Credo solo nell’amicizia come Noodles

12 Jun

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Arrivato nel bel mezzo del cammino della mia vita appena iniziata, ah ah, ho scoperto ancora una volta che l’unico sentimento vero è l’amicizia, l’unica cosa per cui valga la pena di vivere.

Lo dico con enorme rammarico, dispiacere e sentito cordoglio della mia anima abbattuta. Sì, stasera va così, e non posso fingere che non sia così.

Sempre delusioni. Io che mi apro anima e core, come si suol dire, e puntualmente arriva la pugnalata alle spalle, anzi, alle palle. Come dico io. Appena uno si rasserena e gioisce della letizia, che ne so, di un’infatuazione che, per quanto futile, ti aveva illuso in una momentanea serenità, ti stava irradiando le vene di nuove energie, ecco che arriva la batosta spietata e pungente, che ti graffia dentro e ti lascia come una merda.

Ve n’avevo già accennato, no? Come no? A me sembrava di sì. Io accenno sempre a me.

Era da tempo che un’attrice di Roma, una che ha girato una scena in Go Go Tales, mi corteggiava. In maniera decisamente anomala. Non pensate che sia Asia Argento perché non lo è. Era una comparsa, secondo me una comparsa ottima, insomma, molto bella.

Non so cosa l’abbia attratta del sottoscritto, e non so come abbia fatto a scoprirmi. Fatto sta che io le scrivevo in chat e lei non mi cagava, ma continuava a condividere i miei link.

Sì, un atteggiamento sospetto. Tanto da indurmi a pensare. Anche a penare. Ma questa che cazzo vuole? Il mio? Mah, non capisco. Che cosa sono tutti questi sotterfugi, queste mezze mosse, questi “like” patologici?

Vi vedevo della sottile morbosità nel suo comportamento. Tanto che alla fine le chiesi, sempre privatamente:

– Vedo che visualizzi i miei messaggi ma non rispondi. Dopo trenta secondi condividi la mia “roba”. A te pare normale tutto ciò?

– Sì, lo è. E dovresti capire…

– No, io non amo le mezze frasi. Insomma, c’è un interesse reale e sincero da parte tua o è una plateale presa per il culo?

– Macché. Tu sei paranoico. Ci mancherebbe altro che prendessi per il culo te. Tutt’altro. Condividiti…

 

Sul condividiti ebbi un attimo di spaesamento.

Al che, il giorno dopo questa qua condivide la mia recensione di Fuga da New York, con tanto di didascalia Sei un capolavoro!

– Il capolavoro era riferito al film, alla recensione o alla mia persona?

– Perché farsi di questi problemi? Capolavoro è capolavoro. Non può essere altro.

 

Altro attimo di frastornamento.

Dunque, in serata mi manda una foto poco equivocabile. Lei, sdraiata sul divano, mezza ignuda, con una banana a coprirle la zona “franca”.

E la scritta: va sbucciata.

A quel punto, mi costrinse a espormi. Sai, non vorrei tu mi avessi scambiato per un nullista come Jena Plissken. Sono più Mente, come Harry Dean Stanton. Abbastanza riservato, ma conosco questa giungla come le mie tasche. E sto nella mia biblioteca, lontano dai farabutti e dal casino del diavolo.

– Io pensavo fossi Il Duca.

– No, non sono nero.

– No, Il Duca Bianco.

– David Bowie?

– Sì, penso tu sia morto da un po’. Eppur la tua voce, quando la ascolto nei tuoi video, mi rende viva. E vorrei “vivacizzarti”. Renderti musicale… io ti darò il ritmo giusto…

 

Altro attimo di “trance”.

Quindi, finalmente mi scrive in chat:

– Sai, ripensandoci, Lenny Kravitz mi piace di più. Addio.

 

Tralasciano il fatto che Kravitz ha altre gatte da pelare, sì, credo che la vita vera sia quella dei bambini. Ed è per questo che in C’era una volta in America la combriccola è allegra finché non arrivano le donne.

Sono loro che rompono il cazzo.

Sì, la penso così.

 

 

di Stefano Falotico

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