lavare i piatti… sì, sono un “porco” come tu dici, quindi ora scopa anche a terra.

E non farmi vedere più la tua faccia di merda.

 

Eh sì, invece di portarlo al cinema a vedere Mezzanotte nel giardino del bene e del male dovevo lasciarlo a leggere i libretti di Lucarelli. Ché a forza di leggere robaccia vedeva psicopatici dappertutto. E forse non si vedeva allo specchio. O forse lo vedeva troppo bene e per esorcizzare la sua malattia mentale dava appellativi agli altri…

 

di Stefano Falotico

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